Sembra essere la domanda di fondo del film The millionaire di Danny Boyle, produzione 2008 di Gran Bretagna e Stati Uniti. In effetti trovo che si tratti di una pellicola schizofrenica. All’inizio, infatti, assistiamo a una storia che potrebbe essere Sciù Scià alla ennesima potenza, una lama di acciaio affilato che vi penetra nello stomaco e vi fa assistere alle atrocità di cui è capace l’animale uomo in una delle sue attività di maggior lucro oggi, la violenza sui bambini che vengono prima rapiti, poi deturpati nel fisico (per esempio con olio bollente versato negli occhi) e poi costretti in schiavitù, per tutta la vita, chiedendo l’elemosina nell’inferno di Mumbai che è l’ex Bombay, ma che è pur sempre una megalopoli di quasi venti milioni di derelitti in un abisso terrestre e senza fine.
La visione è scioccante, stomachevole, insopportabile finanche per chi sia abituato a crudeltà cinematografiche di ogni genere.
Poi il racconto vira decisamente e si sposta nella direzione di una possibile soluzione buonista della tragedia umana con un altrettanto possibile, secondo gli autori dell’opera, finale accomodante in cui il giovane Jamal Malik riesce non solo a vincere una somma esagerata a “Chi vuol essere milionario?”, ma anche a ritrovare la sua bellissima ragazza, unico amore della sua vita, e a convolare con lei a giuste nozze, con tanto di coreografici balli collettivi in puro stile bollywoodiano. Qualcuno, nella parte finale della fiction, esclama: “Dio è grande!”. È la seconda volta, in pochi giorni (anche nel film Changeling) che ascolto, al cinema, in che modo Dio viene tirato in ballo, in una forma del tutto inappropriata e laddove, semmai, ci sarebbe da gridare alla sua assenza in situazioni dove a trionfare è certamente il demonio e non il signore del Paradiso.
Un film assolutamente disonesto, a mio parere, ingiustificabile da ogni punto di vista.
Se avesse voluto inviare un messaggio più corretto, forse avrebbe dovuto enfatizzare che in quel particolare inferno della Terra, per un ragazzo che vince (ma sarà vero?) la lotteria, altri diciannove milioni la perdono ogni giorno della loro intera vita.
Grazie a Pino per questa nuova ricerca su Midway, preziosa per i nostri scopi.
Buona serata a Tutti.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it
La visione è scioccante, stomachevole, insopportabile finanche per chi sia abituato a crudeltà cinematografiche di ogni genere.
Poi il racconto vira decisamente e si sposta nella direzione di una possibile soluzione buonista della tragedia umana con un altrettanto possibile, secondo gli autori dell’opera, finale accomodante in cui il giovane Jamal Malik riesce non solo a vincere una somma esagerata a “Chi vuol essere milionario?”, ma anche a ritrovare la sua bellissima ragazza, unico amore della sua vita, e a convolare con lei a giuste nozze, con tanto di coreografici balli collettivi in puro stile bollywoodiano. Qualcuno, nella parte finale della fiction, esclama: “Dio è grande!”. È la seconda volta, in pochi giorni (anche nel film Changeling) che ascolto, al cinema, in che modo Dio viene tirato in ballo, in una forma del tutto inappropriata e laddove, semmai, ci sarebbe da gridare alla sua assenza in situazioni dove a trionfare è certamente il demonio e non il signore del Paradiso.
Un film assolutamente disonesto, a mio parere, ingiustificabile da ogni punto di vista.
Se avesse voluto inviare un messaggio più corretto, forse avrebbe dovuto enfatizzare che in quel particolare inferno della Terra, per un ragazzo che vince (ma sarà vero?) la lotteria, altri diciannove milioni la perdono ogni giorno della loro intera vita.
Grazie a Pino per questa nuova ricerca su Midway, preziosa per i nostri scopi.
Buona serata a Tutti.
Ciro Discepolo
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Caro Ciro,
RispondiEliminasono perfettamente d'accordo con quanto hai scritto. Sicuramente il demonio esiste, ma una cosa di solito le persone non si chiedono: dove si trova il demonio? secondo me non si trova all'inferno o in un luogo simile, ma nel benessere e soprattutto tra coloro che si illudono e vogliono illudere il prossimo che Dio abbia dei prediletti.
Due o tre sabiti fa' caminando per Padova dopo mezzanotte mi sono imbattuto in un barbone co le gambe storpie che si reggeva appena su due stampelle. quando gli passai vicino era sedure su dei gradini e lui mi chiese di aiutarlo ad alzarsi. Io lo presi per un braccio e lo aiutai.
Mi attaccò un fetore nauseabondo che non so descrivere e che non ho mai sentito addosso a nessuno. Penso fossero mesi che non si lavava.
Se penso che ci sono persone che dedicano ogli giorno della loro vita a curare persone del genere allora credo anche di sapere dove si trovi realment eil demonio.
Personalmente me lo sento sempre vicino... molto vicino!
Cari saluti.
Sergio
Il libro di Vikas Swarup "Le dodici domande" (titolo originale "Q&A"), dal quale credo sia stato tratto il film che tanto ha contrariato Ciro, non rimanda tutto questo orrore; si presenta a tratti addirittura divertente per le situazioni e la vivacità verbale del protagonista.
RispondiEliminaPer me un piacevole ricordo di lettura; di sicuro eviterò di andare al cinema e rovinarmelo.
Buona serata a tutti gli amici del blog,
Elisabetta
Ciao Sergio sono d'accordo con te sulla prima parte che hai scritto...il demonio, anche secondo me sta nel benessere ...Io credo in Dio a modo mio e' mio pensiero che lui stia a guardare , come affacciato alla finestra, senno' non si spiegherebbe la fame nel mondo, i bambini che muono di tumore ecc...credo la vita sulla terra sia come una palestra dove impariamo qualche lezione che ci siamo preposti prima di nascere..questo e' un mio pensiero..
RispondiEliminaCristiana
Il sondaggio di Repubblica conferma la 'crisi' del PD come anticipato da Ciro e da AstralDetector.
RispondiEliminaMarco