sabato 1 febbraio 2020

About coronavirus. Cosa penso del coronavirus.




Le mie previsioni astrologiche sul coronavirus. By Ciro Discepolo.

In questi giorni di panico quasi collettivo e generale per il coronavirus, sono in tanti, per lo più amici e amiche stretti che mi scrivono per ottenere rassicurazioni: “Sto partendo per l’Argentina, pensi che stia commettendo una pazzia?”.
A tutti rispondo che:

-        Non credo assolutamente che tale attuale situazione potrà sfociare in una pandemia con milioni di morti, come nel caso della “spagnola” che mieté milioni di vittime (da 20 a 60, secondo gli storici), negli anni della Prima Guerra Mondiale.
-        Se anche la situazione si dovesse aggravare, io penso che l’Italia sarebbe uno dei paesi più esposti perché qui entrano tutti e da ogni parte, compresi i cinesi provenienti in auto o treno e che atterrano, probabilmente, in Germania o Francia, via Istanbul.
-        Sono assai pessimista sulla situazione sanitaria mondiale, soprattutto in rapporto al cancro, dove il numero di milioni di morti solo negli ultimi anni, è un fatto certo e non una ipotesi di lavoro degli epidemiologi.
Allora ho deciso di scrivere questo blog dove partirò, per cominciare, da una mia esperienza personale: mi trovavo ad Hong Kong il 10 aprile 2003, durante il picco massimo di mortalità per SARS, nell’epicentro esatto di tale malattia, e per le strade, anche sotto il mio albergo, vi erano ammassate decine di bare dove venivano inseriti i cadaveri che diventavano tali anche passando sul marciapiede laterale.
La situazione era davvero drammatica e io la descrissi in un mio articolo che intitolai “Reportage dall’inferno” e che ora vi ripropongo.
Il tutto, relativamente a tutta quella vicenda, visto attraverso la mia personale prospettiva, come vi spiegherò meglio più avanti, assunse tutti i toni della commedia all’italiana: un mix di situazioni comiche e tragiche al tempo stesso che in questo genere ci fanno eccellere nel mondo intero, seppure come “spaghetti”.
Cominciamo dal mio articolo e poi proseguirò nel racconto dei fatti e anche relativamente a ciò che prevedo in merito al coronavirus.
(le due foto sono di Hong Kong Free Press).

Reportage dall’inferno. Di Ciro Discepolo.

La mattina del 10 aprile scorso (2003) mi trovavo a Hong Kong per il compleanno di mia moglie.
Sebbene avessi un viaggio faticosissimo alle spalle, essendo uno dei pochissimi giornalisti occidentali presenti lì (forse l’unico italiano), in quel momento di grande drammaticità per quel paese, pensai di mettermi subito alla tastiera e di spedire in pochi minuti un reportage al mio giornale, Il Mattino.
L’articolo non fu pubblicato perché, come mi disse un capo-redattore mio amico presente alla riunione mattutina con il Direttore, l’allora inviato per l’estero, nonostante il parere favorevole del Direttore, si oppose perché “io non avevo la qualifica di corrispondente per gli esteri…”. Miserie umane. Addirittura peggiori della SARS.
Ma penso che tale testimonianza possa interessare comunque i nostri lettori (l’articolo lo pubblicai sul numero di luglio 2003 del mio trimestrale Ricerca ’90, numero 55, e pertanto ve la propongo.
L’aeroporto di Hong Kong, alla sezione Arrivi, pur nella sua magnifica struttura di architettura ultramoderna, ha qualcosa di spettrale che lo caratterizza e che ci procura il primo dejà vu del nostro soggiorno nell’ex colonia inglese passata, nel l997, e dopo 156 anni di amministrazione britannica, nuovamente sotto il dominio del governo popolare cinese.
Sono le 10.30 del mattino ed ai volumi enormi della stazione aeroportuale fanno da contraltare le pochissime presenze umane appena giunte dall’Europa: una cinquantina di passeggeri provenienti da Amsterdam a bordo di un azzurro e mastodontico Boeing 747-400 che ha volato praticamente vuoto e con i pochissimi passeggeri impegnati a provare, disordinatamente e in tempi diversi, tutti i posti liberi nelle diverse location dell’aereo.
ll tassista che ci porta in centro non ha la mascherina protettiva sulla bocca e sul naso e neanche i guanti, ma è trai pochissimi dell’intera città che mostra (o finge di mostrare) indifferenza verso l’emergenza più attuale al mondo in questo momento. Dovunque, invece, le mascherine, in massima parte, ed i guanti, stanno lì ad indicare l’icona di una sofferenza più morale che fisica di cittadini impegnati ad affrontare una nuova dura prova dopo le delusioni del passaggio dal regime speciale sotto il protettorato della corona inglese a quello decisamente molto meno libertario (e interessante dal punto di vista economico) della Cina comunista.
La gente, per strada, poca in verità, non si affretta e non si attarda neanche, ostenta – forse – una certa calma e questa parvenza di normalità ci riporta al secondo dejà vu che stavolta ci consente di decrittare un pensiero affacciatosi alla mente dall’istante dell’arrivo: alcune scene dal film di Terry Gilliam “L’esercito delle 12 scimmie”, 1995, protagonista Bruce Willis. In quella fiction, già divenuta un cult movie, il protagonista, un sempre credibile e bravissimo Bruce Willis, è inviato indietro nel tempo, dal 2035, nei giorni in cui si pensa che sulla Terra fu diffuso un terribile virus che in pochi mesi avrebbe spazzato via la quasi totalità della popolazione mondiale, costringendo i pochi superstiti a rifugiarsi nelle viscere profonde della Terra, dove il virus non era potuto arrivare. Volendo sdrammatizzare la situazione che ci circonda ed esorcizzare il fantasma della SARS (acronimo di Severe Acute Respiratory Syndrome), cerchiamo di buttare giù una battuta con il tassista che, però, non sembra capirla: “Probabilmente ho scoperto la causa della SARS. I passeggeri dei voli che giungono ad Hong Kong si devono sorbire più di undici ore di aria condizionata intorno agli zero gradi centigradi e ciò li potrebbe far giungere nella vostra città già con una seria polmonite addosso, tipica o atipica...".
Ma il tassista non ha voglia di sorridere o non capisce bene l’inglese di cui ha imparato, probabilmente, le parole ed i verbi principali venendo chissà da quale provincia lontanissima di questo grande paese.
Gli chiedo, tuttavia, di non portarmi direttamente in albergo e di farmi effettuare un largo giro della city. Ho modo, cosi, di scattare tante istantanee mentali (erano i decenni in cui non usai mai una fotocamera): molteplici e variopinti ƒrames di una quotidianità avvelenata da quel pensiero fisso ed ossessivo. Probabilmente come nel film di science fiction già citato, alla fine si scoprirà che L'esercito delle 12 scimmie non ha nulla a che fare con le origini della propagazione del virus, causato, invece, dalla follia ossessiva e sterminatrice di un paranoico manipolatore genetico.
Anche nel nostro caso, come si sa, è stata avanzata l’ipotesi del bioterrorismo, ma essa, tra le varie opzioni, resta la meno credibile o è stata addirittura archiviata del tutto e per sempre.
In uno dei tanti fotogrammi salvati a mente vi è, all’angolo della strada, un europeo che osserva, con particolare attenzione, la mascherina “tecnologicamente avanzata” di un “indigeno” e si chiede, forse, se questa gli dia qualche atout in più rispetto all’epidemia.
Tra gli ultimi sospettati della diffusione epidemica – ci riportano le cronache – ci sono gli scarafaggi, dei comuni scarafaggi come il Periplaneta americana, ma occorre tener presente, come ci insegnano gli psicologi, che in questi casi i fenomeni di proiezione singola e collettiva possono perfino esondare i limiti delle oggettività scientifiche per sconfinare negli scenari mostruosi ed incredibili dell’immaginario collettivo, riflettore, quest’ultimo, a mo’ di specchio, delle più ancestrali e spaventose immagini degli archetipi paurosi dell’uomo.
La storia della colonna infame, che fece da preambolo all’importantissima sezione costruita poi, in senso letterario, dal Manzoni ne I promessi sposi e relativa alla diffusione della peste a Milano nel novembre del 1629, deve pur insegnarci qualcosa: quel Guglielmo Piazza visto nell’atto di “ungere” i muri e quel Giangiacomo Mora denunciato, dopo tortura, dal primo, bruciati assieme sulla pubblica piazza, sono lì a ricordarci qualcosa di importante. Il pregiudizio, in questi casi, la fa da padrone: la diffidenza verso tutto e tutti.
Qui, quelli della Hong Kong ex dei Windsor e di Tony Blair, la chiamano mistrustfulness.
Nei pullman c’è pochissima gente e così nei caffè che oggi sembrano essersi tutti omologati all’architettura dei Mc Donald`s.
La giornata è grigia, con un cielo cupo e tetro, anche se il termometro oscilla intorno ai ventidue gradi. La primavera, se c`è, non si nota, sullo sfondo di orribili grattacieli che sembrano più infiniti alveoli di altrettanti eserciti di api operaie.
Non si vedono persone ridere o sorridere, ma neanche disperarsi.
Nella zona più elegante, quella degli alberghi di lusso, i vetri delle finestre dei grattacieli di acciaio riflettono cieli grigi e acque del porto altrettanto tristi.
Qui alla guerra si pensa davvero poco: una certa rassegnazione, per chi sa che dovrà comunque restare, è inevitabile. Si sa, perché l’informazione sanitaria gestita dal governo è davvero capillare, che il contatto diretto con un ammalato resta la forma di maggiore pericolo in un ipotetico contagio.
Jean Paul Sartre scrisse: “L’inferno sono gli altri".
E forse è vero.




Nel tornare in Italia ci fu un risvolto al tempo stesso comico e drammatico di quel viaggio. La donna da cui mi separai nel 2008, lavorava, come dirigente, presso il Comune di Napoli. Durante la sua assenza, una sua collega, sapendo dove si trovava, avvertì il Sindaco o il capo del personale e fu deciso di “metterla in quarantena, proibendole, per quaranta giorni, di tornare a lavorare”.
Il fatto eclatante è che ciò fu scritto e pubblicato nella bacheca di Palazzo San Giacomo, con tanto di nomi dei protagonisti.
Ovviamente, lì scattarono delle nostre denunce perché nei negozi di Mergellina alcuni commercianti si rifiutavano perfino di servirci.
Ci fu un putiferio e finimmo in prima pagina su molti quotidiani e in apertura di vari telegiornali.
Denunciammo i fatti all’allora garante per la privacy Stefano Rodotà, considerato da tutti e per sempre, un Salomone immarcescibile. Ma non solo non ottenemmo alcuna giustizia, ma subimmo anche la beffa che il suo parere contrario alla censura verso chi aveva agito così, ci venne comunicato per telefono e non per lettera, da una giovane assistente del Professore.
Commedia all’italiana, come dicevo.
Un paese di spaghetti.


Ecco, torniamo al nostro discorso di prima. Adesso vi dirò perché, a mio parere, non dobbiamo temere la pandemia che taluni prospettano.
Riferiamoci nuovamente alla curva dell’Indice Ciclico Planetario di André Barbault, per questo secolo, e che vi ho già illustrato nel mio blog precedente.
Osserviamo il grafico.





Il picco eccezionale, il più importante di tutto il secolo, che è al tempo stesso la punta più negativa di vari anni di “catabasi” e il momento contemporaneo dell’inizio della ripresa, picco che si situa, appunto, tra il 2020 e il 2021, non può essere in alcun modo in rapporto al coronavirus, secondo il mio parere, perché, come ho già spiegato tante volte negli ultimi decenni e riferendomi alle curve dei millenni scorsi, ogni picco corrisponde a milioni di morti.
Ora sappiamo che tale preoccupante, ma non terrifica epidemia, sta portando, a pochi giorni da quello che già viene considerato il suo massimo picco di virulenza, ad una mortalità di meno del 3% delle persone colpite: addirittura molti meno morti delle povere vittime di femminicidio.
Invece i milioni di morti ci sono già stati, e proprio in questi ultimi anni: milioni di morti per cancro, dagli anziani ai bambini e passando per uomini e donne giovani. Una mattanza che per il momento non accenna minimamente a diminuire, ma di cui mi sembra di leggere segnali positivi in straordinarie nuove cure che la Scienza sta mettendo a punto e nella ritrovata (seppure molto tarda) maggiore coscienza civica ed ecologica che ci sta facendo guardare con la massima attenzione al fenomeno dell’inquinamento totale del pianeta Terra.

E, visto che siamo in tema, aggiungerò, ripetendomi e trovandomi orgogliosamente contrario al pensiero della maggioranza delle persone, che tale picco non sarà neanche la temuta Terza Guerra Mondiale “scatenata da Trump, Putin e l’Iran”.

Questi ultimi quasi tre quarti di secolo che ci separano dall’ultimo conflitto planetario, ci hanno fatto crescere nel consumismo e difficilmente i potenti della Terra, pazzi o non pazzi che siano, vorranno rinunciare a tutte le “cose buone” che rendono il quotidiano meravigliosamente appetibile per ciascuno di noi: da una fantastica pizza al pomodoro e basilico, a una altrettanto meravigliosa vacanza a Positano o a Taormina o nel Golfo del Messico, a tutti i “giocattoli elettronici” con cui ci deliziamo quotidianamente e l’elenco potrebbe continuare per centinaia e centinaia di pagine…
No, non lo credo. E seppure in futuro “dovesse essere sganciata qualche bombetta pesante, ciò non significherebbe, automaticamente, l’innesco della irreversibile guerra totale di cui Stanley Kubrick ci ha lasciato pagine indimenticabili nel suo capolavoro sul dottor Stranamore”.

Insomma, molti mi hanno chiesto cosa pensassi della situazione attuale e ve l’ho detto.
Adesso, per rilassarmi, mi andrò a rivedere, godendo tantissimo, l’ottimo “L’esercito delle 12 scimmie”, di  Terry Gilliam.





Questo è un breve estratto di una intervista che “La vita in diretta” mi fece a proposito di quella vicenda. Il giornalista chiede: “E lei, per difendere la salute di sua moglie, la porta proprio a Hong Kong?”. Non gli si può dare torto, data la sua totale ignoranza in materia astrologica.
Un astrologo di Paperopoli mi avrebbe fatto la stessa domanda:









Una notizia non buona




A causa dell’emergenza coronavirus, sono stato costretto ad annullare il nostro convegno annuale di Astrologia Attiva che si sarebbe dovuto tenere, come sempre, al Grand Hotel Due Golfi di Sant’Agata, vicino Sorrento.
Personalmente sono ottimista sull’evoluzione della crisi (come potete leggere nel mio blog), tuttavia la situazione attuale impone delle restrizioni che, a loro volta, determinano problemi contingenti legati alle prenotazioni di aerei, treni, hotel, noleggi di auto e altro ancora.
In queste condizioni potremmo arrecare danni alla struttura che ci ospita sempre con molta simpatia e questo non lo voglio assolutamente.
D’altra parte va anche considerato che solo pochi giorni prima, il prossimo 31 maggio, qui a Milano, ci sarà la giornata intensiva di completamento e chiusura del corso di Astrologia Attiva relativo al mio giubileo professionale (1970-2020) e i 25 iscritti saranno la quasi totalità della parte più rappresentativa di questa scuola negli ultimi decenni, comprese alcune interessanti new entry.
Pertanto in quella occasione avremo modo di confrontarci, per molte ore, sui temi stessi di detta pandemia, ma anche sull’uso intelligente di possibili Rivoluzioni Lunari che ognuno potrebbe, in alcuni periodi dell’anno, affiancare alla Rivoluzione Solare. Nel corso di quella domenica svilupperò anche alcuni argomenti proposti dai partecipanti che stanno già studiando da mesi le nuove 80 video-lezioni.
Inoltre, sempre il 31 maggio, spiegherò ai presenti un altro argomento a mio parere assai importante che annuncerò entro fine aprile.
Chi ha già prenotato l’Hotel Due Golfi è pregato di comunicare alla Reception la propria cancellazione.
Un caro saluto a Tutti e, per alcuni, arrivederci al 31 maggio!




Foto di Ciro Discepolo



L’importanza dell’Astrologia Psicologica




Spesso il mio pensiero di astrologo viene travisato e, nonostante io abbia scritto tante cose su numerosi libri, dei lettori distratti o poco desiderosi di conoscere, mi attribuiscono posizioni che non mi appartengono. È il caso, per esempio, delle statistiche: leggo da più parti che io sostenga che tutto quanto si desideri affermare, nell’ambito astrologico, debba prima essere validato dalla Statistica. Ciò è assolutamente falso e chiunque abbia letto, senza neanche studiarli, i miei molti libri a carattere epistemologico, si rende conto che si tratta di una fake news.
Personalmente sostengo la necessità di utilizzare “il metodo”, che potremmo avvicinare molto al cosiddetto follow-up utilizzato in medicina, ma “metodo” e “statistica” sono due realtà completamente diverse tra loro.

Chi fosse davvero interessato a conoscere il mio pensiero su tale argomento, potrebbe fare riferimento a testi come “Scienza e Scienze Umane”, di Marina De Chiara e Ciro Discepolo, edizioni Ricerca ’90, 2017, 106 pagine oppure “Requiem for Astrology”, di Ciro Discepolo, edizioni Ricerca ’90, 2017, 212 pagine.

Allo stesso modo io vengo, purtroppo, totalmente frainteso quando mi esprimo relativamente alle scuole di Astrologia diverse dalla mia.
Molti sentenziano: “Ciro Discepolo disprezza qualunque scuola di Astrologia che non sia la sua e in particolare ce l’ha a morte con quella che chiama ‘L’Astrologia Psicologica o Filosofica’”.

Ciò è assolutamente falso e sfido chiunque a ricostruire attraverso la storia del mio pensiero una posizione simile.
Io ho un grande rispetto per tutte le altre scuole di Astrologia. Per esempio per l’Astrologia Classica che, secondo me, rappresenta il tracciato storico che ci ha traghettati tutti dalle prime cosmogonie appartenute ai nostri colleghi di cinquemila anni fa fino all’oggi.
Adoro la Storia e adoro anche la storia dell’Astrologia.

Allo stesso modo, anche se con gradi diversi, rispetto l’Astrologia Psicologica, l’Astrologia Filosofica, l’Astrologia Esoterica, l’Astrologia Karmica e simili perché penso che ciascuna di esse si rivolga a uno specifico segmento di studiosi e di fruitori che hanno bisogno di quella e basta.

Tutti sanno che non sono credente e dunque parto assai svantaggiato rispetto a chi può rifugiarsi nella fede ed essere convinto che adesso si stia soffrendo, ma che dopo la morte ci attenderà un paradiso: cristiano, musulmano, ebreo…

L’Astrologia Giudiziaria, alla quale faccio nettamente riferimento con la mia Astrologia Attiva, non è per tutti.
Noi non diciamo a una persona frasi del tipo: “Marte di Rivoluzione Solare nella tua Dodicesima Casa ti farà diventare una donna decisamente migliore e ti porterà a una crescita spirituale enorme e tu ringrazierai mille volte il cielo per tale dono che hai ricevuto quest’anno”.
No, noi cercheremo con tutti i mezzi di convincere il soggetto a non prendersi le prove spesso durissime che ciò comporta e gli suggeriremo come fare per evitare ciò.

Ma tutti possono essere in grado di accettare l’Astrologia Attiva?

No, la stragrande maggioranza delle persone non ce la fa e non ce la farà mai.
Per molti salire su di un aereo che faccia più di due ore di volo è superiore a qualunque prova diversa possa o debba affrontare nel corso della vita.

E allora ecco che, se un bravo collega o una brava collega, che conosca anche tanta psicologia, riesce a convincere il soggetto che adesso patirà — e forse anche tanto — ma poi, nella prossima reincarnazione egli sarà un nuovo Gandhi oppure semplicemente una persona serena che avrà una vita semplice e felice, ecco, allora, che un collega che pratichi l’Astrologia Karmica potrà essere non solo accettabile, ma utilissimo. Per tanti.

Allo stesso modo possiamo dire delle mille e una astrologie a indirizzo psicologico, filosofico, possibilista: ai deboli di carattere — o semplicemente a chi oggettivamente non può partire e non può neanche attuare le molte forme di esorcizzazione dei simboli (transiti e posizioni di RS e di RL) descritte nei miei libri, questi colleghi potranno essere di grande aiuto e svolgere una funzione salvifica, come tanti bravi psicologi fanno, per esempio, assistendo persone appena scampate a un attentato terroristico in cui hanno perso dei familiari.

Perciò, per favore, smettiamola con queste falsità sul mio conto.

Naturalmente, poi, ci sono delle categorie che personalmente condanno e combatto anche assai duramente: quelle dei farisei, di coloro che prima affermano di muoversi entro un ambito psicologico e poi, se il consultante, con la rabbia che gli scoppia in corpo grida loro in faccia: “Ma come evito lo sfratto entro un anno?”, allora voi vedete che molti di questi delinquenti-bugiardi cambiano registro e si lanciano lungo sentieri che non dovrebbero neanche nominare. Sentieri del tipo: “Beh, potresti sì, partire per un compleanno mirato, ma non necessariamente in Siberia o in Canada. Potresti spostarti di due o trecento  chilometri e mettere l’AS in sestile al tuo Giove radix…”.

Per queste persone nutro un totale disprezzo che amo gridare al mondo intero.






Una buona notizia






Un esempio intelligente, a mio avviso, di gestione del problema coronavirus.
È quello attuato da Dubai, come potete leggere dallo screenshot che pubblico.
Le autorità degli Emirati Arabi Uniti, anziché vietare l’ingresso a tutti i “potenziali untori” oppure, all’opposto, permettere l’entrata nel loro stato a chiunque, oltre a misurare la temperatura a tutti i passeggeri, alle persone provenienti dall’Italia, per esempio, fanno anche il tampone specifico del COVID -19 e, nel caso lo stesso risulti negativo, lasciano entrare nel territorio di Dubai.
Ma non è tutto e questa è la notizia davvero eccellente per molti di noi, dato che la Emirates è una delle più importanti e delle migliori compagnie aeree al mondo: se il passeggero è solo in transito per recarsi altrove, mettiamo in Australia, Oceania e via dicendo, non viene fatto neanche il tampone.

Naturalmente tale è la situazione ora, alle ore 09.15, circa, del 9 marzo 2020 e non possiamo sapere quale sarà fra sette o ventisette o x giorni, ma mi sembra una delle poche news buone che ci capita di leggere in questo nuovo medioevo che stiamo vivendo.

Un saluto non lieto da Novosibirsk, Siberia centrale, Russia.

Qui siamo  a circa sette gradi sotto lo zero e a sei ore di orologio più avanti di voi. Le ragioni di questo mio viaggio, e soprattutto il motivo di essere qui partito con diversi giorni di anticipo rispetto alla mia RL, le spiegherò in un report a cui lavorerò e che poi pubblicherò solo sul mio blog perché si tratta di questioni strettamente legate all’Astrologia Attiva e dunque non di interesse generale.
Inoltre, tanto per cambiare, ho problemi di connessione Internet e non so se e quando potrò rispondere ai vostri commenti che per adesso non ho letto.
Inoltre devo recuperare la stanchezza di quasi ventiquattro ore di viaggio senza dormire.

Potrei impiegare anche un giorno intero a scrivere detto report. Un saluto a Tutti.



Report sulla mia lunare di Novosibirsk.

Premessa. Questo testo è indirizzato solo ad allievi/e e colleghi/colleghe che si rifanno alla mia scuola. Chi la pensa diversamente farà bene a non leggere neanche queste note di viaggio, e non solo, e a non cercare inutilmente tentativi di duelli che non ci saranno: se vi trovate bene con altre strade da percorrere, ricevete i miei migliori auguri per i prossimi mesi.
Allo tesso modo non concederò alcuno spazio agli scettici del’Astrologia in generale.

Ero e sono molto, moltissimo, preoccupato: assai poco per il coronavirus e tanto, davvero tanto, per quello che è stato il mio peggiore incubo negli ultimi cinquant’anni di vita: non riuscire a partire e non riuscire a far partire le persone care.

Come sapete, queste RS e RL tra marzo e aprile fanno venire i brividi. “Quei quattro”, ammassati o qui o lì, destano davvero tante legittime preoccupazioni a quelli, tra noi, che usano il cervello per ragionare e non un’altra parte del corpo.
Non so se Daniela riuscirà a partire e non so neanche se e quando potrò rientrare in Italia o se mi toccherà, a lungo, restare comunque in un posto tra persone che amo e che amano noi italiani, come ha dimostrato la Russia che finora ci ha accolti nonostante tutto e nonostante anche il fatto che noi votiamo sempre per le sanzioni contro la Federazione Russa, cosa dalla quale mi dissocio totalmente, trattandosi di persone splendide e certamente accoglienti.

Per la mia Rivoluzione Lunare di domenica prossima, avevo scelto Sharm El Sheik, Egitto, che non era male, che era supereconomica e anche comodissima: volo diretto da Milano il sabato e rientro il giorno dopo sempre su Milano, quasi a costo zero.
Inoltre l’Egitto non aveva chiuso i propri confini a noi italiani e c’era un ulteriore motivo che mi rendeva ottimista: la comunità straniera più numerosa che vive a Milano è quella egiziana (ha superato o sta superando, in questi mesi, quella filippina); dunque, pensavo, non avrebbero tolto la possibilità ai loro connazionali di rientrare a casa.

Ma le notizie, negli ultimi giorni, sono andate precipitando di ora in ora e io le controllavo su vari display: il sito della Farnesina, il tabellone partenze di Malpensa e il tabellone arrivi del luogo di destinazione.
Il mio era un volo Neos all’andata (volo charter solo di sabato) e Air Italy al ritorno che avevo già sostituito con altro dopo il fallimento della nostra seconda compagnia di bandiera.
Martedì mattina sembrava ancora tutto OK, ma io non ero riuscito a dormire ed ero anche assai preoccupato. Il 31 maggio spiegherò (occorre che io mostri tanti grafici e che dedichi a tale argomento molto tempo) perché ritenevo e ritengo che fossero assai preziose le lunari di marzo anche per chi faceva il compleanno a marzo o ad aprile-maggio.

