Ancora sulla povera Liliana Resinovich
Reykjavik, 20 marzo 2025
Mi trovo in viaggio e oggi ho ricevuto una interessantissima email da Paolo
Ferrini, un collega YouTuber (@Paolo.Ferrini), che è lo scopritore della
manipolazione alla GoPro usata da Sebastiano Visintin per costruire, a suo
dire, una prova granitica della sua estraneità al delitto della moglie.
Trovo che questo sia un lavoro eccellente ed eccezionale per il quale siamo
tutti debitori a Paolo Ferrini. Per quanto mi riguarda ribadisco che a mio
parere detta analisi potrebbe fare la differenza, a livello giudiziario, e
forse determinare anche l’arresto di Visintin perché altro è spegnere il
cellulare quando si trovava nell’officina (o metterlo in modalità “aerea”) e
altro è manipolare, fraudolentemente, una prova. Ma su questo, ovviamente,
deciderà la Procura e nessuno di noi può dare consigli alla stessa.
Qui di seguito trascrivo la mail e invito tutti a seguire i video di Paolo
Ferrini.
Io sono lo scopritore della manipolazione della GoPro.
Dottor Discepolo, intanto la ringrazio per l'attenzione mi scuso per la prolissità, ma è un argomento che non si può liquidare con due parole.
Premetto che sono un normale cittadino, mi sono interessato a questo caso e
successivamente nel
marzo 2023 sono venuto in possesso degli atti di indagine del procedimento
di cui era stata avanzata dalla procura al GIP, come ben saprà, la richiesta di
archiviazione per suicidio.
Sono anche in possesso della perizia della dottoressa Cattaneo e sono in
grado di fornirle ogni ulteriore spiegazione di ogni aspetto.
Le faccio anche presente che sono note già proseguite da tempo agli
inquirenti. l
Se sarà incuriosito, sono in grado di fornirle veramente ogni particolare
perché mi sono appassionato veramente a questo fatto di cronaca.
Ma veniamo all'argomento.
Lei saprà che nei giorni scorsi il pool peritale della dottoressa Cattaneo
ha decretato che la morte della signora Liliana Resinovich è avvenuta per
omicidio il giorno 14 dicembre, giorno stessa della scomparsa.
Quindi gli alibi di quella giornata dovranno essere rivisti, in particolare
quello del marito Sebastiano Visintin.
Credo che sia a conoscenza che lo stesso, ancor prima che venisse ritrovato
il cadavere, avvenuto nel pomeriggio del giorno 5 gennaio 2022, aveva
pubblicamente dichiarato di avere per quella mattina un "alibi di
ferro!"
Il suo alibi sarebbe:
- ore 7:45/9:15 giro in macchina di sei pescherie per ritiro e consegna
coltelli, lavoro che faceva al nero. A giustificazione ci sono due frame di
telecamere (lettore targhe e bus cittadino), ma le testimonianze dei negozianti
sono molto imprecise, in più addirittura una pescheria sostiene di aver trovato
i coltelli già in negozio perché portati la sera precedente (sono in grado di
darle tutti i particolari).
Le celle telefoniche allacciate dal suo telefono sono risultate solo in
parte compatibili con il percorso dichiarato.
- ore 9:15/12:15 una presenza nel locale dove affilava i coltelli
giustificata da dei consumi elettrici così rilevati ogni quindici minuti dal
gestore del servizio elettrico:
9:15/9:45 uso di sola illuminazione del locale
9:45/10:30 incremento del consumo per possibile uso di macchinari atti alla
affilatura dei coltelli
10:30/12:15 uso di sola illuminazione.
Per tutto questo arco temporale 9:15/12:15 il suo telefono era risultato
fantasma e nessun accertamento tecnico era mai stato fatto se non che la
questura aveva supposto:
- telefono spento
- posizione aereo
- linea dati disattivata
- nessun campo telefonico all'interno dei locali (come riferito dallo
stesso SV)
- oppure, in caso di possibile scarso campo telefonico, nessuna chiamata
era stata fatta né ricevuta in quell'arco temporale.
