venerdì 30 novembre 2007

Fresco di giornata!



Clara Negri e Chiara Capone: due nomi illustri dell'Astrologia Italiana, due nomi che fanno onore alla nostra disciplina e che ci fanno essere orgogliosi di praticarla. È appena uscita l'ultima fatica della nostra amica e collega, pubblicata, appunto, dalle storiche e gloriose Edizioni Capone. Il libro non ci è ancora giunto, ma potete già ammirarne la copertina.

A Clara e a Chiara i nostri auguri più sinceri di un meritato successo.

Ciro Discepolo

giovedì 29 novembre 2007

Una storia speciale, tra molte





A evitare che qualcuno pensi che qui ci autocelebriamo e che riteniamo anche di essere onnipotenti e infallibili, va ricordato che, periodicamente, una percentuale (davvero piccola) di fruitori di RSM abbandona, sbattendo anche la porta. Trovo che ciò sia umano, soprattutto considerando che non si può sperare di ottenere l’unanimità dei consensi e le attuali percentuali altissime di chi non smette mai di fare il compleanno mirato da decenni, ci incoraggiano a fare sempre meglio.
Ricordo che una volta una mia allieva era convinta che partendo per i Solar Returns si sarebbe riusciti a evitare la morte…
Ovviamente ci accontentiamo di molto meno, soprattutto di vivere meno peggio in questa grande valle di lacrime.
Però tante volte, molte volte, andiamo ben oltre il vivere meno peggio, come in questo evento che desidero raccontarvi brevemente per condividere con voi un giorno di straordinaria felicità per me.
Eduardo, la cui bellezza è indiscutibile e che ci guarda dalla sommità di queste poche righe, è un bambino che non dovrebbe esserci dato che alla madre era stato più volte confermato che era assolutamente sterile. Ma la madre di Eduardo, che per convenzione chiameremo Daniela, non si arrese e il 14 dicembre del 2004, alla non più verde età di 44 anni, partì per una delle località più impervie della Groenlandia, sconsigliata da tutti e anche minacciata da qualcuno. Edoardo fu concepito qualche mese dopo (quasi certamente anche con l’aiuto del Padreterno e dei genitori) e il 14 dicembre 2005, già con un pancione “anti-viaggi”, la signora Daniela si beccò un secondo compleanno per nulla facile: Kuusumano in Finlandia, sempre sconsigliatissima da parte di tutti. Il 16 marzo 2006, questa volta soprattutto con l’importantissimo aiuto da parte dei medici, nacque questo splendido bimbo che qui vediamo ritratto nel giorno del suo primo compleanno. I genitori non mi avevano preannunciato nulla e solo dopo pochi giorni dalla nascita, quando tutti gli esami confermarono che si trattava di un bimbo bello e sano, mi mandarono una sua foto accompagnata da poche parole commoventi che terrò fra i ricordi più belli delle RSM, chiedendo scusa a tutti quelli che non credono che ciò sia avvenuto.
Ciro Discepolo

Proposta per un piccolo progetto forse interessante

Ho pensato che, quando avremo molto materiale (racconti ed esperienze di viaggi di compleanno, considerazioni sugli esiti delle proprie RSM, notizie, consigli e altro ancora), potremmo pubblicare un libro (iniziate a proporre un possibile titolo) in formato elettronico, edito dalle Edizioni Ricerca ’90, e scaricabile gratuitamente sulla rete. Mi sembra una graziosa idea per quanti vorranno informarsi, in poche ore, circa il meraviglioso mondo dei Solar Returns.
Ciro Discepolo
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mercoledì 28 novembre 2007

Nuova assoluzione per Roberto Busceti

Roberto Busceti ci fa sapere:"Il 27 novembre 2007 sono stato assolto dal tribunale di Milano, dopo altre assoluzioni giunte i precedenza a Monza e Lecco.Finisce così, spero, un inferno durato 2 anni e mezzo per false denunce (calunnie), con parziale distruzione dell'attività della Blue Diamond Publisher e della Libera facoltà di scienze antiche di Milano. Quest'ultima mantiene un nucleo ancora vivo che presto riattiverà il sito internet sequestrato a suo tempo".

Ne sono lieto, nonostante in passato il soggetto si produsse in una campagna diffamatoria, a mezzo lettere private a centinaia di persone, nei miei confronti: le cose sono assolutamente non in rapporto tra loro. Io posso non stimare Busceti sul piano umano, ma gioisco se, a seguito di una forte ingiustizia che lo colpì, egli è stato assolto. Credo che questo corrisponda a un elementare principio di civiltà e di democrazia che purtroppo molti non conoscono neanche per sentito dire.
L'acredine, pilotata quasi sempre da forti sentimenti di invidia, muove spesso le azioni più ignobili da parte di persone che fanno di tutto per apparire civili e democratiche nella vita di tutti i giorni.
Ma vogliamo davvero cancellare l'invidia e la cattiveria dalla faccia della Terra?
Secondo il mio parere possiamo, in tutta tranquillità, guardare al bello e al positivo che si riferiscono alla nostra meravigliosa disciplina e lasciare i poveri di spirito a declinare verso latitudini morali e professionali sempre più basse.
Dunque gioiamo assieme di questa vittoria della democrazia e cerchiamo di pensare in positivo.
Ciro Discepolo
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martedì 27 novembre 2007