Ho pensato che siccome, in tutta evidenza la situazione stava precipitando, sarei dovuto partire subito e quindi ho fatto la prima cosa credo logica in quella situazione: ho prenotato per il giorno successivo, il volo della compagnia di bandiera egiziana per il Cairo e poi un volo Cairo-Sharm (anche sulle scelte tecniche di queste RL discuterò, con tanti di voi, a mezzo di molti grafici, nella  giornata di chiusura del corso il 31 maggio qui a Milano).

Daniela che a mio avviso è la numero uno al mondo a organizzare viaggi, mi ha aiutato davvero tanto e ha organizzato tutto per bene (per l’Egitto non occorre visto e neanche passaporto).
Naturalmente avevo in tasca (nel cervello) altre due possibili destinazioni: Dallas, via Parigi o via Francoforte, e Novosibirsk via Mosca oppure via Dubai, con S7.

Ieri mattina, mercoledì 11 (la mia lunare cade il 15), mi sono alzato presto, verso le 6, per partire, e appena alzato ho consultato il sito della Farnesina: l’Egitto chiude tutti i voli da e per l’Italia. Contemporaneamente ricevevo l’avviso della compagnia che mi cancellava il volo.
Adesso dovevo fare una scommessa. La RL di Dallas era ottima, ma costosissima (e anche questo non era un particolare di poco rilievo) e con un numero di ore di volo in classe economica davvero elevato. Inoltre temevo il blocco dei voli Italia-Germania e Italia-Francia ogni minto.
Mi sono deciso, allora, dando più fiducia alla Russia che finora non mi ha mai tradito, anche se, oggettivamente, avrebbero già dovuto chiudere i voli con noi.

Altro grosso impegno in tempi brevissimi di Daniela che riusciva a organizzare tutto (Malpensa-Mosca-Novosibirsk e ritorno su Roma) a circa 450 euro in tutto, contro i 1300 che ne chiedeva la compagnia per il mancato preavviso.

Ho avuto giusto il tempo (dieci minuti) di preparare una valigia, stampare tutti i documenti di viaggio compresa l’autodichiarazione di necessità assoluta (dopo scriverò di ciò) e di correre a Malpensa per non perdere il volo che è partito quasi vuoto (con una dozzina di cittadini russi di rientro dall’Italia e che sapevano che avrebbero dovuto fare la quarantena in patria) e io unico italiano.
Durante il volo ci hanno fatto compilare due documenti con molte richieste di notizie sul nostro viaggio.
Atterrati a Šeremét'evo, è salita a bordo un medico, in tuta quasi spaziale, che ci ha controllato la temperatura e anche osservato per bene per accertarsi se avessimo sintomi da coronavirus di qualunque genere (tosse, raffreddore forte, difficoltà respiratorie…).
Poi ci hanno fatto scendere e hanno controllato i passaporti: lì ho giocato in casa perché faccio un visto annuale che costa molto anche perché è accompagnato da un’assicurazione medica obbligatoria. Se non avessi avuto il visto annuale per entrare in Russia, tutto ciò non sarebbe stato possibile. Da notare, a questo proposito, che da diversi giorni non uscivo di casa, che mi sento in ottima salute, che quando l’ho fatto avevo mascherina a norme, guanti e occhiali e, inoltre, una discreta certezza di non essere ammalato (data la mia attuale RL e quella di Daniela).
A Malpensa, prima di farmi entrare nell’area voli, mi hanno misurato la temperatura.

Dopo il controllo passaporti, a Mosca, siamo entrati in’area che rimandava alla mente film sulle peggiori epidemie della fiction: più di venti, tra medici e infermieri, in tuta “spaziale”, che controllavano varie cose. Tutti gentilissimi, cortesi fino all’eccesso e mai con tono inquisitorio.

A questo punto sono passato dal terminal F a quello B e all’1 di notte sono partito per Novosibirsk dove sono atterrato stamattina alle 8.30.
Come dicevo non so quando e come riuscirò a rientrare, ma forse sono stato tra gli ultimi cittadini italiani a giungere qui (non ho potuto seguire le notizie del mondo in queste ore e, a tal proposito, prego tutti di non martellarmi con decisioni davvero lievi da prendere, soprattutto chi non ho mai conosciuto o seguito in passato).

Legittima difesa

Natalia che è un bravo medico con tantissimi anni di esperienza alle spalle, ha già scritto qui che, da medico, secondo il suo parere, il Governo sta commettendo anche molti errori (leggo tra le altre cose: tutti i negozi chiusi nella Penisola, a eccezione di alimentari, farmacie e tabaccherie (!!!). E che c’entrano le tabaccherie? Magari diranno per far pagare le bollette…

Anche io avrei una short list di cose che non mi convincono per nulla anche se ritengo che molte di quelle suggerite dagli epidemiologi siano state attuate in buona fede e magari anche con risultati positivi, ma partendo da menzogne eclatanti!

Si è detto, da subito, che il virus sopravvive 15 minuti nell’aria. Poi da studi successivi è stato stabilito che invece sopravvive nove giorni. Adesso i politici si sono accorati per una sopravvivenza di mezz’ora, ma non sappiamo se il COVID-19 sia d’accordo.

Altra grande stupidaggine che ci è stata indicata come verità scientifica: la distanza di sicurezza è 1 metro. Ma studi cinesi parlano di 4,5 metri. E poi, anche un ragazzo capisce che questo non è un dato scientifico: in quali condizioni di temperatura, umidità dell’aria e di vento, sarebbe un metro?
Questa, in tutta evidenza, è una bugia grandissima che è stata imposta da motivi politici: se avessero accettato il fatto che siamo oltre due metri, si sarebbero dovuti fermare subito tutti i viaggi in aereo, nave, treno, bus, metropolitane e anche le riunioni dei consigli dei ministri, delle prefetture, delle regioni, dei comuni e via dicendo. E avrebbero dovuto liberare tutti i detenuti.

Ora, diciamo per ragioni di opportunità, ci hanno riempito di bugie e noi possiamo anche accettarlo, ma vogliamo palare anche delle mascherine?
Hanno detto da subito che non servivano a nulla, ma le verità, però, è che non sono disponibili e (qui sono d’accordo) le uniche che avevano le hanno date al personale medico e ai militari.
In tutta la Cina credo non ci sia un solo cittadino senza la mascherina regolamentare e non mi risulta che i cinesi siano stupidi.
Fin qui mi sta bene, ma poi, come dice Natalia, siamo giunti vicino alle decisioni di uno stato di tipo militare dove io potrei subire un processo per essermi recato in Russia, “senza necessità”, secondo loro.

Qui il punto è fondamentale: si dà diritto alle minoranze di esercitare il proprio credo, per esempio ai testimoni di Geova che non lasciano fare le trasfusioni ai figli o ai no-vax che rifiutano determinate vaccinazioni e si lasciano gli elettori votare perfino per Prodi e Mastella.  E se io avessi ragione a consigliare a migliaia di persone di tutto il mondo di spostarsi per aumentare, di moltissimo, le difese di ogni singolo soggetto?

Io sto qui anche per voi e non solo per togliermi “quei quattro” dall’AS di RL mettendoli in Nona, seppure con un Saturno non lontano dal MC.

Ecco, se fossimo in USA, io potrei invocare il primo o l’X emendamento. E in Italia? Non posso appellarmi ad alcun emendamento perché “Giuseppi” ha deciso che la cosa migliore, per salvaguardare la mia salute e quella degli altri, è che io mi chiuda a doppia mandata la porta di casa.
Ma lui non sa che le stelle sono più forti di qualunque altra realtà di vita. A prescindere.






Amata Gioviale ha scritto:

Ciao Ciro
ascolta, ho letto sul tuo blog che non credi il virus sia la causa del picco negativo 2020-2021 indicato da Barbault.Tu hai sempre fatto un battaglia per il riconoscimento del tumore come piaga di questi tempi
ma i milioni di morti li ha fatti anche nei lustri scorsi e altrettanti ne farà nei lustri prossimi
quindi mi chiedo, i milioni di morti del 2020 da dove provengono?

Ciao Amata Gioviale,
la tua domanda mi offre la stura a ulteriori precisazioni che mi sembravano ovvie, ma che forse non sono tali.

Dobbiamo parlare di matematica, addirittura di semplice aritmetica, di funzioni matematiche e di altro ancora.

Partiamo da una premessa andando a pescare nei miei amarcord personali.
Iniziavo a studiare Astrologia e quindi era il 1970 e io avevo ventidue anni. Rammento questo episodio con grande vivezza perché mi restò fortemente impresso.
Incontrai, al viale Gramsci, che allora si chiamava ancora (se ricordo bene) Viale Regina Elena, una mia conoscente, più che amica. Ci fermammo a scambiare due chiacchiere e lei mi disse qualcosa che io intuii stesse dicendo a tutti:

“Ricordi il nostro amico Umberto?”.
“Certo”.
“Non sai cosa gli è accaduto?”.
“No”.
“È andato a vivere a Roma. Lì si è fidanzato e ho appena saputo che la cognata, di meno di trent’anni, si è ammalata di un tumore maligno!”.

Restai scosso. Ma dovette passare altro tempo – e non pochissimo – prima che io avessi un altro incontro ravvicinato con questa terribile malattia.
Un mio zio, che mi piaceva molto come persona, si ammalò di cancro al polmone e io seguii abbastanza da vicino la sua terribile odissea: operazione a Zurigo, chemioterapie devastanti, tre anni a letto a casa sua, qualcosa come cinquanta compresse al giorno che lui inghiottiva anche a stomaco vuoto (era uno Scorpione e non ebbe mai problemi di stomaco), sofferenze atroci e infine la morte, mentre Giove transitava il Sole radix della moglie che visse quella malattia in prima linea, senza mai dormire, in pratica.

Poi potrei raccontare altre migliaia di episodi, ma come tutti, immagino.
Lessi libri come Kankropoli, molti altri testi di medicina e specificamente sul cancro, lessi tanto di Umberto Veronesi e soprattutto mi avvicinai a persone che già da tantissimo usavano protocolli terapeutici e preventivi che in seguito sposai in pieno, protocolli come quello del Vischio Iscador, del metodo Pantellini, della curcuma associata al pepe nero, del compleanno mirato e via dicendo.

Adesso facciamo un altro passo indietro e prendiamo in esame la curva dell’Indice Ciclico Planetario del secolo scorso, dal 1900 al 1999: se non comprendiamo bene questa curva, è inutile passare alla curva successiva.





L’ho già spiegata, dal mio punto di vista che non coincideva e non coincide con la lettura di altri grandi autori, già dagli anni Settanta.
Questo meraviglioso strumento messo a punto da Henri J. Gouchon e poi perfezionato da André Barbault, in tutta evidenza può essere la lettura “a blocchi” della storia del genere umano, attraverso degli step successivi selezionati – secondo la mia visione – dai milioni di morti tra un picco negativo e il successivo.
Soffermiamoci su due picchi in particolare: il 1915-1918 e il 1939-1945; la Prima Guerra Mondiale, con molti milioni di morti e la terribile pandemia della Spagnola, che fece molte più vittime, da 20 a 60 milioni di decessi.
Quindi milioni di morti tra il 1939 e il 1945.

Ecco: se non comprendiamo questi due picchi, è inutile proseguire.

I punti più bassi di questi due picchi furono il 1918 e il 1945: ciò vuol dire che in quei due anni si ebbero più milioni di morti che negli anni precedenti?
No, assolutamente.

E come dobbiamo leggere quei picchi?
Complessivamente.

Ci furono molti milioni di morti tra il 1915 e il 1918, senza una concentrazione nell’ultimo anno, e ci furono milioni di morti tra il 1939 e il 1945, senza una particolare concentrazione nell’ultimo anno.

Ecco, dobbiamo partire da qui se vogliamo capire bene di cosa stiamo parlando e dobbiamo partire da qui anche se vogliamo comprendere una seconda realtà importante: il 1918 e il 1945 furono, al tempo stesso, la fine di un precipizio e l’inizio di un nuovo rinascimento, con tutto il mondo, non solo occidentale, che si rimboccò le maniche e cominciò la ricostruzione dal punto più basso; portando via i detriti di intere città bombardate e distrutte.

Adesso possiamo tornare alla nostra curva che ci illumina sulla situazione attuale.




  
L’attuale caduta dell’ICP, Indice Ciclico Planetario, si situa, in tutta evidenza, tra il 2014 e il 2021, senza andare a cavillare sui mesi perché sarebbe da ipovedenti.

E qui giungiamo all’essenza della tua domanda.
I milioni di morti non ci saranno tra il 2020 e il 2021, ma spalmati su tutto il periodo delineato da tale grafico: tra il 2014 e il 2021, così com’è stato fino ad oggi, se noi esaminiamo le curve dell’anno 1000, dell’anno 1110, 1200, 1300, 1400 e via dicendo.

E spero che fino a qui mi abbiate seguito perché è fondamentale, ai fini della corretta lettura dell’ICP, comprendere che l’ammasso di milioni di morti non lo dobbiamo cercare nell’anno finale del segmento temporale considerato, ma durante i vari anni dall’inizio alla fine dello stesso.

Dunque, mi auguro, che anche ciò sia chiaro.
Andiamo oltre.
Lasciando perdere le pubblicazioni sul web che si possono correggere a piacimento, anche vent’anni dopo averle scritte e riferendoci ai solo libri e alle riviste conservati nelle biblioteche pubbliche, possiamo trovare traccia di quando, già dagli anni Ottanta, si parlava di ciò e i diversi autori facevano le loro previsioni.
Come si sa, il mio Grande Maestro pensava che si trattasse della Terza Guerra Mondiale. Io ritenevo e – a questo punto – ritengo di avere visto giusto nel considerare tale picco l’espressione diretta delle morti per cancro divenute, ormai, una piaga mondiale di portata smisurata.

Anziché riferirci a tutta la storia pregressa dell’umanità e ad espressioni generiche da libro dell’apocalisse, fermiamoci a due dati concreti e precisamente databili:

Il grande Umberto Veronesi morì a Milano l’8 novembre 2016, venti giorni prima del suo compleanno. Nei due-tre anni prima di morire (e non venti o cinquant’anni prima) ci aveva lasciato una tristissima verità: “Siamo arrivati al pareggio e oggi (2014-2016, grosso modo) per ogni persona sana, c’è un malato di cancro”.

PER OGNI PERSONA SANA C’È UNA PERSONA AMMALATA DI CANCRO

La dimensione della tragedia, negli anni appena successivi alla sua morte ci è stata meglio chiarita dai maggiori oncologi ed epidemiologi del mondo:

NEI PROSSIMI ANNI TUTTI, ANCHE I BAMBINI CHE NASCERANNO DOMANI, CI AMMALEREMO DI CANCRO


Ciò lo hanno dichiarato in questi ultimi anni (quattro o cinque!) e non nel 1930 oppure nel 1970 oppure nel 2000: no, lo hanno dichiarato in questi ultimi quattro-cinque anni.

Questi sono i fatti e rappresentano la lettura matematica del segmento in questione dell’ICP. Tutto il resto possono essere ottimi argomenti filosofici, ma sono, comunque, off topic.

Adesso, tornando alla tua domanda iniziale, anche se non ce ne dovrebbe essere bisogno, aggiungerò quanto segue:

1)    Confermo che il numero di morti relativo alla discesa 2014-2021 dell’ICP non va letto come una concentrazione tra il 2020 e il 2021, ma come una distribuzione più o meno omogenea e crescente in tutti detti anni.
2)    Confermo anche che – a mio parere – l’attuale orribile situazione relativa al Covid-19 non può essere neanche lontanamente legata ai “milioni di morti” di cui “parla la curva”.
3)    Confermo – e qui parlano i grandi specialisti mondiali di medicina e di virologia – che anche supponendo gli scenari peggiori, il coronavirus non produrrà milioni di decessi.
4)    Confermo anche, ma non perché io supponga di essere stato unto dal Signore – che, come in tutti i casi simili dei secoli passati, dopo questo tremendo periodo inizierà un nuovo rinascimento mondiale in cui ci sarà una forte ripresa economica generale e credo anche degli assist straordinari e specifici nella lotta contro il cancro, assist che non bloccheranno tale mostruosa malattia, ma che, a mio parere, faranno cambiare la tendenza della curva non a chiacchiere, ma attraverso la prova tangibile di milioni di morti in meno per questa causa.





Mascherine per tutti. Fissate bene nella vostra mente questa notizia.

Ieri, 22 marzo 2020, Domenico Arcuri, il commissario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere necessarie a far fronte all’emergenza Coronavirus,  ha dichiarato che, entro domani martedì 24 marzo 2020, “tutte le regioni avranno mascherine per medici, operatori sanitari e malati. Dalla settimana successiva contiamo di dare a tutti gli italiani i dispositivi di protezione individuale”.
Questa è una prova importante e con data del fatto che si provvede, a distanza di due mesi dall’inizio della crisi e dopo che ci sono stati migliaia di morti, ad iniziare ad affrontare il problema delle mascherine.
Occorre ricordare che sin dal primo giorno di crisi, nelle varie conferenze stampa, il Governo, anche per voce diretta di Giuseppe Conte, ha sempre sostenuto che le mascherine erano inutili.
Se, invece, ci avessero detto che le mascherine erano assolutamente indispensabili, ognuno di noi, nel peggiore dei casi, se le sarebbe auto-costruite in casa, magari utilizzando spezzoni di camici, pullover e sciarpe.

Adesso non è il momento delle polemiche e dobbiamo essere davvero tutti coesi e impegnati in uno sforzo comune per superare questa maledetta emergenza che ci toglie anche i più elementari diritti di libertà, ma a giochi fermi, quando tutto ciò sarà solo un brutto ricordo, qualcuno dovrà pagare per questa enorme menzogna agli italiani.





“Noi che abbiamo usato le mascherine fin da subito, siamo gli unici aperti”.




Patrizia ha scritto:


Maestro,
in questo momento di cambiamento anche di tipo economico-lavorativo, sembra si percepisca un sistema economico che sta crollando per far posto sicuramente ad una new economy. Secondo lei, quale sarà? quale saranno i nuovi lavori che nasceranno dopo i danni di questa emergenza? Ovviamente questa è anche una domanda personale, sono una delle tante persone che quando finirà tutto questa storia non saprà come rientrare nel mondo del lavoro. Un’angoscia che riguarda tantissime persone. Ma la mia non è una posizione da vittima, ma di chi non vede l’ora di ricominciare e vorrebbe già un po’ prepararsi adesso.
Grazie per la sua attenzione
Patrizia, scorpione ascendente sagittario

Risposta

Premessa:

Come state osservando, ultimamente ho scritto di frequente su questo spazio perché sento il dovere morale e civico di offrire il mio contributo a tanti che mi seguono, da anni o da decenni.
Non ho riaperto e non riaprirò, nel blog, la modalità “Domande/Risposte” su argomenti personali (vi ricordo che per questo ci sono bravi colleghi e colleghe che, come lavoro, lo fanno regolarmente), ma su argomenti di interesse generale sono disposto a fare la mia parte in questo brutto momento che stiamo attraversando.
Poi, magari, in un ambito più ridotto, intendo continuare l’insegnamento diretto a un gruppo coeso e ristretto di bravi allievi/e e colleghi/e che mi stanno seguendo assai da vicino in questi ultimi anni.
Naturalmente, come per il passato, non spenderò neanche una sola parola a favore di chi mi dice e mi dirà che è quasi impossibile partire: come ho dimostrato molte volte in passato, talvolta si riesce perfino a camminare sulle acque, se davvero si è intenzionati a partire. Chi, invece, simpatizzando con altre scuole, ritiene che sia assai modesto il contributo dei compleanni mirati e dell’Astrologia Attiva tutta nella vita degli esseri umani, non riceverà critiche da parte mia: che abbiano, invece, la mia benedizione a usare il pensiero positivo, i viaggi con il pendolino, il ricorso ad amuleti e santini e via dicendo.





Franklin Delano Roosevelt, foto di Tra il cuore e la mente, Altervista.org


E veniamo al commento di Patrizia.
Non sono un economista e dunque non mi azzardo a uscire dai confini del mio seminato per tentare di produrmi in previsioni off topic.
Ma qualcosa posso dire più in generale.
La prima è che gli ultimissimi decenni ci hanno insegnato a cancellare dalla nostra mente “il posto fisso” e ci hanno già suggerito di riciclarci assai elasticamente, di lustro in lustro, lungo i nuovi sentieri verso cui si indirizza il mercato mondiale e locale.
Da citare, simpaticamente, la battuta che viene messa in bocca al “Duce” che è tornato sulla Terra, seppure all’interno di un film: “Sto guardando la televisione e si capisce che tutti vogliono fare i cuochi!”.

Meno sull’ilare un secondo e ultimo esempio. Alla fine del secondo millennio, quando la borsa volò per alcuni anni di seguito, a chiunque si chiedesse cosa faceva come lavoro, in risposta si udiva: “Consulente finanziario”.
Poi, purtroppo, nei primi anni del terzo millennio, a causa di enormi perdite in borsa, tutte queste persone persero il lavoro e furono anche perseguitate legalmente.

Io non credo sia necessario o indispensabile cominciare a pensare cosa faremo dopo questa crisi, ma piuttosto cercare di capire se e come e quando finirà la stessa.

Allora ti invito a leggere il mio blog precedente che trovi qui:


e che non mi imbarazza affatto, tanto che non gli ho cambiato neanche una virgola.
Lo confermo, secondo le mie convinzioni, punto per punto, e ribadisco il centro assoluto dello stesso:

il biennio 2020-2021 segnerà la discesa peggiore di questo secolo e, al tempo stesso, l’inizio di una nuova intensa e meravigliosa primavera, del tipo di quelle che ci furono dopo la Prima Guerra Mondiale, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale o durante i favolosi Anni Sessanta

Rammentiamo, a tal riguardo, cosa avvenne a seguito della Grande Depressione, ovvero della crisi economica di Wall Street del 1929 quando molti milioni di uomini e donne persero il lavoro e anche la vita (soprattutto perché restarono senza una casa ad affrontare i rigidissimi inverni statunitensi del tipo Michigan o Mid-West).

Come ne uscirono? Con dei provvedimenti che furono presi dal presidente Roosevelt che, semplificando un poco, potremmo descrivere in questo modo: lo Stato entrò direttamente nell’economia del Paese mettendo in circolazione una quantità enorme di denaro. Come?
Sempre semplificando: “Dando un dollaro al giorno a milioni di persone per scavare un fosso, ricoprirlo il giorno successivo e riscavarlo il giorno dopo ancora”.
In questo modo milioni di persone, dopo una giornata di lavoro, poterono comprare un chilo di pane da portare a casa, insieme a pochi altri generi di primissima necessità. A sua volta il panettiere, con i soldi incassati, poté comprare un paio di scarpe alla sua bambina e così via in un nuovo ciclo in cui lentamente ricominciò a circolare denaro e vita.

Qualcuno afferma che Franklin Delano Roosevelt, nel fare ciò, aveva sposato e messo in pratica le dottrine economiche di John Maynard Keynes, ma da quanto io conosco, fu l’inverso e Keynes elaborò la propria dottrina economica basandosi soprattutto sui fatti che sto descrivendo.
Tuttavia non è importante, almeno in questa sede, stabilire chi fu il mentore dell’altro tra questi due grandi protagonisti di quel tremendo periodo della storia dell’umanità e mi piace, invece, notare che la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e altre grandi istituzioni economiche mondiali si stiano muovendo in questa stessa e identica direzione.

Non solo.
Come avrete notato, in questi ultimi anni, Matteo Renzi era stato alla ribalta due volte.
La prima volta, alcuni anni fa, quando si fece promotore di un pacchetto di riforme costituzionali con cui noi italiani avremmo potuto affrancarci da un bicameralismo senza fine e da un sistema proporzionale che dietro la facciata della democrazia (qualcuno vorrebbe sostenere che in Inghilterra non sono democratici?) erano e sono il più grande viatico per la produzione di inciuci in puro stile spaghetti.
Molti, anche persone colte e davvero democratiche, dissero che Renzi era antipatico oppure arrogante e votarono contro, lasciando tutto come prima.
Poi, recentemente, il leader di Italia Viva si era rifatto avanti proponendo il “Modello Milano” contro il “Modello Roma”: anche in questo caso, il politico toscano inviso a tantissimi è stato messo in un angolo e hanno vinto i follower della politica degli spaghetti.

Però, adesso che stiamo in una situazione anche economica drammatica, ecco che coloro che lo avevano insultato fino a ieri, si sono fatti venire un’idea brillante (quella di Matteo Renzi): “Abbiamo oltre cento miliardi già pronti da spendere: bypassiamo, per un paio d’anni, tutti i lacci e lacciuoli amministrativi e gettiamo sul mercato questi cento miliardi nel giro di pochi mesi. L’Italia, come quando si costruì l’Autostrada del Sole (circa 9 miliardi di euro spesi, quanto è costata fino ad oggi anche la gestione passiva dell’Alitalia), produsse il più grande volano economico del dopoguerra dando il là a quel miracolo economico che tutti ricordiamo con tanta nostalgia.

Ecco perché, personalmente, io sono ottimista su entrambi i fronti, epidemiologico ed economico: la curva dell’ICP non ha mai fallito studiando fino a oltre mille anni fa e non fallirà neanche questa volta.
L’Italia, l’Europa e il Mondo stanno per conoscere una nuova meravigliosa primavera e tu, Patrizia, o aprirai, magari, una piccola azienda di mascherine autoctone o ti specializzerai nella progettazione di APP o farai la psicologa o l’agente di viaggi – non so dirlo –, ma di sicuro sarai protagonista di questa nuova primavera, come tantissimi altri giovani e meno giovani.




