Su indicazione di un amico cinefilo, malato di cinefilia almeno quanto me, l’altra sera ho registrato in TV L’avventura, di Michelangelo Antonioni e, ieri sera, mi sono immerso, con grande godimento, per oltre tre ore, nella visione di questo riuscito film di uno dei più grandi autori italiani.
È la storia di un gruppo di persone della medio-alta borghesia romana che, alla fine di un’estate, decide di trascorrere qualche giorno in barca tra Stromboli e Panarea. Il periodo dell’anno e la location sono ovviamente importanti. La fine dell’estate, metaforicamente, vuol dire anche la fine di una condizione del nostro animo in cui si dovrebbe iniziare a pensare che la festa è finita. L’impervia isola, totalmente arida come gli altri deserti anonioniani (Lisca Bianca, a fianco a Panarea), sembra essere il giusto desktop per fare da sfondo all’aridità dei sentimenti umani e alla incomunicabilità (tema prediletto dal regista) di questa piccola banda di fannulloni, annoiati dal non far niente, ma soprattutto incapaci di provare o di trasmettere emozioni.
Il personaggio chiave sembra essere Monica Vitti (Sole, Mercurio e Venere in Scorpione e tre astri in ottava Casa), ma – a mio avviso – lo è molto di più Gabriele Ferzetti, apparentemente cinico e forte, nella sua nullità totale, ma – come si vedrà alla fine della pellicola, addirittura il più debole e miserabile del gruppo.
Monica Vitti è amica della fidanzata di Ferzetti che scompare sul piccolo scoglio a nord della Sicilia. Già qui il messaggio è forte: non riusciamo a vederci neanche se siamo su di un piccolo scoglio circondato dal mare. Claudia-Monica Vitti si dispera per la scomparsa dell’amica (che non sarà più ritrovata), ma – al tempo stesso, inizia a fare il tifo affinché la stessa non venga ritrovata e lei possa, così, “prendere” per sé il suo uomo. Così avviene e i due, in un improbabile viaggio all’interno di una Sicilia con cattedrali sfarzose intorno a cui è il nulla (Noto), iniziano la loro personale e poco convincente liaison.
Al termine di questa avventura Claudia scopre che, lasciando solo poche ore il suo nuovo compagno, questi ne approfitta subito per fare sesso con una ragazza bella, prostituta e vuota anch’essa.
La scena finale ci mostra un Gabriele Ferzetti in abito da sera, ma all’alba e seduto sul terriccio (non bastano gli abiti eleganti a riempire un vuoto. Probabilmente da qui Woody Allen si è ispirato per la scena finale di “Crimini e Misfatti” quando i protagonisti, tutti rigorosamente in smoking, conversano del nulla nella toilette di una casa dove si tiene una festa di matrimonio).
L’uomo piange e singhiozza, mettendo a nudo tutta la sua miseria umana e Claudia è combattuta, ma alla fine gli fa sentire la propria mano sulla testa. Quest’ultima scena, a mio modesto avviso, Antonioni ce la poteva risparmiare perché sembra più una “leccata femminista” che altro. In effetti, per tutta la durata del film, la condanna era stata pressoché totale e forse un finale senza eroine avrebbe retto meglio la tematica della pellicola.
Anche Michelangelo Antonioni, con Plutone stretto all’AS, è molto Scorpione. Forse egli ci ha voluto parlare pure di un lato “malato” di tale dodicesimo zodiacale e il personaggio rappresentato dalla sensuale Lea Massari sembra essere il più emblematico in tal senso. Lea vede una volta al mese il suo architetto, che ama con passione anche fisica. Confessa a Claudia che non può sopportare questi lunghi distacchi, ma – al tempo stesso – avrebbe bisogno di allontanamenti più lunghi, magari di un anno o due…
Per chi non conosce la psicologia dello Scorpione tutto ciò potrebbe sembrare assurdo, ma diciamo che la Lea Massari 2, quella masochista e Scorpione che gioca contro la propria squadra, quando vede avvicinarsi la felicità, fa di tutto per distruggerla e soffrire: assurdo! No, se si pensa alla storiella araba dello scorpione e della rana.
Cara Antonella,
tornando al “malocchio”, certo che io credo che la RSM ci ripari anche da esso: una buona RSM può evitarci un colpo di mitra in banca, una brutta infezione o le conseguenze di un mare d’invidie…
Caro Olrak, sì, anche per noi due c’è stato un doppio equivoco: infatti non ho mai detto che Olrak non possa pensare che il Cancro e lo Scorpione siano più invidiosi degli altri, ho solo detto che personalmente ho contato lo stesso numero di invidiosi in ogni segno e sempre appartenenti a quel macro segno che è la miseria d’animo umano.
