domenica 21 agosto 2011

Villa Comunale












Un mio breve racconto di diversi anni fa


Rino era assorto, rapito, a guardare quella scena della rete col pesce appena pescato, davanti alla rotonda di via Caracciolo, quasi un’icona di un tempo perduto e mai più raggiungibile, quando fu sfiorato, non senza danni, da una bicicletta guidata da un ragazzo. Si girò e la vide dirigersi, in quella mattinata domenicale di marzo senza traffico, verso la villa comunale, lì, proprio di fronte a lui. E fu così che gli tornò alla mente quel frammento di amarcord personale su cui gli piacque indugiare per qualche minuto. Poteva avere tredici anni, all’incirca, e ci si recava spesso a bighellonare nella frustrazione di quell’età che associava a specifiche contingenze di mezzi anche una limitatissima visione di quelli che sarebbero potuti essere i suoi orizzonti futuri. Una brutta età che ricordava senz’alcuna nostalgia. La migliore, si disse, era quella che stava vivendo in quel momento, con i figli già grandi e dopo le tempeste dell’adolescenza e della giovinezza. Nel caleidoscopio non sempre perfettamente a fuoco dei suoi lontani ricordi, le emozioni avevano, invece, un perimetro preciso e nitido. Doveva essere primavera anche allora o fine inverno. Da un po’ di giorni notava la presenza di un uomo sulla cinquantina che sedeva a una panchina e meditava od oziava semplicemente. Sembrava sereno. Lo notava perché a fianco a lui c’era un meraviglioso ciclomotore della Bianchi, di un blu lavagna con sellino di cuoio chiaro che odorava ancora di nuovo. A quei tempi, se gli avessero dato la possibilità di strofinare la lampada d’Aladino, lui avrebbe espresso esattamente quel desiderio: pur non intercettando i possibili sogni futuri, aveva ben presente ciò che più di tutto desiderava al mondo allora e si trattava esattamente di quel ciclomotore, già visto altre volte per le strade di Napoli. All’epoca, parliamo dei primi anni Sessanta, i ragazzi non avevano la disponibilità di acquistare “riviste di settore” e forse non ne conoscevano neanche l’esistenza. La pubblicità televisiva non aveva ancora raggiunto settori merceologici così selettivi e dunque egli sognava solo ciò che vedeva direttamente con i propri occhi. Un ciclomotore era per lui il massimo che si potesse chiedere alla vita, ma per il momento non se ne parlava neanche: intanto perché era necessario avere quattordici anni per poterlo guidare e poi perché i suoi non glielo avrebbero mai comprato. Si sedeva, allora, a fianco a quell’uomo, davanti alle aiuole fiorite con le primule, le viole e i gerani e ascoltava il verso delle rondini e dei merli, ma i suoi occhi erano fissi, incantati, a guardare quel gioiello della tecnologia. Fu così che l’uomo si accorse di lui e, giorno dopo giorno, cominciarono a scambiare qualche chiacchiera. Sembrava uno di fuori, dall’accento, ma anche per il modo assai posato con cui si esprimeva. Spesso parlava di Gesú. Lui lo stava ad ascoltare, ma avrebbe fatto lo stesso anche se gli avesse parlato di storia medioevale o di costruzioni in calcestruzzo. Annuiva, mostrava di seguire il discorso del suo interlocutore, ogni tanto faceva una domanda per non apparire assente, ma il suo pensiero e i suoi occhi puntavano sempre lì. Un pomeriggio prese tutto il coraggio a due mani e glielo chiese: “Me lo fareste fare un giro?”. “Mah, vedremo” – disse l’uomo senza mostrare sorpresa o fastidio per quella richiesta che forse si attendeva.
