domenica 26 giugno 2022

Poche riflessioni sul catering “napoletano” di Milano




Sono andato a mangiare la pizza nel locale di Flavio Briatore e…

Ph. Ciro Discepolo

 

Premetto che in tale materia (quella delle recensioni dei ristoranti) mi considero un qualunque avventore del “Bar dello Sport”, ma pensante, e pertanto non mi farò coinvolgere dalla febbre nazionale di assegnare voti con la matita rossa e blu come sono tentati di fare quasi tutti i miei connazionali.

Penso, tuttavia, di poter scrivere poche cose e di poterlo fare sorretto anche da buon senso.

Come mi insegnò, tanti tanti anni fa, qualcuno che amavo molto, il test più importante, per me, è stata “la notte dopo degli esami”: trascorsa dormendo bene, digerendo benissimo e senza avvertire sete. 

E tale primissimo dato non mi sembra affatto scontato o secondario.

Ci aggiungo che la pizza mi è piaciuta e che l’ho mangiata tutta.

Non sono affatto un esperto e mi limito a poche osservazioni da consumatore che legge anche tanto.

Condivido quanto ho letto e ascoltato in questi giorni; anche secondo me i due punti fondamentali della “Crazy Pizza” sono: l’assenza totale (o quasi) di lievito, che la rende leggerissima, sia durante la degustazione che nel dopo cena, e la cottura in forno elettrico, particolare che potrebbe preludere a un tentativo imprenditoriale da sviluppare in ogni parte del mondo a mezzo di un apposito marchio.

La pizza si presenta sottilissima, praticamente senza cornicione, ma senza neanche bruciature, su cui – ne sono certo – sono “atterrati” buoni ingredienti DOP, a cominciare dall’olio.

Il basilico, poverino, era rappresentato da una simbolica e piccolissima foglia centrale.

Il raffronto con le più blasonate cugine dirette o indirette non è solo possibile, ma assolutamente ineludibile.

Come già detto fino alla noia, da quasi ogni osservatore, Briatore compreso, il paragone con la pizza napoletana non esiste: ritengo non ci sia alcun grado di parentela fra le due.

E lo stesso dicasi relativamente alla cuginanza con altri prodotti blasonati del milanese: la giustamente super-citata di Cracco e la buonissima di Crosta, entrambe focacce non buone, ma squisite, e che non hanno alcun grado di parentela con prodotti del tipo pizza di Enzo Coccia (che docet in materia) o manufatto di Ciro a Mergellina, di Sorbillo o di altri celeberrimi brand partenopei.

Le due “milanesi” sono alte, altrettanto soffici, con abbondante cornicione, con mozzarella di bufala in pezzi, visibile, e non resa liquida (ultimamente Cracco ha sostituito quest’ultima con la burrata, ma credo sia stato un incidente di percorso), profumatissime, con basilico e altrettanto gustose.

A mio parere la Crazy Pizza assomiglia moltissimo al trancio che è possibile gustare a Manhattan per mano dei portoricani: e ciò non vuole essere assolutamente un’offesa! Anche a New York, come a via Varese 1, sono tutti convinti di essere stati loro a inventare la pizza (ma Donatella Mattozzi, da ricercatrice, ha fatto giustizia su ciò). Personalmente, ogni volta che torno nella Grande Mela, non volendo spendere cento dollari per una bistecca, in uno dei moltissimi ristoranti italiani di Times Square o della 42esima strada, essendo assai “ripetente”, vado a mangiarmi la pizza dei portoricani che, secondo me, è la più buona di tutte a quella longitudine del mondo e che assomiglia tantissimo al prodotto del Flavio nazionale.

E sul prezzo? Non trovo alcunché di scandaloso far pagare innanzitutto la location: se vi sedete in quello scrigno meraviglioso di architettura arte e storia che è la “Galleria” di Milano, oppure se vi prendete una pausa nel cuore della movida meneghina, esattamente all’angolo con largo la Foppa e corso Como, poi non potete pretendere di pagare lo stesso che in via Bellotti (Pizzeria Crosta, NdR)…

E allora?

Allora niente. Non mi farò coinvolgere in questa presunta gara sulla “lunghezza del pene” che sta infiammando gli animi di tanti miei concittadini: questa è soltanto la cornice strumentale per un’ottima operazione di marketing.