- ore 12:15/ 14:00 un giro in bicicletta in città e sull'altopiano carsico
con al seguito una videocamera GoPro modello 9 che avrebbe ripreso alcuni
tratti del percorso; giro motivato dal voler provare ad imparare l'uso di
questa videocamera acquistata pochi giorni prima.
Tralasciando i primi due periodi 7:45/9:15 - 9:15/12:15, quello che voglio
argomentare è il presunto alibi del marito Sebastiano Visintin per la seconda
parte della mattinata del giorno 14 dicembre 2021, precisamente dalle ore 12:15
alle ore 14:00, ossia l'ormai famoso giro in bicicletta "confortato"
a suo dire da riprese del percorso con una videocamera GoPro modello 9.
Riprese che solamente il giorno 14 gennaio 2022, un mese dopo la scomparsa
e nove giorni dopo il ritrovamento del cadavere, verranno acquisti dalla
questura, badi bene, non direttamente dalla videocamera GoPro 9, ma dalla
applicazione per smartphone Quick GoPro, e quindi dal suo smartphone Samsung
Galaxy S21 (telefono che nel giugno 2023 formatterà e regalerà ad una amica)
dove li aveva riversati.
Applicazione Quick GoPro che serve oltre che a memorizzare i video in una
apposita galleria a editarli.
Il signor Sebastiano Visintin, mai ha dichiarato di aver manipolato tali
video, anzi ha sempre pubblicamente dichiarato di essere assolutamente
inesperto sull'uso della GoPro 9 sia in fase di ripresa che di riversamento
nella suddetta applicazione.
Come lei saprà in data 13 giugno 2023 il GIP del Tribunale di Trieste ha
chiesto la riapertura delle indagini per omicidio con la richiesta di 25 nuovi
punti di indagine, tra cui al punto 5 copia forense della GoPro e analisi dei
filmati che sono stato in grado di analizzare con i relativi metadati dei vari
file e quant'altro in merito ai dodici file che sono stati oggetto di indagine
e sono a profonda conoscenza sia del funzionamento della videocamera GoPro che
della dedicata applicazione di editor Quick GoPro per smartphone.
Come prima cosa, non sono ancora in grado di stabilire se tutti e 12 i
filmati rimasti, su un totale di 14 facenti parte della totale sequenza 449/462
(risultano essere stati eliminati i file 454 e 457), siano tutti databili 14
dicembre 2021 e se tutti e dodici i filmati riportino un esatto orario, diciamo
satellitare.
Ci sto lavorando.
Parlo di filmati e non di video, capirà il perché nel proseguo.
Quello che però sono in grado di affermare con certezza, sono le varie
incongruenze temporali e spazio/temporali che ho rilevato e che non possono
essere confutate da chicchessia.
Prima di procedere è bene tenere presente che:
- la GoPro numera i file in maniera progressiva ed inalterabile da 0001 a
9999;
- ha data ed ora che possono essere inserite e modificate a proprio
piacimento purché il Pinocchio di turno segua la sequenza numerica dei file,
non è possibile registrare con il file 100 un filmato in data odierna e con il
file 101 un filmato in data di ieri perché altrimenti da Pinocchio si diventa
in un attimo idioti;
- può essere sincronizzata in qualsiasi momento come data ed ora con l'ora
satellitare tramite la dedicata applicazione Quick GoPro, ma un attimo dopo
questi dati possono essere nuovamente modificati a proprio piacimento, ad hoc
in caso di una eventuale pinocchite galoppante;
- il suo GPS serve esclusivamente a registrare i dati del percorso, mappa,
ecc. ma non interviene sulla regolazione di data ed ora, questi dati GPS
possono eventualmente essere resi visibili in fase di editing e incollati nei
filmati;
- in caso di estrazione di una o più clip da uno stesso filmato, ogni clip
riporterà sempre nei metadati il numero di file del filmato originale integro e
cosa ancora più determinante l'orario di inizio della ripresa dello stesso
filmato originale integro.
Ad esempio se io inizio un video a Milano alle ore 11:00 e lo termino a
Roma alle ore 15:00 (con passaggio a Firenze alle ore 13:00) se successivamente
vado a creare una clip da Firenze a Roma, risulterà che a Firenze erano le ore
11:00 e che a Roma sono arrivato non più alle 15:00, bensì alle ore 13:00.