John Maynard Keynes, foto di Movimento Roosevelt








Alberto scrive:

Gentile Ciro Discepolo,
con il sito Viaggiaresicuri che ci ammonisce a non viaggiare, sapendo che non c’è modo di esorcizzare le RS, e dobbiamo solo sperare di riuscire a partire, che consigli può darci per l’esorcizzazione delle lunari con lo stellium dei quattro pianeti in prima, sesta, dodicesima, ottava e decima?
Grazie.
Alberto.

Prima di rispondere ad Alberto, vorrei riproporvi un mio breve scritto di alcuni anni fa e che potremmo intitolare “Homo homini lupus”, l’uomo è lupo all’uomo, l’uomo mangia l’uomo, a mio avviso quanto mai attuale in questo momento dove l’hashtag più adatto potrebbe essere “Fuori ci sono i lupi!”. Una delle leggi fondamentali che regolano la vita sulla terra.
Leggiamolo assieme e poi torneremo alla domanda di Alberto.




“The Grey”, or: I Send You As Sheep In The Middle of the Wolves


“The Grey”, o:


Io Vi Mando Come Pecore In Mezzo Ai Lupi

Matteo, 10: 16-22



Ho visto la prima cittadina del film The Grey di Joe Carnahan, USA, 2012, con Liam Neeson nella parte del protagonista Ottway; sceneggiatura del regista e di Ian Jeffers.

Il film, in tutta evidenza, è una non celata metafora del momento difficile, drammatico, che il mondo sta attraversando oggi.

In un impianto estrattivo nell’Alaska più sperduta e anonima, un gruppo di disperati lavora come bestie durante il giorno per poi ubriacarsi di notte. Tanti uomini, tante storie dolorose come quella di Ottway che è l’uomo incaricato dalla proprietà di uccidere quanti più lupi è possibile prima che questi, a centinaia, sbranino gli operai al lavoro. Il protagonista è un uomo triste che non ha più stimoli per vivere avendo perso da poco la moglie che adorava, spentasi in seguito a un tumore. Storia di tutti i giorni.

La seconda scena ce lo mostra a bordo di un piccolo aereo con altri del campo che torna (per un break?) ad Anchorage. Ma l’aereo precipita e si salvano soltanto in sette. A questo punto l’uomo, che sembrava vinto, si auto-elegge capo e guida gli operai superstiti alla molto improbabile ricerca della salvezza. Il territorio è sterminato e fuori da ogni rotta aerea, completamente disabitato, popolato da branchi di lupi e numerosi gruppi di orsi. Il freddo è glaciale, totale, inimmaginabile. Ciascuno di loro ha anche qualche ferita ricordo dell’atterraggio spaventoso. Non hanno armi, non hanno cibo, sono mal coperti, mancano di ogni risorsa che possa far sperare loro di sfidare quell’inferno di ghiaccio che è molto di più di una minaccia dell’inferno che li attende.

Il regista, narrandoci la storia di questi pochi uomini superstiti, trova anche il modo di raccontarci qualcosa di loro o di farcelo intuire: c’è l’uomo religioso che continua a pregare e vorrebbe fermarsi a seppellire i morti; vi è il finto duro-sarcastico che dichiara di non avere paura e che non accetta l’autorità di Ottway; osserviamo anche un uomo poco loquace e intelligente; un pragmatico e…

Ma li vediamo per poco perché uno dopo l’altro, chi perché si è fermato un solo momento, chi perché si è staccato di pochi metri dal gruppo, vengono sbranati dai lupi con un’abbondanza di particolari da cui, forse, il regista avrebbe potuto astenersi.

Alla fine restano in due: i più determinati, i più attivi, i più positivi del gruppo, ma anche uno di essi muore nel fiume ghiacciato dove ha tentato di sfuggire all’ultimo assalto di lupi in ordine di tempo.

Ottway resta solo: sembra di acciaio, non si ferma mai ed è assolutamente determinato a farcela.

Però anche lui che non mangia e non dorme da giorni, anche lui ghiacciato dall’acqua del fiume, anche lui senza alcuna risorsa e con la coscienza che da un momento all’altro verrà assalito da venti, trenta, cento lupi…

Ha un momento di sbandamento: si inginocchia e impreca contro Dio: “Dammi una prova che ci sei! Salvami e io crederò per sempre in te!”.

Ma da lassù non giunge alcun segnale ed egli esclama: “Non importa, ce la farò da solo!”, ricominciando a trascinarsi su un oceano di ghiaccio senza fine.

A un tratto si inginocchia per prendere fiato e si accorge di essere finito esattamente nella tana dei lupi che intanto lo stanno circondando a decine. Egli spezza delle piccole punte acuminate e frettolosamente ne fa prolunghe delle dita, ricordando una frase che gli ripeteva spesso il padre: “Vivi e muori in questo giorno” (non è una delle frasi topiche dell’Astrologia Attiva?).

Cala il sipario e scorrono i titoli di coda.

Lasciate a casa i bambini e non dimenticate di portare con voi le lamette da barba.

Tuttavia, per chi lo guarda con occhi come i nostri, il film – credo – vuole essere un messaggio positivo nell’ambito dell’Astrologia Attiva, ma anche all’interno di questa crisi terribile in cui ci saranno molte vittime, ma anche tanti eroi da ricordare.



E torniamo alla domanda di Alberto

Come state notando, purtroppo, ha preso forma il mio più grosso incubo di sempre e che pensavo fosse solo una mia angoscia infinita quanto teorica: l’impossibilità di non riuscire a partire per il proprio compleanno mirato.

Molti miei avversari stanno gioiendo. Ma di cosa, poi, non si è capito.

Gli stessi indicano ai loro seguaci, incredibile ma vero!, come forma non passiva di affrontare le cattive posizioni del cielo, nientemeno che l’esorcizzazione dei simboli (transiti, posizioni cattive nelle RS, nelle RL, …), cioè come a dire: utilizzate il sapere di Ciro Discepolo per combattere le idee di Ciro Discepolo.
Ma se volessimo parlare soltanto dell’imbecillità umana, oltre che a ripeterci troppo, finiremmo per scoprire l’acqua calda.
Interessante, invece, notare come la doppia presenza di Plutone e di Saturno in Capricorno, rafforzata da Giove e Marte che stanno dando loro una mano, ha prodotto ciò che era assolutamente facile attendersi e di cui avevo anche scritto: la Scienza imposta per decreti legge, con la ghigliottina di multe salatissime o anche dell’arresto per chi la trasgredisce; una Scienza che non è quella degli scienziati e dei ricercatori puri, ma un derivato, pessimo, della stessa, ottenuto dalla commistione tra politica e titolarità di talune posizioni di vertice all’interno di organismi più di sotto-governo che di scienza in senso stretto.
In questi tristissimi mesi ne stiamo vedendo di tutti i colori e vorrei citare solo gli esempi più clamorosi.

1)    Sin dalle prime conferenze stampa il Governo, o chi parlava in sua vece, rispondeva alle domande dei giornalisti affermando che le mascherine non erano affatto utili o necessarie in questa guerra. E, non adesso, ma quando saremo a “bocce ferme”, qualcuno dovrà pagare per questo. E subito si aggiungeva: “Invece è di primaria importanza mantenere una distanza di sicurezza adeguata e lavarsi spesso le mani”. Tale distanza di sicurezza veniva fissata, da noi, in un metro. In Germania si stabiliva essere pari a 1,5 metri e gli specialisti cinesi consigliavano 4,5 metri. Ma come avrebbero potuto tenere le stesse riunioni del consiglio dei ministri se la distanza fosse stata di 4,5 metri? E come avrebbero potuto continuare a mantenere decine di migliaia di carcerati assieme, con quella distanza di sicurezza? Dunque, per decreto ministeriale, la Scienza stabiliva che la distanza giusta era 1 metro (con grande soddisfazione dello stellium in Capricorno che se la rideva alla grande).
2)    I decreti salva-nazione non si annunciano: si attuano e basta. Se volete evitare che migliaia di persone dal Nord si spostino al Sud (migliaia di incoscienti e di cittadini con un senso civico bassissimo), non dovete annunciare che ci sarà un decreto in tal senso il giorno dopo, ma dovrete dire che il decreto è in vigore da mezz’ora prima e prevede l’arresto per chi si sposta.
3)    Quando provvedimenti del tutto illogici o addirittura comici (se non stessimo vivendo mesi drammatici) stabilivano che i bar dovevano chiudere alle 18 e, invece, i ristoranti potevano restare aperti fino a notte tarda (altra espressione della Scienza nella versione stellium in Capricorno), si permetteva la partita Atalanta (la squadra di calcio di Bergamo)-Valencia, il 18 febbraio 2020!!, a cui assistevano decine di migliaia di tifosi lombardi e spagnoli. È un caso se due-tre settimane dopo scoppiava, letteralmente, una strage sia a Bergamo che in Spagna?
4)    E potremmo continuare a lungo perché sono purtroppo convinto che ci saranno lunghissimi strascichi giudiziari che però non ci restituiranno tutto ciò che ci è stato tolto, comprese tantissime vite, e quando anche oggi 27 marzo 2020 si continua a lanciare l’hashtag più scemo del mondo: “L’importante è rispettare la distanza di sicurezza di un metro e lavarsi le mani continuamente!”. Questo uso burocratico-politico della Scienza (sempre dovuto a quel brutto stellium in Capricorno) è anche palesemente stupido: si dice che la distanza di sicurezza deve essere quella di un metro, ma in quali condizioni atmosferiche? A quale temperatura e umidità dell’ambiente? E con quale intensità di vento? Perché non si dice che se c’è vento, anche dal balconcino di fronte casa mia, a oltre venti metri, il coronavirus potrebbe arrivarmi in bocca? E perché si tappa la bocca a scienziati veri come la Ilaria Capua che parla di “sciame virale” per il quale continuare a parlare di distanza di un metro o di lavarsi spesso le mani fa solo ridere. O piangere.


Io credo, oltre a tutto quanto sto scrivendo in questa sorta di diario minimo dell’attuale peste, vista dalla mia prospettiva, che i giorni terribili che tutti noi stiamo vivendo, forniranno tonnellate di materiale su cui lavorare a sociologi, soprattutto, ma anche a storici e giuristi, visto che in pratica stiamo vivendo in uno stato di polizia che ci dicono essere assolutamente indispensabile, ma che ci fa venire in mente le porte della chiesa di Santa Chiara a Napoli che furono messe dopo che i ladri ebbero trafugato tutto quanto c’era da trafugare.
Leggete questo link di ieri sera, dove si fa esplicitamente divieto a lasciare l’Italia:


Questo è certamente il punto che ci tocca più da vicino perché, per legge, ci si vieta di andare all’estero: ancora lo staffile pesante dei pianeti in Capricorno, inflitto con la maschera della Scienza (quale?)!

E qui siamo giunti alla domanda topica di Alberto

Caro Alberto, anche io sono preoccupatissimo, non tanto per me perché credo che a metà luglio avremo superato, in un modo o nell’altro, questa emergenza mondiale, ma per Daniela, innanzitutto, per la quale studio giorno e notte possibili mete, senza violare la legge.
Il punto, però, è proprio questo: ci sono alcuni paesi nel mondo dove ancora questa mattina del 27 marzo 2020 sarebbe possibile recarsi perché non ci hanno chiuso le porte in faccia, ma dove non ci viene concesso dall’Italia di andare.
Purtroppo devo confermarti quanto ho scritto negli ultimi decenni: quando siamo di fronte a quella che io chiamo la regola 34, non c’è esorcizzazione sufficiente che possa bastare a sostituire un compleanno mirato che ci consentirebbe di piazzare quei quattro o in Nona Casa o in Terza.
Punto.

Ciò detto, pur sapendo che non sarà sufficiente, anche io, personalmente, cercherò di mettere in pratica tutte le mie regole e suggerimenti di esorcizzazione dei simboli che ho descritto in molti libri e saggi vari.
Purtroppo non sarà sufficiente. E naturalmente continuerò a tentare di fare anche le Rivoluzioni Lunari, ogni volta che potrò, seppure devo ripetere quanto già da me scritto molti anni fa: alcuna RL può essere più forte della RS sotto la quale cade.
E allora?

Allora il mio vademecum, per questo periodo di guerra, è il seguente:

1)    Esorcizzazione dei simboli assai spinta, esagerata, quasi eroica, e seguendo regole che ho suggerito in diversi dei miei libri e soprattutto non seguendo la metodologia che potremmo chiamare “a cazzo di cane” di molti dilettanti allo sbaraglio.
2)    Fare, ogni volta che potremo, anche le Rivoluzioni Lunari nell’anno in cui non siamo riusciti a partire.
3)    Fare tutto ciò soprattutto in coppia: in una logica di mutuo soccorso dove, prendendo come riferimento il nucleo familiare base, appunto la coppia (ma meglio se estendiamo ciò a un’intera famiglia), in un mese particolarmente pesante, il soggetto A tenta di “proteggere” il più possibile il soggetto B. E viceversa e ricordando che se in una famiglia, mettiamo di quattro persone, almeno due partono, è difficile che in quell’anno accadano fatti particolarmente spiacevoli in quella casa.
4)    Rassegnarsi comunque a subire dei danni che quasi certamente saranno irreversibili. Come in una guerra si può perdere un braccio, anche in questa Waterloo imposta per legge a tantissimi di noi, potremo perdere un arto, ma anche un affetto, un lavoro, una libertà che non riconquisteremo più… Già rassegnandoci a perdere qualcosa, staremo esorcizzando.
5)    Rammentare che la regola 34 non riguarda solo le Case che hai citato tu: ma anche la Seconda, la Quarta, la Settima…
6)    Ora sarà proprio una regia sapiente di gestione complessiva di queste regole appena scritte che ci permetterà di affrontare meglio simili emergenze che speriamo di non dover più vivere in futuro. Come vedrete, entro fine Aprile io dovrò affrontare delle situazioni piuttosto drammatiche, come ho previsto da molti mesi o, per meglio dire, da qualche anno. Inoltre non mi sembra questa la sede più opportuna per sviluppare un tema del genere e, per tale motivo, trattandosi di questioni anche assai private, ne discuterò durante la giornata conclusiva del corso di Astrologia Attiva 2020 dove ai partecipanti mostrerò decine di grafici per far comprendere meglio tutto ciò nell’interezza della sua essenza.

Conclusioni

Questa mattina ho ricevuto una delle tante email che ricevo ogni giorno, quasi in ciclostile. Una signora mi diceva di avere letto dei molti servizi che offro in rete (quali? A me non risulta neanche un solo servizio offerto) e mi diceva che pur non avendo perso fiducia nel Signore a cui si è raccomandata, vorrebbe valutare, in parallelo, anche una soluzione con l’Astrologia Attiva.
Non ho ben compreso se lei si stesse rivolgendo a me o stesse mandando un messaggio indiretto a Dio, ma questa potrebbe essere la cifra che contraddistingue ancora tantissime persone che non hanno deciso se praticare o no il compleanno mirato: tranquilli, almeno per questi prossimi mesi, non avrete da scegliere alcunché perché, per decreto governativo, è stato stabilito che sarà Dio a salvarvi.

Infine, prima di congedarmi da questo blog di oggi, vorrei ricordare a Mariolina, almeno il primo rigo di quanto scrissi all’inizio degli Anni Settanta e che poi pubblicai nel 1979 (Guida all’Astrologia), a proposito di Saturno in Acquario: “Distacco passionale e quasi totale assenza di emotività che aiutano sia le carriere in campo medico-chirurgico che la ricerca scientifica…”.
E, personalmente, spero molto da questo passaggio che mi piace decisamente di più rispetto alla gestione legale-giudiziaria della Scienza.






Annotate bene anche questa data odierna (4/4/2020)

Anche io, come tanti, credo, ho ascoltato con la massima attenzione la conferenza stampa di oggi di Domenico Arcuri, commissario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere necessarie a far fronte all’emergenza Coronavirus.
Ho imparato molte cose e credo che dopo questa lezione potrei scrivere, come voi, una breve tesina sull’argomento mascherine.
Arcuri si è trattenuto a lungo sulle mascherine di tipo 1 e di tipo 2, dettagliandoci su ogni loro particolare e ripetendoci, per l’ennesima volta, che esse non servono a difenderci dal contagio, ma sono utili soltanto a difendere gli altri dalla nostra infezione.
Poi, quasi in una frazione di secondo, ha aggiunto: “Le mascherine FFP2 e FFP3 riescono ad evitarci di essere contagiati dagli altri”.

Ecco, finalmente, dopo oltre tre mesi dall’inizio della crisi (che ufficialmente è iniziata a fine dicembre), per la prima volta, un esponente del Governo e/o delle varie commissioni governative che si occupano di tale grave emergenza, lo ha ammesso: le mascherine possono salvarci dal Coronavirus.

Io e Daniela, “senza saper leggere e scrivere”, quando la faccenda iniziava a farsi seria, e le mascherine erano disponibili, ci siamo letti le specifiche dei vari tipi e ne abbiamo ordinate alcune, per noi, del tipo FFP2, che abbiamo indossato subito e ogni volta che uscivamo.
Credo che tanti tra voi avranno fatto lo stesso. Ma chi non lo ha fatto è solo perché continuavano a dirci, ogni giorno: “Le mascherine non servono. Osservate la distanza di sicurezza di 1 metro e lavate spesso le mani!”.



Purtroppo, credo, siamo davanti all’ennesima prova che tante cose, nel nostro paese, vengono gestite con i canoni della commedia all’italiana, tra il sorriso e il dramma.
E, allora, non me ne voglia il commissario Arcuri, ma tutta questa sceneggiata che va avanti da mesi, mi fa pensare alla breve lezione di sesso che Massimo Troisi impartisce a Robertino nel film “Ricomincio da tre”. Riascoltatela, ve la suggerisco.




http://www.programmiastral.com/download/breve_lezione_di_sesso_a_Robertino.mp4





Poche riflessioni sui vaccini

Stiamo vivendo mesi davvero drammatici, sotto molti aspetti.
Mai come in questo periodo il pensiero umano tende a declinarsi secondo delle meta-direzioni dicotomiche: o è bianco o è nero, o optiamo per il complottismo o ci schieriamo contro le fake news e diventiamo paladini assoluti della Scienza, o avalliamo tutto quello che fa il Governo insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità o mettiamo in discussione qualunque scelta medico-politica che si tenta di attuare.
Eppure l’universo umano, l’universo della mente umana è davvero l’insieme di infinite galassie che ci permetterebbe di leggere la realtà attraverso altrettante declinazioni sorrette da miliardi di neuroni (fatta eccezione unica per gli astrologi di Paperopoli che i neuroni li hanno persi subito, alla nascita).

Quando è scoppiata la pandemia, la dicotomia è stata subito assoluta: o la sporcizia dei mercati cinesi all’aperto dove molti cittadini di quelle longitudini mangiano perfino topi e pipistrelli (l’ho visto con i miei occhi!) oppure si è trattato di una guerra batteriologica voluta da russi o americani o cinesi per distruggere quasi tutte le economie del mondo.

Possibile che la scelta sia sempre e soltanto tra due opzioni?

E se ci fosse una terza e anche una quindicesima o millesima altra possibilità?
La guerra chimica e batteriologica è una realtà mondiale e nessuno la può negare. Purtroppo anche noi italiani abbiamo sterminato migliaia di uomini in Abissinia, prima della seconda guerra mondiale, a mezzo di gas gettati dagli aerei. E allora per quale ragione io dovrei essere aggiunto alla lista dei complottisti solo per avere pensato a un banale incidente di laboratorio che ha potuto mettere in circolazione il Covid19?

Come tutti sanno esiste anche un servizio della RAI che già negli anni scorsi spiegava come in un laboratorio si stessero conducendo esperimenti di questo tipo.
Subito plotoni di “scientifisti” si sono schierati per dire che quello era il Covid15 e non il Covid19!!
E che differenza fa?

Ma non è di questo su cui vorrei condividere con voi, oggi, alcune riflessioni, bensì vorrei scrivere poche righe sui vaccini, dal mio personale osservatorio.

Anche qui, come per altri importantissimi argomenti, secondo il (non)pensiero corrente ci sarebbero soltanto due strade: essere favorevoli ai vaccini o essere no-vax.
E per quale motivo?

Vediamo e facciamo un piccolo passo indietro, alla fine del Diciottesimo secolo per capire come nacque la medicina omeopatica.

Samuel Hahnemann, 10 aprile 1755, Meißen, Germania, era un giovane medico tedesco con tanti pazienti.
A quei tempi, come tutti sappiamo, si curavano i malati soprattutto a base di purghe e di salassi di sangue applicando sanguisughe sugli arti del malato.
Un giorno che Hahnemann aveva la sala d’aspetto piena di pazienti in attesa di essere visitati, uscì dal suo studio, gettò il camice per terra e, rivolgendosi ai presenti, disse: “Mi spiace, non sono in grado di curarvi!” e se ne andò, abbandonando la professione medica.
Egli era un vero ricercatore e quindi studiava a tempo pieno come fa chiunque sia degno di questo nome.
Un giorno lesse qualcosa che gli fece accendere una lampadina nella testa: in una piantagione di chinino i manovali che raccoglievano le foglie di questa pianta soffrivano di sintomi uguali a quelli della febbre tifoidea e, in quell’epoca, il tifo si cercava di curarlo appunto con il chinino!
Questa fu una svolta straordinaria nella storia sua personale e del mondo intero. Samuel Hahnemann intuì il principio base della medicina omeopatica: similia similibus curantur, il simile cura il simile.
Il vaccino, almeno alla base della sua essenza, segue lo stesso principio.

E si potrebbero fare migliaia di esempi per validarlo. Quegli arroganti scientifisti che insultano i medici omeopatici dimenticano, o fingono di dimenticare che da decenni il grande Luc Montagnier, Premio Nobel per la medicina 2008 per la sua scoperta dell’HIV, studia la memoria dell’acqua che è alla base della medicina omeopatica.
Ma non intendo parlare di questo, soprattutto in tempi che seguono appena una lunga e terribile congiunzione, strettissima, di Plutone a Saturno in Capricorno e dove i politici, per legge, potrebbero far arrestare anche chi è a favore della medicina omeopatica.

Passiamo, allora ai vaccini in senso stretto.
Personalmente mi curo, da quando avevo vent’anni, sia con la medicina omeopatica che con quella allopatica e, nonostante ciò, pur fruendo ogni giorno delle possibilità fantastiche della prima (anche ieri, colpito da una bruttissima gengivite, sono guarito in poche ore con un digiuno e prendendo ogni mezz’ora due globulini di Mercurius solubilis), quando diventai padre, due volte, non ebbi dubbi e feci vaccinare subito le mie figlie per le malattie più terribili e pericolose che minacciano ancora oggi l’umanità.
Poi, quando si trattò di scegliere per ulteriori vaccini, a decine, dissi di no.

Passo successivo. Chi sa leggere un cielo natale, vede che nel mio non c’è traccia di malattie respiratorie o di tendenza ad ammalarmi in tale direzione e, infatti, per quasi tutta la vita, non ho mai preso l’influenza e ricordo rarissime volte in cui ebbi forti raffreddori o prolungati mal di gola e/o bronchiti varie.

Questo fino a una decina di anni fa. Poi, sotto una certa pressione pubblica insistente e su consiglio di un medico, iniziai a fare il vaccino annuale contro l’influenza.
Già dal primo anno mi ammalai di influenza e in forme piuttosto pesanti, anche con più ricadute durante l’inverno.
Questo è avvenuto per sette-otto anni di seguito e sempre con gli stessi effetti.
Poi, sia l’anno scorso che quest’anno, non ho fatto alcun vaccino e sono stato benissimo.

Attenzione: non vi sto dicendo che ho fatto una statistica su otto anni della mia vita e ho concluso che…

Vi sto raccontando solo la mia esperienza personale. Quando riferivo ciò al mio medico di base, questi mi rispondeva: “Già, ma lei non sa cosa le sarebbe accaduto se non avesse fatto il vaccino!”.

Qui, indubbiamente, bisogna fare delle scelte e io ho fatto la mia, sul vaccino anti-influenza per il quale oggettivamente e non solo nella mente dei complottisti c’è un giro esagerato di miliardi di euro all’anno, io non ci sto e preferisco correre il rischio.

Invece, se verrà trovato, a breve, un vaccino contro il Covid19, lo farò perché qui decine di migliaia di morti ci sono stati davvero e a me poco importa se il vaccino esiste già e una delle grandi multinazionali del farmaco, ricche come i produttori di armi, ce l’ha già e attende solo di immetterlo sul mercato per guadagnare profitti superiori perfino a quelli del narcotraffico. Io lo farò anche perché probabilmente, se sul mio passaporto non ci sarà scritto che l’ho fatto, non mi faranno più viaggiare e prendersi una pessima RS, secondo la mia esperienza, è quanto di peggio ci possa capitare, molto di più del contagio da coronavirus.

Sono complottista? Non sono complottista? Sono a favore dei vaccini o sono no-vax?
Come potete vedere, ragionare secondo schemi unici e bipolari è da stupidi e personalmente non voglio comportarmi da stupido.




Courtesy of carlasalemusio.it 



Epistemologia e Astrologia

Apparentemente si tratta di un confronto senza alcun senso e, invece, dovrebbe essere obbligatorio studiarlo, prima ancora di iniziare a leggere manuali di base dell’arte di Urania.
Infatti è mio parere che entrambe le due posizioni che seguono siano sbagliate:

-       Pensare che il problema non si pone perché l’Astrologia andrebbe praticata in senso “esoterico” che per molti corrisponde ad una scappatoia per poter dire tutto e anche il contrario di tutto senza preoccuparsi di seguire un percorso euristico preciso.
-       Ignorare sia i limiti delle Scienza che pretende di giudicarci “con una stella da sceriffo” e sia quelli di tanti praticanti che sono più vicini alla magia-ciarlataneria che all’Astrologia.