Poi, ognuno mangerà tutte le pizze del mondo che più gli aggradano. Non ultima quella che si può consumare a pochi metri da lì e a pochi metri dal Duomo, presso “Sophia Loren”, il ristorante appena aperto da Gennarino Esposito (“La Torre del Saracino” di Vico Equense!!) e da Francesco Martucci, “Numero 1 per 50 Top Pizza 2019, 2020 e 2021”…

Buon appetito a Tutti.

 





 

 Viva Gennarino Esposito!

Ovvero: restando in tema di catering “napoletano” a Milano.

Ph. Daniela Boscotrecase Discepolo





 


E siamo stati anche qui, a due passi dal Duomo e da piazza Cordusio, al Ristorante Sophia Loren, creatura di tre stelle di prima grandezza nel firmamento italiano, che poi significa mondiale, o galattico, che dir si voglia…

Infatti, già nell’introduzione del sito web https://www.sophialorenrestaurant.com/

leggiamo:

Le pizze nel menù sono state firmate da Francesco Martucci, miglior pizzaiolo d’Italia 2020 con il locale ‘I Masanielli’ a Caserta, la cucina da Gennarino Esposito, chef con due stelle Michelin patron del ristorante Torre del Saracino, a Vico Equense, e la pasticceria da Carmine di Donna miglior Pastry Chef 2020 per Identità Golose e 2019 per il Gambero Rosso

 

E, chiosando Peppino De Filippo, potremmo aggiungere:

“E abbiamo detto tutto!”.

Ma c’è molto di più. Per comprendere cosa sia la ristorazione nel capoluogo lombardo, farò riferimento a due ricordi in particolare.

Un anno prima di trasferirmi con Daniela qui, per viverci, nel segmento di vita che mi riguarda ancora, venni a Milano per una Rivoluzione Lunare e cenai a Brera in quello che un tempo fu il mio ristorante preferito e che oggi non c’è più: “L’osteria di Brera”.

A fine cena, simpaticamente, lo Chef, un simpatico mio corregionale di Nola, venne a sedersi a fianco a me per scambiare due chiacchiere:

 

“Le è piaciuta la cena a base di pesce?”.

“Moltissimo, e non avevo dubbi: le recensioni erano univoche. E poi, con il cuoco di Nola…”.

“Sì, ma c’è dell’altro…  Lei sa perché a Milano c’è il migliore pesce d’Italia e di gran parte del mondo?”.

“No”.

“Perché c’è un accordo tra i pescatori di Mazara del Vallo, riuniti in cooperative, è i mercati generali di Milano: tutto il pesce, TUTTO, che viene pescato durante la notte, sempre durante la notte, giunge qui a mezzo di aerei cargo-frigoriferi che permettono di farlo trovare in centinaia di cucine di ristoratori milanesi già per il pranzo delle 12…”.

“E sapete (intanto aveva iniziato a darmi del voi – come si fa da noi, in segno di cortesia –) perché le cooperative di pescatori di Mazara del Vallo…

 

Parentesi, dal sito https://www.ristorantedapiero.info/pesca-a-mazara-del-vallo:

 

Mazara del Vallo, cittadina costiera in provincia di Trapani, è da sempre inestricabilmente legata allo splendido mare siciliano al quale deve la sua storia millenaria.

La città ospitava già un importante porto in epoca fenicia e con il trascorrere dei secoli non ha mai smesso di coltivare la sua antica tradizione marittima e pescivendola, tanto che oggi è sede della più importante flotta peschereccia del Mediterraneo: ben 400 motopescherecci di grandi dimensioni che si occupano di pesca d’altura.

La grande svolta nella tecnica di pesca è avvenuta negli anni Venti e Trenta del Novecento, quando i pescatori locali hanno saputo sfruttare le potenzialità offerte dalla motorizzazione delle navi per la pesca a strascico riuscendo così ad aumentare sensibilmente il volume del pescato.

Il pescato di Mazara: eccellenza italiana

Il pescato di Mazara è ormai noto in tutto il mondo per la sua freschezza e bontà, grazie anche alle moderne tecniche di congelamento a bordo che consentono di conservarne intatti il sapore intenso e le proprietà organolettiche.

Tra i prodotti che il mare regala ogni giorno ai pescatori di Mazara spicca senza dubbio il celebre Gambero Rosso, ma non mancano neppure tonno, pesce azzurro, pesce spada e orata; veri e propri tesori che costituiscono la base dell’economia mazarese.

