martedì 16 agosto 2011

Google-Motorola: A Great News!












Il Maggio Dei Monumenti
















Un mio breve racconto di alcuni anni fa...




Era un sabato mattina di maggio, il maggio dei monumenti, quando don Antonio si trovò a passare davanti al Trianon. La mattinata era luminosa e calda, già praticamente estiva. Il traffico, la calca, i rumori assordanti: quelli di sempre, che proponevano, quotidianamente, un ideale gemellaggio tra il capoluogo campano e la città di Shanghai. Don Antonio (così lo chiamavano tutti nel quartiere, più in ossequio alla sua età che a qualche improbabile titolo di qualunque genere) era un uomo di settanta/settantadue anni, alto, asciutto, ancora abbastanza eretto nel camminare: i capelli corti e bianchi a spazzola, il viso abbronzato e segnato da tantissime rughe, un modo di vestire che ricordava una certa ricercatezza di anni passati e che egli tentava di mantenere ancora oggi. Il genere, casual. Potevano essere le dieci e trenta, all’incirca (il nostro non portava mai l’orologio), quando si trovò dinanzi alla pizzeria da Michele e fu investito dall’intenso profumo di una marinara appena sfornata. Non seppe resistere ed entrò insieme a un gruppo di settentrionali guidati fin lì da particolareggiate guide della città che suggerivano finanche il tipo di lettura ironica che si poteva dare a ogni scena di vita vissuta nella nostra splendida città. Questi turisti fotografavano tutto e mostravano di essere entusiasti: troppo entusiasti. Quello che una volta poteva essere considerato un atteggiamento di pregiudizio verso i nostri concittadini ora sembrava rovesciato e costoro trovavano simpatica ogni più estrema manifestazione di colore indigeno: si sarebbe detto che essi sarebbero stati lieti di filmare perfino un borseggio a loro danno.
Don Antonio gustò l’ottima, e gigantesca, pizza di Michele, e poi, bevuta una birra ghiacciata, si avviò per quel lunghissimo budello che è Spaccanapoli. Anche lì si respirava l’aria di festa del maggio dei monumenti e si faceva fatica a scansare la folla di turisti, ma anche quei micidiali motorini che, se non stavi attento, ti passavano sulla testa…
Riandò, allora, con il pensiero, a due anni prima. Erano stati proprio quei giorni che avevano segnato un piccolo, ma significativo cambiamento della sua vita, quando oramai egli pensava che nulla più sarebbe giunto a spezzare la monotonia e la ripetitività delle sue giornate tutte perfettamente uguali. Era in pensione, ma faceva ancora qualche lavoretto nel suo settore di sempre, quello degli apparecchi acustici e lui stesso portava una protesi del genere all’orecchio destro.
Le sue fonti di informazione erano sempre le stesse: i barbieri, i commercianti della zona, qualche portiere: a tutti prometteva una piccola percentuale su ogni segnalazione andata a buon fine. Si presentava a casa degli ’interessati e mostrava loro il catalogo, offrendo anche una dimostrazione gratuita a domicilio. Non era un grande giro d’affari, ma qualcosa riusciva ancora a racimolare e ciò gli consentiva una vita abbastanza dignitosa. Il fisico era tuttora abbastanza sportivo perché faceva della ginnastica in casa. Non si era mai sposato e non aveva figli. Di tanto in tanto andava con qualche prostituta.
La sua giornata, scandita da precisi quanto monotoni appuntamenti distribuiti perfettamente lungo la declinazione del sole sulla propria testa, terminava sempre, alle 19.30, alla trattoria di Clemente Casillo, al vicoletto Rosario a Portamedina.
Quella mattina, però, capì subito che sarebbe avvenuto qualcosa di strano, di diverso dal solito: non un evento eccezionale, ma tuttavia quel tanto che avrebbe cambiato radicalmente le sue abitudini.