Caro Luciano, no, credo che tu abbia letto nei miei libri di Giove in quarta Casa come seconda parte della vita migliore e non di seconda parte della RS. Chi divideva in fasce temporali prestabilite la RS era Volguine e la cosa non funziona assolutamente. I tempi, all’interno della RS, si leggono a mezzo delle RL, dei transiti e delle Rivoluzioni Terrestri.
Da oggi sono in ferie. Tenterò comunque di scrivere, ogni volta che potrò, in questo spazio, ma vi ricordo che lo spazio è nostro e non mio e pertanto, anche utilizzando la formula dei commenti, potete proporre voi nuovi argomenti e gestirli in piena libertà. Vorrei rivolgere una piccola preghiera alle molte persone con cui sono sempre in contatto. La vacanza, intesa in senso lato, è una necessità fisiologica e allora vorrei che mi scriveste solo per motivi urgenti e importanti, rinviando, magari a settembre, richieste bibliografiche e altre cose non urgentissime.
Grazie e buone vacanze a Tutti oppure buon agosto a Tutti.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it
È la storia di un gruppo di persone della medio-alta borghesia romana che, alla fine di un’estate, decide di trascorrere qualche giorno in barca tra Stromboli e Panarea. Il periodo dell’anno e la location sono ovviamente importanti. La fine dell’estate, metaforicamente, vuol dire anche la fine di una condizione del nostro animo in cui si dovrebbe iniziare a pensare che la festa è finita. L’impervia isola, totalmente arida come gli altri deserti anonioniani (Lisca Bianca, a fianco a Panarea), sembra essere il giusto desktop per fare da sfondo all’aridità dei sentimenti umani e alla incomunicabilità (tema prediletto dal regista) di questa piccola banda di fannulloni, annoiati dal non far niente, ma soprattutto incapaci di provare o di trasmettere emozioni.
Il personaggio chiave sembra essere Monica Vitti (Sole, Mercurio e Venere in Scorpione e tre astri in ottava Casa), ma – a mio avviso – lo è molto di più Gabriele Ferzetti, apparentemente cinico e forte, nella sua nullità totale, ma – come si vedrà alla fine della pellicola, addirittura il più debole e miserabile del gruppo.
Monica Vitti è amica della fidanzata di Ferzetti che scompare sul piccolo scoglio a nord della Sicilia. Già qui il messaggio è forte: non riusciamo a vederci neanche se siamo su di un piccolo scoglio circondato dal mare. Claudia-Monica Vitti si dispera per la scomparsa dell’amica (che non sarà più ritrovata), ma – al tempo stesso, inizia a fare il tifo affinché la stessa non venga ritrovata e lei possa, così, “prendere” per sé il suo uomo. Così avviene e i due, in un improbabile viaggio all’interno di una Sicilia con cattedrali sfarzose intorno a cui è il nulla (Noto), iniziano la loro personale e poco convincente liaison.
Al termine di questa avventura Claudia scopre che, lasciando solo poche ore il suo nuovo compagno, questi ne approfitta subito per fare sesso con una ragazza bella, prostituta e vuota anch’essa.
La scena finale ci mostra un Gabriele Ferzetti in abito da sera, ma all’alba e seduto sul terriccio (non bastano gli abiti eleganti a riempire un vuoto. Probabilmente da qui Woody Allen si è ispirato per la scena finale di “Crimini e Misfatti” quando i protagonisti, tutti rigorosamente in smoking, conversano del nulla nella toilette di una casa dove si tiene una festa di matrimonio).
L’uomo piange e singhiozza, mettendo a nudo tutta la sua miseria umana e Claudia è combattuta, ma alla fine gli fa sentire la propria mano sulla testa. Quest’ultima scena, a mio modesto avviso, Antonioni ce la poteva risparmiare perché sembra più una “leccata femminista” che altro. In effetti, per tutta la durata del film, la condanna era stata pressoché totale e forse un finale senza eroine avrebbe retto meglio la tematica della pellicola.
Anche Michelangelo Antonioni, con Plutone stretto all’AS, è molto Scorpione. Forse egli ci ha voluto parlare pure di un lato “malato” di tale dodicesimo zodiacale e il personaggio rappresentato dalla sensuale Lea Massari sembra essere il più emblematico in tal senso. Lea vede una volta al mese il suo architetto, che ama con passione anche fisica. Confessa a Claudia che non può sopportare questi lunghi distacchi, ma – al tempo stesso – avrebbe bisogno di allontanamenti più lunghi, magari di un anno o due…
Per chi non conosce la psicologia dello Scorpione tutto ciò potrebbe sembrare assurdo, ma diciamo che la Lea Massari 2, quella masochista e Scorpione che gioca contro la propria squadra, quando vede avvicinarsi la felicità, fa di tutto per distruggerla e soffrire: assurdo! No, se si pensa alla storiella araba dello scorpione e della rana.