Le tecniche di pesca

Le tecniche usate oggi dai pescatori di Mazara affondano le radici nell’antica tradizione peschereccia siciliana:

Lo strascico: consiste nel trainare con la barca una rete di forma conica. Si tratta di una tecnica molto usata per gamberi rossi, scampi e gamberi rosa; i gamberi rossi, in particolare, si pescano a grandi profondità;

Il tramaglio: questa è invece una rete da posta fissa, calata in verticale e formata da tre strati con maglie sempre più fitte nelle quali il pesce rimane intrappolato;

La tonnara volante: uno dei moderni sistemi per la pesca del tonno, che viene realizzata lanciando le reti in mare nel momento in cui il banco dei tonni sta passando. L’uso di moderni radar e scandagli è fondamentale per capire quando calare le reti;

I palangari: sono delle lenze molto lunghe e robuste, a cui vengono collegate varie lenze secondarie con altrettanti ami; il palangaro viene solitamente messo in mare la sera e recuperato il giorno dopo con il suo prezioso carico di tonni, pesci spada e altri tipi di pesce.

Chiusa parentesi, riprendiamo il racconto.

“E sapete (intanto aveva iniziato a darmi del voi – come si fa da noi, in segno di cortesia –) perché le cooperative di pescatori di Mazara del Vallo vendono tutto il pescato, in esclusiva, al mercato di Milano e non ad altri pur importanti mercati?”.

“No”.

“Ve lo dico io. Per due ragioni: la prima è che il mercato di Milano acquista qualunque quantità di pesce giunga ogni notte con gli aerei cargo: anche se quella notte c’è stato il miracolo della moltiplicazione dei pesci. E il secondo è che lo pagano pure, sull’unghia!!”.

“Io sorrisi, simpaticamente, perché credevo profondamente in questa storia.

Il mio secondo “amarcord”.

Pochi giorni dopo essermi stabilito a vivere qui, mi vennero due distinte voglie di cibo, a distanza di due-tre giorni.

La prima fu di uno spaghetto alla carbonara. Cercai su Google e la Sfinge (l’immenso e onnipotente motore di ricerca di Mountain View) mi fornì una lista di ristoranti dove mangiare, ogni giorno, tale pietanza: attratto da alcune recensioni in particolare, scelsi “Oscar a Porta Venezia” e non lo cambiai più…

Allo stesso modo, pochi giorni dopo, cercai abbacchio al forno con patate…

Sì, perché è uno dei miei piatti preferiti che mangio al “Moro” di Fontana di Trevi ogni volta che torno a Roma oppure che gusto tantissimo, in versioni etniche diverse, in tutti i miei viaggi in Medio Oriente, in Asia Centrale o in Scozia dove viene assai proposto e dove lo cucinano meravigliosamente.

Venendo da Napoli, su questo aspetto lamentavo una carenza a mio vedere incolmabile: il pur buonissimo piatto cucinato con grande maestria da Ciro a Mergellina, si poteva gustare solo il primo dell’anno e a Pasqua, per un solo giorno, in doppio turno, a pranzo, e con prenotazioni di mesi prima…

Qui a Milano fu assi più semplice: il motore di ricerca mi offrì una non breve lista di ristoranti dove fosse possibile mangiare questa pietanza davvero gustosissima, e verificai sul campo che ciò era vero, quasi tutti i giorni dell’anno…

Ma veniamo al nostro punto di partenza ragionando su di una considerazione di carattere generale e a monte di tutto:

In Campania (ma anche in altri splendidi angoli del Bel Paese) è possibile effettuare uno dei più fantastici giri gastronomici del mondo:

dalla Torre del Saracino del grandissimo Gennarino Esposito, all’immarcescibile Mustafà, alla “Pizza a metro di Gigino” e a Gabriele (dolci, briosce, mozzarelle, …), solo volendo fare quattro nomi di una nomenclatura tendente all’infinito di Vico Equense, uno dei più begli angoli di paradiso del mondo (mio nonno nacque lì), ma proseguendo per altri templi assoluti della migliore (secondo me) cucina mondiale: Michele alla Lobra, vicino Sorrento, Mimmo, Lo Stuzzichino a Sant’Agata sui Due Golfi, La Taverna del Capitano e Mariagrazia a Nerano (è possibile vivere senza mangiare spesso gli spaghetti alla Nerano?), Il Covo dei Saraceni a Positano, Sal De Riso a Minori, il Sant’Alfonso, sempre a Sant’Agata sui Due Golfi e l’agriturismo Le Tore, il ristorante di Villa Cimbrone a Ravello e un paio di altre migliaia di uno short (shortissimo!) elenco appena abbozzato che raggruppa il meglio del pianeta… (lo so, sono di parte: ma come non potrei esserlo su tale argomento?).

