Compleanno di Sergio Berti, 2006, a Luxor, davanti alla piramide di Cheope e mio, luglio 2007, a Río Gallegos, Patagonia, Argentina, ma al confine con la Terra del Fuego e con il Cile (dove ho fatto una escursione poche ore dopo il solar return). A Buenos Aires, tappa intermedia di un viaggio davvero lunghissimo, ho visto una bella e immensa città, ma con troppa povertà. Sul web e nelle agenzie non riuscivo a trovare un albergo a Río Gallegos e pensavo non ce ne fossero. Poi ho cambiato l'accento da grave ad acuto sulla "i" di Rio e ho trovato l'Hotel Santa Cruz che ho fotografato e inserito anche su Google Earth (vedi il link più sotto). Questa città, solo venti anni fa, contava circa 40.000 abitanti e oggi li ha raddoppiati. Vi è moltissimo gas e petrolio e il governo argentino incentiva chi vuole trasferirsi in quelle terre sterminate. Vi sono moltissimi impiegati statali e militari. La città è bellissima, con strade e marciapiedi e negozi come se stessimo in Umbria. Negli hotel (ho scoperto che ce ne sono molti) è disponibile Internet broadband wireless gratuita. Si mangia molto bene (le bistecche argentine sono famose in tutto il mondo) e si spende quasi nulla.
Quando mi recavo in un posto nuovo e mi chiedevano un documento, la domanda era di rito: "Parente del grande Discepolo?". In effetti sì, un mio avo era il famoso "Discepolin", uno dei maggiori tangheri della storia dell'Argentina. Del resto non ci si può sbagliare perché circa 200 anni fa vi erano solo una ventina di Discepolo, in tutta Italia, che vivevano nella provincia di Avellino.
Avrei preferito visitare la Patagonia e la Terra del Fuego nella loro estate, ma da un po' di anni a questa parte sto facendo una scorpacciata di temperature polari.
Sono luoghi incontaminati, per centinaia e migliaia di chilometri. Ho scoperto un paio di cose: molti vengono dal Cile, e spesso perché lì li stanno cercando. Il tassista che mi accompagnava dall'aeroporto al centro di Buenos Aires mi disse che suo nonno era veneto (l'autista aveva la mia età) ed era venuto a fare fortuna lì (non gli volli dire che forse, restando in Veneto, oggi vivrebbe molto meglio che guidando un'auto vecchia di venti anni). Tutti gli argentini che ho incontrato mi hanno detto che si organizzano con voli speciali, vengono in Italia, e in un paio di giorni ottengono la cittadinanza italiana (anche se sono di terza generazione argentina). Non sono riuscito a farmi dire che vantaggi ne traggono, ma penso che faccia parte di un "pacchetto" omaggio che il senatore argentino ha ricevuto in cambio dell'appoggio a una parte dello schieramento politico italiano.
Ciro Discepolo
http://www.solarreturns.com/
http://www.cirodiscepolo.it/
Il link delle foto è sempre lo stesso:
www.solarreturns.com/images/viaggi/viaggi1.pdf
www.solarreturns.com/images/viaggi/viaggi1.pdf
umhh,
RispondiEliminaai post-eri l'arduo commento.
direi solo che, fortunatamente,
l'italiano può fare a meno
di molti accenti superflui,
essendo una lingua quasi perfetta,
con scarto 0 tra parlato e
scritto, avendo tramandato
bene la sua origine indo-europea
(ho dato un mezzo esame, solo
lo scritto, di glottologia,
molti anni fa ;)
ciao Ciro,
un caro saluto (e in pvt,
magari, dimmi come faccio
a sapere la distribuzione
storica della mia famiglia)
Tanti compleanni, tante località diverse, forse, anche uguali: mi chiedo quale astro-viaggiatore abbia il record delle ripetizioni(ossia abbia dovuto trascorrere il return più anni sempre nello stesso posto)!?
RispondiEliminaCoraggio, fatevi avanti e cercate di rispondere a Elisabetta. Il mio piccolissimo record personale è che sono stato tre anni di seguito in Cina. Il fatto, poi, che sia andato cinque-sei volte a New York e a Mosca, non lo ritengo un record.
RispondiEliminaNon so se il post di b-right mi riguardi perché non ci ho capito nulla (forse perché manca la costruzione della frase: soggetto, ....).