Regalate l'Enciclopedia Britannica

Da sempre sono un grande estimatore dell'Enciclopedia Britannica, punto di riferimento più alto - a mio avviso - nel firmamento culturale mondiale (e ciò corrisponde al giudizio della maggior parte delle persone di cultura del mondo intero). Questo strumento meraviglioso di lavoro è redatto da veri esperti, controllato e ricontrollato in continuazione, da nomi importanti di ogni singola voce e non da ragazzi motivati più dal gioco che dall'amore per la cultura. Personalmente, da molti anni, non potendomi permettere i molti metri lineari di scaffali di libreria che i tanti volumi dell’ enciclopedia richiederebbero, ho optato per l'abbonamento online che mi permette consultazioni senza limitazioni, per poco più di 60 euro all'anno. Pensate, per avere un'idea di cosa stiamo parlando, che alla voce Mahatma Gandhi, relativamente al suo assassinio, troverete segnato perfino il minuto preciso in cui fu ferito a morte e dopo quanti minuti spirò. Insomma, ci stiamo riferendo al Tempio del Sapere e non dell'EIAR (il microfono del regime fascista). Ora l'EB ha preparato, per il prossimo natale, una versione "light" del suo prodotto, da destinare alle strenne di fine anno.
Ecco l'annuncio ufficiale:


Give a Christmas gift that will always be remembered and treasured.
We all have inquisitive minds and Britannica Concise Encyclopedia is just perfect for satisfying curiosity and providing quick bites of relevant information. The whole family will be able to enjoy this easily accessible single volume, discovering how indispensable it will become by referring to it time and time again finding the answers relevant to everyday conversations.
This A-Z Concise Encyclopedia covers a vast array of subjects in its 2,000 plus pages from Arts to Politics, Geography to Pop Culture. The articles are enhanced with more than 2,000 high quality photographs, illustrations and maps to encourage further learning and discovery.
To complement this special gift, we will send FREE the 2008 Britannica Almanac worth £10.95 with each purchase. The 2008 Almanac has fascinating up -to- the- minute statistics on every subject imaginable and will provide hours of entertaining and enjoyable reading.

Ciro Discepolo
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lunedì 26 novembre 2007

Perché occorrono le coordinate geografiche per una RSM





In molti casi, quando non consiglio di recarsi – per il compleanno – a Parigi, Londra o New York, è importante stabilire le coordinate geografiche del luogo dove spostarsi.
Vediamo per quale motivo.
Se io chiedessi ad un ragazzino delle scuole medie:
“Devo scrivermi con una persona che ho conosciuto sul web e desidero indicarle, senza possibilità di equivoco, il luogo del mondo dove vivo. Mi sai suggerire un metodo?”.
Quasi certamente egli mi risponderebbe: “Certamente: usa le coordinate geografiche. Se tu indicherai, a questa persona, la latitudine geografica e la longitudine geografica del luogo dove vivi, ella, incrociando semplicemente un meridiano con un parallelo, troverà un (e uno solamente) punto, in tutto il mondo, che corrisponde alla città che vuoi indicarle”.
Esattissimo.
Se io lo chiedessi ad un agente di viaggi, probabilmente, egli mi risponderebbe: “Esiste un metodo assai più semplice: se la città è raggiungibile per via aerea, sarà sufficiente indicare la sigla di tre lettere che individua in modo univoco un luogo del mondo, come FCO per Fiumicino o NAP per Napoli”.
Esatto, … ma non troppo.
Vediamo.
Osservate le due figure in alto.
Riferiamoci a questo esempio, ma il discorso vale per qualunque località. Come potete vedere nella schermata del programma GALRO (che fa parte di AladinoAstral), avendo chiesto allo stesso notizie sull’aeroporto di Asbestos, nel Quebec (Canada), esso mi ha indicato il codice internazionale con cui esso viene identificato: YAF. Da chi? Per esempio dall’organizzazione di viaggi, mondiale, OAG (quella a cui personalmente mi riferisco sempre) o anche al prestigioso Landings americano (http://www.landings.com/). Ma queste due organizzazioni mondiali famosissime e assai stimate, fanno testo in senso assoluto? Neanche per sogno! Purtroppo esistono altre organizzazioni che indicano un loro codice di aeroporto che spesso differisce completamente da quello OAG e Landings (già nella figura potete vedere quello ICAO, per esempio). E allora? Allora succede che, conoscendo questa storia e i pericoli in cui incorre ogni viaggiatore che voglia affidarsi ciecamente alla sigla dell’aeroporto, sono solito consigliare:
“Gentile signor Donati,
a evitare che lei finisca in tutt’altra parte del mondo, io le consiglio di seguire l’unico sistema (a mia conoscenza) per identificare, senza ombra di dubbio, la località dove dovrebbe recarsi per il suo prossimo compleanno e cioè indicare all’agenzia di viaggi (e poi accertarsi lei stesso che così è stato fatto) le coordinate geografiche del luogo espresse in longitudine e latitudine geografiche”.
Desiderate effettuare una prova del nove di ciò che sto affermando?
Bene, osservate anche l’altra figura sopra riportata.
Come potete vedere, in Russia esistono decine di città che si chiamano allo stesso modo, come Petropavlovsk, ma esse distano perfino 6 ore di fuso orario tra loro (134.24 rispetto a 44.31)!!!
Purtroppo succede, talvolta, che chi mi legge o mi ascolta pensi ad una mia negligenza, se io affermo: “Non badate al nome, guardate solo la longitudine e la latitudine. Poi quell’aeroporto o quella città potrete chiamarli Rio Mato Grosso o Asbestos Hill o Bellinzona; l’importante è che abbiate compreso a quale incrocio di meridiano e di parallelo dovete recarvi”.
Ciò, a esclusiva protezione delle vostre RSM.
Vorrei ancora aggiungere qualcosa sulle fonti delle coordinate geografiche. Potreste non trovarvi con gli stessi valori da me indicati nel momento che li confrontate con altri archivi, per esempio quello dell’Atlante Microsoft Encarta. Quest’ultimo è un vero gioiello, uno dei software più eccezionali che io abbia usato nella mia vita. Tuttavia non si può dimenticare che esso è costituito da circa 250.000 città e piccoli villaggi, grosso modo lo stesso numero che troverete nel database del software Matrix americano o in quello della prestigiosissima http://www.astro.com/ svizzera.
Le coordinate a cui attingo io sono quelle del GALRO-Aladino che contiene circa tre milioni di città le cui coordinate sono state da me acquistate presso università americane, di geografia, che, lavorando per i militari, fanno il rilevamento satellitare. Per tale motivo non sono comparabili le precisioni dei dati in oggetto. Inoltre, e ciò non va dimenticato, la stessa città può avere diverse coordinate geografiche se queste vengono rilevate al centro della city, in periferia, all’aeroporto, ecc.
Per le località con latitudine geografica assai elevata, anche piccole differenze di longitudine e di latitudine possono comportare variazioni notevoli nei grafici di compleanno mirato. Detti grafici, se si tratta di latitudini davvero alte, li potete osservare solo a mezzo di Aladino perché altri software, non potendo calcolare la domificazione a quelle altezze del nostro pianeta, usano il sistema Aequalis o Porfirio che non ci possono essere di alcuna utilità
P.S. Saranno benvenute soluzioni migliori a questo problema suggerite da chiunque ci voglia rendere edotti.
Ciro Discepolo