Io ho trattato moltissime volte l’argomento, sia a mezzo di interi volumi dedicati a esso e sia in conferenze, seminari, “duelli” pubblici con esponenti della Scienza, saggi, articoli, sezioni intere di altri miei libri e via dicendo.

Le pubblicazioni principali al riguardo sono:

-       Ciro Discepolo e Fausto Passariello: Astrologia sì, Astrologia no, edizioni C. Capone, Torino, 200 pagine, 1982
-       Ciro Discepolo e Altri, Osservazioni Politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele, Edizioni Ricerca ’90, Napoli, 196 pagine, 1992
-       Ciro Discepolo e Altri, Per una rifondazione dell’Astrologia o per il suo rifiuto, Edizioni Ricerca ’90, Napoli, 200 pagine, 1993
-       Ciro Discepolo con Enzo Barillà (che trattò altri temi), Astrologia: sì e no, Edizioni Ricerca ’90, Napoli, 240 pagine, 1994
-       Marina De Chiara e Ciro Discepolo, Scienza e Scienze Umane, Edizioni Ricerca ’90, Napoli, 108 pagine, 2013
-       Ciro Discepolo, Requiem for Astrology (il testo è sia in inglese che in italiano, all’interno dello stesso volume), Edizioni Ricerca ’90, Napoli, 196 pagine, 2017


Come unico esempio di altri miei scritti, tra tanti, su tale argomento, ricordo tutta la postfazione del mio libro Il grande trattato di Astrologia, Edizioni Ricerca ’90, Napoli, Febbraio 2020, 784 pagine di cui circa 70 dedicate a tale argomento.

In tutte queste pubblicazioni ho cercato di spiegare perché, secondo i miei studi e secondo la mia esperienza sul campo, nell’avvicinarci all’argomento Epistemologia-Astrologia, dovremmo tenere presente soprattutto i punti che seguono:

A)   Secondo molti talebani della Scienza, coloro che il filosofo Raffaello Franchini chiamava “scientifisti”, esiste la Scienza e poi tutto il resto è pattume. Ma essi dimenticano il ruolo delle scienze umane, come la psicologia, la sociologia, la filosofia, il diritto, la psicoanalisi, l’astrologia e molte altre discipline ancora che, pur non facendo parte delle Scienze esatte, hanno una loro dignità, anche altissima, all’interno del Sapere.
B)   La Scienza, per i motivi che ho spiegato soprattutto nel mio libro Requiem for Astrology, è attualmente priva di uno statuto scientifico e, cosa ancora più grave, non sa neanche di essere in tale condizione, essendo venute a mancare le due colonne portanti che lo stesso Karl Popper indicava tra gli esempi di non Scienza: i riferimenti errati e incompleti relativi alla Psicoanalisi e all’Astrologia.
C)   L’Astrologia può e deve riferirsi anche alla metodologia scientifica per raggiungere determinate verità, ma deve assolutamente evitare l’errore di credere che ogni singolo item del proprio sapere possa o debba essere validato dalla Statistica, soprattutto applicata dalla Scienza in veste di “sceriffo unico giudicante” e dovrebbe, invece, perseguire il metodo, come ho cercato di spiegare nel mio libro appena citato.


Tutto ciò mi ha condotto, recentemente, ad allargare il discorso che vi sto proponendo non più lungo i sentieri euristici del binomio Astrologia-Epistemologia, bensì a ridosso di una trilogia di percorsi di conoscenza che, a mio parere, mettono in luce, ancora di più, oggi, l’assurdità di alcune realtà della vita quotidiana lungo un asse ideale che potrebbe comprendere l’Astrologia, il Diritto e l’Epistemologia.

Ecco, a seguire, un capitolo del mio libro Il delitto di Yara Gqambirasio, edizioni Ricerca ’90,  che può chiarirvi, almeno in parte, cosa intendo per Astro-Criminologia.

Alcune considerazioni sull’interessantissimo caso di Theodore Kaczynski, più noto come
Unabomber

La storia di questo terrorista statunitense di origini polacche è quantomai interessante per illustrarci alcune realtà del sistema giudiziario degli States che sembra vogliano sempre più essere importate dal nostro sistema giurisprudenziale.

Questo folle, ma metodico, assassino seriale che colpiva le sue vittime che neanche conosceva, seminò morte, gravissimi ferite, menomazioni e mutilazioni permanenti e soprattutto terrore in USA tra il 1978 e il 3 aprile 1996 quando finalmente fu arrestato.
La sua tecnica a base di pacchi postali e anche tubi esplosivi è tuttora imitata da molti sconsiderati in ogni parte del mondo.

Si trattava di un soggetto dal quoziente intellettivo altissimo, già docente di matematica ad Harvard, di cui ho appena scritto poche note astrologiche. Adesso mi preme sottolineare alcuni aspetti a mio avviso fondamentali della sua vicenda.

Nonostante l’FBI gli desse la caccia da lustri a mezzo di una task force speciale in cui venivano impiegati uomini e mezzi senza risparmio, le indagini avevano preso un vicolo cieco e rischiavano di non portare a nulla finché un giovane agente, James R. Fitzgerald, non iniziò a percorrere un sentiero nuovo di ricerca che egli stesso mise a punto e che prese il nome di Linguistica Forense o Linguistica Comparativa.

In poche parole egli iniziò a esaminare le lettere, i biglietti, i proclami, i manifesti che costui che si firmava FC inviava a giornali, emittenti televisive e perfino al Bureau, per diffondere le proprie idee abbastanza farneticanti sui mali della società post-industriale e super tecnologica e per spingere i suoi contemporanei a tornare a vivere in piccole case di legno nei boschi, senza acqua corrente, senza elettricità e riscaldamento e soprattutto senza TV, radio, telefoni e computer.
Fitz, così venne chiamato questo pioniere dell’FBI, comparando gli scritti del terrorista cercò di creare una nuova scienza dei profiler non più basata sui vecchi standard di investigazione, ma che partisse dall’ortografia, da particolari fraseologie, da espressioni inusuali di comunicazione per ricostruire gli studi fatti dal soggetto, la sua area di provenienza, il suo livello di cultura, quello di intelligenza e molti altri elementi ancora.

Questi studi produssero dei grandi risultati perché si smise di cercare un meccanico semi-analfabeta e si iniziò a cercare qualcuno cui fosse stato assegnato un master negli anni Sessanta, di provenienza dell’Illinois e successivamente spostatosi nei dintorni di San Francisco. Si cercò soprattutto un soggetto senza una donna, senza una famiglia, una specie di lupo solitario, qualcuno che già in passato avesse scritto delle cose contro la società tecnologica e via dicendo.

I risultati furono sorprendenti. L’FBI fece anche pubblicare dal New York Times e dal Washington Post il suo manifesto-proclama, integralmente, e mise un premio di 1 milione di dollari a disposizione di chi avesse riconosciuto uno stile di scrittura di un amico, di un familiare, di un vicino di casa...

La caccia diede ottimi esiti e la cognata e il fratello del soggetto riconobbero tale stile e lo segnalarono al Federal Bureau of Investigation. A questo punto l’identità di Unabomber fu scoperta, ma si apriva un grosso problema di ordine giuridico in seno alla sua cattura: i tempi stringevano, la stampa che era venuta a conoscenza della cosa stava per divulgare la notizia e occorreva un mandato di perquisizione in tempi brevissimi.

Un giudice, soltanto sulla base della relazione scritta da James R. Fitzgerald, accettò come prova l’Analisi Linguistica Forense e Comparativa e firmò il mandato.

In seguito allo stesso, gli agenti federali arrestarono il sospettato e lo stesso giorno, il 3 Aprile 1996, perquisendo la sua baracca di legno di pochi metri quadri situata in un bosco, raccolsero centinaia di prove che dimostravano senza ombra di dubbio alcuno che egli fosse collegato ad almeno alcuni dei numerosi attentati sanguinari di quegli ultimi diciotto anni circa.

Qui entra in scena un aspetto a mio avviso interessantissimo. Prima della prima udienza preliminare in cui si doveva decidere se procedere o meno contro di lui, l’arrestato si disse certissimo che il giudice lo avrebbe rimesso immediatamente in libertà, prosciogliendolo da ogni accusa, perché tutte le prove raccolte non valevano alcunché dal momento che erano state collettate a seguito di un mandato fake (!!!): la Linguistica Comparativa non esisteva come scienza e il suo ideatore non aveva alcun master su tale materia, ma poteva vantare soltanto un semplice diploma di scuola serale!

Le cose andarono diversamente perché il giudice rigettò questa impostazione, ma possiamo essere certissimi che in quel caso il popolo degli Stati Uniti d’America fu non fortunato, ma fortunatissimo dal momento che tale questione era più che fondata in termini di legge e corrispondeva a una precisa direzione del sistema giuridico statunitense ferreamente ancorato ai principi fondanti della costituzione di quel paese.
Una conferma di ciò l’avemmo anche nel caso O. J. Simpson quando le prove schiaccianti della sua colpevolezza nell’omicidio della moglie e del suo amante, furono ritenute nulle perché la polizia se le era procurate entrando in casa sua senza un mandato.

Riflettiamo un attimo su questa faccenda. Tutti gli inquirenti e anche il giudice giudicante erano certi e consapevoli della sua colpevolezza, ma fecero trionfare i principi della costituzione e lasciarono in libertà un duplice assassino per un vizio di forma nella raccolta delle prove.

Di qui la domanda: cosa desideriamo come cittadini, al primo posto assoluto? Che un criminale di cui si conosca la colpa al 100% sia giudicato e imprigionato oppure che per il rispetto formale a dei principi astratti di giustizia un assassino certissimo venga lasciato in libertà?

Il quesito è importante perché sembra, ogni giorno di più, che la giurisprudenza italiana prenda quella strada e, nel caso del delitto di Yara Gambirasio, a mio parere avviene qualcosa di simile: la prova granitica del DNA di Bossetti sulle mutandine della povera Yara non può essere negata, ma si cerca di dimostrare che all’imputato siano stati negati i diritti costituzionali dal momento in cui i suoi avvocati e soprattutto i suoi periti furono assenti al momento degli esami specifici con cui i RIS trovarono che detto DNA apparteneva a Ignoto1.

È di questo che stiamo parlando: non della innocenza di Massimo Giuseppe Bossetti, ma del fatto che le prove raccolte dovrebbero essere cancellate perché egli e i suoi difensori non ebbero il modo di verificare, con i propri occhi, i vari step con cui i RIS giunsero al clamoroso risultato che tutti noi conosciamo.

È davvero questo che vogliamo? Desideriamo che questo assassino torni in libertà per sancire un principio di diritto scritto idealmente nella carta costituzionale di ogni paese civile?

Questo, a mio parere, è il vero punto di partenza e di arrivo di ogni discussione sul caso Bossetti.


A margine, ma neanche tanto a margine, c’è poi, l’altra questione se ritenere o no una scienza la Linguistica Comparativa. Anche tale argomento, secondo il mio parere, è di straordinario interesse e meriterebbe un libro a parte, libro che forse ho già scritto, Requiem for Astrology, Edizioni Ricerca ’90, Columbia NC, USA, 2017, in cui, partendo da argomenti di ordine assolutamente epistemologico, cerco di analizzare il rapporto tra Scienza e Scienze Umane e quale dovrebbe essere la giusta collocazione dell’astrologia all’interno dei saperi contemporanei. In tale libro cerco anche di ragionare tantissimo proprio in materia di giurisprudenza dove vive — a mio parere — uno dei più grossi paradossi della vita contemporanea: da una parte si vorrebbe che un sospettato di crimini fosse giudicato soltanto a mezzo della Scienza intesa nel senso più alto, ma anche più rigido del termine. E dall’altra parte si vorrebbero far entrare nel merito anche valutazioni di ordine psicologico abbastanza vaghe e in cui alcuni giudici si lanciano, improvvisando il più delle volte, in analisi che vorrebbero essere scientifiche e di ordine psichiatrico soprattutto, ma che molto spesso attingono a luoghi comuni o a tematiche più proprie della letteratura e della filosofia come “i complessi di Edipo” e cose affini.

A mio parere la Linguistica Comparativa è una scienza umana di altissimo livello e ha dimostrato sul campo di poter essere utilizzata seguendo il cosiddetto metodo del follow up: si scrivono a monte delle regole con le quali si dichiara di voler procedere, indicando quali saranno i risultati di una analisi, a valle di tali premesse, e si confrontano, poi, i risultati ottenuti. I paradigmi enunciati dall’agente Fitz non furono elucubrazioni mentali né, tantomeno, forme di onanismo mentale, tant’è che portarono all’identificazione di Unabomber e questo è un fatto non una opinione.
Allo stesso modo si può procedere in astrologia: scrivendo a monte delle regole, con un linguaggio che non scivoli nel politichese, per poi osservare, a valle, se si sono ottenuti dei risultati verificabili.

Personalmente credo che dovranno passare ancora decenni o secoli prima che all’astrologia venga riconosciuta la giusta dignità che le spetta, ma anche per altre discipline è avvenuta la stessa cosa e anziché dannarsi, è preferibile lavorare affinché ciò si possa attuare nel più breve tempo possibile, soprattutto per aggiungere altri archi e altre frecce a disposizione della giustizia.


Chi volesse approfondire tali argomenti, può leggere tutti e quattro i miei testi dello stesso genere:

-       Il delitto di Sarah Scazzi
-       Il delitto di Yara Gambirasio
-       La strage di Erba
-       Il mostro di Firenze


Tutti editi da Ricerca ’90 e utilizzando la piattaforma di stampa e di distribuzione di Amazon.com.




E giungiamo, così, ad un passaggio topico drammaticamente attuale in questo inverno-primavera 2020 flagellato da quel disastro globale chiamato Covid19.

Infatti, anche a seguito della pessima congiunzione Saturno-Plutone in Capricorno che a mio parere ci ha portati a un uso altrettanto talebano della Scienza, inflitta agli esseri umani sotto forma di leggi speciali e decreti legge, in quasi totale assenza del lavoro parlamentare e di quello delle opposizioni, e sotto la guida di pseudo verità assolute di tipo scientifico, che a loro volta hanno dichiarato in continuazione anche tutto e il contrario di tutto, leggi che hanno colpito una fascia non esigua della popolazione mondiale che, studiando su oltre centrotrenta libri del sottoscritto, pubblicati in otto lingue, è fortemente convinta del fatto che la variabile più importante che governa i destini umani sia quella del cielo che ci sovrasta, cosa da cui discende l’esigenza importantissima di poterci spostare appunto per “andarci a prendere le stelle migliori” al momento del nostro return solare o lunare.
Ciò, come dicevo, ci è stato vietato “per legge” e rappresenta, a mio parere, una delle più gravi violazioni costituzionali lette a mezzo di ogni singola costituzione, europea, americana, russa, cinese…
Dai tempi della Rivoluzione Francese, è stato sancito che tutti gli uomini nascono uguali di fronte allo Stato, ma ciò non è affatto vero per coloro che credono nell’Astrologia Attiva.
Anche in guerra (si pensi al Vietnam o all’Iraq, giusto per citare due esempi) o in carcere, si rispetta il diritto dei soldati o dei prigionieri musulmani di non mangiare carne di maiale.
Ogni cittadino del mondo può credere nel proprio dio.
Ogni persona sulla Terra può mantenere stili di vita che non vadano contro le proprie idee e convinzioni, religiose o di altro tipo.
Ma in questo momento si sta usando – anche se non in modo palese – lo staffile per colpire chiunque chieda di poter partire per andare a trascorrere dove più gli aggrada il proprio genetliaco.
Qui, certamente, ci saranno, tra i virologi, alcuni eminenti studiosi pronti a giurare che per la salute pubblica collettiva è più utile chiudere le persone in casa, meglio in una sola stanza, che farle andare a mettersi sotto le migliori stelle di quell’anno.

Ecco: il punto è tutto qui e, come potete capire, l’argomento Epistemologia diventa assolutamente fondamentale: se io volessi difendere questo mio diritto, a chi dovrei rivolgermi?
Presso quale tribunale dovrei proporre una istanza?
E chi sarebbe il giudice in grado di decidere se ho ragione o no?

Rifletteteci perché ciò che è avvenuto nei primi mesi del 2020 (sto scrivendo il 12 aprile) può segnare una data drammatica nella storia dell’umanità, per migliaia e migliaia di persone che vengono zittite a mezzo di “sciabolate scientifiche”.



Conferenza stampa di Giuseppe Conte e del ministro Speranza il 30 gennaio 2020, in cui fu resa ufficiale l'emergenza Covid19, ma fu anche assicurato che tutto era sotto controllo:



La dittatura della Scienza


Ieri sera ho assistito al duello verbale tra Vittorio Sgarbi e Alessandro Cecchi Paone nel corso della trasmissione domenicale di Massimo Giletti su LA7 (Non è l’Arena).
Premetto che non amo l’aggressività a prescindere con cui il bravissimo studioso di arte si pone solitamente nei confronti dei suoi interlocutori, ma ieri sera – a mio parere – egli si è moderato fin troppo e avrebbe dovuto inviare davvero un sonoro vaffa in direzione di uno dei rappresentanti più arroganti del CICAP, cioè di uno di quei giornalisti che, essendosi iscritti alla sezione “Scientifica” dell’Ordine, ritengono che così crescerà loro un terzo testicolo.

Secondo me, invece, che avrei potuto farlo tranquillamente quando lavorai con la mia presenza fisica per due anni consecutivi, ogni giorno, nella redazione “Scienze” de Il Mattino, non lo feci perché mi sembrò davvero una idiozia, a Cecchi Paone anziché crescere un terzo testicolo è venuta meno una parte non esigua di neuroni e lo ha dimostrato anche ieri quando, stranamente, è stato assai meno arrogante del solito (forse perché temeva di essere sbranato dall’altro).
Il punto topico, a mio avviso, di quel “duello”, è stato quando Vittorio Sgarbi gli faceva notare qualcosa di illogico che sta avvenendo in queste settimane e che potremmo tranquillamente inquadrare sotto l’etichetta di “dittatura scientifica”.

Allora, il rampollo degli scientifisti, che è l’espressione diretta di Piero Angela e di Silvio Garattini, ha iniziato la solita recitazione del corano: “La Scienza è l’unica strada che ci può illuminare e salvare e bla bla bla”.

A ciò, praticamente all’unisono, sia Giletti che Sgarbi, hanno replicato chiedendo: “Ma di quale Scienza parliamo se ogni giorno viene detto tutto e il contrario di tutto?”.
E l’altro, anziché rispondere a questa fondamentale e assoluta obiezione, ha trovato più conveniente glissare e portarsi su di un terreno caro a tutti gli spaghetti come lui: “Noi dobbiamo farci guidare dal presidente Mattarella che è come un padre per noi e…”.
Che non si discosta da una delle migliori battute di Woody Allen: “Noi possiamo essere in disaccordo con le idee del nostro presidente, ma NON TROPPO IN DISACCORDO!”.

Ecco, è questo il centro della questione dei tempi oscuri che stiamo vivendo: una dittatura della Scienza in cui la stessa la si brandisce come se fosse un’ascia, una scimitarra oppure un machete, ma poi nessuno è disposto a rispondere all’argomento che segue:

Si dice che dobbiamo seguire la Scienza. Benissimo: quale?
Quella che ci dice che la distanza di sicurezza per evitare l’infezione da Covid19 debba essere di 1 metro o quella che pochi giorni dopo ci suggerisce che i metri devono essere due (secondo la Germania) o 4,5 (secondo la Cina) oppure 8 metri, secondo il concetto di “nube Covid” o addirittura di molti più metri dato  che, secondo autorevoli scienziati, si dovrebbe parlare di “sciame virale”?

E quale Scienza dovremmo seguire, quella che afferma che il virus sulle superfici vivrebbe, con capacità di contagio, solo pochi minuti o quella che stabilisce addirittura una scaletta di vita precisa, in termini di giorni, a seconda se il bastardo si posa sul cartone, sulla plastica e sull’alluminio?

E quella che inizialmente affermava che le mascherine erano inutili o l’altra che oggi sanziona multe elevatissime a chi non le indossa oppure ne indossa di tipo sbagliato?

E ancora: a quale Scienza dovremmo fare riferimento in rapporto alla guarigione? Alla Scienza che scrive sulle proprie tavole sacre  che dopo 14 giorni dall’infezione accertata siamo sicuramente immuni e guariti o a quella che ci consiglia di raddoppiare tale lasso di tempo e ci suggerisce anche che ci potrebbero essere altre future infezioni, nello stesso soggetto, anche a distanza di molti mesi?

Questo è il punto centrale!!
Si parla di Scienza esattamente come i talebani o i seguaci dell’ISIS parlano del corano: a prescindere e senza possibilità di discussione alcuna.

Ma questa non è Scienza, per la quale ho un grande rispetto, questa è solamente il balbettio di persone dal quoziente intellettivo bassissimo che vogliono pararsi il fondo schiena attribuendo le proprie incapacità/responsabilità a qualcosa di cui pronunciano il nome riempiendosi la bocca, ma che non conoscono affatto.




La grande menzogna delle mascherine introvabili


Qualche modesta proposta per la ripresa anche sessuale del Paese. 
Ho trascorso l’intera mattinata (del 23/4/2020) a leggere quotidiani e a vedere telegiornali in cui ci hanno dettagliato generosamente su quasi tutti gli aspetti della nostra vita sociale e non a far data dal quattro di maggio prossimo.
Sono grato agli esperti che ci hanno suggerito anche con che angolo del viso ruttare e per quanti secondi lavare le mani, a seconda di quello che toccheremo nel corso delle future giornate di questa fantastica fase due che ci attende e che attendiamo con grande entusiasmo.
Mi permetto, allora, di suggerire a Giuseppi, poche regole che riguardano il sesso, dato che – mi sembra – tale aspetto sia stato un po’ latitante nel vademecum dei super-esperti incaricati dal Governo.
Raccomanderei innanzitutto la lectio magistralis di Massimo Troisi a Robertino, nel film “Ricomincio da tre”: “Mai più di 5! Ma se sei diplomato, mai più di 4!”. Se non la ricordate, la potete rivedere qui:


Poi, suggerirei, con molta umiltà, di incaricare un team di esperti a parte, massimo 70-80 persone, diretti da Fabio Fazio, che credo sia ancora vergine ma che ha intervistato centinaia di persone (tutte rigorosamente di sinistra o di estrema sinistra, come lui), e da Cicciolina che quasi certamente non è più vergine, ma che ha una notevole pratica alle spalle.
In questo modo, i suddetti saggi, potrebbero, servendosi anche di animazioni in collaborazione con la Disney, illustrare le regole base agli italiani, appunto per la fase due. Io mi permetto di indicare loro, per il  vademecum che redigeranno, di raccomandare l’uso del pigiama durante tale attività e la posizione del pellegrino (credo sia la numero uno nel kamasutra) così si farà meno peccato e accontenteremo anche una parte importante della popolazione.
Sono certo che il dossier che scaturirà da questo studio, sarà apprezzatissimo da tutti, anche da coloro che non sono più interessati alla cosa dai tempi della SARS (2003).





I sessantenni pericolosi, le raccomandazioni della Commissione Colao e il test del paracadute

Sul Corriere della Sera di oggi (venerdì 24 aprile 2020) occupa un certo spazio la proposta di Vittorio Colao di mantenere per altre settimane i sessantenni italiani agli arresti domiciliari e tale suggerimento, oltre a essere non condiviso – sembra – dallo stesso Giuseppi, è criticato da Fiorello e da Massimo Gramellini che affidano alla stessa testata le ragioni delle proprie perplessità su di una scelta del genere.
Il secondo, per esempio, si chiede se sia un caso che l’asticella di questa ennesima misura-barzelletta, all’interno della tragedia Covid19, lasci all’autore stesso di tale pensata ancora circa un anno e mezzo prima di essere lui stesso “conservato in freezer”.
Diciamo subito che la boutade di uno dei tantissimi super-esperti sul libro paga dell’attuale governo, si presterebbe a diverse e variegate letture, anche ironiche o drammatiche (a seconda del punto di vista di chi legge), e richiama una moltitudine di riferimenti culturali non di poco conto.
Vediamo. Essa, come sappiamo, si inserisce all’interno di una scaletta precisa in cui ci viene spiegato, sulla base di quattro lunedì successivi studiati scientificamente, cosa potremo fare e non fare, partendo da una semplice passeggiata, passando poi per una barba nel negozio di parrucchiere e per giungere – addirittura! – ad un pasto al ristorante, ma non prima del 18 maggio!
E qui, perdonatemi se mi ripeto, ma la lectio magistralis di Massimo Troisi a Robertino, relativamente al sesso (“Mai più di cinque!!”) mi torna imperiosamente alla mente. E non solo quella.
Cosa darei se potessi leggere il commento di Freud, Jung, Adler, Ellenberger e alcuni altri miei mentori su questa scaletta che colloca nella posizione del frutto più proibito di tutti, non la metropolitana o il rasoio di un barbiere, ma la cotoletta alla milanese consumata all’interno di una  trattoria! E come potrei non pensare a Luis Buñuel che già quasi mezzo secolo fa (Il fascino discreto della borghesia, 1972, Italia, Francia, Spagna) aveva intuito il meta-pensiero di mega-esperti del calibro di Colao e ci rappresentava i convitati ad un pranzo della borghesia che sedevano tutti a un tavolo, ma non su sedie, bensì su tanti water e anziché mangiare, defecavano allegramente assieme per poi recarsi, ogni tanto e assai furtivamente, alla toilette, ad azzannare un panino al prosciutto…
Un Buñuel visionario o osservatore dalla lunga vista, insieme a Orwell?
Un altro riferimento culturale d’obbligo in questa possibile selezione degli over sessant’anni, che qui verrebbero visti e gestiti all’opposto del Fornero-pensiero, mi sembra che debba essere necessariamente la rupe tarpea, la parete rocciosa a fianco al Campidoglio di Roma da cui venivano gettati i traditori e, per estensione, tutti i “disabili” rispetto al modello macho e gladiatore del romano DOC.
In questa per nulla short list di sessantenni da sacrificare, come ho già scritto, alcuni, come Fiorello e Massimo Gramellini, si oppongono e spiegano le ragioni del loro dissenso.
A ben vedere, tuttavia, a me sembra che entrambi, nel difendere la loro categoria (Gramellini non ha compiuto ancora sessant’anni, ma sta per farlo), non lo dicono chiaramente, ma sembrano dare per scontato che, invece, se tale asticella venisse, che so, alzata di un’altra decina di anni almeno, il tutto potrebbe essere OK e accettato insieme alla raccomandazione preziosissima di lavarci tutti spessissimo le mani.
Ora io di anni ne compirò settantadue il prossimo luglio e non mi andrebbe bene neanche questo secondo ipotetico aggiustamento che sembrerebbe pensato da un caporale austriaco o da un nativo di Predappio.
Allora, senza voler proporre le immancabili prove di virilità che sembrano essere quasi d’obbligo in analoghe situazioni, avanzerei l’idea di un test che metta assieme più la lucidità mentale e il controllo di ogni parte del corpo, insieme al coraggio, che la virilità in senso stretto: se proprio dobbiamo segnare una riga per terra e decidere chi debba stare da una parte e dall’altra della stessa, proporrei, per tutti, di ogni fascia di età, un semplice lancio con il paracadute o con il parapendio e chi non dovesse superarlo, o chi non dovesse riuscire neanche a provarci, non lo getterei dalla citata rupe tarpea, ma lo segnerei semplicemente con una stella colorata sulla giacca o qualcosa di simile, per fare piacere al giovanilissimo Vittorio Colao.