Da allora in poi, per lui, l’appuntamento mai pronunciato e sempre rispettato delle quindici alla villa comunale assunse un nuovo significato: la speranza, l’aspettativa di un attimo straordinario che forse gli avrebbe cambiato la vita. Oggi quest’antica febbre lo faceva sorridere, ma allora si trattava di una cosa seria, come se la sua futura felicità dovesse dipendere da quell’unico magico e ipotetico avvenimento: “Si è quasi impegnato; manterrà la promessa?”. Intanto, però, a fianco alla tempesta di emozioni che scuotevano il suo piccolo e fragile petto, andava crescendo parallelamente anche un lieve interesse per il proprietario di quell’oggetto agognato. Lo colpivano la calma, la tranquillità, la serenità dell’adulto che sembrava non scomporsi mai, soprattutto il vivere senza grandi aspettative, ma anche senza rassegnazione o malinconia: un perfetto esempio di equilibrio, di pace interiore. Probabilmente l’uomo avvertiva la bufera di sentimenti che agitava l’animo del ragazzo, ma non ne faceva parola e parlava, invece, del Vangelo e dei grandi insegnamenti che in esso sono contenuti. Delle coloratissime Citisus scopurius (che allora egli scambiava per mimose) e una superba grevillea rosa e verde segnalavano, intanto, l’avvicinarsi della primavera e facevano da giusto schermo proiettore alle fiammate di emozioni che lui provava ogni volta che si trovava di fronte alla “moto” che continuava a guardare dietro le lenti della concupiscenza con la quale si potrebbe fissare un’amante appassionata. E, finalmente, in un bel pomeriggio in cui le giornate si erano già allungate, quasi inaspettatamente, giunse l’incredibile istante: “Vuoi provare? Ma stai attento. Fai piano. Ci sai andare?”. Lui restò per un attimo stordito dall’emozione che non riusciva neanche a contenere e farfugliò qualcosa di rassicurante nei confronti dell’uomo. Montò sul sellino che era abbastanza alto per le sue gambe e avviò il motorino con una pedalata più nervosa che decisa. La bici partì e a lui sembrava di sognare: non poteva dire cosa si potesse provare volando, ma per lui quello era il massimo raggiungibile. I pini, i platani, le palme Phoenix canarie e le washingtoniane, le querce di leccio e le ceibe speciose, gli venivano incontro e l’aria fresca che respirava inebriava ulteriormente il suo animo già enfatizzato al massimo. Aveva percorso tre giri intorno alla grande cassa armonica dove d’estate suonavano delle bande e l’uomo gli faceva segno già da un po’ di fermarsi, ma lui non riusciva a obbedire e, anzi, accelerava provando emozioni indescrivibili. Accelerò nuovamente passando davanti al suo “amico”, ma non si avvide di un rialzo irregolare del suolo prodotto dalle radici sporgenti di quell’enorme Eeucalyptus camaldolensis, che secondo alcuni sarebbe la pianta più antica della villa comunale, e si trovò, un istante dopo, a guardare una formica enorme che gli passava a pochi millimetri dagli occhi e da un cespuglio di camelie rosse. Il Bianchi, luccicante sotto i raggi obliqui del sole, era per terra, con la ruota posteriore che continuava a girare senza toccare il terreno e la pedivella e il pedale destro malamente piegati. Si fece rosso come un peperone per la vergogna e non badò neppure alle leggere escoriazioni al ginocchio. Avrebbe desiderato sprofondare nel sottosuolo e invece fu costretto ad affrontare lo sguardo dell’adulto: contrariato, molto contrariato, certamente, ma non in collera. Lo vide sollevare da terra quello che assai probabilmente era il suo mezzo principale di lavoro, esaminare i danni subiti e quindi avviarsi a piedi, tenendolo a fianco per i manubri, verso piazza della Vittoria.
Da quel giorno lui evitò di tornare alla villa comunale, almeno per alcune stagioni. Più tardi negli anni pensò che forse quell’uomo doveva essere un testimone di Geova o qualcosa del genere.