domenica 25 novembre 2007

Viaggio a Narsarssuaq

Questa è stata pubblicata su La Repubblica, con il permesso dell'interessato, un simpatico avvocato napoletano, di circa 65 anni. Costui non prendeva un aereo da oltre trent'anni ed era spaventato a morte di farlo. Inoltre non parlava lingue straniere e gli capita, in pieno febbraio, la Groenlandia (un volo alla settimana, da Copenaghen, e poi chiuso in una baracca per sette giorni con un cibo che non è proprio il massimo per un partenopeo abituato a saporitissimi piatti a base di pesce e alle deliziose pastiere napoletane di Gambrinus, senza parlare del caffè e della pizza unici al mondo). Costui parte con il terrore addosso, ma poi il viaggio lo ha fatto crescere moltissimo e ora ne ride. Giunge ad Amsterdam dove aveva l'aereo per Copenaghen e, per l'emozione, perde i biglietti per la tratta successiva. Non si sa come, riesce (con i gesti?) a farsi dare nuovi biglietti e corre nell'aeromobile mentre stanno già chiudendo le porte. Ha il fiatone, è stravolto e agitando i biglietti con una mano, chiede, quasi gridando: "Copenaghen, Copenaghen?". Davanti a lui un assistente di volo nerissimo e alto oltre due metri, comprende al volo la situazione e facendo la faccia più truce che gli riesca di fare, risponde: "No, Ruanda!". Il nostro avvocato fa marcia indietro e scappa come un siluro, inseguito da altre due assistenti di volo. Quando rientra in aereo trova l'uomo di colore steso sul pavimento, a pancia all'aria, che si torceva dalle risate. L'emozione, però, era stata troppo forte e il nostro giunge a Narsarssuaq con una cistite di chiara origine psicosomatica e febbre a 40° centigradi...
Ciro Discepolo
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sabato 24 novembre 2007

Sul numero di gennaio di Ricerca ’90

Ci sarà una nuova puntata della "Storia dell'Astrologia in Italia dal 1970 a oggi" che sarà dedicata al rapporto tra maestri e allievi. Il mio pezzo inizierà così:

Sono il leccapiedi di André Barbault.

Il resto lo leggerete nel mio scritto, se vi farà piacere.
Ciro Discepolo
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venerdì 23 novembre 2007

È nata una nuova stella...

... il blog di Emanuela Badiali (www.emanuelabadiali.it/blog), brava collega già seguitissima nella sua rubrica su Supereva, in questo spazio web, credo, avrà anche la possibilità di raccontarci altre cose, quelle che si scrivono soltanto in un diario.
Un grosso in bocca al lupo a Manu'!
Ciro Discepolo
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mercoledì 21 novembre 2007

Il numero di gennaio di Ricerca ’90

È in stampa e verrà spedito, come sempre, all'inizio di dicembre. Troverete molti articoli, saggi, recensioni e rubriche che spero vi interesseranno. Avremo anche una nuova e gradita collaboratrice, Suzanne Angioli, di origini italiane, adviser all'Università di Berkley in California, e diplomata in astro-psicologia. La nostra brava collega ci presenta uno studio interessante sull'ereditarietà astrale nella famiglia Mussolini. La cosa ha anche un valore storico in quanto l'Autrice rammenta le persecuzioni cui molti nostri connazionali furono sottoposti negli USA durante la seconda guerra mondiale: molti persero il lavoro, la casa e furono perfino imprigionati. La famiglia di Ricerca ’90 si arricchisce di altri colleghi/colleghe che tengono alto il nome dell'Astrologia.
Ciro Discepolo
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martedì 20 novembre 2007

Un appuntamento da non perdere

La presentazione del libro Risonanze Celesti, di Luciana Marinangeli, Marsilio Editori: sabato 24 novembre ore 19.00 presso la Libreria Ibis - via Castiglione 31 - Bologna. Ingresso libero. Luciana Marinangeli, studiosa e ricercatrice a tutto campo, è da sempre impegnata soprattutto nei campi della psicologia, della psicoanalisi, della sociologia e dell'astrologia. Amica da sempre di Ricerca '90, dove ha pubblicato tantissimi lavori, è affettuosamente ricambiata dalla tutta la famiglia di Ricerca '90 che la segue sin dalle sue primissime pubblicazioni, e non da pochi mesi, e la considera una delle poche persone che fanno davvero onore all'Astrologia.
A lei il nostro sincero augurio di regalarci ancora tanti libri splendidi come questo.
Ciro Discepolo
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lunedì 19 novembre 2007