- in caso di estrazione di una clip i relativi metadati non riporteranno
più la stringa numerica identificativa con cui il sistema operativo Android al
momento del riversamento dei filmati nell'applicazione Quick GoPro integra il
numero di file originato dalla GoPro in fase di completamento della
memorizzazione nella scheda di memoria esterna micro SD (la GoPro non possiede
una propria memoria interna di registrazione);
- che per quanto riguarda la terminologia esatta da usare, la GoPro crea
dei video, le clip sono riduzioni, estratti e quant'altro derivi dall'editing
di un video originale.
Le elenco quelle che a tutt'oggi sono risultate essere delle evidenti
incongruenze.
- il file 451, tratto via Mazzini/piazza della Borsa, può tranquillamente
essere definito non come il video 451, ma clip del video 451 in quanto risulta
evidente un taglio di circa due minuti della parte iniziale che, a causa di
quanto sopra specificato, ha determinato una incongruenza spazio/temporale di 18
secondi per percorrere la distanza di circa 500 metri tra piazza Goldoni e la
fermata del bus posta a sinistra prima dell'incrocio con la via Cassa di
Risparmio.
Questo taglio ha fatto sì che il frame iniziale non fosse più
identificabile a livello di piazza Goldoni, ma spostato in avanti a livello
della fermata bus e che quindi l'orario di inizio video 12:22:01 risultasse
individuato alla fermata del bus con la conseguente evidente incongruenza: 18
secondi di tempo per percorrere il tratto stradale tra piazza Goldoni e la
suddetta fermata del bus, alla impossibile velocità media oraria di 100km/h.
La clip come detto riporta sempre con sé ora di inizio ripresa del filmato
originale oltre allo stesso numero di file.
- il file 452, tratto piazza della Borsa/piazza della Borsa (viene percorso
un tratto cittadino circolare con inizio ed arrivo in piazza della Borsa),
presenta una incongruenza temporale tra il battito dell'orologio del palazzo
della Borsa che segnalava lo scoccare delle ore 12:30 e la registrazione di
tale battito nel video stesso avvenuto esattamente all'orario 12:29:20.
Il filmato 452 aveva avuto termine esattamente alle ore 12:29:57 e il
battito si ascolta esattamente al precedente secondo 20.
L'orologio del palazzo è controllato da orario satellitare così come doveva
essere la condizione della GoPro in caso di una avvenuta sincronizzazione del
suo orario con l'ora satellitare (ossia ora e data non impostate manualmente).
Questa discordanza di 40 secondi potrebbe significare un intervento manuale
nella regolazione dell'orario all'interno della GoPro stessa prima del suo uso,
oppure conseguenza di adeguamento visivo dei metadati come in seguito
descritto.
(Nota: la GoPro doveva per forza avere l'orario sincronizzato con l'ora
satellitare perché nei giorni precedenti erano stati riversati dei filmati
nella suddetta applicazione che contemporaneamente effettua sempre la
sincronizzazione oraria.)
- il file 453, deviazione in via Stock, crea un dubbio, una stranezza
sull'effettivo percorso di un giro in bicicletta che avrebbe dovuto giungere
sull'altopiano carsico dal centro città.
Non ha alcun senso logico aver deviato dalla via Udine per arrivare in via
Stock, attraverso via Bargariga e via Saltuari, e poi rifarsi sui propri passi
tornando in via Udine, quando direttamente dalla stessa via Udine, proseguendo
per via Bonomea, si raggiungeva tale altopiano.
Ci sto ragionando.
- il file 456, tratto zona villa Bonomo/area sosta campeggi presenta le
stesse caratteristiche della clip 451 sopradescritta.
Risultano essere stati eliminati i primi 5 minuti circa iniziali di ripresa
tra la zona villa Bonomo e l'incrocio con la via nuova per Opicina/via dei
Campeggi che hanno determinato l'incongruenza spazio/temporale dell'assurdità
di aver potuto percorrere circa 800 metri di strada in salita in soli 13
secondi, alla impossibile velocità media oraria di 250 km/h.
