Perché le Rivoluzioni Solari Immaginarie (o virtuali o fasulle, come le
volete chiamare) non possono funzionare nemmeno in via teorica. Trascrizione completa
del mio omonimo YouTube watch?v=rlFrWocLj6g
Vorrei proporvi alcune riflessioni su qualcosa che sta diventando di moda in
questo periodo e alla cui base c’è un’idea suggestiva, quella di poter trasformare
il ferro in oro, questo antico sogno alchemico. Evidentemente corrisponde ad un
archetipo, ad un mitologema, ad un simbolo universale che preesiste all’uomo e
che quindi poi finisce per albergare nell’animo di ogni essere umano.
Ciò è legittimo.
Ciascuno di noi può, e oserei dire anche deve, sognare di “poter volare”. E quindi, come avviene a volte nei
nostri sogni, durante la notte, a occhi chiusi, noi sogniamo di volare come
possono fare le aquile.
Si tratta di un sogno meraviglioso che, da un punto di vista psicoanalitico,
è denso di significati, di prospettive positive, di crescita e via dicendo.
Allora è legittimo, tutto ciò è legittimo. Questo per dirvi che si iscrive nel
sogno di tante persone l’atto di trasformare il ferro in oro, di fare la giocata
che gli frutterà cento milioni di euro, di poter volare verso il sole con le
braccia aperte e via dicendo. Poi, passando dalla dimensione onirica a quella
pratica, purtroppo le cose cambiano completamente. Allora, mentre non è
sbagliato sognare, accarezzare un sogno, cullarsi con l’idea che un giorno sarà
possibile un fatto del genere, invece non possiamo essere altrettanto
indulgenti nel classificare il comportamento di determinate persone che poi
sfruttano economicamente questi bisogni ancestrali dell’uomo e cercano di
lucrare fraudolentemente su qualcosa che non può avvenire.
Ma per motivi oggettivamente fisici, e mi riferisco al fatto che adesso ci
sono delle persone che, tra l’altro, affermano anche di essere della mia scuola
e che promettono a quelli che non possono partire per il compleanno né per le
solari né per le lunari: “Non ti preoccupare, non è necessario che tu vada nel
Pacifico per toglierti questo Marte dalla prima Casa…”
Dicono: “Io te lo tolgo e senza che tu parta da casa, tu mi dai cento euro e
io te lo tolgo…” e l’altro chiede: “Ma come lo togli?”
“Beh, io te lo tolgo col pendolino…”
Poi c’è un altro che dice: io applico le energie “quantiche”, io metto le
mani sulla tua carta del cielo e muovo gli astri… Diciamo che questo ci ricorda
un famoso film di Walt Disney, un meraviglioso movie che abbiamo visto tutti da
bambini, relativo a queste cose magiche che avvenivano in quelle scene, ma
quando erano i cartoni animati del grande Disney, meravigliosamente colorati,
che si muovevano non solo sullo schermo cinematografico, ma anche nel nostro
cuore, poteva essere suggestivo, carino e bello lasciarsi andare a questo
oblio, come può essere bello l’elogio della fuga di cui parla Henry Laborit.
Diversamente siamo nel fake totale.
Quando passiamo dal piano teorico dei sogni, che in qualche modo potrebbero
lenire alcune nostre sofferenze, e ci spostiamo sul piano pratico, dove c’è
Tizio o Caio che dice: “Non ti preoccupare, tu dai cento euro a me, io metto le
mani sopra il disegno o addirittura metto le mie dita sulle tempie e guardo
intensamente il tuo quadro di Rivoluzione Lunare e sposto Marte nella Casa che
mi dici uno, Giove nella Casa che ti piace maggiormente. Dammi cento euro che
faccio questo…” allora qui la faccenda diventa più pesante. Chiedi, ma a te che
interessa tutto ciò, questo dovrebbe essere più una questione di ordine
pubblico, di magistratura.
