domenica 24 settembre 2023

La strage di Parma per mano di Ferdinando Carretta, dal libro a cui sto lavorando

 



LA STRAGE DI PARMA PER MANO DI FERDINANDO CARRETTA, DAL LIBRO A CUI STO LAVORANDO (è una prima bozza)

 

 

Confesso che all’inizio di questo mio studio, quando appresi della sua assoluzione “perché incapace di intendere e di volere”, pensai subito ad una di quelle scorciatoie gestite da sapienti avvocati che permettono a “tanti furbi di farla franca.” Poi, iniziai ad approfondire il tutto, partendo dal Tema Natale del Pluriomicida e mi convinsi subito che la sua assoluzione fu certamente giusta. A mio parere, se non si fosse assolto Ferdinando Carretta, per “pazzia”, non si potrebbe assolvere alcuno.

 

Quando nel 1970 iniziai a studiare astrologia, uno dei miei primi lavori che mi impegnò moltissimo fu una ricerca astrologica sulla schizofrenia. Questo perché mi colpì tantissimo la caduta nella malattia mentale per eccellenza di una mia cugina di primo grado, quasi mia coetanea, che da quel momento fu inghiottita dalla malattia e non ne uscì mai più.

A quel tempo cercavo di portare avanti anche la mia prima analisi del profondo con un bravissimo analista junghiano, Antonio Speranza, che – tra le altre cose – mi permise di frequentare, per alcuni mesi, l’ospedale psichiatrico Frullone di Napoli per studiare dal vivo tanti affetti da tale malattia.

 

La mia esperienza fu scioccante, ma parecchio istruttiva.

Vissi quelle giornate con grande intensità emotiva, in un habitat che era a metà strada tra il carcere turco del film “Fuga di mezzanotte” e un girone infernale: ambienti enormi, con volte alquanto alte, dove decine e decine di malati, promiscuamente, si muovevano con delle tuniche simili. Diversi tra loro, sia uomini che donne, si denudavano e si masturbavano o defecavano davanti agli altri.

Quando chiesi al mio analista i dati di nascita degli schizofrenici, per poterli analizzare da un punto di vista astrologico, restai sconcertato dalla risposta: “In effetti, con la diagnosi di ‘Schizofrenia’, ce ne sono pochissimi (cinque o sei, NdR) e tutti gli altri vengono classificati a mezzo di diagnosi che sono al limite tra le grosse nevrosi e le psicosi.”

Continuai a studiare l’argomento attraverso i libri di Carl Gustav Jung, di Sigmund Freud, ma soprattutto di Silvano Arieti considerato ancora oggi il caposcuola in materia e di molti altri.

 

Pubblicai la mia ricerca che lessi a Milano, nell’ottobre 1975, al Primo Congresso Mondiale di Astrologia, nell’allora Palazzo della Scienza e della Tecnica.

 

Questo mio studio è parte importante del mio libro “I Fondamenti dell’Astrologia Medica”, Armenia editore, Milano, ma si può leggere anche nel mio sito, qui:

http://www.cirodiscepolo.it/Articoli/Schizofrenia.htm

 

In questo studio-ricerca giungevo alla conclusione che non è possibile distinguere direttamente uno schizofrenico attraverso il suo Cielo Natale, ma che da esso si possono estrapolare, con molta facilità, quelle che secondo la Scienza sono le cause o le concause fondamentali della malattia mentale:

 

1) - Rapporto frustrante con i genitori, i parenti prossimi e l’ambiente circostante, intesi anche come isolamento del soggetto rispetto al suo prossimo più ristretto.

2) - Valori psichici più indirizzati verso l’introversione.

3) - Forte inconscio rispetto all’io cosciente normale o inconscio normale e io cosciente debole.

4) - I valori di dissociazione da intendersi quali risultati di una personalità squilibrata o disarmonizzata dal punto di vista libidico.

5) - Prevalenza di aspetti astrologici negativi rispetto ai positivi e segni vari d’indebolimento di natura diversa.

 

Ecco perché, come ho già scritto, appena ho potuto osservare il Cielo Natale di Ferdinando Carretta, una volta che sono riuscito ad ottenere la sua ora di nascita dal documento anagrafico, mi è apparsa immediatamente giusta, sapiente e congrua la perizia che quattro illustri psichiatri, tra cui Vittorino Andreoli, permise ai giudici dell’epoca di emettere una sentenza a mio avviso dovuta dal punto di vista del diritto.

Osserviamo, infatti, il Tema Natale del Soggetto.

Due aspetti astrologici spiccano, subito, in mezzo agli altri: la strettissima dominante Plutone all’Ascendente e la strettissima congiunzione Sole-Nettuno.

Partiamo dalla seconda. In diversi dei miei libri ho scritto, estensivamente, relativamente alla congiunzione Sole-Nettuno e alla quadratura Sole-Marte ed all’altra Marte-Nettuno, soprattutto quando l’orbita di tali aspetti è strettissima, come in questo caso, che essa porta a quelli che personalmente chiamo “stati di coscienza alterati” i quali, a loro volta, possono battezzare la nascita di nuovi geni, di grandissimi artisti, di persone quasi totalmente folli o di semplici ultras della Curva B capaci di molte azioni violentissime.

Questo primo step riguarda tutti e 5 gli elementi indicati come importantissimi nella ricerca astrologica della schizofrenia.