Anche qui il frame iniziale che individua il suddetto incrocio riporta
l'orario di inizio registrazione pari alle ore 13:04:18 quando invece questo
era il vero orario di inizio del video 456, inizio di registrazione avvenuta
però all'altezza della zona villa Bonomo, ossia circa 800 metri prima.
La clip come detto riporta sempre con sé l'ora di inizio ripresa del
filmato originale e lo stesso numero di file.
Ed ecco che ora arrivo all'incongruenza più evidente, poco sopra accennata
riguardo al file 452.
Il sistema operativo Android durante il trasferimento dei video dalla GoPro
alla dedicata applicazione GoPro Quick aggiunge una stringa alfanumerica come
estensione al numero di file generato, ma questa stringa scompare del tutto nel
momento in cui dal video originale si estrae una qualsiasi tipo di clip, sia
essa iniziale, centrale o finale del video originale.
La clip manterrà sempre e comunque l'ora di inizio del video originale ed
il numero di file del video originale.
In conclusione mi chiedo, poiché i metadati dei file 451 e 456 derivanti
dalla creazione di due evidenti clip non presentano la suddetta stringa
Android, perché anche i restanti dieci file 449, 450, 452, 453, 455, 458, 459,
460, 461, 462 (i file 454 e 457 sono stati eliminati) presentano la stessa
caratteristica, ossia la mancanza della stringa alfanumerica Android?
Risposta: perché sono stati adeguati, ossia anche negli stessi doveva
sparire la suddetta stringa per uniformare i metadati di tutti e dodici i file
rendendoli identici a chi li avrebbe presi in visione.
Quindi tutti questi file hanno subito una riduzione anche di un solo
secondo per poterli trasformare da video a clip, tutti i video originali sono
stati manomessi e fatti diventare delle clip.
La madre di tutte queste manipolazioni è stata sicuramente la riduzione del
video 456, in quanto io ritengo che i video dal 455 al 462 siano stati prodotti
il giorno successivo, il 15 dicembre.
La riduzione a clip di questo filmato può essere solo spiegata logicamente
così: deve aver incontrato sul suo percorso il bus linea 38 che con telecamera
a bordo avrebbe invalidato la data e forse anche l'ora.
Tutto ciò premesso, badi bene io non sono qui ad accusare nessuno, sta a
significare che un aspetto delle indagini che era teso a verificare un arco
temporale tra l'uscita del locale e il rientro a casa della mattina del giorno
14 dicembre 2021 meriterebbe di essere rivalutato in tutta la sua interezza,
anche tenendo conto che erroneamente in fase di indagine era stata data per
certa la impossibile manomissione dei dati che la GoPro avrebbe impresso nei
file generati.
Inoltre, nessuno ha ancora accertato l'esatto momento in cui tale
videocamera GoPro modello 9 sia stata acquistata e neppure quando la medesima
abbia prodotto il primo file 0001, quando era stato riferito un suo uso per
impararne le funzioni a seguito di un suo avvenuto possesso da pochi giorni
precedenti la data del 14 dicembre 2021.
Tengo anche a precisare che le celle telefoniche che dovevano essere state
intercettate dallo smartphone, qualora il soggetto lo avesse avuto al seguito,
non hanno completa concordanza con il percorso ciclistico videoripreso a mezzo
della GoPro modello 9.
Oltre ad averlo verificato pure io è altrettanto così esattamente riportato
in atti.
Ricordo anche che durante le indagini si è cercato sempre di accoppiare le
celle telefoniche al percorso riferito dal soggetto nell'arco dell'intera
mattina (casa, giro pescherie, sosta allo studio/laboratorio, giro GoPro, casa)
senza pensare di fare una disanima opposta, partire dalle celle telefoniche per
cercare di capire un possibile percorso che i passaggi tra cella e cella
avrebbero disegnato.
E questo avevo scritto al GIP del Tribunale di Trieste dr. Dainotti in data
7 febbraio 2024, prima di rendermi conto di altre incongruenze sulla GoPro
illustrate nel precedente scritto.