Io ho avuto il privilegio di frequentare per un paio di anni, come ho scritto,
il grande Giambattista Callegari il quale aveva fatto delle scoperte
sensazionali con la sua centralina di radiobiologia sperimentale e che nei
libri che scriveva metteva anche l’esempio che io ho riprodotto sulla mia rivista
“Ricerca ‘90” e che ho fatto io stesso a casa mia, avvolgendo una semplice
spirale di una piccolissima bobina, un filo di rame, che in particolari
condizioni permetteva di eseguire un esperimento che, secondo la fisica, era
impossibile e che invece dimostrava l’effetto K del circuito K della centralina
Callegari e vorrei ricordare lui aveva creato questo sistema che era basato su
di un oscillatore.
In elettronica poi i circuiti non sono diecimila, i circuiti fondamentali
saranno sette o otto: c’è l’oscillatore, c’è l’amplificatore, c’è il cimatore,
cioè quello che ci taglia un’onda oltre una certa soglia. Sono sette-otto
circuiti… Lui aveva realizzato questo oscillatore che aveva come frequenza di
lavoro un ristretto campo di frequenze che era compreso tra le onde radar e uno
dei due estremi della zona dei raggi visibili (i colori) e allora, all’interno
di queste frequenze, lui che cosa faceva? Creava un circuito di risonanza, poi
faceva applicare le dita al soggetto su due reofori, cioè su due bottoncini di
metallo, faceva applicare le dita del soggetto oppure se il soggetto non era
presente infilava una sua fotografia dentro questo circuito oscillante e a me
all’inizio sembrava magia ma la spiegazione era molto semplice: i sali d’argento
che costituivano quella immagine, quella foto, non erano altro che l’imprinting
elettromagnetico di quel soggetto sulla carta con quei sali d’argento. In poche
parole la fotografia aveva una sua specificità che è come le impronte digitali,
quindi quando lui infilava la foto in questo circuito poi manovrava sui
condensatori che andavano a cambiare le frequenze del circuito oscillante e
creava una risonanza, come quando noi, con le vecchie radio analogiche,
cercavamo una stazione radio: muovevamo il condensatore fino a che la frequenza
del ricevitore era uguale alla frequenza del trasmettitore e sentivamo ‘O sole
mio’ oppure sentivamo Charles Aznavour o quello che vi pare. Allora tutto ciò
non faceva una piega, non fa una piega, e anche quello che diceva Callegari
sulla possibilità di lenire determinate patologie è tutta l’eredità che suo
figlio, l’ingegnere Giuseppe Callegari, sta tesaurizzando, facendo un’opera
meritoria notevole perché sta ripubblicando i libri del padre, con un lavoro
certosino, raccogliendo documenti, le testimonianze di centinaia di noi che ci
abbeverammo a quella fonte e sta producendo realtà straordinarie.
Adesso è impegnato con gli ultimi due volumi, quando saranno terminati io
gli ho proposto che gli farò “da ragazzo”, ovviamente gratuitamente, e mi
dedicherò a lui anche per un paio di giorni per presentare questi libri a
Milano, per far conoscere a tantissime persone quel gioiello che è la scienza
di Callegari. Allora lui, figlio, con sua figlia, che a sua volta è una biologa,
hanno messo a punto una serie di test per dimostrare la validità dell’effetto
Callegari. Dice ma tutto questo che c’entra poi con spostare Marte o Giove? Ci
arriviamo, abbiate un po’ di pazienza. Allora hanno messo su degli esperimenti
che sono così obiettivi che non si possono negare.
Partiamo dall’esperimento secondo me più importante di tutti: quello della
modifica del pH di un liquido in condizioni più o meno costanti ambientali. Cosa
si intende “più o meno costanti ambientali”? Quelle che nella scienza vengono
definite all’interno di una black box, di una scatola nera dove umidità,
pressione atmosferica, temperatura e via dicendo sono pressoché costanti. Ora
senza arrivare agli estremi di un laboratorio, anche nel corso di una
conferenza, se stiamo all’interno di una sala climatizzata, le oscillazioni di
temperatura e di umidità e di pressione atmosferica saranno lievissime, non
possono incidere su questo esperimento, ve lo posso garantire perché la materia
che io studiai con più passione quando mi stavo diplomando e mi diplomai in
elettronica industriale era “misure elettroniche”, una materia che mi
appassionava enormemente perché corrispondeva al mio spirito critico, al mio
Marte in Vergine, ed io desideravo spaccare un capello in quattro e andare a
vedere se le quattro parti erano uguali e lo facevo seguendo dei protocolli
ripetibili, questa è la sostanza… Allora prendiamo un liquido. Voi sapete che
ogni liquido, come ogni sostanza liquida o solida, ha un suo pH e il pH è l’indice
di acidità di un elemento.