Ciro Discepolo






Per Katia e per Roberto. Cara Katia, non devi assolutamente scusarti con me perché per te farei questo ed altro. Tuttavia non possiamo liquidare con troppa fretta la cosa e non dobbiamo dimenticare che è stato messo in forse il Sapere del mio Grande Maestro. So che la calunnia è praticata sistematicamente altrove, ma non qui. Resta una parte offesa e io penso che, come ricercatori onesti, abbiate il dovere di riparare anche perché tutto ciò è avvenuto in un blog dove si fa Astrologia e basta. Il signor Mario Rossi in questione avrebbe potuto aggiungere anche un 3,14 o i due terzi dell'Indice MIB del 1° gennaio di ogni anno alla sua curva, ma avrebbe dovuto dire a chiare lettere: "Questo è l'ICP di Mario Rossi" e non utilizzare neanche lontanamente il nome di uno dei più grandi astrologi dell'Umanità.
Ora le curve, con i due metodi e come voi stessi avete fatto notare nei giorni scorsi, danno risultati completamente differenti e allora io vi chiedo di calcolare con il metodo Mario Rossi la curva del XX secolo e di mostrarci il picco della prima Grande Guerra, il picco del 1929, il picco della Seconda Guerra Mondiale, la grande salita dei favolosi anni Sessanta, la voragine del 1982-1984 (diffusione mondiale dell'AIDS) e la trionfale entrata borsistica nel terzo millennio. Oppure potreste mostrare come tutti questi picchi manchino. Me lo aspetto da voi e ve lo chiedo cortesemente. 







Per Peninsula. Non conoscendo nulla del tuo vissuto e non avendo fatto una seduta di astrologia con te, posso solo limitarmi a dire che l'odio, la lotta, le prove, la calunnia, la maldicenza, i nemici segreti rappresentano una quota percentualmente importante della tua vita. La tua Luna così caratterizzata può e potrà indirizzare il tuo futuro a "fasi alterne" rispetto agli altri bei valori che possiedi nel tuo Tema Natale. Molti auguri.








Per Roberto Minichini. Caro Roberto, come sempre i tuoi interventi sono molto saggi e molto giusti e ti ringrazio per quello che scrivi, ma devo correggere una sola cosa. Lo scopo del mio impegno quotidiano e gratuito su questo spazio è quello di diffondere, con centinaia e migliaia di esempi, le regole della mia scuola. Se qualcuno manda solo a me i suoi dati e io non li pubblico, come potrebbero i blogger capire di che stiamo parlando? È vero che da un grafico si può risalire facilmente ai dati di nascita di un soggetto, ma perché fare questo? Se chi ci legge desidera restare anonimo, non scriva a noi. 




Dear Anne Marie,  
again many wishes for your birthday to Hong Kong. I confirm: Barbados are a good relocation for you. Try to find there a beautiful and nice young man!





Per Emanuele Genovese. Per far saltare un ponte occorrono tot tonnellate di tritolo, ma possono bastare anche cento soldati al passo che, per caso, "innescano" la frequenza di risonanza dell'arcata del ponte. Per questo ai soldati viene fatto divieto di camminare al passo sui ponti. Allo stesso modo la nostra libido "si accende" quando riconosce i simboli che gli sono propri: persone dormono apparentemente per decenni, poi scoprono la vocazione per la storia medioevale oppure per l'equitazione oppure per il sesso oppure per l'odio verso l'umanità e allora esplodono di energia!
Ricerca '90 non ha mai cessato le pubblicazioni: continua a regalare libri su libri nel formato ebook oppure stampa libri che si vendono soprattutto su Amazon.
Conosco altre riviste gestite dall'odio e da nessun amore per la conoscenza e per l'astrologia. The Mountain Astrologer è una buona rivista, la più diffusa al mondo, dove recensiscono anche i migliori testi di astrologia del pianeta, senza neanche averli ricevuti in dono... Naturalmente, a mio parere, al primo posto, esiste l'astrologue, ma non viene più stampata su carta.





Thank you, Réka, for your birthday card from Siberia! Best wishes. 