Già, ma qualcuno si starà chiedendo: cosa c’entra tutto ciò, con il nostro discorso di partenza?

C’entra, c’entra.

Infatti, mettiamo che un napoletano del quartiere Chiaja-Posillipo, di Mergellina, insomma, come me, decida, un qualunque giorno, di voler scegliere uno di questi tantissimi templi mondiali della gastronomia e recarsi la sera a cena lì: cosa lo aspetterebbe?

Beh, a seconda della location scelta e a seconda se si desidera giungere alle porte di Vico Equense o a Ravello, dall’altre parte proprio, e a seconda dell’orario della giornata settimanale, del mese, e del traffico di quel momento (frane a parte), si potrebbe impiegare da un minimo di due ore ad un massimo anche di sette-otto ore di auto privata…

E allora?

Allora sto scrivendo che, a mio parere, la meraviglia di una città come Milano risiede anche nel fatto che stasera io potrei dire a Daniela: “Vogliamo festeggiare quel nostro anniversario da Gennarino Esposito, da Sorbillo, da Sal De Riso o sorteggiando uno tra gli altri cento nomi presenti su Milano città?”. E poi, una volta scelto il posto, con una percorrenza massima di 10-15 minuti tra metropolitana e mezzi pubblici, raggiungere la location e, in un ambiente pulitissimo e perfettamente climatizzato, coccolati da persone professionali ed educate, godere di una cena fantastica come nell’originale, panorama a parte perché la vista di Capri come quella che vi offrono al Relais Blu di Massa Lubrense non la potrete trovare uguale in alcun angolo del mondo…

E adesso veniamo alla nostra “incursione” di ieri sera presso il ristorante “Sophia Loren”, a pochi passi dal Duomo e da piazza Cordusio: un locale interno/esterno per 150 coperti, arredato carinamente e monotematicamente: ritratti della meravigliosa Sophia nazionale in ogni forgia e in ogni età della sua lunga e bella vita.

I sottopiatti sono tutti ricavati da dipinti di Ernesto Tatafiore e come l’aglianico, il greco di tufo e le falanghine presenti nell’apposito menu, tratteggiano, volutamente, il carattere assai etnico del posto.

L’ambiente, magnificamente climatizzato, non sembra rimbombare, ma alle 19.30 c’erano ancora poche persone.

Partiamo dal menu, davvero impressionante!!:

 

E cominciamo da quello dell’Ostricaro Fisico ®

 

le OSTRICHE

 

FINE DE CLAIR

PROVENIENZA MARENNES-OLÉRON - I PRODUTTORI DI QUESTA REGIONE HANNO SAPUTO NEL CORSO DEI SECOLI ELEVARE AD ARTE L'OSTRICOLTURA UTILIZZANDO LE ANTICHE SALINE DI ARGILLA DETTE CLAIRE PER AFFINARE LE OSTRICHE DOPO UN PROCESSO DI CRESCITA CHE PUÒ AVVENIRE SU TUTTA LA COSTA FRANCESE. L'AFFINAMENTO È DI MINIMO 28 GIORNI DI IMMERSIONE NELLE CLAIRE, CIÒ DONA ALL'OSTRICA UN CARATTERISTICO GUSTO DI NOCCIOLA. [14]

3 PZ

€ 6,00

 

6 PZ

€ 18,00

 

12 PZ

€ 36,00

 

PRESTIGE DE MERS

PROVENIENZA NORMANDIA - OSTRICA PLASMATA DALLE MAREE FRANCESI DI UTAH BEACH CON UNA SPICCATA DOLCEZZA E GRANDE COERENZA GUSTO-OLFATTIVA IN CUI SI RITROVA IL FINE SAPORE DI ERBE AGLIATE. L’ESPRESSIONE DI QUEST’OSTRICA È DECISAMENTE MOLTO PERSISTENTE, SAREMO PERVASI DALLA SUA EQUILIBRATA DOLCEZZA PER LUNGHI SECONDI. [14]