Quindi prendiamo dell’acqua bi-distillata purissima, della semplice acqua
bi-distillata, magari in una boccettina sigillata. Ecco, quest’acqua bi-distillata
partirà con un suo specifico pH che noi possiamo stabilire con grande
precisione. Perché? Perché quando andiamo a misurare con un apparecchio, un
misuratore di pH, questo pH, noi che sappiamo più o meno quanto sarà il pH di detta
sostanza, mettiamo che noi siamo più o meno certi che sarà tra 5 e 7 di pH.
Allora noi, prima di iniziare le nostre misure, ci muniremo di due fialette
sigillate prodotte da case farmaceutiche specifiche o case direttamente
collegate alla costruzione di questi apparecchi di misura del pH che ci daranno
dei campioni certi con un pH certo che ci permetterà di leggere anche la
seconda cifra decimale, Quindi, per esempio, ci daranno una fialetta che sarà 5,03
di pH e un’altra che sarà 6,98 di pH.
Quando noi avremo misurato queste due fialette e avremo trovato che sul
nostro apparecchio di misura i dati corrispondono con l’approssimazione massima
di un digit, che vuol dire la seconda cifra decimale, quindi un centesimo di
pH, noi potremo essere certi quasi al cento per cento che tutto quello che
misureremo un minuto dopo, all’interno di quel range, tra il 5 ed il 7, lo
misureremo con grande precisione e questa grande precisione ci restituirà un
risultato che avrà come errore massimo un centesimo di unità di pH. Importante
quello che stiamo dicendo. Ora, in cosa consiste l’esperimento dei Callegari
juniors, figlio e nipote? Consiste nel fatto che loro nel corso della
conferenza, prima di iniziare a parlare, vi misureranno questo pH di detta
sostanza e ve lo misureranno davanti a voi. Tutti si potranno avvicinare e potranno
controllare che non ci siano giochetti di prestigio dei vari, non so, Ivan o di
quell’altro mago che è diventato segretario del CICAP, cose di questo genere.
No, che tutto avviene alla luce del giorno. Dopodiché, loro, nel corso della
chiacchierata, sottoporranno per la foto di questa boccetta dentro la
centralina Callegari e imporranno una frequenza che si può applicare dalla centralina
stessa, stabilendo a monte in quanto tempo cambierà questo pH e a quale valore
si avvicinerà. Quindi, per esempio, l’esperimento dirà io cercherò di portarvi
questo pH che è acido perché è 5, mettiamo, io cercherò di portarvelo molto di
più in direzione basica e lo farò avvicinare a 6 nel corso della chiacchierata.
Se noi abbiamo appurato che alla partenza questo pH era 5,03, mettiamo, e alla
fine della chiacchierata noi verifichiamo che il pH è il 5,80, beh mi sembra
che non ci potranno essere dubbi sull’effetto della centralina Callegari: essa è
stata in grado di far variare il grado di acidità e di basicità di quell’acqua,
ripeto, bi-distillata e sigillata.
Allora, quindi, qualcuno potrebbe dire: allora lo vedi? Tu puoi agire trasformando
anche la chimica inorganica, ma se riesci a trasformare la chimica inorganica,
sei anche in grado di trasformare la chimica organica e quindi, ad una persona
che per esempio ha dei problemi fortissimi di acidità allo stomaco, tu puoi
fare lo stesso lavoro e questa persona dopo due o tre ore che hai messo la sua
foto sotto la centralina Callegari si sentirà molto meglio con lo stomaco e se
gli faranno una gastroscopia verificheranno che quella persona sta davvero molto
meglio con lo stomaco perché il pH all’interno del suo stomaco è andato molto
più in direzione basica.