Il visto d'ingresso nei paesi arabi

È uno dei più difficili da ottenere, escludendo paesi come gli Emirati Arabi e l'Oman dove si entra senza neanche riempire un modulo, ma mostrando semplicemente il passaporto. Negli altri paesi, tipo l'Arabia Saudita, la Libia, ecc., è teoricamente impossibile ottenere il visto: primo perché veniamo considerati infedeli e secondo perché si tratta di paesi ricchi che non hanno bisogno di entrate per il turismo.
Nonostante ciò, in tutta la mia carriera legata all'Astrologia Attiva, sono riuscito a far entrare centinaia di persone in questi territori.
In effetti le leggi locali non affermano che sia impossibile ottenere un visto d'ingresso, ma prevedono che lo stesso possa essere rilasciato solo se il turista viene invitato a visitare quel paese da uno sponsor locale. Apparentemente la cosa potrebbe essere insuperabile e, invece, la soluzione del problema è l'uovo di colombo. Telefonate a uno Sheraton o a un altro albergo importante della città che vi interessa e dite che vi hanno raccontato cose meravigliose di quella città. Poi chiedete loro: "Sareste disposti a invitarmi a visitare la vostra città?". E gli albergatori, che ne hanno tutto l'interesse, vi diranno che lo sono senz'altro e provvederanno loro stessi a farvi ottenere il visto.
Un secondo modo consiste in ciò. Mettiamo che voi dobbiate trascorrere il compleanno nella notte tra il 15 e il 16 gennaio a Jeddah. Giungete lì nella serata del 15 e restate in aeroporto aspettando una coincidenza, del mattino dopo, per Delhi, per esempio. In questo caso si tratta di un transito e non avete bisogno del visto. Trascorrerete la notte in aeroporto oppure in un hotel vicino all'aeroporto, scortati da guardie armate, ma avrete ottenuto ciò che volevate.
Ciro Discepolo
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domenica 18 novembre 2007

Uno dei visti più difficili da ottenere

È quello per l'India: normalmente occorrono due settimane per averlo, ma i funzionari del consolato indiano in Italia possono impiegare anche di più a rilasciarlo e, soprattutto, non fanno sconti a nessuno!
Ciro Discepolo
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sabato 17 novembre 2007

Un consiglio per i viaggi in Siberia

Nella maggior parte dei casi occorre cambiare aeroporto a Mosca, da Sheremetyevo 2 a Sheremetyevo 1 (voli domestici). L'errore che ho fatto negli anni passati, nelle quattro volte che sono stato in Russia, è stato quello di trasferirmi a dormire in città e, il giorno dopo, raggiungere l'aeroporto dei voli domestici: è una follia! Attualmente il traffico automobilistico di Mosca è qualcosa di indescrivibile e occorrono mediamente due ore da aeroporto a città e viceversa. Il consiglio è di dormire al Novotel che dista 50 metri (che si possono percorrere a piedi o con la navetta gratuita che parte continuamente) da Sheremetyevo 2. L'hotel, che appartiene all'Aeroflot, è stato completamente rimodernato e ha davvero tutti i confort, al contrario di alberghi della città allucinanti come l'Hotel Ukraina. Non è neanche carissimo (190 euro per una stanza molto bella e grande) ed è fornito di un ottimo ristorante.
Ricordate che, generalmente, i voli gestiti dall'Aeroflot partono da Sheremetyevo 2 (cioè dallo stesso aeroporto dove giungete provenienti dall'estero), mentre quelli di altre compagnie private come KrasAir per Krasnoyarsk, fanno base a Sheremetyevo 1 che dista circa due ore di auto dall'aeroporto internazionale.
Attualmente i voli russi sono sicurissimi e, decisamente, Aeroflot in testa, anche ottimi per servizio a bordo, puntualità, pulizia dei vettori, ecc.
L'unico problema critico, per i viaggi in Russia e Siberia, resta quello del visto che è una cosa seria e che, se viene sbagliato, da un punto di vista burocratico, vi blocca a Mosca e vi impedisce di proseguire nel viaggio.
Recentemente ho conosciuto un connazionale che vive a Mosca da 14 anni, il signor Rosario, il quale parla perfettamente il russo e ha già dimostrato di essere assai efficiente nell'organizzare, da zero, visti compresi, i viaggi soprattutto in località "proibite" della Russia, tipo le miniere di diamanti dell'estremo nord siberiano. Lo potete contattare a questa email: info@bipgo.com.
Ciro Discepolo
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venerdì 16 novembre 2007

Un consiglio per gli accompagnatori al seguito

Personalmente sconsiglio molto di fare il viaggio di compleanno in due, per motivi soprattutto economici. Tuttavia, oggi vorrei darvi un consiglio che forse vi sarà particolarmente utile. Mettiamo che il vostro compagno o la vostra compagna si debbano recare a Parigi per la propria RSM. Se voi fate una ricerca sul web tra le compagnie aeree, anche quelle low cost, mettiamo sulla tratta Roma-Parigi, troverete prezzi che oscillano tra i 400 e i 1700 euro a persona. Provate a richiedere tale prezzo per date diverse e vi accorgerete che, se state operando di sera, su alcuni siti di compagnie aeree, vi verrà offerto il biglietto anche a 89 euro, ma per la mattina dopo! Ora è impensabile che chi si debba recare a Parigi per un compleanno mirato possa procedere all'acquisto dei biglietti la sera prima della partenza. Diversamente, chi desidera solo accompagnare il partner, può farlo benissimo e, "appostandosi sul web come un avvoltoio", potrebbe comprare, la sera prima della partenza, un biglietto a cifre davvero irrisorie.
Provate e, magari, fateci conoscere le vostre esperienze che potrebbero essere tesaurizzate da tutti noi.
Ciro Discepolo
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giovedì 15 novembre 2007

Astrologia e Counseling

La collega Francesca Mola terrà un seminario a numero chiuso di partecipanti domenica 9 dicembre 2007, a Roma, dalle 9.30 alle 14. Per informazioni scrivere a f.mola@tin.it.

mercoledì 14 novembre 2007

Da raccontare subito

Questa la devo raccontare subito perché è troppo bella. Indico a una persona una piccola cittadina dell'Australia e mi viene risposto che in agenzia non riescono a trovarla. Allora mando loro le coordinate geografiche e, aggiungo: “Se all'incrocio di quella latitudine con quella longitudine doveste trovare un luogo che ha un nome diverso da quello che state cercando, seppure questo luogo si chiamasse Santo Domingo o San Gennarino, va bene lo stesso...”.
Pochi minuti fa ricevo la seguente email con richiesta di soccorso urgente: "Siamo in quattro in agenzia, ma non riusciamo a trovare nessuna Santo Domingo in Australia...".
Ciro Discepolo
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Una precisazione-aggiunta sul check-in da casa