P.S. Quando tutto questo teatrino sarà finito, mi auguro che qualcuno, diretto da un ottimo senso dell’umorismo, possa raccogliere e trasmettere ai posteri perle come queste, un po’ come fece Romano Battaglia con le sue “Lettere al direttore”.





Dal Corriere della Sera di sabato 25 Aprile 2020


E non dimentichiamo che a fine aprile 2020, fonti governative inglesi hanno ammesso che in Inghilterra sono morte almeno 50.000 persone, oltre a quelle dichiarate, per Covid19, nelle proprie case e nelle RSA. Forse è ora di smettere di criminalizzare la Lombardia. Oppure, tutti quelli che lo fanno, poi siano coerenti e, quando ne avranno bisogno, restino a farsi curare al Cardarelli oppure a Canicattì, invece di venire a fiumi qui. 


Lunedì 27 Aprile 2020

In un lungo discorso all’insegna del “Vogliamoci bene”, Conte decide di non decidere alcunché, in assoluta controtendenza rispetto al mondo intero.

Le ultime 24/48 ore saranno da studiare a lungo, nella storia contemporanea, e ci hanno portato due notizie davvero tremende:

1) L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che non vi è alcuna certezza che le persone colpite (e guarite) dal Covid19 non si ammaleranno nuovamente. E ciò spazza via tutta una serie infinita di alibi e di misurazioni che in alcune (non)menti avrebbero dovuto assegnare improbabili patenti di guarigioni e conseguenti comparti di vita sicura sul pianeta.

2) Giuseppe Conte, peggiorando di molto le già brutte notizie che egli stesso aveva lasciato trapelare, e in controtendenza assoluta rispetto a tutta l’Europa e praticamente al mondo intero, ha deciso di restringere ulteriormente le già programmate lunghe e future modeste riaperture, per esempio raddoppiando quasi i tempi di nuova ibernazione praticamente per tutto il settore turistico/alberghiero/ristorativo.

In tutto ciò io vedo, dalla mia personale prospettiva, soltanto la codardia di un Leone compensato che, come la pecora che è l’animale che meglio lo rappresenta, si distingue “per non decidere” che è l’atto principale di tutti coloro che non sono cuor di leone.
L’unica banalità che ci ha risparmiato ieri sera è stata quella di non ripeterci, per la millesima volta, di lavarci spesso le mani.
Egli, a mio vedere, arroccato all’interno delle pareti blindate della sua mancanza di ogni tipo di coraggio, vuole far passare tutto ciò per prudenza e per amore della tutela salutare dei suoi concittadini.
Ma, allora, ciò vuol dire che tutti gli altri paesi europei che stanno riaprendo (per davvero) sono pazzi? Dalla colpitissima Spagna alla Svezia, passando anche per le molto colpite Francia,  Germania e Inghilterra?
O vuole teorizzare che gli “scienziati” che lo consigliano siano più “scienziati” di quelli cinesi, americani, danesi, cittadini di Singapore e di quasi l’intero pianeta?
Stiamo già vedendo lunghissime file alle mense dei poveri, ogni giorno, e alle agenzie dove si vanno a impegnare braccialetti e collanine d’oro: non si è accorto, Conte, che il passo successivo potrebbe essere molto più drammatico?
E dal momento che adesso occorrerà stare in casa e usare la mascherina perfino con la propria famiglia stretta, che senso ha questo lungo e totale rinvio che di sicuro riuscirà a mettere in ginocchio tutta l’economia e non certo il virus bastardo?
I media ci hanno già documentato alcuni grossi movimenti di piazza in Germania, da parte dell’estrema destra.
Tutto ciò mi fa pensare al tristissimo film di Ingmar Bergman, “L’uovo del serpente”, ambientato in una Germania del dopo trattato di Versailles, negli Anni Venti, con una inflazione agghiacciante, quando l’avventore che consumava una bistecca in una bettola vedeva l’oste scrivere alla lavagna e in tempo reale, boccone dopo boccone, il nuovo prezzo (valigie piene di marchi) con cui avrebbe pagato quel pezzo di carne che stava consumando.
E intanto l’uovo del serpente, quello del nazismo, si stava già formando.





La latitudine geografica potrebbe entrarci in qualche modo con la mappa di diffusione del Covid19 nel mondo?

Non lo so e non sto annunciando una mia teoria, ma mi sorprende che nessuno abbia notato questa anomalia e allora la propongo all’attenzione di virologi, epidemiologi e scienziati in genere che forse potranno darci una risposta al riguardo.
Osservate la famosa curva con cui ognuno di noi – credo – controlla quotidianamente l’andamento di questa maledetta pandemia e ditemi se non è possibile cogliervi un legame latitudine geografica-infezione planetaria da coronavirus.
Nella prima immagine potete vedere tutto il planisfero.
Nella seconda potete osservare la parte nord del mondo: praticamente quasi tutto il Canada e la Siberia che da soli rappresentano quasi la metà delle superficie terrestre e anche di più: come potete vedere qui le zone rosse sono davvero esigue e le migliaia di infezioni sono “diluite” in milioni di chilometri quadrati.
Ora passiamo alla terza immagine: questa è la zona centrale (nel senso della latitudine geografica e non della longitudine del mondo) che va dalla costa ovest degli Stati Uniti fino all’estremo est del mondo (Nuova Zelanda). Come potete osservare, si tratta della zona maggiormente colpita ed è, per la sua quasi totalità, espansa tra circa i 30 e i 50 gradi nord dell’emisfero settentrionale: per intenderci meglio, dal nord-Africa alla Germania settentrionale, all’Inghilterra, agli USA, alla Turchia, all’Iran, alla Cina settentrionale e via dicendo.
Poi abbiamo la quarta e ultima cartina geografica che mostra il centro-sud del nostro pianeta: i Caraibi, l’America centrale, l’America Meridionale, l’Africa, l’Asia meridionale, l’Australia, l’Oceania e la Nuova Zelanda. Anche qui, come per il nord-nord del mondo, abbiamo una bassissima percentuale di contagi.
Da notare anche l’elemento tempo o stagionale, se preferite: ci stiamo riferendo al periodo inverno/primavera 2020 dove in Canada e in Siberia le temperature sono rigidissime e raggiungono anche i 50° sotto lo zero e dove, contemporaneamente, nell’emisfero Sud, siamo in piena estate e le temperature toccano punte di anche 50 gradi sopra lo zero.
Allora la domanda è:

Si può ipotizzare una correlazione tra climi “temperati” e forte diffusione del Covid19 o tutto ciò è solo una coincidenza?

L’unica vera anomalia rispetto a questo presunto schema, io la leggo al confine tra il Texas e il Messico dove tale grafico sembrerebbe mentire, ma io non possiedo i dati originali con cui tale mappa è stata disegnata e dunque non posso dire di più.
Invece posso certamente osservare che l’Italia viene rappresentata in modo improprio, praticamente tutta ricoperta di rosso e, invece, noi sappiamo bene che il focolaio ancora assai vivo è tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia e Romagna mentre al sud dello Stivale sono davvero pochissimi i casi di infezione.

Dunque ripeto la domanda che da cittadino qualunque rivolgo alla Scienza: è possibile, già partendo da questi screenshot, stabilire una correlazione tra diffusione del virus e “mitezza” del clima?


Per quanto mi riguarda, mi limito a osservare e a porre la domanda. Spero che qualche importante scienziato/a possa rispondere a ciò. 









Per Natalia:


Grazie per la segnalazione. Non è proprio quello che ho esposto io, ma si capisce che si tratta di una persona che ragiona sulle cose... 



Interessantissimo articolo sul Corriere della Sera di oggi (29/4/2020)

Firmato da Gianni Cantucci e che si potrebbe avvicinare moltissimo alla vera data di nascita della epidemia a Milano, a fine Gennaio e non un mese dopo come si è creduto finora. Leggiamolo e poi aggiungerò delle altre riflessioni che mi vengono in mente.

I l Covid-19 circolava a Milano già da fine gennaio. Nei 26 giorni precedenti alla scoperta del primo caso «positivo» a Codogno (21 febbraio), almeno 160 persone avevano già contratto il coronavirus tra Milano e provincia (su circa 1.200 in tutta la Lombardia). Eccola, la prima radiografia del mese «oscuro»: quello in cui la catena di contagio s’era già innescata, confondendo all’inizio i suoi sintomi con la coda dell’influenza, e la malattia si diffondeva senza essere intercettata.
La fotografia della «Fase 0», quella dell’epidemia sconosciuta, prende forma nella più recente analisi della task-force sanitaria della Regione Lombardia. E se era nella logica che la scoperta del «paziente 1» e del focolaio nel Lodigiano non potessero segnare il vero inizio dell’epidemia in Italia, è ora possibile andare a ritroso e svelare nel dettaglio il quadro precedente.
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Il «Giorno 0»
Ruota tutto intorno a una data: il 26 gennaio. È altamente probabile che già in quel momento, una sorta di «Giorno 0», solo a Milano ci fossero già i primi 46 casi di Covid-19 (su 543 in tutta la Lombardia). L’analisi è contenuta in un complesso grafico che analizza la «distribuzione della curva di inizio dei sintomi per i casi positivi». Cosa significa? I tamponi per la ricerca del coronavirus iniziano a registrare casi «positivi» dal 21 febbraio, quando il Paese si sveglia e realizza che l’epidemia è «arrivata». Se si guarda dunque al progressivo aumento dei contagiati, la curva comincia a salire appunto dal 21 febbraio e s’impenna rapidamente fino ai 74.348 infettati in Lombardia al 28 aprile. Mano a mano che i pazienti «positivi» sono stati scoperti e certificati con i tamponi, è stato però chiesto loro quando avessero avuto primi sintomi. Ovviamente, non tutti sono stati in grado di dare un’indicazione precisa: qualcuno lo avrà fatto nel dettaglio, altri l’avranno collegata a una visita dal medico di base o a un accesso in pronto soccorso, altri infine saranno stati più approssimativi.

Le «sentinelle»
Si tratta comunque di dati essenziali per la conoscenza dell’epidemia: scremati della dose di incertezza grazie all’analisi medica e statistica, permettono ora di raccontare la storia ignota del Covid-19 a Milano e in Lombardia, quella del mese in cui per tutti il coronavirus era ancora un nemico alieno, minaccioso ma confinato nel capoluogo di una provincia cinese. In quel periodo, tutti gli sforzi del sistema antivirus italiano erano concentrati sulle frontiere aeree, e dunque soprattutto su Malpensa e Fiumicino. Un arco di quasi quattro settimane in cui le «sentinelle» scrutavano fuori dalle mura e controllavano le porte d’accesso, mentre il nemico era già entrato in città: 46 (all’epoca ignari) milanesi, secondo le autorità sanitarie, hanno iniziato a manifestare la malattia (dunque erano già infettati) a fine gennaio, e poi sempre ad aumentare: 9 persone che collocano i primi sintomi il 12 febbraio, 13 il 15 febbraio, 10 il 18 febbraio, 35 il 20 febbraio (il giorno prima della notte di Codogno).
Il grafico correlato a quello che identifica l’inizio dei sintomi è quello del numero dei contagi giornalieri per «data di ricevimento del tampone in laboratorio», e dunque non per il momento in cui è arrivato l’esito (in qualche caso, nei periodi più critici, anche dopo 72 ore). In quest’ottica, i casi di «positivi» a Milano sono stati: 1 il 21 febbraio, 2 il 22 febbraio, 2 il 23, 9 il 24, fino ai 25 del 29 febbraio e ai 778 del 10 marzo. Tra le due serie di dati, si coglie la cesura tra il primo tempo dell’epidemia nascosta e il secondo tempo dell’epidemia emersa.
Ora che sta per essere allentato il lockdown , e dunque all’inizio di una condizione assai simile a quella di gennaio (dipenderà tutto da quanto il servizio sanitario avrà imparato e sarà attrezzato per identificare e isolare al più presto possibile i nuovi «positivi»), diventa fondamentale descrivere le dinamiche dell’epidemia nella sua fase «sconosciuta», avanzata per quasi un mese in modo sommerso.
E allora si torna a quella data, il 26 gennaio.
L’epidemia sommersa
Il fatto che i tecnici della Regione Lombardia collochino proprio in quel singolo giorno l’inizio dei sintomi per un numero di pazienti molto alto rispetto alle tre settimane successive è probabilmente frutto di un «arrotondamento». Come dire, per tutti i pazienti certificati Covid-positivi a fine febbraio e che, nella loro memoria, collocavano l’inizio dei sintomi molto indietro nel tempo, sarebbe stata identificata quella data come termine massimo oltre il quale non era possibile retrocedere i primi sintomi. Una data dunque, in qualche modo, «convenzionale».
Pur con questi limiti, per analizzare la vera storia del coronavirus in Italia, il 26 gennaio resta comunque una data chiave. E per capirne l’importanza, bisogna collocarla su un quadro globale: solo così ci si rende conto che Milano e Wuhan fossero legate da un destino comune già molto tempo prima che l’Italia se ne rendesse conto. La cronologia offre la prospettiva di un tempo a scansione ultra rapida.
Il 31 dicembre i responsabili del sistema sanitario di Wuhan parlano per la prima volta di «polmoniti anomale». Il 7 gennaio le autorità cinesi confermano di aver identificato un nuovo ceppo di coronavirus. Il 10 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità diffonde la notizia dell’epidemia. Il 22 gennaio, infine, Wuhan entra in quarantena. E solo 4 giorni dopo, proprio il 26 gennaio, senza che nessuno in quel momento se ne rendesse conto, 46 milanesi e 543 lombardi collocano i primi sintomi di quella «remota» malattia. Il 29 gennaio vengono infine ricoverati allo «Spallanzani» di Roma i primi due turisti cinesi «positivi», e il giorno dopo l’Italia blocca i voli dalla Cina. Da quel momento, il Covid-19 non arriverà più a Malpensa in aereo. Ma, tranne che a Sondrio, già circola a Milano e in tutta la Lombardia.

Ecco, a questo punto, dopo avere letto tale documento a mio parere interessantissimo, lo vorrei mettere in relazione con altri fatti e riflessioni.

Come si sa, nelle scorse settimane, il presidente Donald Trump ha comunicato ufficialmente il proprio pensiero sul perché l’Italia, e la Lombardia in particolare, siano state tanto pesantemente colpite dal Covid19. Non sono un estimatore dell’attuale presidente USA, ma trovo assai convincente quanto da lui dichiarato e che penso gli sia stato suggerito da qualificatissimi esperti, come il dottor Anthony Fauci che, tra l’altro, è uno stimatissimo scienziato di origini italiane.
Trump ha dichiarato, pressappoco: “Quando a Wuhan è scoppiata l’epidemia, gli USA hanno immediatamente chiuso i loro confini ai cittadini cinesi. Questi, volendo continuare a fare importanti affari commerciali con il resto del mondo, non potendo più venire da noi, si sono diretti da altre parti, tra cui l’Italia dove avevano sì chiuso i voli diretti con la Cina, ma dove, come sanno tutti, gli asiatici giungevano attraverso aeroporti come Dubai o Istanbul”.

Assai probabile e credibile, non è vero? Soprattutto a valle della lettura dell’articolo di oggi e che avete appena letto.
Ma c’è dell’altro, secondo la mia prospettiva.

Perché Milano? Perché Milano e la Lombardia, che producono circa il 25% dell’intero PIL nazionale, sono nei fatti e non nelle chiacchiere il vero motore d’Italia e dunque non deve sorprendere se tanti imprenditori cinesi siano giunti direttamente nel capoluogo lombardo e non in Sicilia o in Campania o in Basilicata.

Perciò vorrei invitare ancora una volta certi razzisti all’inverso a comprendere che se qui è scoppiata una bomba atomica, non è stato per la cattiva gestione sanitaria della Lombardia e di Milano in particolare, ma per ragioni profondamente economiche, innanzitutto, ma anche dovute a gravissimi errori politici del tipo di avere fatto entrare il Covid19, in quantità industriali, sempre a Linate e a Malpensa, seppure con uno stopover dei voli cinesi che hanno prima fatto una sosta in Turchia o negli Emirati Arabi.



Questo è esattamente l'opposto di quanto il Governo ha affermato fino ad oggi per carcerarci malamente e barricandosi dietro le direttive dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Dal Corriere della Sera di mercoledì 29 aprile 2020. 


Subito dopo il discorso di Matteo Renzi in Senato. Per la serie: Giuseppi, cuor di leone ovvero la paura fa 90... Dal Corriere della Sera di giovedì sera, 30 aprile 2020. 





Venerdì 1° Maggio 2020, dal Corriere della Sera





Però Giuseppi, a mezzo decreti legge, ha deciso che questa è l'unica SCIENZA da seguire e che non sbaglia mai!




Non è giunto ancora il momento di fare bilanci, neanche parziali, di questa grande disgrazia soprattutto umana e non naturale, tuttavia, seppure lungo la strada, si possono evidenziare alcuni degli errori governativi che, almeno per quanto riguarda l'Italia, ci sono costati finora oltre trentamila morti. 
Leggiamo da qui l'articolo che segue:

https://www.ilgiornale.it/news/politica/coronavirus-governo-errori-covid-19-1861202.html


Gli errori nelle carte del governo: così Covid è dilagato in Italia
Il piano segreto, le direttive agli ospedali, il divieto di fare autopsie e i pochi tamponi: tutti i buchi del "modello italiano"

Giuseppe De Lorenzo Andrea Indini - Lun, 11/05/2020 - 08:04
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Sono casi fotocopia. L'insorgenza del virus, le difficoltà nel riconoscerlo e poi l'ondata di morte. In tutti i Comuni focolaio, nelle prime ore del contagio, i medici si scoprono senza armi. Sebbene il governo sappia da settimane i rischi a cui il Paese sta andando incontro, le direttive ministeriali sono farraginose, le mascherine Ffp3 sono introvabili e i respiratori adatti a tenere in vita i casi più gravi di Covid insufficienti a far fronte allo tsunami sanitario che ci sta travolgendo.
Al netto di tutte le polemiche, che seguiranno nelle settimane successive alla scoperta del "paziente 1" a Codogno, il vero vulnus, che alla fine di febbraio fa precipitare la situazione, è l'inazione del governo.

Perché, sebbene il 20 gennaio abbia già in mano un documento tanto allarmante da preferire di non divulgarlo per "non spaventare i cittadini", rimane con le mani in mano? "Non c'è stato alcun vuoto decisionale - assicura al Corriere della Sera il direttore generale della Programmazione sanitaria, Andrea Urbani - già dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e quel piano abbiamo seguito. La linea è stata non spaventare la popolazione e lavorare per contenere il contagio". Si tratta di uno studio ipotetico, per carità. Ma già in quelle 55 pagine si capisce che il rischio per il Paese è altissimo. Eppure nessuno si muove. Le direttive ministeriali non vengono aggiornate. Tanto che a fine febbraio è ancora in vigore quella approvata il 27 gennaio che considera "casi sospetti" solo quelle persone con una "infezione respiratoria acuta grave" che siano anche state in "aree a rischio della Cina", che abbiano lavorato o frequantato "un ambiente dove si stanno curando pazienti" colpiti da Covid-19 o che abbiano avuto contatti stretti con un "caso probabile i confermato da nCoV". Sulla base di queste linee guida, mai e poi mai si farebbe il tampone a Mattia, il 38enne ricoverato all'ospedale di Codogno con una polmonite che non risponde alle cure convenzionali. È grazie all'intuito di un'anestesista che, assumendosi la responsabilità di fargli il test "anche se i protocolli italiani non lo giustificano", sblocca la situazione e apre gli occhi al governo e all'intero Paese.
C'è anche un'altra direttiva del ministero della Salute che, se applicata alla lettera, non permetterebbe mai di arrivare a scoprire l'utilità dell'eparina per sconfiggere il coronavirus. È quella che dispone di non fare autopsie sui pazienti uccisi dal Covid-19. Il motivo è evitare di "perdere tempo" con casi di cui si conosce già l'esito. Ma all'ospedale Papa Giovanni XXII, come raccontato dal Corriere della Sera, il direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio e Anatomia patologia, Andrea Gianatti, decide di fare di testa sua. E, insieme a Aurelio Sonzogni, si mette a fare autopsie già dal 23 marzo. "È stato chiaro abbastanza presto che questa malattia si stava manifestando in forma diverse, multiple", spiega. La necessità di capire li porta così a scoprire l'utilità dell'eparina contro le trombosi.
L'altra grande ferita riguarda i tamponi. In molti ormai si sono persuasi all'idea che per frenare il contagio serva un tamponamento di massa per scovare anche gli asintomatici. Ma su questo tema il governo (e gli esperti dell'Iss) hanno sempre sostenuto la tesi opposta. Il 27 febbraio Angelo Borrelli e il direttore dell'Iss, Franco Locatelli, annunciano che da quel momento in poi solo i sintomatici verranno sottoposti al test per il coronavirus. L'Iss lo mette per iscritto in un documento in cui spiega come non sia "scientificamente giustificabile" realizzare esami a tutti, visto che "nella larghissima maggioranza dei casi risulteranno essere negativi". Inoltre, secondo gli esperti il contributo degli asintomatici alla diffusione dell'epidemia "appare limitato". Meglio quindi non sprecare i materiali. Ed è per questo che l'Italia nella prima fase dell'epidemia deciderà di realizzare pochi, pochissimi test.
L'unica Regione a muoversi diversamente è il Veneto, che sin da subito applica la regola del "tampone a strascico". Tradotto: sottoporre alle analisi quanti più cittadini possibile, in modo da contenere il contagio. I numeri oggi ci dicono che la strategia veneta era azzeccata. Dunque viene da chiedersi: perché non l'ha adottata sin da subito anche il governo? I motivi sono almeno due. Il primo è di natura "politica": in un primo momento, per evitare che l'Italia venisse disegnata come il grande lazzaretto d'Europa, si è preferito "vedere" meno contagi. Il secondo è invece pratico: il Belpaese non era (e non è) attrezzato per realizzare tanti tamponi quanti ne servirebbero. A dirlo è lo stesso ministero della Salute, che in una circolare del 3 aprile certifica le "carenze nella disponibilità di reagenti necessari per l'esecuzione di questi test" e suggerisce di dare la priorità ad alcune categorie più a rischio (ricoverati, operatori sanitari, anziani), isolando "tutti gli altri individui che presentano sintomi", ma senza sottoporli a "test supplementari". Cioè lasciandoli nell'incertezza. Intanto però il virus circola. Contagia. E uccide.





DECISA LA DATA DELLA GIORNATA CONCLUSIVA DEL CORSO 2020 DI ASTROLOGIA ATTIVA E DI FESTEGGIAMENTO DEL MIO GIUBILEO PROFESSIONALE E DI AMORE PER L'ASTROLOGIA






Domenica 14 giugno 2020, dalle 10 alle 18, con un break dalle 13 alle 14

Dove?






Dove si era già detto: Spazio Pin, Viale Sondrio, 5 - Milano

a circa 12 minuti a piedi dalla Stazione Centrale oppure alla fermata Sondrio della Metropolitana Gialla all'interno della Stazione Centrale

Nel salone di entrata del palazzo, a sinistra.

Come potete vedere, la sala è già stata predisposta per accogliere, secondo le norme di legge, i 26 iscritti più il relatore. 
Vi ricordo l'obbligo, per tutti, di indossare la mascherina, i guanti e di non avvicinare le sedie tra loro.
Naturalmente confidiamo anche nelle buone intenzioni del Governo e nel fatto che non verrà deciso un nuovo lockdown.
E raccomando a tutti di lavarsi spesso le mani, come ci ricordano, giustamente, e in continuazione, i presidenti Conte e Mattarella che, per me, sono come dei padri. 

A presto!

P.S. Ricordo, per l'ennesima volta, che tale manifestazione non sarà pubblica, ma riservata solo agli iscritti al Corso.




Da Paola Calvetti, il giorno 14/5/2020



Ultime specifiche dal comitato tecnico-scientifico del Governo.

Dal “Corriere della Sera” di oggi 15/5/2020. Dunque, se la logica non è un optional, questo significa che una buona parte dei nostri connazionali che fino a ieri avevano seguito le differenti indicazioni della Scienza (distanza di un metro sui mezzi pubblici, per la strada, in fila al supermercato…) sono morti in discreta percentuale. 







