Nel film Changeling di Clint Eastwood sembrerebbe di sì. Nella vita reale solitamente le cose vanno diversamente.
In un punto topico di questa fiction il reverendo Gustav Briegleb (un John Malkovich al livello medio della sua grandezza), che aiuta la donna a dimostrare che il bambino che le hanno portato al posto del suo, rapito, non è quello vero, esclama “La volontà di Dio è grande! Dio sceglie strade tortuose, ma la afferma sempre” (o qualcosa del genere). Tuttavia, anche se i cattivi saranno sollevati dalle loro poltrone e il pedofilo-assassino penderà dal cappio, non si potrà certo dire che giustizia è stata fatta nel senso pieno del termine.
Questa e altre – tante – riflessioni sopravvengono vedendo l’ultimo ottimo film del grande Clint che si conferma uomo di cinema totale, davvero uno dei migliori a cui diedero l’Oscar alla carriera, quello che si dà quando non si vuole ammettere di avere visto in maniera strabica per decenni nei confronti di qualcuno.
La pellicola, in molti tratti, ricorda l’altro magnifico lungometraggio del regista ed ex pistolero, Mystic River, in cui il tema della pedofilia e gli strazi esistenziali nelle vite dei protagonisti di queste storie, rappresentano la centralità in talune tragedie.
Ma Clint Eastwood non è un demagogo e, seppure la parte della narrazione cinematografica che riguarda i torti subiti dalla protagonista e il suo trionfo legale finale sui cattivi rappresenti gran parte del movie, tuttavia il film non è solo questo e ci offre un affresco realistico e suggestivo di una Los Angeles nel 1928, poco prima della “grande botta”, quasi un ammonimento per tutti noi…
Cercherò delle biografie del regista-autore statunitense perché, soprattutto con le sue ultime produzioni, mi ha letteralmente incantato. Interessante anche il fatto che tale film non viene proiettato nel circuito Warner che possiamo considerare il Palazzo del cinema. E per questo, probabilmente, non gli daranno l’Oscar, ma se non lo daranno neanche ad Angelina Jolie, allora davvero commetteranno un’ingiustizia assoluta.
Grazie a Marco per l’importante segnalazione. Evidentemente la mia diffidenza verso i dati di nascita del presidente Obama aveva delle radici logiche e v’inviterei ad approfondire l’argomento.
Buona domenica a Tutti.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it
In un punto topico di questa fiction il reverendo Gustav Briegleb (un John Malkovich al livello medio della sua grandezza), che aiuta la donna a dimostrare che il bambino che le hanno portato al posto del suo, rapito, non è quello vero, esclama “La volontà di Dio è grande! Dio sceglie strade tortuose, ma la afferma sempre” (o qualcosa del genere). Tuttavia, anche se i cattivi saranno sollevati dalle loro poltrone e il pedofilo-assassino penderà dal cappio, non si potrà certo dire che giustizia è stata fatta nel senso pieno del termine.
Questa e altre – tante – riflessioni sopravvengono vedendo l’ultimo ottimo film del grande Clint che si conferma uomo di cinema totale, davvero uno dei migliori a cui diedero l’Oscar alla carriera, quello che si dà quando non si vuole ammettere di avere visto in maniera strabica per decenni nei confronti di qualcuno.
La pellicola, in molti tratti, ricorda l’altro magnifico lungometraggio del regista ed ex pistolero, Mystic River, in cui il tema della pedofilia e gli strazi esistenziali nelle vite dei protagonisti di queste storie, rappresentano la centralità in talune tragedie.
Ma Clint Eastwood non è un demagogo e, seppure la parte della narrazione cinematografica che riguarda i torti subiti dalla protagonista e il suo trionfo legale finale sui cattivi rappresenti gran parte del movie, tuttavia il film non è solo questo e ci offre un affresco realistico e suggestivo di una Los Angeles nel 1928, poco prima della “grande botta”, quasi un ammonimento per tutti noi…
Cercherò delle biografie del regista-autore statunitense perché, soprattutto con le sue ultime produzioni, mi ha letteralmente incantato. Interessante anche il fatto che tale film non viene proiettato nel circuito Warner che possiamo considerare il Palazzo del cinema. E per questo, probabilmente, non gli daranno l’Oscar, ma se non lo daranno neanche ad Angelina Jolie, allora davvero commetteranno un’ingiustizia assoluta.