Almeno per quanto riguarda l'Alitalia, non è possibile effettuarlo se il vostro viaggio ha una destinazione diversa da un Paese cha abbia aderito al trattato di Shengen. Ciò è abbastanza antipatico e potrebbe vanificare tutta la comodità di questo nuovo servizio offerto da molte compagnie. La cosa si può superare con un piccolo trucco: anziché farvi emettere un solo biglietto elettronico del tipo Catania-Roma-Cracovia, potete farne emettere due: con il primo (Catania-Roma, che è anche quello più scomodo in riferimento alla "levataccia mattutina") eseguirete il chech-in via web e, una volta a Roma, procederete al secondo direttamente al banco dell'Alitalia.
Ciro Discepolo
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martedì 13 novembre 2007

Un altro modo per condividere i nostri viaggi

Vorrei proporvi un altro modo di condividere le emozioni e i ricordi di tanti viaggi, oltre a quello dello stile "amarcord" che penso stiamo sperimentando con gioia in questi giorni, ed è quello di lasciare una foto, su Google Earth, dei luoghi che visitiamo.
Per esempio, per quanto mi riguarda, lo scorso luglio ebbi molte difficoltà a trovare un hotel a Río Gallegos, Patagonia-Terra del Fuego, Argentina. Poi riuscii a trovarlo (Hotel Santa Cruz) e mi trovai benissimo: piccolo, confortevole (nel gelo dell'inverno antartico), economico, con una buona cucina e un ottimo sistema broadband wireless per il collegamento a Internet (gratis). L'ho fotografato e, con un commento, l'ho inserito sulla cartina di Google Earth per chi dovesse avere la mia stessa difficoltà di reperire un alloggio in quella città. Potete dare un'occhiata lanciando Google Earth sul vostro computer e scrivendo, semplicemente: río gallegos, argentina (attenzione che la í deve essere quella con l'accento acuto che non compare sulla nostra tastiera e che potete copiare da qui). Ingrandendo la mappa della città, più o meno al centro della stessa, vicino ad un grosso parco pubblico, troverete la foto.
Spero di vederne molte di vostre, prossimamente, ma ricordate che occorrono circa 20-30 giorni prima che la vostra foto sia pubblicata (cercate di non inquadrare persone o targhe di automobili per motivi di privacy).

Ciro Discepolo
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lunedì 12 novembre 2007

Viaggio nella Mongolia cinese

La storia che desidero raccontarvi oggi riguarda un mio compleanno che fu duro sotto il profilo turistico, ma che mi indusse a riflessioni importanti, credo.

Sono stato tre volte in Cina, in quattro città lontanissime tra loro. Quella volta mi capitò di andare a Baotou, nella Mongolia cinese dove il bravissimo Gianni Amelio ha ambientato la conclusione del suo apprezzatissimo film “La stella che non c’è”.

Giunsi a Baotou la sera tardissimo, intorno alle 23.30. All’aeroporto di Pechino mi ero accorto che ero stato colpito da una fortissima congiuntivite, nonché da febbre abbastanza alta e da problemi allo stomaco: stavo partendo per un luogo dove non esistono farmacie occidentali, ma ci voleva molto di più per fermarmi e decisi – come ho fatto in altre occasioni – di praticare per alcuni giorni il digiuno che considero un’ottima medicina per molti malesseri. Mi procurai, dunque, solo una piccola scorta di acqua Evian dato che, allora, in Cina, si trovava quasi esclusivamente acqua potabilizzata che era stata, probabilmente, all’origine di una parte dei miei malesseri.

Giunsi così a Baotou e feci bene a portarmi dall’Italia il nome dell’hotel scritto in caratteri cinesi. Infatti i tassisti di lì non conoscevano neanche i caratteri occidentali e perfino con la pagina stampata in cinese ebbi difficoltà a far capire loro dove ero diretto.

Il taxi era un’auto vecchissima (non so di che marca perché non mi intendo assolutamente di auto), ridotta molto male, soprattutto senza ammortizzatori e così intrisa di fumo da dare la nausea. Il mio arrivo sia a Pechino che a Baotou coincise con una forte invasione di cavallette che fu annunciata anche nei telegiornali italiani. Per noi occidentali si tratta di qualcosa di abbastanza sgradevole: vedere saltare dal suolo centinaia di questi insetti che ti arrivano dappertutto, anche in faccia. I locali, invece, sorridevano della cosa e qualcuno consumava il pasto direttamente sul posto, altri organizzavano raccolte in grosse buste di plastica e portavano a casa il bottino. Sia detto per inciso che per me la cosa non era affatto biasimevole e ricordavo, allora, come sempre, che la civiltà cinese è molto più antica della nostra e il paternalismo occidentale è, a mio avviso, determinato soprattutto da ignoranza e pregiudizio, come ha voluto dire anche Gianni Amelio nel film citato.

L’autista del taxi si avviò a velocità sostenuta, piuttosto eccessiva, per strade buie e deserte. Immaginavo che il centro abitato e l’hotel dovessero essere a pochi minuti dall’aeroporto, ma pur superando quella che, secondo le mie aspettative, avrebbe dovuto essere Baotou città, proseguimmo a tutta velocità lungo una strada sempre più buia, disabitata e senza case nelle vicinanze. Dopo 45 minuti di questa corsa senza spiegazioni, confesso che ebbi un po’ di paura. Fortunatamente, però, dopo altri dieci minuti finalmente giungemmo a questa specie di cattedrale nel deserto che, come seppi in seguito, era stata terminata solo pochi giorni prima.

Alla reception nessuno parlava inglese, né i portieri né il direttore che era venuto apposta per accogliermi.