Complottisti, anticomplottisti e altre riflessioni sulla tragedia coronavirus





Ho notato che più colleghi e colleghe, due o tre mesi dopo la pubblicazione delle mie previsioni sul Covid19, hanno fatto altrettanto e hanno ripreso in gran parte quanto da me scritto, tranne poi avvertire i propri lettori che la lettura finale doveva essere diversa perché…
Ho avuto modo, così, di constatare l’enormità di certi errori di aritmetica (non di matematica) e di storia con cui più d’uno ha trattato argomenti di cui, in tutta evidenza, sa nulla.
Tuttavia non siamo alla conclusione di questo brutto step della storia del nostro pianeta e mi riservo di far notare talune elefantiache sviste in proposito quando, fortunatamente, nei tempi che ho previsto fin dal 1° febbraio scorso, ci saremo lasciati alle spalle questa pessima avventura umana.

Altri argomenti, intanto, stanno stimolando la mia attenzione e desidero lasciarne una traccia,
riprendendo quelle mie osservazioni di alcuni blog fa in cui proponevo ai miei lettori, e a nessun altro, delle personali osservazioni sulla propagazione del virus su di una specifica fascia latitudinale terrestre.

La nostra blogger Natalia, che tra l’altro è un bravo medico con tanti anni di esperienza, ci ha segnalato che Robert Gallo, uno dei massimi scienziati contemporanei, si era espresso allo stesso modo. È quasi esatto, ma non proprio. Infatti, all’indomani dell’esplosione epidemica di Wuhan e dei primi focolai in Europa, la preoccupazione di tutti andò diritta al continente africano dove si temeva una strage senza precedenti. Gallo affermò, grosso modo: “Non c’è motivo di preoccuparsene perché osservando semplicemente una cartina geografica si vede benissimo che il virus si sta spostando da est a ovest e non da nord a sud”.
La mia osservazione, invece, era ed è differente: “Osservando la carta geografica, si vede chiaramente che il virus si è sviluppato moltissimo nella fascia di latitudine compresa, grosso modo, tra i 30 e i 50 gradi dell’emisfero nord, lasciando quasi illese le enormi zone del mondo a sud e a nord di quelle latitudini.
E scusate se vi faccio osservare che la differenza non è affatto lieve: tra la Siberia e il Canada si estende quasi metà dell’intera superficie terrestre e siamo, per l’appunto, a nord dei 50° di latitudine dove, tra l’altro, secondo logica, con le basse temperature il virus si sarebbe dovuto sentire a casa propria e prosperare alla grande, ciò che non è avvenuto assolutamente (se non in piccolissima misura).
Invece è vero, come hanno notato molti, che l’epidemia-pandemia ha colpito soprattutto le grandi metropoli del mondo e non altre zone planetarie, seppure con densità alte e altissime di popolazione.
Giusto per fare un esempio, Milano e dintorni, e non Napoli che nella sua zona sud-est (Portici, Bellavista, Torre del Greco, Torre Annunziata, Pompei…) ha una densità altissima di popolazione, la maggiore d’Europa con oltre 1500 abitanti per chilometro quadrato.
Nessuno tra i molti virologi, epidemiologi e scienziati vari ci ha spiegato perché in quelle zone, soprattutto a valle della fulminea discesa di migliaia e migliaia di meridionali che vivevano in Lombardia, non sia scoppiata un’epidemia di vastissime proporzioni.

Qualche politico ha affermato: “Perché noi siamo stati vigili e rigorosissimi, censendo, immediatamente, già all’arrivo dei treni, tutti i “lombardi” che tornavano a casa e imponendo loro una quarantena rigidissima!”.
Ma è proprio questo il fatto inspiegabile: se tu ordini a un giovane di rientrare immediatamente in famiglia e di restare chiuso in casa per due settimane, con altre sette-otto persone in pochi metri quadri, ancora di più avremmo dovuto avere un “incendio” al cui confronto quello del Pio Albergo Trivulzio sarebbe dovuto essere stato solo un fuocherello piccolo piccolo.

Nessuno, ripeto NESSUNO, è stato in grado di spiegarci ciò.

E questo rientra nella mia ipotesi latitudinale già accennata e che non mi risulta sia stata avanzata da altri (tranne dopo che ho pubblicato dette considerazioni).
Ma c’è dell’altro, a mio parere, e per sottoporlo alla vostra attenzione (ripeto: solo a quella dei miei lettori e non di altri), ho bisogno prima di fare un passo indietro e di scrivere qualcosa sul complottismo e sull’anticomplottismo.
Mai credo, nella storia dell’umanità, come in questo momento, il pensiero umano sembra essersi davvero dicotomizzato lungo due direzioni assolute: o sei complottista o sei anticomplottista.
L’informatica, la logica binaria, l’algebra booleana, sono state fonti immense di studio e di ispirazione nel corso della mia vita e non le rinnegherei mai.
Tuttavia, quando quotidianamente, con bramosia, cerco di suggere nuovi segreti alla fotografia, al cinema, alla letteratura, alla musica e via dicendo, non posso non notare che in mezzo a un bianco assoluto (255, 255, 255 nella tavola dei colori RGB) e ad un nero altrettanto totale (0,0,0 sempre nella scala cromatica RGB) esistono non infinite, ma tantissime variazioni di grigio e tutti noi ne dobbiamo assolutamente tenere conto.

Voglio dire – e lo sto facendo – che se, personalmente, dopo avere studiato per mesi, sono assolutamente convinto che gli americani vollero farsi attaccare a Pearl Harbor, la domenica del 7 dicembre 1941), per scendere in guerra quando la maggioranza dell’opinione pubblica era contraria, non necessariamente devo credere, anche, che l’attacco alle Torri Gemelle fu tollerato o addirittura attuato dalla CIA (infatti sono al 100% convinto che quello fu un atto terroristico “puro” progettato e attuato dai seguaci di Osama bin Laden).









Credo che un giorno scriverò su entrambe queste vicende storiche importantissime e spiegherò le ragioni per le quali do credito al primo “complotto” e allo stesso tempo non ne assegno affatto al secondo.

Ecco, questo era necessario chiarirlo per passare allo step successivo delle mie riflessioni odierne.
Anche relativamente al 5G il mondo intero si divide in complottisti e in anticomplottisti.
I primi giungono a dire perfino che il Covid19 sarebbe stato generato dalle radiazioni ad altissima frequenza del nuovo protocollo di trasmissione.
Ora chi vi sta scrivendo ha un’idea parecchio precisa di cosa voglia dire un microprocessore che irradia un watt di potenza, mettiamo, a 2,4 Giga Hertz, cioè ad una frequenza assai prossima a quella di un radar: stiamo parlando del fatto che già da molti anni, prim’ancora del 4G, i nostri cervelli, e non solo quelli, stavano e stanno “friggendo” per l’estrema vicinanza con cui computer, tablet, smartTV, cellulari e via dicendo, irradiano queste micidiali frequenze nell’ambiente in cui viviamo.

Denuncio queste cose da sempre, insieme a tante altre persone convinte come me di ciò, e – per esempio – a coloro che venerano il verbo di persone come Piero Angela & C., chiedo di battersi con me per computare quante volte, negli ultimi dieci anni, costoro hanno ospitato, nelle loro seguitissime trasmissioni, con grande regolarità, l’esperto di turno che ci ripeteva come un mantra:  “Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino un collegamento cancro-cellulari di alcun genere…”. Ma se poi interrogate un endocrinologo libero e senza tessere di partito, vi dirà cose del tutto diverse. E oggi sono già tante anche le sentenze di tribunale che hanno fissato ciò “per Cassazione”.
Nonostante ciò i vari Alessandro Cecchi Paone iscritti alla sezione “scientifica” dell’albo dei giornalisti, continuano a fare da supporter a questi attuali padroni del vapore.

E arriviamo al 5G.
La mia teoria è molto semplice e si aggiunge a quanto da me scritto nelle pagine precedenti e ai molti articoli e capitoli di libri che pubblico da decenni.
A mio parere Milano è stata, negli ultimi mesi, forse una delle capitali mondiali della sperimentazione sul campo del 5G.
Per due ragioni:

1)    Perché qui c’è un PIL molto alto, uno dei più alti d’Europa, e dunque l’innovazione tecnologica si sposa, quasi automaticamente, con la crescita economica e commerciale dell’intera regione.
2)    Perché le grandi multinazionali (andrebbe indagato molto, a tal proposito, il discorso sulla “via della seta” proposto assai recentemente) hanno trovato, forse non per connivenza mafiosa e/o di corruzione, ma – magari – per semplice ingenuità) una sponda facile nei nostri governanti che sono stati meno severi di quelli delle vicine Germania, Olanda, Francia, Svizzera…).

Ecco, allora, se fosse possibile almeno in minima parte ciò che sto scrivendo, non sarebbe necessario pensare a cose fantasiose del tipo che il 5G generi “animaletti” mostruosi come il coronavirus visto al microscopio: molto più semplicemente, sarebbe possibile dire, che una popolazione debilitata dall’uso intensivo (e per adesso segreto) del 5G sperimentale, abbia reagito del tutto differentemente rispetto alle popolazioni della Sicilia, della Campania, della Sardegna, della Calabria…

Rifletteteci, se volete.











Una esperienza interessante che mi ha stimolato nuove riflessioni relativamente al Covid19





Questa mattina, mercoledì 20 maggio 2020, mi sono recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Monzino di Milano per farmi controllare se era tutto OK dato che da due giorni avevo un persistente dolore toracico a sinistra (sotto la mammella). Non ero particolarmente preoccupato, ma dovendo affrontare impegni a breve non da poco, viaggi interplanetari compresi, ho preferito farmi fare un piccolo check da un’eccellenza europea.
Dico subito che l’esito è stato buonissimo e non mi hanno trovato alcunché da approfondire (nei quattro anni passati, solo per prevenzione, mi ero fatto fare un controllo generale cardiaco, con elettrocardiogramma sotto sforzo, holter e TAC al cuore, ricevendo un piccolo passaporto di ottima salute per quel settore).
Ero e sono tranquillo, tant’è che mi sono recato lì con i mezzi pubblici impiegando in tutto, da casa, circa trenta minuti (a piedi, poi in metropolitana fino al capolinea di San Donato e poi con la linea 45 dell’autobus), sempre seduto e con grande distanza tra me e gli altri passeggeri (tutti con mascherina e molti anche con i guanti e oltre la distanza sociale minima richiesta).

Giunto in loco non ho visto neanche un solo umano e ho addirittura pensato di avere sbagliato sala.
Poi ho notato il pulsante di un campanello e ho suonato: subito è uscito un addetto, protetto fino ai denti, che mi ha immediatamente misurato la temperatura e quindi mi ha redatto un velocissimo check-in dicendomi, poi, di sedermi perché mi avrebbero chiamato. Io mi stavo sedendo, ma mi hanno subito chiamato e meno di cinque minuti dopo mi stavano già facendo un elettrocardiogramma, mentre mi misuravano la pressione, il battito cardiaco e mi prelevavano il sangue per controllare gli enzimi.
Praticamente, entrato alle nove del mattino, all’incirca, dieci minuti dopo avevano finito e mi rassicuravano subito sul fatto che non ci fossero fatti cardiaci in corso.

Dopo di che mi hanno continuato a monitorare per un’ora, misurandomi la pressione e altro ogni dieci minuti. Poi, mi hanno fatto sedere nel corridoio per tenermi ancora un’ora in osservazione, e quindi mi hanno dimesso con i relativi documenti.
Da notare che avevo avuto non poche resistenze a recarmi nell’ambiente settico per eccellenza, ma siccome io ho un parere diverso, rispetto alla maggiorana degli italiani, sulla sanità milanese, seppure con mascherina, guanti e occhiali che non mi sono mai tolto, sono andato lì abbastanza tranquillo e ho avuto modo di scambiare due chiacchiere con la dottoressa che mi ha visitato e gestito.

Così, com’era ovvio, si è parlato anche del coronavirus e lei ha detto delle cose che contrastano anche moltissimo con diverse realtà che sono state raccontate dai media.
Dico subito che quanto segue non vuole essere una critica a ciò che ha scritto Natalia e anche Sandro NH, ma semplicemente un’aggiunta per future riflessioni-conclusioni che forse non potranno mai esserci, ma su ciò tornerò brevemente in chiusura di questo capitolo.

Innanzitutto la Dottoressa mi ha detto, non senza orgoglio, che solo due ospedali a Milano non hanno avuto un solo caso di infezione del personale medico: l’ospedale Sacco e il Monzino che è il primo grande ospedale europeo tutto dedicato alla cardiologia.

Poi, il piccolo colpo di scena per me (riporto a memoria):
“Ci sono stati tanti morti, troppi, anche perché si è fatto un gran baccano in televisione e sui giornali per convincere la gente a non andare in ospedale. Il risultato è stato che molti, moltissimi, arrivavano qui quando ormai era troppo tardi e io stessa ho visto morire, davanti a me, due pazienti che attendevano il ricovero in Pronto Soccorso…”.

Effettivamente sono rimasto basito per i molti motivi che vi sto scrivendo dal 1° febbraio scorso, spessissimo. Mi sono trovato e mi trovo tanto d’accordo con l’analisi che ha fatto Natalia perché è stata confortata da tanti scienziati di livello internazionale. E, a monte di tutto, resta il fatto che quando è arrivata l’ondata forte di ricoveri, gli ospedali lombardi non erano per nulla preparati in quanto il Governo, a partire dalla famosa conferenza stampa del 30 gennaio, non solo aveva dichiarato di avere tutto sotto controllo, ma – ripetutamente – aveva confermato che le mascherine non erano utili e, invece, oggi, a quattro mesi dall’inizio della crisi, lo stesso governo prevede multe salatissime per chi non usa la mascherina e in alcuni casi perfino l’arresto. Ma come sanno anche i bambini, proprio in quella fase, le mascherine mancavano perfino per il personale medico (Di Maio ne regalava un cargo intero alla Cina…).

E allora?
Possiamo mai dire che il medico con cui ho parlato io fosse di serie B? Non mi ha dato per nulla questa idea e, tanto per fare un esempio, lei usava guanti, mascherina e visiera rigida di plastica e ci ha tenuto ad aggiungere: “Da quando è scoppiata la crisi, io vado una sola volta in bagno, per ogni turno di lavoro perché ho dei bambini piccoli a casa e voglio evitare il contagio ad ogni costo”.

Ecco, come dicevo, ciò non cancella, a mio parere, le molte cose giuste dette da Natalia.
Lo stesso dicasi per le osservazioni, al limite della visione lombrosiana, di Sandro NH.
Con questo voglio sottolineare nuovamente  – e lo ripeterò fino alla noia – che a noi tutti mancano delle variabili per avere un quadro completo della vicenda, a cominciare da quello che potremmo chiamare “Il mistero Portici” di cui ho scritto nelle pagine precedenti: lì dove avremmo dovuto attenderci una vera strage, ci sono stati pochissimi casi di infettati e pur volendo accettare che la sanità campana sia la migliore del mondo, restano comunque interrogativi assoluti su quanto non è accaduto lì.

A presto.






Oggi, lunedì 25 maggio 2020, vi propongo di dare un’occhiata a quanto segue. Sapete già dello scambio polemico tra Roberto Burioni e Giulio Tarro. Il primo ha detto, in diretta TV, che se Giulio Tarro era stato proposto due volte per il Nobel della medicina, allora lui aveva partecipato a Miss Italia. E forse è vero. Leggiamo, qui di seguito, i due curriculum vitae:





Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia
Dottore di Ricerca in Scienze Microbiologiche
Specialista in Immunologia Clinica ed Allergologia
Nato a Pesaro il 10 dicembre 1962, ha conseguito nel 1981 la Maturità Classica al Liceo “Raffaello” di Urbino e nel luglio 1987 la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Microbiologiche e Virologiche presso l’Università degli Studi di Genova.
Ha frequentato come Visiting Student per un periodo complessivo di due anni i Centers for Disease Control di Atlanta ed il Wistar Institute presso la University of Pennsylvania nei laboratori del Dr. Hilary Koprowski e Carlo Maria Croce
Dal 1988 è stato Visting Scientist presso il Center for Molecular Genetics dell’Università della California di San Diego, dal 1991 è stato Visiting Investigator presso il Dipartimento di Immunologia dello Scripps Research Institute La Jolla, California, USA nei laboratorio del Dr. Dennis R Burton.
Nel novembre 1995 ha preso servizio come Ricercatore Universitario Confermato presso il Policlinico Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma; nel 1999 si è trasferito presso la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Ancona, dove dal 2000 al 2004 ha ricoperto per incarico la cattedra di Virologia presso la Facoltà di Scienze.
Dal 2004 è in servizio presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, prima come Professore Associato, poi come Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia.
È responsabile di un laboratorio di ricerca immunologica volto allo studio della risposta immune contro patogeni umani, alla messa a punto di farmaci basati su anticorpi monoclonali umani ricombinanti e nell’utilizzo di strumenti molecolari per la diagnostica precoce di malattie infettive
È autore di numerosi lavori scientifici su riviste internazionali ed è stato relatore a numerosi congressi internazionali. È titolare di brevetti internazionali relativi a procedure di immunologia molecolare, anticorpi monoclonali umani e a farmaci immunologici.
Dal 2010 al 2017 è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia.
Dal 2016 è Presidente del Corso di Laurea in Igiene Dentale.

dalla pagina: 

Vediamo adesso il curriculum vitae di Giulio Tarro, dalla pagina:


Formato europeo per il curriculum vitae
Informazioni personali
 Nome
  GIULIO FILIPPO TARRO
Indirizzo

  VIA POSILLIPO 286 – 80123 NAPOLI
Telefono

  +39-081-5750090 – +39-081-5463222 – 3357758251 – 337972238
Fax

  +39-081-5750090
E-mail

  gitarro@tin.it – giuliotarro@gmail.com
 Nazionalità

  ITALIANA
 Data di nascita
09-07-1938 – MESSINA
 Esperienza lavorativa
   
• Date (da – a)
• Nome e indirizzo del datore di lavoro
• Tipo di azienda o settore
• Tipo di impiego
• Principali mansioni e responsabilità
  Assistente di patologia medica Università di Napoli dal 01-02-1964 al 31-05-1966.
- Assistente della divisione di virologia e ricerca per il cancro del The Children Hospital Research Foundation di Cincinnati Ohio dal 01-09-1965 al 30-06-1968
- Professore di ricerche pediatriche presso la divisione di virologia e ricerca per il cancro del The Children Hospital Research Foundation di Cincinnati Ohio dal 23-11-1968 al 30-09-1969
- Ricercatore del CNR Centro Nazionale Ricerche dal 01-01-1966 al 01-01-1975
- Professore di virologia Oncologica presso la I Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ Università di Napoli dal 24-01-1972 al 31-10-1985
- Professore di Microbiologia e di Immunologia applicata alla Nefrologia presso la scuola di specializzazione in Nefrologia Medica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ Università di Napoli dal 1972 al 2006
- Direttore di progetto National Cancer Institute dal 09-04-1971 all’ 08-04-1975
- Ricercatore Senior del Public Health Service NCI Frederick Cancer Center, Maryland USA dal 13-02-1973 al 31-05-1973
- Primario virologo presso l’ Ospedale Cotugno (NA) dal 01-06-1973 al 31-07-2006
-E’ stato Presidente dal 1998 al 2007 del Comitato Etico dell’A O “D. Cotugno”
- Componente del Comitato Etico del centro di Riferimento Oncologico della Basilicata, Rionero in Vulture (PZ) dal 2005 al 2013
- Membro del Senato Accademico dal 1990 dell’Univ. Costantiniana di Providence, Rhode Island e dal 1994 dell’Univ. Pro Deo di New York
- Accademico onorario dell’Università Sancti Cyrilli di Malta dal 2001
- Rettore onorario dal 2003 dell’Università Ruggero II dello Stato della Florida negli USA
- Nominato Presidente da parte del Senato Accademico il 5-6-2013
- Presidente dellaSocietà consortile della Regione Campania “Centro Campano Tecnologia e Ambiente (CCTA) dal 02-03-2004 alla fine del 2012
- Direttore di Dipartimento dei Servizi Diagnostici presso l’Ospedale Cotugno (NA) dal 13-02-2003 al 12-02-2006
-Primario Emerito dell’ A.O. “D. Cotugno” con delibera n.525, 23-11-2006
- Professore aggiunto del Dipartimento di Biologia alla Temple University di Filadelfia (USA) dall’1-4-2007 ad oggi
-Presidente della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera, WABT UNESCO, Parigi dal 2-1-2007.
- Presidente a vita (DPR. 3/1/78) della Fondazione T. & L. de Beaumont Bonelli, per le Ricerche sul Cancro, ente con personalità giuridica riconosciuta dal Presidente della Repubblica con D.P.R. del  3/1/78.
- Presidente della Norman Academy dal 2008
Istruzione e formazione
• Date (da – a)
• Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione
• Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio
• Qualifica conseguita
• Livello nella classificazione nazionale (se pertinente)
  Diploma di maturità classica Liceo Maurolico Messina
Laurea in Medicina e Chirurgia voto: 110/110 e lode, 1962 presso l’ Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Laurea in Medicina h.c. Università Pro Deo, Albany, New York 1989, laurea h.c. in Immunologia, Accademia Santa Teodora di New York 1991, laurea h.c. in Bioetica, Università Costantiniana di Cranston, Rhode Island (USA) 1996, specializzazione in Malattie Nervose e Mentali voto: 70/70 e lode presso l’ Università degli Studi di Napoli 1968, libera docenza in Virologia, Ministero della Pubblica Istruzione 1971 Roma.
Master of Science in Biomedical Technologies, A.S.A.M.University, Rome 2008
Lauree h.c. in Scienze Sociali all’Univ. di Bonakè, Abidjan, Costa D’Avorio, 2010
Scheda di autorità (autore) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (IT/ICCU/CFIV/114842)
Capacità e competenze personali acquisite nel corso della vita e della carriera ma non necessariamente riconosciute da certificati e diplomi ufficiali.
Gli studi più noti hanno dimostrato l’associazione degli Herpesvirus con alcuni tumori dell’uomo. Nel ’79 ha isolato il virus respiratorio sinciziale nei bambini affetti durante l’epidemia del “male oscuro” di Napoli. Attualmente è impegnato nel separare antigeni tumorali ed identificare il loro valore nella diagnosi e nell’immunoterapia. Dell’esperienza maturata nella gestione dei servizi di interesse pubblico presso l’A. Ospedale Cotugno e del Monadi, nel periodo di unione delle due aziende ospedaliere, ha condotto dei progetti finalizzati per quel che riguarda gli aspetti diagnostici e terapeutici, nell’ambito delle epidemie ricorrenti della Regione Campania dal colera alle epatiti all’AIDS e più recentemente alla SARS ed all’influenza aviaria; infine, è stato in grado di formare e qualificare numeroso personale che a sua volta ha poi diretto e organizzato non solo nell’ambito dell’ A. O. Cotugno, ma di anche di altre strutture sanitarie, con responsabilità direttive in Italia ed all’estero.

Prima lingua
Altre lingue
  Conosce perfettamente l’inglese (cinque anni di permanenza negli USA), conosce anche bene il Francese relazione e interviste, conosce pure il Tedesco relazione al Palazzo dei Congressi di Berlino e scritti come da curriculum, conosce anche lo Spagnolo relazione a Madrid sempre vedi curriculum, conosce moderatamente il Russo frequenza all’associazione Italia-URSS e appartenente ad accademie della Russia e dell’ Ucraina come da curriculum.
 Capacità e competenze relazionali
Vivere e lavorare con altre persone, in ambiente multiculturale, occupando posti in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in squadra (ad es. cultura e sport), ecc.

Nell’ambito di tutte le esperienze di direzione summenzionate si è occupato di organizzare la formazione e la qualificazione del personale diretto; In modo particolare evidenzia il delicato ruolo nel qualificare il personale scelto per la costituzione del Reparto di Virologia presso l’Ospedale Cotugno; identico impegno è stato profuso nell’organizzare e formare il personale nell’ambito degli studi effettuati per il microscopio elettronico.
Nell’ambito di Presidente del Comitato tecnico Scientifico del Consorzio Interuniversitario Alta Formazione “Alberto Moravia” si è occupato di valutare le scelta operate dagli organi competenti nel settore della didattica, del tutorato e del diritto allo studio.
Capacità e competenze organizzative
Ad es. coordinamento e amministrazione di persone, progetti, bilanci; sul posto di lavoro, in attività di volontariato (ad es. cultura e sport), a casa, ecc.
Come professore di “Virologia Oncologica” della I Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli fino al 1985 è stato responsabile dell’organizzazione della prima cattedra di virologia oncologica in Italia con tutti i relativi processi di strutturazione personalmente guidati in questo ruolo.
E’ stato responsabile anche di personale afferente all’ospedale, di borsisti e di personale sponsorizzato da enti privati e pubblici distaccati presso l’ente ospedaliero. Nelle responsabilità assunte negli obbiettivi aziendali di tipo finanziario ha condotto il passaggio dei laboratori di virologia da attività locale a quella regionale e quindi di centro di riferimento nazionale e internazionale per gli scopi della virologia scoprendo il “male oscuro di Napoli” (virosi respiratoria sincinziale) con budgets della regione del ministero della ricerca e della sanità.