Egregio dottor Dainotti,
mi chiamo Paolo Ferrini, abito a Pisa e sono un semplice
cittadino che non possiede nessun titolo professionale in merito a quello che
verrò a scriverle, preso però dalla curiosità delle cose della vita su cui mi
piace osservare e riflettere.
Veniamo al merito, iniziando dalla videocamera GoPro 9 con cui la mattina
del 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa della signora Liliana, il marito
Sebastiano Visintin avrebbe ripreso con più video un "giro
ciclistico" per testare la sua nuova videocamera GoPro 9 utilizzando
durante tale percorso una bicicletta elettrica a pedalata assistita.
Giro ciclistico che sarebbe stato percorso in senso orario formando un anello
con partenza dal centro della città di Triste per proseguire sulle colline
circostanti per poi rientrare in città.
La videocamera GoPro 9 è una "Action Camera" ossia una video
camera nata per riprese sportive e quindi il suo alto costo non è dovuto tanto
alla tecnologia ed al software installato, ma dal fatto che è altamente
impermeabile, robusta per gli urti, dotata di comandi vocali, di un timer di
registrazione video e più che altro di un sofisticato GPS satellitare; non è
però dotata di memoria interna e necessita per la archiviazione dei file
(filmati o singole foto che siano) di una scheda di memoria micro SD che
supporta con capacità massima di 256GB.
È però limitata per quanto riguarda il suo uso dalla:
- batteria interna;
- dal fatto che un video una volta iniziato deve avere un termine, ossia
non può essere messo in pausa e poi ripreso;
- un singolo video non può superare l'utilizzo di 4GB, pena la sua
automatica interruzione (pari a circa dieci minuti di ripresa in alta definizione);
- dalla capacità residua della scheda micro SD installata.
Per poter successivamente fruire dei filmati registrati e delle fotografie
scattate è necessario che tali file vengano riversati, oltre che su apparecchi
esterni, come PC o tablet, su una App dedicata, la Quick GoPro, che può essere
installata su un PC, su un tablet oppure semplicemente su uno smartphone.
Questo ultimo sistema è stato quello scelto dal Visintin per gestite i
filmati della GoPro, tant'è vero che in questura non porterà mai la GoPro come
"naturale fonte" di estrazione dei video, ma verranno estrapolati
direttamente dalla suddetta applicazione.
Infatti, tale App sarà in grado successivamente di "editare" ogni
filmato ed ogni foto della videocamera GoPro 9 a piacimento con tagli,
montaggi, ecc.
Tale riversamento potrà avvenire tramite un collegamento wireless oppure
tramite un semplice cavetto USB.
La videocamera GoPro 9, come sopradetto, è dotata di un sofisticato GPS che
però non controlla l'ora e la data, ma ha la funzione di poter implementare nei
metadati di ogni singolo filmato anche la relativa traccia GPS.
Quindi quando il video verrà successivamente riversato nella App Quick
GoPro si "porterà dietro" oltre alla data ed all'ora di registrazione
anche la traccia GPS così che un giorno non si potrà dire che tale filmato
riguarda, ad esempio, la videoripresa di un sentiero della Val Badia perché il
GPS, non mentendo, confermerà che si tratta sicuramente di un sentiero della
Val Gardena!
Ricapitolando, il video registrato conterrà, oltre alle immagini, la data e
l'ora del giorno, la traccia GPS e dei metadati che non potranno essere variati
successivamente.
I suddetti file verranno numerati sequenzialmente da 0 a 9999 senza
possibilità di modificazione.
Questo però a cose normali, ma se "l'operatore alla telecamera"
vuole essere birichino può tranquillamente eludere quanto di seguito citato
dalla questura:
"era stato verificato che l'applicazione in questione ha impostato
l'acquisizione della data ed ora dalla rete internet, cosa che rende
impossibile la modifica dei metadati in questione con data ed ora diversa da
quella reale!"
Infatti, l'unica limitazione di cui dovrà tenere conto sarà la numerazione
progressiva dei file, la matematica ed il fatto che il tempo orario scorre solo
in avanti.
Quindi, tenendo presenti queste tre limitazioni, si potrà registrare un
video oggi e farlo sembrare come registrato ieri o, addirittura, tre giorni
prima.