Avevo bisogno di un paio di forbicine e chiesi: “Please, I need scissors”. Silenzio assoluto e un po’ di imbarazzo. Pensai, allora, di produrmi in una imitazione e sceneggiai un taglio di capelli, un taglio di foglio di carta e molte cose ancora, ma gli sguardi restavano interrogativi.

Alla fine provai a imitare il taglio delle unghie e finalmente ci fu un piccolo grido collettivo e unisono: mi portarono un tagliaunghie.

A questo punto avevo bisogno di sapere se vi era un ristorante nell’hotel e soprattutto se fosse ancora aperto (non ero io ad avere appetito e comunque avevo optato per il digiuno che praticai per quattro giorni rimettendomi bene in salute). Considerai che sarebbe stato arduo spiegare tutto ciò senza parlare una lingua comune e decisi di cercare il ristorante discendendo il grattacielo dall’ultimo piano verso il basso.

Verso il 20° piano trovai l’ingresso di un locale (discoteca con musica assordante e piscina holliwoodiana). I mongoli sono, generalmente, molto belli e soprattutto alti, molto alti. Fuori di questo locale vi erano bellissime ragazze con minigonne audaci, probabilmente accompagnatrici o qualcosa del genere, e dei giganti con auricolare che avevano tutta l’aria di essere dei “buttafuori”. Rivolgendomi a una delle ragazze, allora, tentai di imitare il gesto del mangiare costruendo un cono con le dita della mano e infilandolo in bocca mentre guardavo la ragazza e troppo tardi per capire, nel contempo, che non avrei dovuto farlo. Un paio di “gorilla” si mossero abbastanza minacciosamente verso di me e io guadagnai in pochi attimi i piani inferiori.

Anche la notte fu abbastanza dura perché la puzza tremenda di vernice fresca alle pareti richiedeva la finestra aperta, ma da questa entravano a decine le cavallette. Insomma, l’inizio della mia trasferta fu piuttosto pesante.

Il giorno dopo passai davanti alla reception e una ragazza con aria gentile e storpiando le parole azzardò: “You breast day?” (Tu giorno seno, mammella?). “Sorry, I don’t understand”, ma poi capii che, avendo lei il mio passaporto, mi stava chiedendo se fosse il mio compleanno. “Oh, yes, thank you very much”. Risalii in camera e una mezz’ora dopo bussarono alla porta. Erano una mezza dozzina tra camerieri e addetti alla reception. Molto sorridenti mi consegnarono una torta, dello spumante locale e un biglietto su cui c’erano ancora tracce di sudore. Nello scritto si capiva, un po’ a fatica, che mi rinnovavano gli auguri e si dicevano onorati della mia presenza (ma loro ignoravano se io fossi uno spacciatore di droga o un commerciante di valvole idrauliche).

La sera vollero addirittura strafare e nella sala ristorante dell’ultimo piano, mi avevano riservato un tavolo proprio davanti all’orchestrina. Compresi, più dal contesto generale che da altro, che mi stavano chiedendo la mia canzone preferita. Pensai che li avrei messi in seria difficoltà a chiedere loro qualche brano di Charles Azenavour o del grande Frank e ritenni che “’O sole mio” fosse un brano assolutamente universale, ma mi accorsi subito che così non era. Tentai, allora, con “New York, New York” ed ebbi la stessa sorte.

Fortunatamente quei ragazzi non si persero d’animo e mi sembrò di capire che volevano suonare un loro pezzo che era meglio di quanto avevo appena chiesto.

Così fecero.

Questo durissimo viaggio,mi insegnò, sul campo e non in teoria, che il viaggio è sempre meraviglioso perché corrisponde all’archetipo di quel viaggio più importante che ciascuno di noi fa nel brevissimo attraversamento di questo universo, un viaggio che dovrebbe farci crescere soprattutto vedendo il bello che c’è nelle cose e nel prossimo.

Questi giovani non conoscevano le lingue, il turismo, il computer e la cultura straniera, ma erano pieni di umanità e sospinti da forti sentimenti di ospitalità, con, alle proprie spalle, una cultura di diversi millenni più antica della nostra.

Ciro Discepolo

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Nadym in Siberia non è off limit

Una buona notizia per gli interessati: è possibile recarsi nuovamente a Nadym nella Siberia centrale e molto settentrionale. Occorre un visto commerciale, ma non è difficile ottenerlo e chi dovesse recarsi lì può scrivermi e gli fornirò le notizie del caso.
Ciro Discepolo
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domenica 11 novembre 2007

L'episodio più incredibile delle RSM

Mi è venuto in mente questa sera, a Mosca, mentre spiegavo a dei colleghi qualcosa in più di questa tecnica. Un giorno consigliai a una persona, che non parlava alcuna lingua tranne il proprio dialetto, di recarsi per il compleanno a San Diego, California. Quando lo vidi successivamente, gli chiesi: "Com'è andato il viaggio?". "Bene, ma all'inizio ho avuto un problema. Siamo partiti e dopo una mezz'ora di volo mi sono chiesto perché tanti giapponesi andassero a San Diego...". Si era imbarcato su un aereo per Kyoto. Non sono mai riuscito a capire come ci sia riuscito e l'unica spiegazione possibile mi sembra il fatto che le hostess giapponesi sono gentilissime, quasi delle gheishe, e - forse - pur vedendo che il biglietto era sbagliato e pur di non essere scortesi, lo avevano imbarcato. Nessuno è mai riuscito a formulare un'altra ipotesi per questo fatto incredibile e, se io non lo avessi ascoltato direttamente dalla voce dell'interessato, non ci avrei mai creduto...
Sono certo che tanti, tra voi, hanno episodi simili da condividere, come il ricordo del viaggio davvero speciale che Lucia Bellizia ci ha voluto donare.
In futuro ve ne racconterò altri e chissà se un giorno non pubblicheremo un libro assieme con la raccolta di tante storie belle, allegre, tristi, ma soprattutto vere.