3 pz

€ 12,00

 

6 pz

€ 24,00

 

12 pz

€ 48,00

 

KRYSTALE

PROVENIENZA NORMANDIA - OSTRICA DALLE LINEE ELEGANTI E DAL SAPORE UNICO PLASMATA DALLE CORRENTI OCEANICHE DELLE COSTE DI GOUVILLE SUR MER. AL NASO SENTIAMO UN’INTENSA BREZZA MARINA, TIPICA NELL’ESPOSIZIONE OVEST DELLA PENISOLA DEL CONTENTIN. POSSIEDE UNA SPICCATA MINERALITÀ BALSAMICA E LA VENA SAPIDA SARÀ SUBITO COMPENSATA DA UN’INASPETTATA DOLCEZZA E DA UNA MAGNIFICA CROCCANTEZZA. [14]

3 PZ

€ 15,00

 

6 PZ

€ 30,00

 

12 PZ

€ 60,00

gli ANTIPASTI

SAUTÉ DI FRUTTI DI MARE

COZZE, VONGOLE E SCAMPI IN SAUTÉ CON POMODORINI, PEPERONCINO E PREZZEMOLO [2, 14]

€ 18,00

 

PARMIGIANA DI MELANZANE

MELANZANE FRITTE CON SALSA DI POMODORO FRESCO E BASILICO, MOZZARELLA FIORDILATTE E PARMIGIANO REGGIANO [1, 7]

€ 10,00

 

SELEZIONE DI SALUMI

PROSCIUTTO CRUDO DI PARMA, MORTADELLA DI BOLOGNA DOP, PROSCIUTTO COTTO ALTA QUALITÀ

€ 13,00

 

CRUDITÈ DI MARE

MISTO DI PESCATO DEL GIORNO [4]

€ 20,00

 

i FRITTI alla NAPOLETANA

MONTANARA GENOVESE

2 DISCHI DI PASTA DI PIZZA FRITTA CON RAGÙ GENOVESE DI MANZO E MAIALE, CIPOLLA RAMATA [1, 7, 8, 12]

€ 4,00

 

MONTANARA AL POMODORO

2 DISCHI DI PASTA DI PIZZA FRITTA CON SALSA DI POMODORO FRESCO [1, 7]

€ 3,50

 

ASSAGGIO DI MONTANARA

UNA MONTANARA CON RAGÙ GENOVESE E UNA CON SALSA DI POMODORO FRESCO [1]

€ 4,00

 

CROCCHÈ

PATATE, PROSCIUTTO COTTO E PROVOLA AFFUMICATA [1, 3, 7]

€ 4,00

 

CROCCHÈ IMBOTTITO

PATATE, PROSCIUTTO COTTO E PROVOLA AFFUMICATA, FARCITO CON MORTADELLA, GRANELLA DI PISTACCHIO E STRACCIATELLA DI BURRATA [1, 3, 7, 8]

€ 5,50

 

SCAMORZA AFFUMICATA

IMPANATA E FRITTA [1, 3, 7]

€ 5,50

 

ARANCINO

RAGÙ DI MANZO CON PISELLI* [1, 3, 7, 9, 11, 12]

€ 4,50

 

FRITTATINA CLASSICA

BUCATINI, BESCIAMELLA, PROSCIUTTO COTTO, MOZZARELLA, PISELLI* [1, 3, 7]

€ 5,00

 

la MOZZARELLA di Sophia - servita a temperatura

Viaggia di notte per arrivare all’alba, tutti i giorni, a Milano. Non esiste altro metodo per conservarne intatti la freschezza ed il sapore unici. Tutto ha origine dal latte proveniente dagli allevamenti delle bufale nelle incontaminate pianure che circondano Paestum, un luogo magico già scelto dai Greci migliaia di anni fa per edificare uno degli insediamenti più importanti del Mediterraneo. Appena munto, il latte viene analizzato e subito lavorato con i metodi degli antichi ed esperti casari in ambienti igienicamente protetti e costantemente controllati. Prodotti unici, vanto della gastronomia italiana, che con orgoglio proponiamo ai clienti del Nostro Ristorante.