For all. This is not an important piece of news but I ask you to read it anyhow because it will explain, to some, the background noise which has been disturbing Astrology for some years (Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla in quanto potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia. Appena avrò un po’ di tempo, creerò altri tre o quattro blog per altre persone su cui vi state ponendo delle domande):

http://tinyurl.com/4ve2ubk



















Buona Giornata a Tutti.
Ciro Discepolo


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Buona domenica Ciro e tutti i bloggers,sto preparando il mio viaggio per hong kong,se qualcuno la conosce e vuole darmi suggerimenti e consigli è il benvenuto,saluti Antonio.

Ps. ma il mago Al Rami è in vacanza?

Valeria ha detto...

Ciro, grazie per la risposta sulla VII casa e gli ex, che ho letto solo adesso, e perdonami se è una cosa di cui hai già scritto anche qui sul blog, ma purtroppo mi manca il tempo per leggerlo quotidianamente e inevitabilmente qualcosa mi perdo (o mi dimentico). Forse quando sarò in pensione avrò più tempo, ma intanto mi tocca lavorare il più possibile per cercare di averla - un giorno, forse - la pensione... E comunque "repetita iuvant",no?

La prova di ciò è che nei giorni scorsi, riguardando i TN di due miei cari amici, mi è "magicamente" apparsa con una chiarezza quasi folgorante la correzione dei loro orari di nascita: lei aveva Nettuno verso la fine della VI, ma alla luce di ben 2 mariti con problemi psichiatrici, ho decisamente messo indietro di 1/4 d'ora il tuo Astral e quel Nettuno è andato ai primi gradi della VII, mentre tutto il resto rimaneva praticamente invariato (e in effetti tutti gli altri pianeti descrivono benissimo la persona), dunque direi che la mia amica può certamente essere nata 15 minuti prima. Che ne dici? Può bastare come prova?

peninsula ha detto...

Diciamo che mi è andata bene fino ad ora, o forse dico così solo perché di solito vedo il bicchiere mezzo pieno.
In generale, quali sono gli aspetti migliori nel mio tema natale? E per quanto riguarda il fattore economico, cosa se ne evince?.
La Ringrazio.

cogitoergoboom! ha detto...

Grazie Ciro. Attento e gentile, come sempre.
Emanuele Genovese

Giovanni ha detto...

Gentile Ciro,
Mi riempie di gioia vedere quel valore di 782 per l'ICP del 2010. Anche a me risulta lo stesso e con le stesse modalità di calcolo. Ora se facciamo i calcoli allo stesso modo, perchè giungiamo a conclusioni diverse ? Riporto i valori da me calcolati per gli anni vicini :
2009 =814; 2010=782; 2011=802; 2012=890;2013=946; 2014=996; 2015 =984; 2016= 938 ecc .
Cordiali saluti
Giovanni

VANIA DRUSCOVICH ha detto...

Buonasera Ciro,
finalmente riesco a risponderti due righe di caloroso ringraziamento per i suggerimenti che mi hai fornito (ancora il 5 agosto scorso...) circa la mia prossima rivoluzione per Annaba, in Algeria.
Sono stata via in questo periodo, e lì dov’ero disponevo solo di un marchingegno chiamato tablet pc da cui ho cercato invano di postare un commento, ma evidentemente con poco successo!!
Ora mi devo attivare per organizzare il mio viaggio di compleanno in Algeria, ma mi farò viva prestissimo, perché una volta “archiviata” la mia pratica (grazie al tuo aiuto!!!) inizierò a studiare una RSM per mio figlio che avrà il compleanno entro quei fatidici 20 giorni dopo il mio e allora – se me lo permetterai – avrò bisogno ancora di te, per una tua precisa valutazione.
Hai avuto parole lusinghiere nei confronti dei miei studi di astrologia da autodidatta, per cui mi accingo a fare un secondo tentativo e….. vediamo come va.
Nel frattempo ti saluto con sincera stima e simpatia, a presto, Vania