Nella qualità di direttore di progetto del National Cancer Institute (USA) tra il 1971-75 ha organizzato  il laboratorio di Virologia presso l’Ospedale Cotugno con un Fondo Cassa del Mezzogiorno, per le apparecchiature necessarie, il personale e la strutturazione della divisione prima come associazione di ricerca che utilizzava i locali dell’ospedale (1971-73) e poi (1973-75) come Reparto Diagnostico di Nuova istituzione facente parte dell’Ente Ospedaliero Cotugno; in questo periodo ha portato avanti ricerca e si è occupato del finanziamento della stessa, iniziando come antesignano della virologia dell’ospedale di malattie infettive e ricoprendo il ruolo di primario  conducendo attività di ricerca e diagnostica insieme al personale dell’ospedale e volontari.Nell’ambito dell’esperienza di direzione della Fondazione T. & L. de Beaumont Bonelli per le Ricerche sul Cancro è stato in grado di organizzare congressi internazionali con la partecipazione di primi Nobel o di antesignani di malattie che portano il loro nome e quindi di condurre a livello amministrativo finanziario budgets dalla istituzione dell’ente morale ad oggi dirigendo personale tecnico/amministrativo e di ricerca; per la stessa Fondazione si è proceduto dal 1978 ad oggi alla gestione economico-amministrativa del rilevante patrimonio immobiliare della stessa, risolvendo con l’ausilio di professionisti incaricati anche delicate questioni di carattere legale.

È stato coordinatore scientifico dell’ipertermia extracorporea in pazienti con epatite C per il First Circle Medicine, Minneapolis USA (2000 – 2003).
Capacità e competenze tecniche
Con computer, attrezzature specifiche, macchinari, ecc.
1) “Antigenic regions of Tumor Liberated Particles (TLP) complexes and antibodies”. Priority date(s): IT July 7, 1992. Europe: Patent No. EP649433 granted on November 19, 1997 and validated in the following countries: Austria, Belgium, Denmark, France, Germany, Ireland, Nethelands, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom. Eurasia & AsiaAustralia: Patent No. 680198, granted on 11/13/97;Russian Federation: Patent No. 2141969, granted on 4/21/99;South Korea: Patent No. 237250 granted on 10/10/99. US, Canada, Mexico and BrazilUnited States: 1) Patent No. 5759792, granted on 6/2/98; 2) Patent No. 5747643, granted on 5/5/98; 3) Patent No. 5877294, granted on 3/2/99; Canada: Patent No. 2139518, (“Notice of allowance” dated 01/10/2003). 2) “Pharmaceutical compositions comprising natural human interferon” Priority dates: 02/28/1996, 6/14/1996) Patents IssuedEurope European Patent No. 0.886.527, granted on 9/12/01: Austria, Belgium, Denmark, France, Germany, Greece, Ireland, Liechtenstein, Luxembourg, Netherlands, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom. Other countries:Australia: Patent No. 722987, granted on November 30, 2000; Eurasia (Armenia, Azerbaijan, Belarrus, Kyrgyzstan, Kazakhstan, Maldava, Tajikistan, Turkmenistan): Patent No. 001147, recently granted (the granting date is not yet available). Georgia: Patent No. 2489, granted on July 25,2001; Italy: 1) Patent No. 1.283.945, granted on May 7, 1998; 2) Patent No. 1.284.852, granted on May 22, 1998.North Korea: Patent No. 33639, granted on December 24, 1999;Russian Federation: Patent No. 001147, recently granted (see “Eurasia”);3) “Urogenital carcinoma TLP complex peptides and antibodies thereof”. Priority date(s): IT October 10 1996. Europe: Patent No. EP851872 granted on April 18, 2001 and validated in the following countries: Austria, Belgium, Denmark, France, Germany, Greece, Ireland, Netherlands, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom. 4) “Immunogenetic TLP composition” Priority date(s): IT July 10, 1996.Europe: Patent No. EP938329 granted on May 29, 2002 and validated in the following :Austria, Belgium, Denmark, France, Germany, Ireland, Netherlands, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom. Other countries: Australia: Patent No. 725218, granted on January 25, 2001.Russian Federation: Patent Applications No. 2192274, granted on November 10, 2002. 5) “Sticking plaster for controlled release of natural interferon” Priority date(s): see PCT application. International Patent Application No. PTC/EP98/03809, filed on June  22,1998, has been extended in the following countries:  Australia, Canada, China, Europe, Japan, Mexico, New Zelanda, Norway, U.S.A. The International Preliminary Examination Report, issued at the end of the PCT procedure, has expressed a favourable opinion with regard to novelty, inventiveness and industrial applicability. Austria: Patent No. 84396/98 has been allowed and the corresponding Patent issued shortly. New Zelanda: Patent No. 509029 has been allowed and the corresponding Patent issued shortly. 6) “Transdermal pathch and tropical compositions comprising propylnorapomorhine”. Priority date(s): IT July 17, 1998. International Patent Application No. PTC/IE99/00066, filed on July         15,1999, has been extended in the following countries: Australia, Canada, China, Europe, Japan, Mexico, New Zelanda, Norway, U.S.A. The International Preliminary Examination Report, issued at the end of the PCT procedure, has acknowledged the novelty of the claimsJapan: Patent Applications No. 2000-559833, filed on January 15, 2001.Mexico: Patent No. 000527, filed on January 15, 2001.Norway: Patent Applications No. 20010248, filed on January 15, 2001.  7) “Use of rubidium and in particular rubidium chloride as an antimaniac agent and stabilizer for mood swings”. Priority date(s): IE April 19, 1999. International Patent Application No. PTC/IE00/0004, filed on April 17,2000, has been extended, within the terms foreseen by the international conventions, in the following countries: Canada, China, Europe, Japan, Mexico, New Zelanda, Norway, U.S.A. The International Preliminary Examination Report, issued at the end of the PCT procedure, has expressed a favourable opinion with regard to novelty, inventiveness and industrial applicability. 8) “TLP Peptides and DNA-sequences coding the same”. Priority date(s): IT February 25, 2000. The International Patent Application No. PTC/E001/01857, filed on Februry 20,2001, has been extended, within the terms foreseen by the in ternational conventions, in the following countries: Australia, Brazil, Canada, China, Japan, North Corea, Russian Federation, South Corea, U.S.A. Europe, designating: Austria, Belgium, Cyprus, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Luxembourg, Monaco, Netherlands, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland Liechteinstein, Turkey, United Kingdom. The International Preliminary Examination has been concluded (IPER issued on May 21, 2002) with a positive opinion regard to novelty, inventiveness and industrial applicability of the claims concerning the cDNA of TLP, the peptide coded by the same and the relevant pharmaceutical compositions. 9)  “Diphenyl ketoaldehyde derivatives with anti-HIV activity”. Priority date(s): IT March 24, 2000. The International Patent Application No. PTC/EP01/03343, filed on March 23,2001, has been extended, within the terms foreseen by the international conventions, in the following countries: Australia, Brazil, Canada, China, Japan, Mexico, New Zelanda, Norway, Russian Federation, South Africa, U.S.A. Europe, designating the following countries: Austria, Belgium, Cyprus, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Luxembourg, Monaco, Netherlands, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland/Liechteinstein, Turkey, United Kingdom. The International Preliminary Examination Report, issued at the end of the PCT procedure, has acknowwledged the novelty of the invention. 10) “Compounds with anti-Rhinovirus activity”.Italy: The Patent Application filed on June 9,2000 under No. MI2000A001288, has not been extended. 11) “Slow release” pharmaceutical compositions comprising lithium carbonate. Priority Date(s): IT August 6, 2001.
Priority: IT/10.08.00/ITA MI001868 + IT/14.O2.01/MI000299. Designated states: AT, BE, CH, CY, DE, DK, ES, FI, FR, GB, GR, IE, IT, LI, LU, MC, NL, PT, SE, TR.  The International Patent Application No. PTC/EP01/09054, filed on August 6,2001, and extended, within the term foreseen by the international conventions, in the following countries: Europe, designating the following countries: Austria, Belgium, Cyprus, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Luxembourg, Monaco, Netherlands, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland/Liechteinstein, Turkey, United Kingdom, and moreover in: “Euroasiatic Area”, designating the following countries: Armenia, Azerbaijan, Belarrus, Russian Federation, Kyrgyzstan, Kazakhstan, Maldava, Tajikistan, Turkmenistan.Australia, Brazil, Canada, China, Japan, U.S.A.On October 2, 2002, the IPER (International Preliminary Examination Report), has expressly acknowledged novelty,  inventiveness and industrial applicability of all the five claims. 12) “TLP Antigen and diagnostic applications thereof”. Priority Date (s): IT, June 29,2001.The International Patent Application No. PTC/EP02/07020, filed on June 25, 2002, has been published on January 9, 2003 under No. WO03/002591.The international preliminary examination concluded within October 29, 2003, while the national/regional started within December 29, 2003. 13) “Fusion Proteins containing TLP peptides”.

Priority Date (s): IT, November 30, 2001. The International Patent Application No. PTC/EP02/13470 has been filed on November 29, 2002.  14) “Compounds with anti-Rhinovirus activity”. The Italian Patent Application (No. MI2002A000966), filed on May 8, 2002, extended within the priority year as PTC application. Date (s): December 13, 2004. Application No./Patent No.: 03727431.3-2123-EP0304673. Date of filing: May 5, 2003. Priority: IT/08.05.02/ITA MI20020966. Designated states: AT, BE, BG, CH, CY, CZ, DE, DK, EE, ES, FI, FR, GB, GR, HU, IE, IT, LI, LU, MC, NL, PT, RO, SE, SI, SK, TR. 15) “Pharmaceutical composition containing the association LevodopaCarbidopa”. Italian Application filed on April 18, 2003. 16) “Pharmaceutical compositions containing interferon f or the treatment of Human Papilloma Virus Infections”.Italian Application filed on April 18, 2003. 17) “Method of treating viral hepatitis by administration of liquid human interferon”.                                                                               Issued on April 26, 2005 Patent 6884411 – US classes.
Capacità e competenze artistiche
Musica, scrittura, disegno ecc.

Selected publications (over 500 articles in total)
Recherches sur le mechanisme d’action d’un groupe de medicaments a activité antivirale (produits chetoaldéhydiques du diphényle et leur derivés): Facteurs qui interferent sur leur activité protectrice in vivo. (with F. Magrassi, P. Altucci et al.). III Internat. Congr.  Of Chemotherapy – Stutgart, July 1963. Proceedings, pag. 783 (1964).  Studies on the mechanism of antiviral activity of ketoaldehyde derivates of biphenyl. (with F. Magrassi, P. Altucci et al.) International “Symposium on non specific resistance to virus infection, Interferon and viral chemotherapy” Smolenice, September 1964. Chemotherapia 9, 341, 1964. Studies on the mechanism of antiviral activity of biphenyl ketoaldeydes. (with  F. Magrassi, p. Altucci et al.) Proceedings of the Fourth Congress of the Hungarian Association of Microbiologists Akadémiai Kiado Budapest 1964, pag. 11. Properties of an avirulent influenza A virus variant derived from drug treated mice infected with PR8 virus. (with F. Magrassi, et al.) In “Antimicrobial Agent and Chemotherapy” pag 605 (1965). Properties of an avirulent influenza A virus variant derived from drug treated mice infected with PR8 virus. (with F. Magrassi, et al.) Arch. ges. Virusforsch, 18, 422, 1966. Effect of Streptovitacin A on replication of RNA virus (poliovirus). Proc. Soc. Exp. Biol. Med. 126, 535. 1967. Virus Specific, Labile, Nonvirion Antigen in Herpes Virus Infected Cells. (with A. B. Sabin) Proc. Natl. Acad. Sci. U.S. 65, 753, 1970. Increase in Preexisting Cellular Antigen Combining Groups al Different Times after Infection with Different Viruses. (with A. Sabin) Proc. Natl. Acad. Sci. U.S. 67, 731, 1970. Studies on the mechanism of antiviral activity of Ketoaldheide derivates of bifhenil. (with F. Magrassi et al.) Rev. roum. d’inframicobiol. 5, 275, 1968. Effect of two methisazone derivatives on herpes simplex virus replication. (with P. Mastroeni). VII Intern. Congress of Chemoterapy, August 1971 Avicenum, Czechoslovak Medical Press, Praga, pag. 273. Soluble Membrane Antigens of Lip and Cervical carcinomas: Reactivity with Antibody for Herpesvirus Nonvirion Antigens. (with A.C. Hollinshead) Science 179, 698, 1973. Apperance in Trypsinized Normal Cells of Reactivity with Antibody Presumably Specific for Malignant Cells. Proc. Nat Acad. Sci. USA 70, 325, 1973. Nonvirion Antigens Produced by Herpes Simplex Viruses I and 2.  (with A. B. Sabin) Proc. Nat. Acad. Sci. USA, 70, 1032, 1973. Herpes Simplex and Herpes Genitalis Virus in Etiology of Some Human Cancers. (with A. B. Sabin) Proc. Nat. Acad. Sci. USA, A70, 3225, 1973. Studies of Tumor-specific and Herpes Virus Non virion Antigens.  (with A. Hollinshead et al.) Cancer Res. 34, 1122, 1974. Characterization of herpesvirus non virion antigens: relation to squamous cell  arcinomas.(with A. Hollinshead, W. Rawls e P. Chretien) In E. Kurstak and R. 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Cell-mediated immunity to Herpes Simplex virus types 1 and 2 antigens in leucoplakia and carcinoma in man. (with E. J. Shillitoe, T. Lehner) Oncology 33, 192, 1976. Detection of early antigens in nuclei of cells infected by cytomegalovirus, Herpes Simplex type 1 and 2 by anticomplement immunofluorescence and blocking assay to demonstrate their specifity.(with G. Giraldo, E. Beth, U. Hammerling, F.M. Kourilsky)Int. J. Cancer 19, 17, 1977. Enzyme Linked Immunosorbent Assay for Herpes Simplex Virus Tumor-associated Antigen. (with R. Cocchiara et al.) Cancer 45, 938, 1980. An Immune Enzymatic Assay for Purified Tumor Associated antigen of Herpes Simplex Virus.(in coll.) Cellular and Molecular Biology 25, 329, 1980. Purification of Herpes Virus Tumor Associated Antigen from Human Kidney Carcinoma. (with R. Cocchiara et al.) Cancer 46, 1594, 1980. Foreword of the proceedings of the First International Congress of Viral Oncology The role of Virus in Human Cancer, vol. 1 Elsevier, North Holland, 1980. Herpes Simplex Virus Tumor Associated Antigen (HSV-TAA) Detected by the Enzyme-Linked Immunosorbent Assay (ELISA). in The Role of Viruses in Human Cancer, vol. 1, Giraldo e Beth Editori, Elsevier North Holland inc., pag. 108, 1980. Il TAF test: un nuovo metodo per la diagnosi di alcuni tumori. Rivista Medica della Svizzera Italiana 45, 245, 1980 Monoclonal Antibodies to Herpes Simplex Virus Tumor Associated Antigen. (with A. Karpas e T. Wheeler) International Workshop on Herpesviruses Soc. Edizioni Esculapio, Bologna 1981, pag. 232. Circulating Immunocomplexes (CIC) in Sera of Patients with Herpes Simplex Virus (HSV) – Associated carcinomas. (in coll.) International Workshop on Herpesviruses Soc. Edizioni Esculapio, Bologna 1981, pag. 236. Traitment de la herpetique avec le metiseprinol. Aspect clinique et histologique (with Gorgone G., Cavallaro N., Scaletta S., Carnazza S., Ricci M., Gala Trinchera G., Cordaro S.) Bull. Soc. Belge Ophtal. 192 113-123 1981  Perspectives and limits of an immunoenzymatic assay (ELISA) for Herpes Simplex Virus (HSV) Tumor-Associated Antigen (TAA). Cancer Detection and Prevenction 4, 47, 1981. An immunoenzymatic assay for herpes simplex virus tumour associated antigen in gynaecological oncology (with Magli G., Scimone C., Flaminio G.,D’Alessandro G., Mascolo A., Magli R., Saladino I.) Eur. J. Gynaec. Oncol. 1982 ISSN: 0392.2936.III.2 Further Studies on an Immunoenzymatic Assay for Heres Simplex Virus-Tumor Associated Antigen. (in coll.) Clin. Immunol. Immunopath.. 25, 126, 1982. Human tumor antigens inducing in vivo delayed hypersensitivity and in vitro mitogenic activity. (with A. Pederzini et al.) Oncology 40, 248, 1983. As above Immunomodulation amd Therapy in Cancer (with Pedercini A. et al.) ed. H.H. Fuderberg, P. Pontiggia, C. 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Abstract book of the 2nd Internationl Congress “Advance in Management of Malignannces, Ascoli Piceno 28/5-1/6/1990 pag. 36 Histochemistry and Immunolohistochemistry in the diagnosis of prostatic carcinoma (with others)  Abstract book of the 2nd International Congress “Advances in Management of Malignancies”, Ascoli Pisceno, 28/5-1/6-1990, pag. 93  Epidemiological, serological, evolution aspects of HIV infection and related malignancies within Naples area (Jan ’86-Dec. ’89). Abstract book of the 2nd International Congress “Advances in Management of Malignancies”, Ascoli Pisceno, 28/5-1/6-1990, pag. 19. Methoden in vitro als tierversuchersatz bei immunologishen studien. in AA.VV. “Artze fur Die Abschaffung der Tierversuche” Bern 1990, p. 77 (German); p. 167 (French); p. 255 (Italian). Neutralization test and antibody titers in AIDS (with Valguarmera G. et al.) Clinica Europea 30 (2) June 1991 HIV Infection and Serological Response (with Esposito C. et al.) 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Not any longer sick children: prevention of viral diseases in pregnancy. WABT Congress, Budapest   Dec 10-12, 2010 – Book for Life Foundation. Giulio Tarro U.S. National Library of Medicine -  National Institute of Health – National Center for Biotechnology Information, Pub Med EN/IT.  Chiron, Settembre 2010. Emerging Viral Agent at Risk in Global Health Approciates to Early Diagnosis and Prompt Therapy, con C. Esposito. BIOCOMP 11: July 18-21, 2011, Las Vegas, Nevada (USA) CS REA Press. Lung Cancer Proteomics: Recent Advances in Biomarkers Discovery, con P. Indovina, E. Marcelli, P. Maranta. International Journal of Proteomics Vol. 2011 Article ID 726869, 7 pages. Mass – spectrometry based proteomic the road to  lung cancer biomarker discovering, con P. Indovina, E. Marcelli, F. Pentimalli, P. Tanganello ed A. Giordano. Mass – spectrometry Reviews, 2012. VirusSphere Doctor Mag, The Medical Web Magazine, 2012. Published in Wiley Online Library. Search in the Tumor Liberated Protein (TLP) for Specific Peptides of Non Small Cell Lung (NSCL) Cancer. BIOCOMP 12: July 16-19, 2012, Las Vegas, Nevada (USA) CS REA Press. Tracking the 2009 H1N1 Influenza Virus in the Italian Region Campania, con C. Esposito, A. Di Spirito et al. Journal of Cellular Physiology Vol 227: 2813-2817, July  2012. TLP Sequensed and Studied for its Functions with Targets Diagnostic and Therapeutic. Advanced Studies in Biology, vol. 5, 191-198, 2013. Origin of the Viruses and Their Evolutionary History. Adv. Studies in Biol. Vol. 5, 423-430, 2013. Viral Latency, Molecular Pathogenesis and Malignancy, in press.    TLP Sequenced and Studied for its Functions with Targets Diagnostic and Therapeutic, G. Tarro. Advanced Studies in Biology, Vol 5, n. 5, 191-198, 2013 HIKARI Ltd. From Sequence of Tumor Liberated Protein (TLP) to Function and Potential Targets for Diagnosis and Therapy, G. Tarro. BIOCOMP 11: July  2013, Las Vegas, Nevada (USA) CS REA Press. Origin of the Viruses and their Evolutionary History, G. Tarro. Advanced Studies in Biology, Vol 5, n. 9, 423-430, 2013 HIKARI Ltd. New Development on Tumor associated Antigen with specific target toward Lung Cancer, G. Tarro. International Journal of Research in Medical and Health Sciences, Vol. 4, Issue 2, ISSN 2307-2083, 29 June 2014. Viral Latency, Molecular Pathogenesis and Malignancy, G. Tarro. Global Journal of Science Frontier Research © Vol. XIV, Issue III, Vers. I, 2014. L’epidemia da virus Ebola. www.assis.it , 27 agosto 2014. Micoplasmi e micoplasmosi: 20 anni dopo, G. Tarro, P. Altucci. Estratto da Il Policlinico – sez. Pratica, vol. 121 – N. 9, Settembre 2014, pagg. 229-245. Ruolo dell’Etio-patogenesi in Medicina Interna. P. Altucci e G. Tarro. Policlinico Sez. Med. 2014; 121: 61-81, doi. 107353/polimed.2014.121. Migratory Phenomenons, Biothics and Vaccinations Advances in Microbiology (accepted Sept 2015) in cod 8 I. F. = 0,94. Bergamot (Citrus bergamia Risso and Poitean) Essential Oil,. Peel and Juice: a Review of Antimicrobiol, Anti-inflemmatory and other Medicinal Properties with Paolo Morabito et al. Clin. Microb. Rev. (accepted Sept 2015) in c.d.p. I.F. = 17. Lights and shadows of vaccinations. J of Vaccine Research and Development in c.d.p. Exegesis of Sabin poliovaccine in terms of medical science. J of Vaccine Research and Development in press. Le ombre dell’immunoprofilassi. Bollettino Ordine M.C. e O. Napoli, anno 85 n. 7 pagg. 12-13, dicembre 2015. Anti-Rhinovirus Activity of Ethyl1 4-(3-(2-(3-Methylisoxazol-5-Y1) Etthoxy) Propoxy) Benzoate (EMEB). Pharma Anal Acta 2016, 7:469. Doi: 10.4172/2153-2435.1000469.
Altre capacità e competenze
Competenze non precedentemente indicate.
Nell’ambito dei piani pluriennali di investimento si è occupato a fine concreto del finanziamento della Regione Campania per il microscopio elettronico e per le altre apparecchiature e reagenti predisposte a far del servizio di virologia punto di riferimento per la ricerca e la diagnostica a livello nazionale e internazionale, nel frattempo sono afferiti fondi di enti parastatali, vedi ENI e di industrie farmaceutiche. Esperienza di direzione più recente è quella nell’ambito della nuova organizzazione della Regione Campania, lungimirante rispetto agli obiettivi del III millennio, riguarda la Presidenza della società consortile a responsabilità limitata e la presidenza del Consiglio di Amministrazione del CCTA, dove è stato scelto dal Governatore Bassolino su proposta degli assessori dell’ambiente e della ricerca; nell’ambito di tale incarico si occupa dell’attuazione dei piani pluriennali  dell’ente “In House” della Regione Campania.
 Patente o patenti
Patente di guida automobilistica A e B
Patente di Abilitazione al comando di unità da Diporto senza alcun limite dalla costa
È iscritto nell’ Albo dei Giornalisti dal 10-01-1996, elenco dei pubblicisti
Ulteriori informazioni
LIBRI:
Oncologic Virology, Idelson, Naples 1979 • Pathology of AIDS, Mapograf, Vibo Valentia 1991 • With cancer one can live, Mapograf, Vibo Valentia 1992 • AIDS: what we can do what we must know, Mapograf, Vibo Valentia 1994 • Pocket File Research Collection, Doctor’s, Naples 1997, 6th edit., 2003 • To Prevent Is To Win, Italia Sud, Rome 1998 • Bioethics and Culture of Prevention, Apẻiron, Bologna 2001. Health without borders, Imago Media, Edition Piedimonte Matese, December 2004.  Health without borders, number 2, Rubbettino Editore, Soveria  Mannelli 2007. Safety no limits, Cassa Risparmio San Miniato 2008. Health without borders, 4. Ed. Helicon Arezzo 2009. Medicine and recent miracles, Totus Tuus Editors, May 2010. Health without borders, n. 5 ed Chiron, Feb. 2012. Campania, land of poisons, denaro Books, July 2012.
 PREMI E RICONOSCIMENTI:
Commendatore (1991) e quindi Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, D.P.R. del 14/10/99. “motu proprio” del Presidente Ciampi. Ha ottenuto numerose onorificenze e riconoscimenti diversi, tra cui 34 premi internazionali. Tra i premi e riconoscimenti: Premio Internazionale Lenghi dell’Accademia dei Lincei, Roma, per studi di Virologia, 1969; Medaglia d’Oro del Ministro della Pubblica Istruzione, conferita dal Presidente della Repubblica (1975); Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio (1985). Medaglia d’Oro “Al Merito della Sanità Pubblica” D.P.R. del 3/8/99; Premio alla carriera Sbarro Health Research Organization, Philadelphia 2010; Global Education Award al Festival Mondiale di Creatività nelle Scuole, Sanremo 10-04-2011; “Musa Uranio” al XLVII Premio Internazionale “Le Muse”, Palazzo Vecchio, Firenze09-06-2012; Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Imperiale dei Cernetic del Montenegro, Belgrado (Serbia), 08-06-2013; Premio Internazionale dell’Istituto Nazionale della Legione d’Onoore dei Cavalieri di Vittorio Veneto, Roma 15-06-2013.

ALTRI TITOLI:

Negli anni 1975-79 è stato designato da parte del Ministero della Pubblica Istruzione componente del Consiglio Scientifico della stazione Zoologica di Napoli negli anni 1995-98 è stato membro del Comitato Nazionale di Bioetica (Presidenza del Consiglio). Presidente della società italiana di immunoncologia clinico pratica dal 1990.  Presidente della lega internazionale dei Medici contro la vivisezione dal 1992 al 2012.

SERVIZIO MILITARE:

Capitano di Corvetta della Marina Militare Italiana e successivamente di Fregata.
 CITTADINANZE ONORARIE:
Siano (SA) 1999,  Montopoli Val D’ Arno (PI) 2001, Cassano delle Murge (BA) 2002,  Pompei (NA) 2005, Maschito (PZ) 2007, Forino (AV) 2015.



SONO ILLIBATO

Questo è il mio certificato di verginità al Covid19. Avrei preferito che fosse stato positivo perché qui in Italia non mi sarebbe servito a nulla, ma quasi ovunque, compresa la Sardegna, la Croazia e altrove, con il successivo tampone, mi avrebbe regalato quel famoso patentino che a cominciare dalla Emirates è un lasciapassare eccezionale.
Comunque questo può essere utile a qualcuno dei ventisei partecipanti alla giornata finale del 14 giugno, qui a Milano, del Corso di Astrologia Attiva del mio giubileo professionale.
A tal proposito preciso che solo pochi mi avevano chiesto di rimandarla, mentre la maggioranza mi aveva invitato a considerare la possibilità di anticiparla, ma — come sapete — la legge ce lo impediva.