Ciro Discepolo
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sabato 10 novembre 2007

Fare il check-in da casa

Sono sempre di più le compagnie aeree che permettono di effettuare il check-in da casa. Si tratta davvero di una comodità straordinaria. Parliamo di un tempo che va, mediamente, da 20 ore a quasi due giorni prima della partenza del proprio volo. In tal modo si può facilmente ovviare al pericolo di overbooking e, soprattutto, è possibile giungere in aeroporto e recarsi direttamente all'imbarco, senza doversi sottoporre a lunghe file. In pratica si può giungere al gate anche pochi minuti prima del decollo. Se si ha bagaglio da consegnare (ma ve lo sconsiglio), è sufficiente giungere trentacinque minuti prima dell'orario di imbarco. Naturalmente, sempre da casa, si sceglie il posto a sedere: davanti, finestrino, ecc.
Ciro

venerdì 9 novembre 2007

Anche l'arte si sta occupando delle RSM

Vorrei invitare gli amici artisti Giovanna Bianco e Pino Valente (bianco-valente.com) a inserire, nello spazio "Commenti", le immagini di alcune loro opere che trattano l'argomento delle Rivoluzioni Solari Mirate, spiegandoci anche, possibilmente, qualcosa che ci aiuti a interpretare meglio la loro arte.
Ciro

Invito a partecipare

Vorrei che questo fosse il nostro blog e non solo il mio. Nostro di chi ama l’Astrologia con la A maiuscola e, soprattutto, l’Astrologia Previsionale e l’Astrologia Attiva. In tal senso potreste, come mi avete scritto tantissime volte, raccontare le vostre esperienze di studio e di viaggio, postando anche racconti nello spazio dedicato ai commenti.Inizio io con un racconto ispirato, liberamente, a una storia vera seguita a un compleanno mirato.
Leggerò molto volentieri le vostre storie, i vostri racconti e le vostre osservazioni su questa disciplina che amiamo tanto e che troppo spesso viene bistrattata.
Ciro


Oslo - Nerano: viaggio di solo andata



Era giunta con il volo SK1634 delle 15.45, atterrato con la consueta superefficienza teutonica alle 15.27. Kirsten si guardò intorno e si sentì a casa, ancora una volta, nel modernissimo aeroporto di Gardermoen, Oslo. In ogni angolo, anche il più piccolo dello stesso, si poteva toccare con mano il concetto di efficienza nordica, ma anche quello di civiltà, di rigore, di funzionalità, di presenza dello Stato, di ordine. In giro non si vedeva un solo poliziotto in tutta l’area grandissima del piano stradale. Entrò un momento nella toilette delle donne per rimettersi in ordine e ritrovò quei fantastici lavabi di legno massiccio e di acciaio che le mancavano tanto quando era all’estero. Quasi automaticamente si avviò al banco della SAS Airport Bus e acquistò un biglietto per arrivare in centro: 80 corone norvegesi. Prendere un taxi era davvero un lusso inutile con un servizio perfetto come quello che assicurava un bus ogni 15 minuti, dalle 4.05 del mattino. Da loro, pensò ancora una volta Kirsten, l’affollamento non esisteva. Il grosso mezzo era proprio davanti all’uscita della sezione arrivi internazionali dell’aeroporto, in un luogo pensato per offrire il massimo comfort al viaggiatore che poteva lasciare in loco il carrello dei bagagli. Quando le porte automatiche dell’aeroporto si furono chiuse alle sue spalle avvertì immediatamente l’aria fredda che la investì sul viso, prima che altrove, e le ricordò che da loro metà ottobre è assai diverso che nel resto del mondo. Salì sul mezzo modernissimo, obliterò il piccolo titolo di viaggio e si sedette dove più le piacque: l’interno era occupato da non più di quindici persone. Nessuno la guardò e probabilmente nessuno si accorse che era salita a bordo. Il sole, vuoi per l’orario legale estivo, vuoi per la latitudine geografica di Oslo e vuoi per il mese, era ancora molto alto nel cielo, rispetto al punto di mezzogiorno, ma la sua relativamente elevata declinazione non corrispondeva a un’altrettanto significativa temperatura che invece seguiva le leggi quasi assolute della latitudine geografica di questo lembo settentrionalissimo del mondo civilizzato. Quando i pistoni idraulici dello sportello d’ingresso dell’automezzo fecero udire il loro frastuono, il bus si mosse, senza che alcuno avesse nel frattempo fiatato. I più leggevano un libro, eretti e rigidi rispetto allo schienale, un paio di giovani ascoltavano musica attraverso un auricolare, una donna anziana dormiva in modo composto e silenzioso. Tutto a posto, tutto in ordine, pensò l’ingegnere Kirsten, come noi norvegesi ci aspettiamo che sia. Il pullman si diresse a sud, ma lei si accorse che stava viaggiando verso est, in quell’incanto di stretta lingua di asfalto che si snoda tra Sorrento e Nerano, attraversando luoghi incantevoli sospesi tra il mare e la collina completamente ricoperta da un mantello di olivi pronti per la raccolta dei propri frutti. Era con Enzo, ed erano i primi giorni di ottobre, come ogni anno da cinque, ormai. Prendevano il vettore della Sita alla stazione della Circumvesuviana di Sorrento ed era sempre un’avventura: gli orari quasi mai corrispondevano con quelli stampati e indovinare il capolinea era quasi una lotteria. Ogni volta il mezzo parcheggiava in un luogo diverso nel raggio di una settantina di metri dalle scale della stazione. Una calca incredibile di gente, di ogni tipo, si spostava velocemente a ogni arrivo di una nuova macchina per informarsi se era quella giusta. Adesso, però, alla sua destra scorreva la terza fila dell’autostrada che da Gardermoen porta al centro di Oslo, un’autostrada che di notte è illuminata a giorno: un lampione ogni cinquanta metri, da un lato e dall’altro della strada. Ora era di nuovo con Enzo, mano nella mano, e gli pneumatici del pesante mezzo mordevano un asfalto consunto e irregolare per vincere la forte pendenza nel tratto tra Massa Lubrense e Marciano. Lo spettacolo, all’altezza della Punta della Campanella, con Capri sullo sfondo, era di quelli che ti tolgono il respiro! Poi, giù per la discesa ripida che porta alla Marina del Cantone in una esplosione di verde e di viola e di fucsia delle bouganvillee che trovano ogni varco possibile in mezzo agli olivi sotto i quali sono già state dispiegate le reti per la prossima battitura. Quel breve tragitto, della durata praticamente uguale all’altro di quell’istante, lo ripeteva ogni volta con la speranza che non finisse mai: un incanto di natura, di vita, di sensazioni irripetibili. E poi c’era Enzo. Sulla spiaggia del Lido Mary ai primi di ottobre era tutto più bello: il sole era ancora assai caldo e l’affollamento quasi inesistente per quei luoghi. Un leggero rallentamento del veicolo le rammentò che non era a Nerano, ma nella sua altrettanto amatissima Norvegia, e le ricordò anche che doveva prendere una decisione, come aveva promesso al suo uomo: tornare da lui o decidere di restare per sempre a casa. Scegliere tra l’amore, la vita, una natura meravigliosa e ineguagliabile, con tanti problemi di vita quotidiana, riguardanti cose irrazionali e inconcepibili per una scandinava, o restare nella fredda civiltà di una nazione perfetta dove ogni cosa funziona come deve funzionare e dove non esistono neanche le zanzare. Ancora una volta godé di quel sole radiante che le dorava la pelle bianchissima e delicata. Il profumo del mare le penetrava fortemente nelle narici e si mischiava agli odori robusti di tante pietanze deliziose cucinate nei diversi ristoranti affacciati sulla spiaggia, troppo vicini alla spiaggia… Il bagno, poi, immergendosi in un’acqua non pulitissima ma ancora fruibile rispetto al degrado ambientale planetario e provare quella piacevolissima sensazione di fresco dopo ore di abbronzatura stesi come lucertole pietrificate o ammaliate dall’astro che dona la vita.
Di nuovo il fischio dei pistoni idraulici l’avvertì che si trovava alla sua fermata, davanti al Radisson SAS Scandinavia Hotel, a due passi da casa sua: 47 minuti per 47 chilometri, come era scritto – senza enfasi – su ogni guida turistica locale e come l’autista aveva rispettato senza produrre alcuno sforzo particolare. Scese e nessuno se ne accorse o parve accorgersene. Il suo pensiero tornò alla Marina del Cantone e al pasto intorno alle quindici, da Maria Grazia, su quel semplice ma impareggiabile rettangolo di legno eretto direttamente sul mare, a gustare una squisita pezzogna alla brace e poi a godersi dell’uva ghiacciata in una sospensione totale di pensieri, di affanni e di scadenze da rispettare. Aprì la porta di casa e le luci si accesero automaticamente rievocandole i vantaggi di una perfetta climatizzazione e insonorizzazione in un appartamento studiato in ogni più piccolo dettaglio da architetti capaci e intelligenti. Doveva dare una risposta a Enzo. Si lasciò cadere sul divano e con la tastiera cordless sulle gambe si collegò alla rete riferendosi alle immagini dell’enorme schermo piatto da parete. Entrò nel link delle webcam e scelse, ovviamente, quella corrispondente a Nerano. In tempo reale fu di nuovo alla Marina del Cantone. La sua superlinea in fibre ottiche, a 10 megabit al secondo, le rimandò lo scenario fatato di sempre: una barca si allontanava dal pontile, un raggio di sole obliquo produceva riflessi dorati sull’acqua, dei gabbiani volavano bassi. Deciderò domani, pensò Kirsten.