Non era una persona colta, anche se qualche libro lo aveva letto, e non sapeva dare un nome preciso a tutti i fatti che gli capitavano. Lui li chiamava “segni” e si riferiva a quei modesti avvenimenti della giornata, apparentemente insignificanti, ma che, se letti in un determinato modo, potevano annunciare degli “eventi”. Durante quel dì di maggio di due anni prima, di “segni” ce ne furono due. Il primo lo ebbe la mattina, uscendo dal portone del vecchio fabbricato di via Cisterna dell’Olio dove abitava da una vita. Il portiere, un uomo più anziano di lui dal carattere taciturno e un po’ ombroso, gli si avvicinò con fare circospetto e gli consegnò una cartolina. Don Antonio non riceveva mai posta – neanche la pubblicità, perché il suo numero di telefono non era in elenco – e si sorprese vedendo quella cartolina: veniva dai Caraibi e gliela inviava, con un conciso messaggio di auguri, un suo vecchissimo conoscente che non vedeva o sentiva da decenni. Come avrà fatto, costui, a ricordarsi di me e del mio indirizzo? Rammentò che il soggetto accompagnò, casualmente, un momento particolare della sua vita, tanti anni prima, quando ci fu una piccola svolta significativa della sua esistenza. Ecco perché pensò a un “segno”. Poi se ne dimenticò e proseguì nella sua tranquilla passeggiata di tarda mattinata, tarda che in quel periodo splendeva ancora più del solito. Passò dinanzi alla Cappella San Severo e realizzò subito che non doveva essere un martedì perché vi erano diversi napoletani e turisti in entrata e in uscita dalla stessa. Arrivò, quindi, in Piazza San Domenico Maggiore e lì non seppe resistere alla tentazione del rito quotidiano ai tavolini di Scaturchio: il caffè con cornetto caldo, gustati con la lettura del quotidiano. Per lui era colazione e pranzo e non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo. Anche lì piccole folle di turisti facevano la calca per entrare nel locale, mentre lui stava seduto ai tavolini all’aperto, sotto i grandi ombrelloni bianchi e osservava abbastanza divertito i turisti giapponesi che fotografavano e filmavano tutto, dal caffè fumante ai cornetti, alle insegne e a tutto il resto: se avessero potuto imprigionare, in qualcuno dei loro diabolici congegni elettronici, anche l’aroma della bevanda preferita dai napoletani, non avrebbero esitato un solo attimo.
Fu allora che ci fu il secondo “segno” della giornata. Un piccolo merlo marroncino e picchiettato di bruno, con il becco giallo acceso e piegato un po’ verso la spalla sinistra del giovane volatile, si posò sul bordo del suo tavolino e beccò velocemente le briciole del dolce lasciate da lui. Poteva sembrare una cosa del tutto naturale, ma a lui non era mai capitata. Pensò, in base alla sua esperienza di uomo, e non in virtù di conoscenze scientifiche che non possedeva, che molto probabilmente vi sarebbe stata una piccola novità in arrivo, quel giorno, nella sua vita. E ci fu realmente: il pomeriggio tardi di quello stesso giorno, mentre ammazzava il tempo in tante piccole cose inutili, aspettando l’ora di cena, passò davanti a un fruttivendolo e fu colpito dal bel colore arancio chiaro di una zucca appena tagliata in due e protetta da una pellicola trasparente. Pensò a quanti anni erano che non mangiava della buona pasta con la zucca: dei tubetti, pensò, callosi, con un po’ di brodo in più e del prezzemolo, l’aglio appena rosolato nell’olio e poi gettato via, che avrebbe dato un profumo speciale alla minestra. Da Clemente Casillo non si mangiava male, ma il menu era sempre lo stesso e non comprendeva piatti semplici e sani come quello. In un attimo pensò: “E se provassi a cucinarmi io una buona pasta e zucca?”.
Fu così che quella sera iniziò quasi per gioco qualcosa che gli avrebbe cambiato la vita, senza vincite al superenalotto o al totocalcio, ma offrendogli un interesse nuovo con tanti spunti interessanti per una lunga serie di serate in casa a coltivare un hobby che cresceva insieme al suo passo lungo su i gradini alti della vecchia scalinata dell’appartamentino a via Cisterna dell’Olio.