Le nostre mozzarelle di bufala campana d.o.p. sono tutte mozzate a mano:

ZIZZONA DI BATTIPAGLIA

1 KG [7]

€ 48,00

 

TRECCIONE

250 G [7]

€ 14,00

 

TRECCIONE

500 G [7]

€ 26,00

 

MOZZARELLA

125 G CA. [7]

€ 7,00

 

MOZZARELLA AFFUMICATA

250 G CA. [7]

€ 13,00

 

RICOTTA DI BUFALA

[7]

€ 5,50

 

PRIMOSALE DI BUFALA

[7]

€ 7,00

 

BURRATINA

DI LATTE VACCINO [7]

€ 7,00

 

lo SPECIALE

L'ANTIPASTO DI CASA LOREN

DEGUSTAZIONE DI FRITTI DELLA TRADIZIONE NAPOLETANA E MOZZARELLE DI BUFALA CAMPANA DOP [1, 3, 7, 8, 12]

€ 25,00

 

i PRIMI

SPAGHETTI AL POMODORO DEL PIENNOLO

SALSA DI POMODORO DEL PIENNOLO FRESCO E BASILICO FRESCO [1]

€ 13,00

 

SPAGHETTI ALLE VONGOLE

CON VONGOLE VERACI [1, 14]

€ 20,00

 

PASTA MISTA FAGIOLI E COZZE

PASTA MISTA CON FAGIOLI, COZZE NEL LORO BRODO E PREZZEMOLO [1, 14]

€ 14,00

 

LINGUINE CON RAGÙ DI POLPO

LINGUINE CON POLPO, SALSA DI POMODORO E PEPERONCINO [1, 12, 14]

€ 18,00

 

ZITI ALLA GENOVESE

ZITI CON RAGÙ DI MANZO E MAIALE, CIPOLLA RAMATA E PECORINO [1, 7, 8, 12]

€ 14,00

 

GNOCCHI ALLA SORRENTINA

GNOCCHI DI PATATE AL FORNO CON SALSA DI POMODORO, MOZZARELLA FIORDILATTE E PARMIGIANO REGGIANO [1, 7]

€ 14,00

 

SCIALATIELLI AI FRUTTI DI MARE

SCIALATIELLI FATTI A MANO CON TARATUFI, COZZE, VONGOLE, SEPPIE, GAMBERI, SCAMPI, CALAMARI E POMODORINI [1, 2, 4, 7, 14]

€ 24,00

 

i SECONDI

PESCATO DEL GIORNO AL SALE

SECONDO DISPONIBILITÀ DEL MERCATO ITTICO [4]

da 9,00 €/hg

 

PESCATO DEL GIORNO ALL'ACQUA PAZZA

SECONDO DISPONIBILITÀ DEL MERCATO ITTICO [4]

da 9,00 €/hg

 

DENTICE SELVAGGIO AL FORNO

CON PATATE, OLIVE, CAPPERI E POMODORINI [4]

€ 25,00

 

CALAMARO ALLA GRIGLIA

[14]

€ 20,00

 

CUOPPO DI FRITTURA DI PARANZA

FRITTURA MISTA DI CALAMARETTI SPILLO, BACCALÀ*, SEPPIE, GAMBERI E CHIPS DI PATATE [1, 2, 4, 14]

€ 22,00

 

la PIZZA di Francesco Martucci

MARGHERITA

POMODORO SAN MARZANO D.O.P., FIOR DI LATTE, OLIO EVO, BASILICO [1, 7]

€ 11,00

 

BUFALA

POMODORO SAN MARZANO D.O.P., MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P., OLIO EVO, BASILICO [1]

€ 13,00

 

MANI DI VELLUTO

CREMA DI FRIARIELLI IN ACQUA DI RICOTTA DI BUFALA, MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P., SALSICCIA DI SUINO GRIGIO ARDESIA A PUNTA DI COLTELLO, CALCAGNO A CROSTA LISCIA, OLIO EVO [1, 7]

€ 18,00

 

SOPHIA LOREN

SCAROLA RICCIA, DATTERINO GIALLO E ROSSO CONFIT, OLIVE CAIAZZANE, CAPPERI, STRACCIATELLA DI BURRATA. FUORI COTTURA: ALICI DI CETARA, OLIO EVO [1, 4, 7]

€ 18,00

 

ASSOLUTO DI POMODORI

CREMA DI POMODORO ARROSTITO, POMODORINI CILIEGINO SEMI-DRIED, POMODORI DATTERINO GIALLO E ROSSO CONFIT, MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P. FUORI COTTURA: PRIMO SALE DI BUFALA, BASILICO, POMODORINI DEL PIENNOLO SECCHI [1, 7]