Benvenuti

Cari Amici,
benvenuti nello spazio dedicato al mio blog che, da questo momento, sostituisce le News del mio sito.
Di volta in volta, e spesso, troverete qui delle anticipazioni soprattutto sui miei libri di prossima pubblicazione, delle notizie inedite, dei commenti ai fatti dell’attualità, il calendario di miei prossimi incontri pubblici, la segnalazione di libri o scritti o corsi o conferenze di miei colleghi, perfino delle “chicche” e molto altro ancora.
E, allora, per offrirvi subito una di queste notizie che penso vi possano interessare, vi informo che sto lavorando intensamente a un nuovo libro dal titolo “Nuove ricerche per le Rivoluzioni solari e lunari”, sottotitolo “Tutti gli errori da evitare in queste tecniche”.Il libro dovrò consegnarlo all’editore Armenia, entro maggio, e uscirà nella collana azzurra Biblioteca di Astrologia, a settembre 2008.
In questo mio nuovo testo, che mi sta impegnando non poco, tenterò di illustrare, secondo la mia esperienza, soprattutto in quali occasioni è consigliabile spostarsi per una Rivoluzione Lunare Mirata (quella mensile, non annuale) e detterò anche una ventina di regole, sulla falsariga delle trenta contenute nel mio saggio Transiti e Rivoluzioni Solari che stanno leggendo un po’ in tutto il mondo perché oggi esiste anche nella edizione inglese Transits and Solar Returns (www.solarreturns.com).
Spero, in tal modo, di rispondere a una sempre crescente domanda, da parte dei Lettori, relativa proprio allo studio delle RL, ma senza tralasciare – tuttavia – di illustrare quelle che sono le mie ultime ricerche anche per le Rivoluzioni solari.
Nel libro saranno illustrati tanti esempi pratici e anche delle performanti modifiche al software Aladino, modifiche studiate appositamente per lo studio delle Rivoluzioni lunari e che saranno disponibili contemporaneamente all’uscita del libro.
A presto, dunque, e buona lettura a quanti mi seguiranno in queste pagine.
Un caro saluto a Tutti,
Ciro Discepolo