Mi piace, però, notare, che avendo scelto la data (ex 31 maggio) un anno fa, alla fine mi sono sbagliato di poco… Tutti con mascherina e guanti, altrimenti non si entra. 





Le prove della notevole minore virulenza del Covid19 (mio post del 6/6/20)


Come ha spiegato a “Quarto Grado” il professore Arnaldo Caruso, presidente della società italiana di virologia, ciò si evince da prove scientifiche assolute. Egli, per portare avanti la propria tesi — e cioè che il virus è attualmente inoffensivo — non ha usato semplici aggettivi o espedienti narrativi come “addolcito, inoffensivo, poco virulento…”, ma ha mostrato delle foto di terreni di coltura di cellule sane attaccate con la “variante gennaio-febbraio” del coronavirus e poi con quella attualmente isolata negli ospedali di Brescia. Mettendo i due grafici a confronto, non con le chiacchiere, ma con i fatti è possibile dimostrare quanto da lui dichiarato. In modo assoluto e non relativo.






Una censura gravissima su Facebook

Un post che ho appena pubblicato (oggi è il 30 giugno 2020 e sono le 10.50 del mattino) è stato censurato ed è visibile solo a me (ho provato dall'account di Daniela). 
Ve lo ripropongo qui:

E, a proposito di Covid-19, ricevo e volentieri pubblico: "SONO CHIRURGO ONCOLOGO, NONCHE' REDATTORE DELL'ENCICLOPEDIA #MEDICA ITALIANA (U.T.E.T.). CORREGGO DELLE IMPRECISIONI. A OGGI #SARSCOV2 HA DETERMINATO 370.000 MORTI IN TUTTO IL PIANETA E NON MILIONI.
LA DEFINIZIONE DI #PANDEMIA E' ERRATA DAL MOMENTO CHE IL VIRUS INFLUENZALE E' CAUSA DI UN NUMERO DI DECESSI CHE VA DAI 350.000 AI 650.000 OGNI ANNO...E NON SE NE PARLA.
LA PATOLOGIA NON E' DEVASTANTE. I CASI TRATTATI IN FASE INIZIALE IN LOMBARDIA HANNO RISENTITO DI GRAVI INCOMPETENZE TERAPEUTICHE E TOTALE ASSENZA DI COORDINAZIONE COL #MINSAL. SOGGETTI IN CHIARA INSUFFICIENZA RESPIRATORIA SONO STATI INTUBATI O TRATTATI CON CASCHI CPAP...E SONO MORTI.
#IDROSSICLOROCHINA, IMMEDIATAMENTE SCONSIGLIATA, SI E' RIVELATO FARMACO DI PRIMA SCELTA NEI CASI INIZIALI E IN FASE MEDIANA DI SVILUPPO SINDROMICO. #AZITROMICINA SI ASSOCIA A IDROSSICLOROCHINA PER LA PREVENZIONE DI SOVRAINFEZIONI BATTERICHE POLMONARI.
#PAZIENTI CON SINTOMATOLOGIE ASSOLUTAMENTE SVINCOLATE DA INFEZIONE COVID-19 SONO STATI #CATALOGATI COME #COVID19 E HANNO INGROSSATO LE FILA DI UNA CASISTICA IMPROBABILE, RISIBILE E ASSOLUTAMENTE FALSA.
#OMS HA DICHIARATO SOLO VERBALMENTE LA PANDEMIA: NON ESISTE DOCUMENTO REDATTO A STAMPA.
LA DICHIARAZIONE E' AVVENUTA POCHE ORE PRIMA DEL RILASCIO DI #CEDOLE MULTIMILIONARIE CHE I "BENE INFORMATI" HANNO #RISCOSSO, SCOMMETTENDO SULLA #DICHIARAZIONE DI PANDEMIA, A OGGI #INESISTENTE.
IL #SIERO IPERIMMUNE DEI PAZIENTI GUARITI E' CURATIVO E A BASSO COSTO.
LE TERAPIE CI SONO E SONO STATE RODATE.
LE AUTOPSIE (PER CERTO CONDOTTE ANCHE IN CINA E I CUI ESITI NON SONO STATI COMUNICATI AL MONDO) HANNO EVIDENZIATO LA TROMBOSI DEI RAMI POLMONARI, RESPONSABILI DEI DECESSI DELLA MAGGIOR PARTE DEI PAZIENTI .
LE COMORBILITA' DA GRAVI A GRAVISSIME HANNO UCCISO I PAZIENTI #ANZIANI (MEDIA 80.2 ANNI) AFFETTI DA SARS-COV2 IN FASE AVANZATA, COME SEMPRE AVVIENE ANCHE PER LA COMUNE #FLU STAGIONALE.
GLI ANZIANI SONO STATI MAGGIORMENTE COLPITI A SEGUITO DELLO SHOCK POSTVACCINALE DA PREVENZIONE INFLUENZALE, VACCINO SOMMINISTRATO A OLTRE 159.000 SOGGETTI, CONTENENTE CEPPI ATTENUATI H1N1, ECCEZIONALMENTE VIRULENTI.
AMMESSO E ASSOLUTAMENTE NON CONCESSO CHE I 31.000 DECESSI REGISTRATI IN ITALIA SIANO IMPUTABILI A SARS-COV2 LA % DI MORTALITA' SULLA POPOLAZIONE TOTALE ITALIANA E' DELLO 0.050.
IL NULLA PIU' ASSOLUTO. A DISPOSIZIONE PER DATI E VALUTAZIONI STATISTICHE ADERENTI AI NUMERI DI #ISS.
#CADAVERI SONO STATI CREMATI PER #OCCULTARE LE GRAVISSIME #PROVE RELATIVE A IMPERIZIA, AZIONI ED OMISSIONI GRAVISSIMEh INTRAPRESE NEL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI DECEDUTI".
Sergio Resta. 

Torna a scrivere Ciro Discepolo: Io credo che fra non molto, a bocce quasi ferme, si dovranno tirare le somme di questo disastro e attribuire le responsabilità che, necessariamente, non andranno, al primo posto, agli assessori regionali, ma MOLTO PRIMA, all'OMS, all'UE e al Governo Italiano. Poi, volendo, ce la potremo prendere anche con il salumiere sotto caso. Ma questo solo in fondo alla lista.

E aggiungo e concludo, per oggi, che la presunta e tanto decantata onestà di questo governo, non fa per niente rima con incompetenza: decine di migliaia di vittime di cui queste persone dovranno rendere conto.

Appunto del 12 luglio 2020:


Non vi sembra gravissimo? 


Non mi riferisco tanto a tutta una serie di misure prese o da prendere sulle quali i maggiori scienziati del mondo sono nettamente in contrasto tra loro. E non guardo neanche al prolungamento dello “stato di emergenza” che ha, come primo effetto, subito dopo quello di limitare o di limitare ulteriormente le nostre già deboli libertà personali, utilizzando, soprattutto, come modus operandi per governare, una “mitragliata” di decreti legge e il non passaggio parlamentare di ogni singolo provvedimento. Ma ciò che mi sta spaventando di più, ultimamente, è l’appiattimento della stampa, tutta, su posizioni in cui lo sfacciato comune denominatore è la mancanza di critica a ogni provvedimento dell’Esecutivo e addirittura, come nel caso di questa immagine, l’uso mirato della propaganda per far accompagnare finanche un qualcosa di così terribile per tutti i cittadini, dal sorriso vergognoso del Premier, come se Egli stesse annunciando che abbiamo trovato il petrolio, in giacimenti immensi, al centro della pianura padana. 





Gabriele Paganella ha scritto:

Ciao Ciro, si è gravissimo e sono totalmente d’accordo con te sulla presa in giro più totale di questo governo e delle istituzioni più elevate nella gestione di questa follia, facendo diventare persino i tumori una malattia di serie b!!! e purtroppo sono preoccupato che questi imb.... ci possano chiudere ancora in casa. Astrologicamente cosa pensi dell’autunno? Quando Giove Plutone e Saturno si troveranno di nuovo congiunti in capricorno tra fine ottobre e novembre? A marzo insieme a loro vi era anche Marte a rincarare la dose, e probabilmente non vivremo la medesima situazione, ma qualche restrizione la metteranno nuovamente.

Confermo, Gabriele, ma non sono tanto preoccupato dal virus quanto dalla stupidità di chi ci governa.
Quando “quei tre” si sono stretti contemporaneamente agli ultimi gradi del Capricorno è accaduto quanto temevo e di cui avevo già scritto sul blog più di un anno prima: la tecno-dittatura o — se preferite — la dittatura “tecnico-scientifica”.

In nome di un presunto dio, la SCIENZA, si possono compiere tutte le bravate che si vogliono.
L’inutile fastidio di far passare tutto per le Camere, com’è scritto nella Costituzione, viene disinvoltamente superato con una mitragliata continua di decreti legge che, attuando il ricatto di sciogliere le Camere che significherebbe niente stipendio per la maggioranza degli attuali politici che dovrebbero cercarsi il primo lavoro della loro vita, si manda avanti il Paese con provvedimenti che in molti casi hanno finanche dell’assurdo.
Ecco un brevissimo estratto dallo stupidario generale di questi mesi che ha comportato tutta una serie di provvedimenti che stavano tra il comico e il demenziale:

-       il virus è inoffensivo a 1 metro di distanza
-       il virus è inoffensivo a 2 metri di distanza
-       il virus potrebbe essere contagioso all’interno di una nube virale lunga 8 metri
-       se c’è vento la nube virale potrebbe essere contagiosa anche oltre i 20 metri
-       lavarsi spesso le mani (nei primi mesi non è mai stata detta l’unica cosa davvero fondamentale: occorre avere sempre occhi, bocca e naso coperti, usando mascherina e occhiali).
-       Starnutire nel gomito
-       Parlare con un tono basso di voce per evitare di far giungere più lontano il Covid-19
-       In tram o metropolitana sedere a più di 1 metro di distanza dagli altri, ma se si è in aereo, allora vanno bene anche 20-30 centimetri di distanza
-       In cabina aerea non si può usare il trolley
-       Questa mattina che sto scrivendo (14 luglio 2020), è cambiato tutto: da domani, 15 luglio, si può usare il trolley, ma io devo partire e chi si fida? Preferisco portarmi solo delle magliette intime di ricambio e partire con uno zaino leggero.


Potrei continuare per molte pagine. Come dicevo, l’hashtag “SCIENZA”, scritto tutto maiuscolo e gridato ad alta voce, è stato il passepartout con cui “quei tre”, ammassati in Capricorno, hanno fornito alibi a chi ci governa, per “esigenze scientifiche”.

Una squallida prova la avemmo alcuni mesi fa alla trasmissione di Giletti su LA7, quando c’erano anche Vittorio Sgarbi e Alessandro Cecchi Paone. Come tutti sanno Alessandro Cecchi Paone è un giornalista “scientifico” e questo significa che ha tre testicoli invece di due, come tutti gli altri.
Con la sua arroganza-superficialità dei Sagittari (la sua Luna è in Sagittario e il suo Giove dominante è strettamente quadrato ad Ascendente, Mercurio e Marte) meno evoluti, egli ammanniva: “La SCIENZA dice”, “La SCIENZA ha dimostrato”, “Non si tratta di scelte politiche, ma di ragioni SCIENTIFICHE!” e via dicendo.
Allora, quando Sgarbi e Giletti, quasi all’unisono, gli diedero addosso con un “Ma di quale scienza parliamo, se ogni giorno essa postula tutto e anche il contrario di tutto?”.
Allora il nostro abbassò un po’ la cresta e invocò la sottomissione alla guida saggia di Mattarella che è come un padre per tutti noi…

Poi, con Saturno in Acquario, abbiamo assistito a un confronto aperto e critico tra scienziati, non sottomessi a un papa non meglio identificato e così abbiamo potuto ascoltare fior di scienziati, veri, con curriculum vitae di altissimo livello e non concorrenti a Miss Italia, che dicevano esattamente il contrario di tutti i tecno-scienziati sulla busta paga del Governo.
Di quei mesi il fatto a mio avviso più preoccupante fu il bavaglio messo ad Adriano Panzironi, il giornalista che spinge per farci cambiare le nostre insane abitudini alimentari abolendo al 100% gli zuccheri (pane, pasta, pizza, patate, legumi, ecc.).
La cosa è stata gravissima, soprattutto per il silenzio quasi totale con cui la stampa tutta ha accompagnato tale provvedimento: qui non si tratta di stabilire se i ricercatori delle università americane a cui egli si ispira abbiano o no ragione, ma siamo giunti, pari-pari, ai tempi dell’inquisizione. Per qualcuno di corta memoria consiglio la rilettura della vita del grande Giordano Bruno, spesa per buona parte in carceri a difendere le proprie idee e poi, quando giunse in quelle del Vaticano, dove neanche Mandrake l’avrebbe spuntata, disse pressappoco: “Facciamola finita: io non abiurerò un bel niente. Volete bruciarmi al rogo? Fatelo perché io continuerò a sostenere che è la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa”.

E lo bruciarono al rogo.

Anche io mi sono preso tanti insulti in rete.
Perché ho sottolineato come subito dopo lo step 1, il bavaglio delle opposizioni, c’è lo step due: l'imprigionamento o l’eliminazione fisica delle stesse. E se ciò avverrà a mezzo degli aerei con cui Pinochet lanciava nell’oceano i suoi prigionieri o se rimetteranno in funzione quella “luce di civiltà” che fu il rogo, a mio parere ciò ha pochissima importanza.
Quando “quei tre” si riuniranno nuovamente agli ultimi gradi del Capricorno, ci sarà una ulteriore sferzata da parte del Palazzo che, con la morte nel cuore e con vere lacrime di coccodrillo, in ossequio alla SCIENZA, sarà costretto a dare un nuovo colpo di vite alle libertà individuali, forse perché un primo vaccino sarà pronto e benché inutile (dato che il ceppo cambia in continuazione) ci obbligheranno a farlo oppure perché Conte, o chi per esso, chiederà “metodi più veloci per governare”, senza tutti i lacci e lacciuoli di un parlamento ormai solamente fastidioso.

Però, fortunatamente, guardando un po’ più avanti, io vedo nella risalita dell’Indice Ciclico Planetario l’inizio di una nuova primavera, magari con i provvedimenti del metodo De Luca (l’incredibile rinascita di Salerno), poi divenuto metodo Giuseppe Sala (il successo Expo che stava per svanire), quindi metodo Matteo Renzi e ponte di Genova, ma che passerà alla storia come “metodo Conte” con il quale si cominceranno a spendere a più non posso i tantissimi miliardi fermi da decenni e con essi arriverà l’aria nuova come ci fu già nei due importanti dopo guerra del secolo scorso e durante i favolosi anni Sessanta.

Un’ultima osservazione, non di poco conto, a mio parere.
Quelli tra noi, oggettivamente più spaventati dal virus (perché fargliene una colpa) hanno appoggiato le linee dure e durissime di questo governo e hanno anche negato che vi sia una dittatura, di fatto, oggi e qui.
Vediamo.
Con provvedimenti che hanno del demenziale, non ci fanno partire.
Se io fossi ricco, vorrei portare Conte & C. in tribunale per far valere le mie ragioni.
Loro affermano che il modo più sicuro per far cessare la pandemia sia quello di chiuderci tutti in casa e di uscire dopo i tempi di Chernobyl.
Io sostengo esattamente il contrario (ma anche grandissimi scienziati, seppure per motivi diversi dai miei, non concordano con ciò): non è chiudendomi in casa che aiuterò me e chi mi sta intorno a combattere la pandemia, ma esattamente facendo il contrario. Le stelle sono la variabile più importante per la vita sulla Terra, secondo noi che le studiamo da una vita.

Se io, con tutte le precauzioni possibili che poi significano mascherina e occhiali per tutto il viaggio e senza mai mettere le mani sul volto, vado a trascorrere un compleanno mirato assai protettivo per me e per la mia famiglia, secondo voi, sto agendo nell’interesse della collettività o contro la stessa?
Eppure ho letto il parere anche di molti astrologi che generalmente partono e che in questi mesi hanno teorizzato che è meglio non farlo.

Su questo punto credo che la schizofrenia governativa abbia raggiunto livelli a cui non avrei creduto neanche io: si fanno entrare a centinaia migranti covid-positivi che stanno accendendo nuovi focolai ovunque e si vieta il turismo miliardario di tantissimi americani, per esempio, che porterebbe denaro in grandi quantità nel nostro paese.
E sappiamo che da ieri è possibile fare tamponi in meno di cinque minuti (in pochi giorni si potrebbero organizzare screening di massa all’atterraggio di ogni volo).

Poi si dice agli italiani: potete partire anche per le vacanze e dal 1° luglio anche fuori dall’Europa. Bugie, bugie, bugie…
Se solo volete andare in Turchia — quindi non stiamo parlando del Brasile o della Nuova Zelanda — dovete dimostrare, con tanto di certificazione, che state andando lì per lavoro e al vostro ritorno dovrete fare una quarantena in Italia.

Se questo vi sta bene, allora credo che vi possa stare bene tutto e possiamo anche non chiamarla dittatura.







Il moi terzo libro in lingua francese

Sono assai lieto di annunciare la pubblicazione del mio terzo libro in lingua francese: FONDEMENTS  DE  L’ASTROLOGIE  MÉDICALES, edito da Ricerca ’90 sulla piattaforma Amazon e magnificamente tradotto e curato nell’editing dalla mia cara amica Léo Cuques.
Come tutti sanno, considero la Francia la mia seconda patria giacché lì sono depositate le mie più profonde radici astrologiche attraverso le opere del mio Grande Maestro, André Barbault. E non è neanche un caso se perfino la mia altra forte passione per la fotografia abbia in Henri Cartier-Bresson il punto di riferimento più alto che mi ispira tutti i giorni.
Le prestigiosissime Éditions Traditionnelles di Parigi pubblicarono il mio “Traité Complet D'Intérpretation Des Transits Et Des Révolutions Solaires En Astrologie” e il fatto che io sia l’unico italiano di tutti i tempi a essere stato pubblicato, con successo (il mio libro andò esaurito in pochi mesi), da questo editore che ha fatto la storia dell’astrologia in Francia e nel mondo, mi riempie fortemente di orgoglio.
Relativamente a questo mio terzo volume dedicato all’astrologia medica vorrei osservare solo poche cose.
In questa mia opera, secondo il mio parere, vi sono due perle assolute, in relazione alla storia dell’astrologia e all’astrologia stessa: qui, io, fino a prova contraria, ho indicato in maniera nettissima, e per primo, il collegamento astrologico delle patologie alla vista e all’udito. Oggi tutti si servono di queste mie scoperte, ma non sempre vengo citato per le stesse.
Succede, invece, che qualcuno mi chieda perché non ho indicato un elenco completo di tutte le patologie che affliggono gli uomini e le donne e di tutti i relativi riferimenti astrologici da osservare…
Sono certo che la maggior parte dei miei lettori e delle mie lettrici conosce la risposta…
Buona lettura a Tutti.

Je suis très heureux d’annoncer la publication de mon troisième livre en français : Les fondements de l’astrologie médicale, publié par Ricerca ’90 sur la plateforme Amazon. La traduction ainsi que la révision ont été magnifiquement coordonnées par ma très chère amie Léo Cuques.
Comme tout le monde sait, je considère la France ma seconde patrie. En effet c’est là que sont mes plus profondes racines astrologiques à travers les œuvres de mon Grand Maître André Barbault. Ce n’est pas un hasard non plus si même mon autre grande passion, la photographie, trouve en Henri Cartier-Bresson un point de référence très élevé qui est ma source d’inspiration quotidienne.
Les très prestigieuses Éditions Traditionnelles ont publié mon “Traité complet d’interprétation des transits et des révolutions solaires en astrologie”. Le fait que je sois le seul italien de tous les temps à avoir été publié, avec succès (mon livre fut épuisé en quelques mois seulement), par cet éditeur qui a fait l’histoire de l’astrologie en France et dans le monde me remplit fortement d’orgueil.
En ce qui concerne ce troisième volume consacré à l’astrologie médicale, je voudrais relever seulement certaines choses.
Il y a, à mon avis, dans ce travail, deux perles absolues relatives à l’histoire de l’astrologie et à l’astrologie elle-même. Jusqu’à preuve du contraire, j’ai été le premier à indiquer, de manière très nette, le lien astrologique des pathologies à la vue et à l’ouïe. Aujourd’hui tous se servent de ces découvertes sans pour autant que je sois cité. 
Il arrive par contre que quelqu’un me demande pourquoi je n’ai pas indiqué une liste complète de toutes les maladies qui affligent les hommes et les femmes et de toutes les références astrologiques à observer…
Je suis sûr que la plus grande partie de mes lecteurs et de mes lectrices connaît la réponse…
Bonne lecture à tous !








Avrei voluto scrivere molte cose relativamente al presunto trionfo italiano a Bruxelles e riguardante il Recovery Fund, per esempio quella piccola clausola (il potere di freno e di veto) che permetterà all'Olandese di ferro di bloccarci di tre mesi in tre mesi ogni volta che vorrà segnare con la matita rossa le nostre decisioni nazionali, ma poi ho pensato di lasciare perdere perché, quando si parla di politica, molti sono accecati e non ragionano più né con l'Astrologia e né con la propria testa. 
Allora mi limito a pubblicare poche righe di un mio contatto su Facebook che, a mio parere, fa assai onestamente il punto della situazione.
Devo, però, anche notare, con grandissima preoccupazione, che io ho pubblicato ciò ore fa e Blogger me lo ha anche licenziato, ma il commento non appare e, presumibilmente, impiegherà altre ore a comparire. Questo può significare una sola cosa che mi spaventa tantissimo: dei redattori lavorano sui vari social a leggere ed eventualmente a censurare i nostri post.
Ho già denunciato questa cosa e dei fan entusiasti dell'attuale governo mi hanno risposto che è tutto normale, ma per me non è affatto normale e da quando abbiamo abolito la Monarchia e ancora prima il Fascismo è un qualcosa di estremamente grave che succede solo ora.
Io non sono affatto tranquillo e non mi rassicura il fatto che tantissimi supporter politici dell'attuale governo lo siano.

Il post di Torres Modesto è il seguente:

Ho iniziato a seguire e poi votare il M5S mentre parlavano di no euro, di stampare moneta nazionalizzando la banca d’Italia, di no vaccini obbligatori, di controlli attivi sulle reazioni avverse, di commissione sui vaccini, di limitare le spese militari...
Siamo passati a “viva l'Europa”, “ce lo chiede il mercato”, sì a qualsiasi vaccino, “ce lo dice la scienza”, “viva l'Oms e Bill Gates”, no al controllo sulle reazioni avverse...
Prima raccolgono tutto il consenso popolare con voti record, poi, una volta al potere mutano forma e sostanza e ci ripropongono le solite vecchie supposte della politica nostrana di cui tutti erano stufi...

Bravi i Cinquestelle! Ora, a 37 anni, non ho più dubbi su cosa sia la politica.

Modesto Torres su Facebook









Un provvedimento che sembra essere l’ennesima prepotenza nei confronti del cittadino e che, invece, almeno in questo caso, può essere utilizzato come una risorsa.
Credo che entro un paio di settimane mi farò un viaggetto lampo, di poche ore, in uno dei quattro suddetti paesi così al rientro a Malpensa, finalmente, avrò diritto al tampone che vorrei fare da mesi e che mi dicono non sia possibile fare.
Per il governo italiano questo “secondo passaporto”, come sapete, non ha alcun valore, ma ne ha e come per molti governi stranieri e per diverse compagnie aeree.
Si tratterà di capire la tempistica (a evitare di dover restare alcuni mesi chiusi in casa in attesa dell’esame), ma, appena ciò sarà chiarito, mi fionderò all’estero.



Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla perché potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia:



For Everybody. It is not an important news, but I invite you to read it because it can explain, to someone, the why of a certain noise leading that disturbs, from a few years, the astrology:


Buona Giornata a Tutti.

Ciro Discepolo






Tutto il materiale contenuto in questo blog, testi, grafici e foto, rigo per rigo, è coperto da Copyright. È vietata ogni riproduzione parziale o totale senza previa autorizzazione dell’owner.


Per vedere bene i grafici zodiacali e le foto, occorre cliccarci sopra: si ingrandiranno.To see well a graph, click on it and it will enlarge itself. Passando il puntatore del mouse su di un grafico, leggerete, in basso a destra dello schermo, il nome della località consigliata. 
Se ciò non dovesse avvenire, vi consiglio di usare come browser Chrome di Google che è gratuito e, a mio avviso, il migliore.Where it will be my birthday?Passing the mouse pointer on a graph, you will read, in low to the right of the screen, the name of the recommended place. If this didn't have to happen, I recommend you to use as browser Chrome of Google that is free and, in my opinion, the best.
A che ora sarà il mio compleanno? (At what time I will have my Solar Return?): http://www.cirodiscepolo.it/inetpub/vvrot/oroscopi/rsmirata.asp


Qual è l’Indice di Pericolosità del mio Anno? 
CALCULATE, FREE, YOUR INDEX OF RISK FOR THE YEAR (as explained in the book Transits and Solar Returns, Ricerca ’90 Publisher, pages 397-399): http://www.cirodiscepolo.it/inetpub/oroscopi_net/free/formnascitam.asp?oroscopo=Punteggio


Quanto vale il mio rapporto di coppia?


Test Your Couple Compatibility
http://www.cirodiscepolo.it/inetpub/oroscopi_net/coppia_free/coppia1.asp


Una bibliografia quasi completa di Ciro Discepolo:

An almost complete bibliography of Ciro Discepolo: 
http://www.amazon.com/Ciro-Discepolo/e/B003DC8JOQ/ref=sr_ntt_s