€ 18,00

 

VEGAN

POMODORO SAN MARZANO D.O.P. CARAMELLATO IN ZUCCHERO DI CANNA, INSALATA DI MISTICANZA, GERMOGLI (30 VARIETÀ), MENTA, CREMA DI RAPA ROSSA, CREMA DI POMODORO ARROSTITO, MAIONESE AL CAVOLFIORE, CAPPERI FRITTI [1, 6, 9, 10]

€ 16,50

 

CAPRICCIOSA

POMODORO SAN MARZANO D.O.P., FIOR DI LATTE, FUNGHI CHAMPIGNON FRESCHI, CARCIOFO SCOTTATO FRESCO. DOPO COTTURA: PROSCIUTTO COTTO ARTIGIANALE, BASILICO [1, 7]

€ 16,50

 

5 CONSISTENZE DI CIPOLLA

IN CREMA, FERMENTATA, CROCCANTE, BRUCIATA, MAIONESE DI CIPOLLA, FIOR DI LATTE, OLIO EVO [1, 3, 7]

€ 16,00

 

FIORI DI ZUCCA AL QUADRATO

CREMA DI FIORI DI ZUCCA, PROVOLA AFFUMICATA DOPO COTTURA: MAIONESE ALLA COLATURA DI ALICI, FIORI DI ZUCCA, RICOTTA DURA (VACCINA), CREMA DI FIORI DI ZUCCA ED ALGA KOMBU, OLIO EVO AFFUMICATO [1, 3, 4, 7]

€ 17,50

 

FUTURO DI MARINARA

PIZZA A DOPPIA COTTURA: FRITTA A 180° ED AL FORNO A 400° - OGNI GIORNO IN EDIZIONE LIMITATA CREMA DI POMODORO ARROSTO, PESTO DI AGLIO ORSINO, CAPPERI, OLIVE CAIAZZANE, ORIGANO FUORI COTTURA: ALICI DI TRAPANI [1, 4]

€ 17,00

 

ALICE A MILANO

PESTO DI PREZZEMOLO CON LATTE DI BUFALA, MOZZARELLA DI BUFALA, ALICI MARINATE IN SALE E ZUCCHERO E AFFUMICATE, GEL DI LIMONE, PINOLI TOSTATI. OLIO EVO [1, 4, 7, 8]

€ 18,00

 

gli SFIZI della CUCINA NAPOLETANA

SCAROLA MARITATA

SCAROLA RICCIA SALTATA CON OLIVE, CAPPERI, PINOLI E UVETTA [5, 8]

€ 7,00

 

MELANZANE A FUNGHETTO

MELANZANE FRITTE CON POMODORINI SCOTTATI E BASILICO

€ 6,00

 

CIANFROTTA DI VERDURE

VERDURE DI STAGIONE IN UMIDO, BASILICO FRESCO ED ORIGANO

€ 6,00

 

le INSALATE

GRANO SARACENO E POLPO*

CON MELA VERDE, INDIVIA, POMODORINI, CORIANDOLO E CITRONETTE [14]

€ 15,50

 

RUCOLA E FINOCCHI

CON CAROTE MARINATE IN OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E POMODORINI

€ 6,50

 

LATTUGA E TONNO SOTT’OLIO

CON JULIENNE DI PEPERONI GIALLI E ROSSI E CIPOLLOTTO NOVELLO IN AGRODOLCE, FAGIOLI BUTIRRI, POMODORINI E CREMA DI BROCCOLI [12]

€ 13,50

 

CAPRESE

MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P., POMODORO NOSTRANO E BASILICO FRESCO [7]

€ 11,50

 

INSALATA MISTA

MISTICANZA E POMODORO

€ 6,00

 

i DOLCI

TIRAMISÙ

CLASSICO CON BAGNA AL CAFFÈ, SAVOIARDI, CREMA AL MASCARPONE E POLVERE DI CAFFÈ [1, 3, 7]

€ 6,00

 

DELIZIA AL LIMONE

PAN DI SPAGNA, CREMA PASTICCIERA, PANNA MONTATA, GLASSA AL DI LIMONE [1, 3, 7]

€ 6,50

 

MACEDONIA

CON FRUTTA DI STAGIONE

€ 5,00

 