Certo, ma stiamo parlando di due cose completamente diverse.
Cioè, per essere chiari, mettiamo di poter creare un collegamento diretto e logico
che ci sia tra un Marte in una determinata Casa e l’acidità di stomaco di Tizio.
Allora una cosa è quella che diceva Callegari senior e che oggi dice Callegari
junior e anche sua figlia e tanti di noi, e tra noi c’erano diversi professori
di fisica, docenti di cattedra in università d’Italia e anche docenti di
chimica in università diverse d’Italia, ma non solo d’Italia (a Callegari offrirono
una cattedra in Canada e lui non accettò e restò a Napoli di tutta la vita), e
un altro fatto è la “magia” di cui parlano taluni…
Tutti vi diranno che è possibile, sulla base di una situazione di una
determinante astrale che provoca acidità allo stomaco, a un soggetto, di lenire
gli effetti di questo attacco allo stomaco del soggetto. Adesso, per farla
semplice, perché se no il discorso diventerebbe complicatissimo, mettiamo che
questa forte acidità allo stomaco sia dovuta a Marte nella prima Casa di
Rivoluzione Solare. Allora se noi utilizzeremo, e badate bene che non è che una
centralina Callegari possa fare cinque, sei, sette, dieci cose
contemporaneamente, no, noi gli mettiamo un’onda e lavora su quell’onda, allora
noi per un anno potremmo tentare di lenire gli effetti di quel Marte che sta nella
prima Casa del soggetto e che si esprime soprattutto attraverso una forte
acidità allo stomaco. Va bene? Ma questo non significa che noi abbiamo tolto
Marte dalla prima Casa tant’è vero che se noi stacchiamo la centralina solo un
minuto per tutto l’anno successivo il mal di stomaco al signor Rossi ritornerà
uguale a com’era prima.
Quindi noi non abbiamo fatto quello che alcuni promettono, non abbiamo tolto
Marte dalla prima Casa per metterlo, non lo so, nella quarta, perché costoro
magari si illudono che uccideranno la suocera in questo modo. No, sono stupidi,
sciocchi. A parte il fatto che poi ci sono suocere in gamba che a molti, me
compreso, fa piacere avere, ma per rapportarci alle barzellette qualcuno crede
che mettendo Marte nella quarta Casa ucciderà la suocera e se lo toglierà dalla
prima. Non è così perché la centralina Callegari e quindi l’effetto k, che poi
un altro chiamerà “l’effetto quantico delle mie mani applicate sulla foto” e un
altro dirà “è una tirata d’orecchio che io faccio”, insomma tutto quello che
volete, però, alla fine, il concetto è che coloro che dicono di fare questa
cosa affermano di avere mosso Marte dalla prima alla quarta Casa, ma non è
vero, non lo possono fare perché ammesso che loro fossero in grado di operare
un’azione come quella che vi ho appena descritto a mezzo della centralina
Callegari, dovrebbero rimanere “con le mani applicate a quella foto per
trecentosessantacinque giorni all’anno” e non si tratterebbe dell’effetto di
spostare Marte dalla prima alla quarta, ma – teoricamente – riuscirebbero
a lenire solo uno degli effetti secondari di quel Marte in prima, cioè l’acidità
di stomaco, ma non potrebbero eliminare Marte che sta in cielo, perché il Marte
che sta in cielo, a monte di tutto, è la realtà più potente che esiste. Non c’è
nell’universo una forza più potente degli astri che ci girano intorno, quindi
noi possiamo mettere una patch, un cerotto per lenire gli effetti di un Marte
che rimarrà in prima, ma non possiamo spostare Marte dalla prima alla quarta e
questo credo che lo capiscano tutti.
Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla perché potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia:
http://ilblogperidepressi.wordpress.com/
For Everybody. It is not an important news, but I invite you to read it because it can explain, to someone, the why of a certain noise leading that disturbs, from a few years, the astrology:
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Ciro Discepolo
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