La semplice procedura operativa consisterà nell'inserire manualmente data
ed ora a piacimento, procedere alla videoripresa ottenendo così dei falsi
metadati che compariranno successivamente nell'App Quick GoPro e tutto sembrerà
perfettamente normale.
Tutto ciò premesso ecco che da un anno a questa parte io ho un tarlo fisso,
o meglio due, il secondo lo illustrerò in seguito, che a volte non mi fanno
dormire.
Quella mattina, tra i tanti spezzoni di video, due mi hanno colpito, quello
contraddistinto dal numero di file 455 ed il successivo 456 che risultavano
essere intervallati, tra la fine del primo e l'inizio del secondo, da una pausa
temporale di 13 secondi.
Il video numero 455 aveva avuto termine in un certo punto A ed il secondo
il 456 aveva avuto inizio in un altrettanto certo punto B e questi due punti,
come da immagine allegata, si trovavano ad una distanza pari a circa 800 metri
in una strada con un dislivello di circa 40 metri ed una pendenza del 5 per
cento.
Questo stava ad indicare che per percorrere alla stessa media oraria
dell'intero percorso (una bicicletta elettrica a pedalata assistita non può
superare i 25 k/h ed in salita sicuramente la velocità diminuisce) questi 800
metri sarebbero occorsi almeno dai 4 ai 5 minuti.
Ora, se la matematica non è un'opinione e il tempo orario può scorrere
solamente in avanti come può essere che il filmato 455 sia terminato alle ore
13:04:05 ed il successivo 456 abbia avuto inizio alle ore 13:04:18, ossia con
un intervallo temporale di soli 13 secondi?
Non sta a me valutare, ma mi consente certamente una importante riflessione
e, se mi permette, mi pone lo stesso dubbio che sarà balenato a lei quando al
quinto punto delle sue richieste scrive:
"acquisizione forense della videocamera GoPro 9 e successiva analisi
al fine di verifica dei dati EXIF (proprietà dei video, data e ora di creazione,
ecc.) dei vari spezzoni di video del 14 dicembre.
Sul mio canale YouTube ho dimostrato praticamente, anche con un po' di
ironia che non guasta mai, come un "birichino" può tranquillamente
(se il diavolo non ci mette la coda) provare a farla franca.
Veniamo ora al secondo argomento, l'orologio di marca Hip Hop rinvenuto
fermo al polso del cadavere .
Premesso che un orologio lasciato al polso di un cadavere fermo ad una data
ora può essere un evento fortuito, ossia una dimenticanza da parte dell'omicida,
oppure uno staging, un depistaggio volutamente premeditato.
Ma quello che mi ha veramente sconcertato è che tale orologio non risulta
essere stato periziato né per quanto riguarda il rilevamento di tracce ematiche
o biologiche sulla sua intera superficie (eppure è di plastica, presenta
numerose rigature interne ed esterne sul cinturino e la stessa copertura che
contiene la cassa presenta molteplici rilievi) e neppure per quanto il riguardo
il perché del fermo:
- per un colpo ricevuto?
- per una manomissione interna che ha volutamente fermato il meccanismo?
- per un esaurimento improvviso della batteria interna?
- per l'ingresso accidentale di umidità nei meccanismi?
- oppure forse per un forte e repentino raffreddamento?
E per finire, siccome è inutile nascondersi dietro un dito, come è
possibile che tale orologio risulti fotografato al polso della vittima sporco,
risulti dopo essere stato tolto dal braccio ancora sporco sul tavolo
fotografato accanto al righello forense e poi possa comparire in una successiva
immagine perfettamente pulito al polso della vittima?
Le auguro buon lavoro.
Certo di aver spiegato in ogni particolare questo aspetto della vicenda, porgo distinti saluti, ringraziandola per l'attenzione.
Paolo Ferrini
Unisco due screenshot di metadati dello stesso filmato uno originale e uno modificato dove la stringa alfanumerica Android sparisce dai metadati del filmato modificato e dove può vedere come gli stessi filmati mantengano oltre allo stesso numero di file, cosa più importante, lo stesso orario di inizio.
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Ciro Discepolo
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