Grazie a Marco per l’importante segnalazione. Evidentemente la mia diffidenza verso i dati di nascita del presidente Obama aveva delle radici logiche e v’inviterei ad approfondire l’argomento.
Buona domenica a Tutti.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it
Ho avuto qualche informazione sul biglietto Companion e sulla difficoltà a prenotarlo.
RispondiEliminaQuesto è quanto mi riferiscono.
Pare che d fatto questo sia piu' un mezzo di pubblicità che una possibilità reale e frequente.
Il meccanismo è turbato o comunque inquinato dai tour operator che opzionano i posti in first e in business.
Essendo i tour operator assicurati anche se un viaggiatore si ritira
il tour operator non ci perde nulla e la compagnia aerea viene pagata ugualmente.
Anzi il biglietto viene rimesso a mercato.
Se poi il viaggiatore parte è il tour operator che "intasca il vantaggio" senza girarlo al suo cliente.
Vi faccio presente che la maggior parte dei tour operator in realtà ora sono "gruppi", con vari marchi ma con la stessa proprietà di fatto,
per cui essendo i posti in first e business meno numerosi difficilmente rimangono invenduti.
Inoltre all'estremo si vendono i voli anche tra gruppi diversi dividendosi il risparmio, ma questo non accade quasi mai.
Poi ci sono una parte di Very Important Person
a cui nessuna compagnia nega il posto.
Esempio: se io ho prenotato un Londra - NY e alla mattina Naomi Campbel vuole fare lo stesso tragitto io corro il rischio di stare a terra.
In ultimo per i comuni mortali che hanno le tessere Gold o Platinium ecc ecc con cui si accumulano miglia c'è la priorità di prenotazione.
Per cui se io ho la tessera platinium di Lufthansa e Pinco Pallino ha la tessera normale o non ce l'ha, il biblietto companion me lo piglio io...( se qualche tour operator non ha venduto il biglietto opzionato).
......
DOMINI PLANETARI SUI CICLI ASTROLOGICI
RispondiEliminaAlcuni autori considerano significativo il ciclo di 36 anni dominato da un pianeta, seguendo la sequenza Saturno Venere Giove Mercurio Marte Luna Sole.
Haram indica lo schema seguente:
Ciclo di Saturno 1765-1800
Ciclo di Venere 1801-1836
Ciclo di Giove 1837-1872
Ciclo di Mercurio 1873-1908
Ciclo di Marte 1909-1944
Ciclo della Luna 1945-1980
Ciclo del Sole 1981-2016
Il problema sta nel controllare l'affidabilità della data di inizio.
All'interno di ciascun ciclo il primo e l'ultimo anno sono dominati dal pianeta che governa il ciclo. Gli altri anni seguono la successione Sole, Venere, Mercurio, Luna, Saturno, Giove, Marte.
Nell'attuale ciclo avremo:
1981 Sole; 1982 Venere; 1983 Mercurio; 1984 Luna; 1985 Saturno; 1986 Giove; 1987 Marte; 1988 Sole; 1989 Venere; 1990 Mercurio; 1991 Luna; 1992 Saturno; 1993 Giove; 1994 Marte; 1995 Sole; 1996 Venere; 1997 Mercurio; 1998 Luna; 1999 Saturno; 2000 Giove; 2001 Marte; 2002 Sole; 2003 Venere; 2004 Mercurio; 2005 Luna; 2006 Saturno;
2007 Giove; 2008 Marte; 2009 Sole; 2010 Venere; 2011 Mercurio; 2012 Luna; 2013 Saturno; 2014 Giove; 2015 Marte; 2016 Sole.
Il ciclo successivo sarà di Saturno e inizierà con Saturno nel 2017.
Si parla di 36 anni, probabilmente perché si proietta un'analogia alla teoria dei Decani (36 decani da 10° l'uno) utilizzandola non più staticamente rispetto all'eclittica celeste, ma rispetto al tempo;
Si tratta di teorie molto seguite in passato, oggi nella maggior parte dei casi desuete.
36 è pur sempre un sottomultiplo del magico angolo giro di 360°, applicando la teoria del così in alto come in basso, si ripete il concetto che l'intero Zodiaco si specchia in ciascuno di noi, ma anche nella nostra mano, nel piede, nel padiglione auricolare, sull'individuo e sulla collettività, nello spazio e nel tempo.
un saluto
Marco