BABÀ

BABÀ LEGGERMENTE ALCOLICO [1, 3, 7]

€ 5,50

 

BABÀ FARCITO

BABÀ LEGGERMENTE ALCOLICO CON CREMA PASTICCIERA E FRAGOLINE DI BOSCO [1, 3, 7]

€ 6,50

 

CAPRESE AL CIOCCOLATO

TORTA AL CIOCCOLATO CON MANDORLE [1, 3, 7]

€ 5,50

 

CAPRESE AL LIMONE

TORTA AL LIMONE CON MANDORLE [1, 3, 7]

€ 5,50

 

PASTIERA NAPOLETANA

PASTA FROLLA, GRANO COTTO, RICOTTA, AGRUMI CANDITI ACQUA DI FIORI D’ARANCIO [1, 3, 7]

€ 5,50

 

SFOGLIATELLA RICCIA

PASTA SFOGLIA, RICOTTA, AGRUMI CANDITI ACQUA DI FIORI D’ARANCIO [1, 3, 7]

€ 3,50

 

SFOGLIATELLA FROLLA

PASTA FROLLA, RICOTTA, AGRUMI CANDITI ACQUA DI FIORI D’ARANCIO [1, 3, 7]

€ 3,50

 

COPPA GELATO

GELATO ARTIGIANALE [1, 3, 7]

€ 7,00

 

TARTELLETTA ALLA FRUTTA

CON FRUTTA FRESCA E CREMA PASTICCIERA [1, 3, 7]

€ 6,00

 

dal banco della PASTICCERIA*

CARTOCCIO NAPOLETANO

ASSORTIMENTO DI PICCOLA PASTICCERIA

€ 12,00

 

COFANETTO CALDO ASSORTITO

DEGUSTAZIONE DI DOLCI DA FORNO DELLA TRADIZIONE CAMPANA

€ 13,00

 

SERVIZIO

COPERTO

€ 3,00

 

 

per una persona

 

€ 49,00

per due persone

 

PLATEAU ROYAL

SELEZIONE DI OSTRICHE, MOLLUSCHI E CROSTACEI CON GRANCHIO FEMMINA IRLANDESE ACCOMPAGNATI DA SALSA AIOLI E BURRO FRANCESE (CONSIGLIATO PER 3/4 PERSONE) [4, 14]

€ 150,00


Ci siete ancora? Siete svenuti?

Sarei tentato di scrivere oltre e di lanciarmi in una sfida di proporzioni con l’Antico Testamento, ma — fortunatamente — la testa mi funziona ancora e mi taccio qui, non prima, però, di aggiungere delle brevissime osservazioni su due pietanze gustate ieri:

1)      Le montanare!

Erano più di trent’anni che non mangiavo, perché non le trovavo da nessuna parte, questi preziosissimi antipasti della cucina povera napoletana. Pizzette fritte, appena fritte in olio buonissimo!!, con pomodoro e basilico sparsi sopra. Una libidine per il palato che non si può descrivere. Qui ve ne offrono due, straordinariamente buone, al prezzo di 3,5 euro (complessivo) e io avrei potuto cenare anche solo con le stesse…

2)   2) Gli ziti spezzati alla genovese

Qui mi dispiace dover dire che Daniela ha perso un primato di esclusività su Milano: la sua genovese è ormai mitica, come sanno le pochissime persone che hanno potuto assaggiarla!!

Diciamo che quella di Sophia Loren è almeno all’altezza dell’altra di Daniela. Qui potete mangiarla al prezzo di 14 euro.

 

Ultimissima considerazione: non ho provato questa nuova icona di Milano perché l’altro ieri si sono incontrati lì, a cena, Silvio Berlusconi e i Ferragnez…

E poi, infine, probabilmente, Flavio Briatore dirà che le montanare e gli ziti alla genovese li ha inventati lui e che li sa cucinare meglio di Gennarino Esposito… ma nessuno gli crederà.









Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla perché potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia:

http://ilblogperidepressi.wordpress.com/ 

For Everybody. It is not an important news, but I invite you to read it because it can explain, to someone, the why of a certain noise leading that disturbs, from a few years, the astrology:

 http://ilblogperidepressi.wordpress.com/ 

 

Ciro Discepolo

www.cirodiscepolo.it  

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Una bibliografia quasi completa di Ciro Discepolo:

An almost complete bibliography of Ciro Discepolo:

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