Ciro Discepolo






Cara Giulia,
comprendo le tue ansie e le tue angosce, ma non puoi procedere saltando dei passi essenziali: tu ti stai affacciando adesso all'Astrologia e vorresti, seppure legittimamente, bruciare tutte le tappe della conoscenza. Chi dedica una vita allo studio dell'Arte di Urania sa che quando terminerà di studiare saprà soltanto l'un per mille di quello che dovrebbe sapere. Forse la cosa migliore è che tu ti faccia seguire da uno dei bravissimi astrologi e/o astrologhe che scrivono qui e che fanno consulti di persona. Ma non cadere nella tentazione di richieste compulsive e continue. Fatti una chiacchierata e poi lascia passare almeno sei mesi o un anno per un secondo incontro. In queste cose la fretta non serve a nulla. Sii forte.





Caro Ludovico,
grazie per il link. Ti consiglio di procurarti, a tutti i costi, il magnifico libro di Lyall Watson Supernatura. Anche in esso si parla di ciò. 








Dear Mordecai,
yes to your question, but not in short times. The very good stellium at MC and Jupiter in the 6^ House of the ALR, will give to you good results more all in long times, but in the next month, in relation to money, will be stronger Mars. Pluto, instead, can be good. Best wishes.





Per Claudio. Nel mio sito per il calcolo del punteggio di coppia, i valori sono dichiarati in chiaro e tu puoi leggere che gli aspetti da te citati non sono importanti. Ovviamente altro è se partiamo da un punteggio di 30 punti e altro se ci riferiamo a un punteggio di 12. Aspetti assai negativi in una coppia sono il Saturno dell'uno sui luminari, sull'As e sul DS dell'altro o dell'altra.






Cara Marta, ci sono molti luoghi dove potresti recarti più facilmente, ma con risultati diversissimi da quelli a cui avevamo puntato. Vediamo se altri blogger ti suggeriranno qualcosa. Diversamente ripostami la richiesta la prossima settimana e rivedrò ancora la tua situazione.




Vi segnalo, con molto piacere, una iniziativa culturale patrocinata da Giovanna Bianco e da Pino Valente e aspettiamo di ricevere foto e recensioni della stessa:


From: Associazione Culturale Vincenzo De Luca <associazionevincenzodeluca@gmail.com>
Date: Mon, 15 Aug 2011 13:22:38 +0200
To: Associazione Vincenzo De Luca - Latronico<associazionevincenzodeluca@gmail.com>
Subject: Inaugurazione Stefano Boccalini e Eugenio Tibaldi per A Cielo Aperto 2011 - Latronico

L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca prosegue il progetto di arte pubblica A Cielo Aperto attività di ricerca nell’ambito dell’arte contemporanea, con l’obiettivo di incrementare le installazioni di opere permanenti site specific nel paesaggio urbano del Comune di Latronico.
In allegato i comunicati stampa delle due iniziative che si inaugureranno il 18 agosto 2011 a Latronico (PZ)






For all. This is not an important piece of news but I ask you to read it anyhow because it will explain, to some, the background noise which has been disturbing Astrology for some years (Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla in quanto potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia. Appena avrò un po’ di tempo, creerò altri tre o quattro blog per altre persone su cui vi state ponendo delle domande):
















Buona Giornata a Tutti.
Ciro Discepolo

















6 commenti:

DanyLibra74 ha detto...

Buongiorno Ciro,
ancora grazie per avermi suggerito Buenos Aires. Mi sto organizzando per riuscire ad andarci nonostante le varie difficoltà.
Dal momento che non ho le conoscenze per interpretare il grafico, mi chiedevo se poteva consigliarmi qualcuno che potesse farmi un consulto per approfondire questo argomento e personalizzare la mia RSM.
Grazie di cuore e buona giornata di luce a tutti.
Dany

angelino59 ha detto...

Caro Ciro,
esiste un aereoporto nella citta di Erdene in Mongolia?
su astro.com vi sono 3 Erdene..
Erdene 47N48 107E55.
Grazie dell'informazione
Angelino59

Danila Madau Perra ha detto...

Per Giulia e DanyLibra74.
Se vi fa piacere potete mandarmi una mail di riferimento e vi darò volentieri una mano.
La mia è: aironeholos@tin.it
Un caro saluto.
Danila Madau Perra

Anonimo ha detto...

Buongiorno Ciro,
hai ragione. Seguirò il tuo consiglio e grazie per l'attenzione prestatami
Giulia

Anonimo ha detto...

Buonasera Ciro, se ha un pò di tempo potrebbe consigliarmi dove fare il viaggio di compleanno, avrei selezionato due località Casablanca e Hongkong,un suo parere è illuminante,saluti Antonio
bari - 4-11-1958 ore 18.20

Stefano ha detto...

Caro Ciro,
ho letto recentemente il tuo interessante articolo su Paul Krugman. Sapendoti cinefilo volevo consigliarti se non l'hai visto un documentario sulla crisi finanziaria dal titolo Inside Job. In esso si rivela come anche il tanto decantato Obama in realta' agisca gattopardescamente (cambiando tutto per non pagare nulla ) avendo messo in posizione chiave dell' economia americana le stesse persone responsabili del crac finanziario.
Un caro saluto.

Stefano Meriggi