Cara Antonella,
tornando al “malocchio”, certo che io credo che la RSM ci ripari anche da esso: una buona RSM può evitarci un colpo di mitra in banca, una brutta infezione o le conseguenze di un mare d’invidie…
Caro Olrak, sì, anche per noi due c’è stato un doppio equivoco: infatti non ho mai detto che Olrak non possa pensare che il Cancro e lo Scorpione siano più invidiosi degli altri, ho solo detto che personalmente ho contato lo stesso numero di invidiosi in ogni segno e sempre appartenenti a quel macro segno che è la miseria d’animo umano.
Caro Luciano, no, credo che tu abbia letto nei miei libri di Giove in quarta Casa come seconda parte della vita migliore e non di seconda parte della RS. Chi divideva in fasce temporali prestabilite la RS era Volguine e la cosa non funziona assolutamente. I tempi, all’interno della RS, si leggono a mezzo delle RL, dei transiti e delle Rivoluzioni Terrestri.
Da oggi sono in ferie. Tenterò comunque di scrivere, ogni volta che potrò, in questo spazio, ma vi ricordo che lo spazio è nostro e non mio e pertanto, anche utilizzando la formula dei commenti, potete proporre voi nuovi argomenti e gestirli in piena libertà. Vorrei rivolgere una piccola preghiera alle molte persone con cui sono sempre in contatto. La vacanza, intesa in senso lato, è una necessità fisiologica e allora vorrei che mi scriveste solo per motivi urgenti e importanti, rinviando, magari a settembre, richieste bibliografiche e altre cose non urgentissime.
Grazie e buone vacanze a Tutti oppure buon agosto a Tutti.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it
Caro Ciro,
RispondiEliminaper quanto mi senta un pò orfana (secondo me siamo un pò tutti Ciro-dipendenti):BUONE FERIE!!!!
A te e a tutti gli amici del blog che partono...
A chi resta.... scrivete!!!!
Doriana
Cari amici del blog, sono rientrata dal mio esilio lugliesco per una breve puntatina a casa.
RispondiEliminaSono contenta per te Ciro che, nonostante gli dei avversi, sei riuscito a portare stoicamente in porto la tua RSM e ritornare tra noi.
Ti ho pensato spesso chiedendomi cose ne era stato del tuo viaggio avventuroso.
Ora ho solo per il tempo di disfare e rifare le valigie e farmi venire un' ulcera ad inseguire il corrispondente estero che dovrebbe curare il mio viaggio di RSM, che nonostante sia di là da venire, mi angoscia di già, visto la lentezza di alcuni umani unita ad una burocrazia elefantiaca.
Nel tempo che mi resta da trascorrere in città conto di leggere minuziosamente un mese di blog che ho arretrato.
Roba da non crederci, ma l'unico punto internet che c'era lo scorso anno sull'isola, e che comunque non era sotto casa ma si trovava agli antipodi, quest'anno non era più pubblico, poichè nuove disposizioni sopraggiunte a regolare questo tipo di attività risultavano troppo onerose e complicate per cui il gestore ha lasciato perdere!
... e naufragar mi è dolce in questo mare...
Nel caso non riuscissi più a postare approfitto per fare a tutti gli auguri di buone vacanze o comunque di buona estate ovunque voi siate!
salve a tutti.Volevo parlare di un argomento che e' stato forse trattato nel blog.
RispondiEliminaIl mio punto siccome a molte donne incinte e' proibito salire su un aereo quando sono negli ultimi mesi di gravidanza sarebbe un buon uso del sale dell'astrologia cercare di pianificare una gravidanza in modo da non dover rinunciare a una RSM per questo spiacevole inconveniente?
Che ne pensate?
Un saluto a tutti
Stefano
Io penso che sarebbe assai saggio programmare la gravidanza in modo da poter fare in libertà la RSM, ma penso anche che la natura fa quello che gli pare, e so di molte persone che hanno avuto la sospirata notizia dopo molti mesi di tentativi. Se darsi un tempo limite e riparlrne eventualmente l'anno dopo, penso che dipenda da molti fattori: età (gli orologi biologici sono spietati), i transiti che si hanno, e quanto sia pessima la RS per il luogo in cui si risiede.
RispondiEliminaPer una risposta più "tecnica" (mi scuso ma sono proprio ai primi passi) penso dobbiamo attendere che si pronunci qualche amico del blog più ferrato.
A proposito amiciiii... dove siete?
Tutti, ma proprio tutti, in ferie?
Lo spero per voi, ma se alcuno è a casa, faccia sentire la propria voce...
A tutti un saluto da Beirut (sono in fase di trasloco!)