Procediamo.

Anche la dominante Plutone, che è strettissimo all’Ascendente del cielo radix, è parecchio esplicativa nella stessa direzione.

In un mio saggio, “Dracula, la caduta dell’ICP, l’ingresso di Plutone in Capricorno, la spazzatura e altro ancora”, pubblicato su Google Book, dedico a Plutone alcune pagine e scrivo, tra le altre cose, quanto segue:

 

In questi giorni (sto scrivendo all’inizio di febbraio 2008) ho elaborato delle associazioni libere di idee tra un film davvero straordinario che non avevo mai visto (Dracula, di Francis Ford Coppola, edizione 2008 in Blu-ray), l’ingresso di Plutone in Capricorno, la brutta inclinazione nella quale ci troviamo all’interno della curva relativa all’Indice Ciclico Planetario e ciò che sta accadendo nel mondo, a cominciare dal dramma delle tonnellate di spazzatura a Napoli su cui molti politici corrotti hanno lucrato per decenni e migliaia di persone sono morte per cancro.

Ricordiamo che Plutone è signore dello Scorpione e ricordiamo che esso rappresenta la parte “peggiore” dell’ottavo segno zodiacale: innanzitutto la morte. Ma anche il male in senso lato, le pulsioni più animalesche dell’essere umano, la vendetta, le spinte sado-masochiste di molti esseri umani, la violenza, l’orrore, l’orrifico, l’ano, le feci, i prodotti della distruzione in senso lato. Potremmo continuare a lungo, ma questi primi selezionati elementi, mi sembra che possano descrivere bene ciò che intendo dire.

Il Capricorno è Terra, innanzitutto. Ma potremmo affermare, più in generale, che rappresenta la nostra Terra. Il simbolo grafico, l’icona del segno, è una capra che, arrampicandosi sulle montagne, batte il proprio zoccolo duro sulla roccia, sulla crosta terrestre. Il Capricorno è, evidentemente, molto in rapporto alla geologia.

Non mi soffermo sulla bellezza, in senso cinematografico, del capolavoro di Francis Ford Coppola ricavato dallo scrittore Scorpione (8/11/1847) americano Bram Stoker, di origini irlandesi. Le invenzioni sceniche, la maestria straordinaria nel raccontare per luci, colori, fotogrammi e musiche, l’orrifica e al tempo stesso affascinante storia del conte Dracula, trova nella nuova edizione in Blu-ray, in Full Definition e con l’eccezionalità dell’uncompressed sound, una nuova dimensione mai vista, neanche al cinema.

Come ricorderete la storia narra le vicende del conte Vlad Drakul che viveva in Transilvania (l’attuale Romania), nel 1480, quando i turchi si spinsero a nord e sterminarono intere popolazioni cristiane. Nella novella di Bram Stoker, il conte Dracula affronta i turchi in battaglia e vince, ma costoro, per vendicarsi (Plutone), lanciano una freccia nel suo castello in cui annunciano la falsa notizia della sua morte, notizia che induce sua moglie a suicidarsi (Plutone) gettandosi dall’alto del maniero nel fiume sottostante.

Tornato a casa il conte impazzisce quasi per il dolore e scatena le forze più bestiali e animalesche del suo essere (Plutone), passando anche dalla condizione di buon cristiano a quella di nemico di Dio, alleandosi con il male (Plutone) nel disperato tentativo di riavere la sua sposa.

Egli, infatti, diviene immortale e prende sempre nuova vita suggendola a vittime occasionali attraverso il famoso doppio morso sul collo e relativo risucchio del sangue delle prede.

L’atmosfera del film è infernale (Plutone), tetra, funerea, dominata dal nero e dal buio (Plutone) e contrastata fortemente dal rosso del sangue che scorre abbondantemente per tutta la durata del film.

Dracula, potremmo dire, è il vomito del Demonio, l’escremento del Male che assomma, in un’unica natura, tutto l’odio, l’animalesco, l’orrendo che è contenuto nella figura di Satana.

Allo stesso modo, io credo, in questo picco assai basso dell’Indice Ciclico Planetario, che, a mio avviso, significa centinaia di milioni di morti nel mondo, soprattutto per malattie tumorali principalmente causate dall’inquinamento quasi totale del pianeta, due icone contemporanee venute alla ribalta (ma ne potremmo trovare tantissime altre), l’uscita in Blu-ray di Dracula e le immagini che fanno il giro del mondo con le tonnellate di spazzatura a Napoli (ma nel frattempo la Terra sta eruttando in mille altri modi tutti i veleni che le sono stati iniettati dentro attraverso discariche abusive, affondamenti dolosi di navi con scorie nucleari, inquinamenti volontari di fiumi, laghi, mari e terre…), mi sembra, se solo volessimo fermarci a ciò, che quanto descritto possa  rappresentare uno degli aspetti più inquietanti dell’ingresso di Plutone in Capricorno: non il solo, ma uno dei più significativi.

Credo che nei prossimi anni tutto ciò peggiorerà fortemente. Ma in lontananza possiamo già immaginare il futuro passaggio di Urano in Aquario dove la scienza, quella vera e non quella del Palazzo che è stata la massima responsabile del disastro ambientale attuale, a mezzo di idee e soluzioni che oggi definiremmo fantascientifiche, porrà rimedio, in grande misura, all’oltraggio velenoso che il nostro pianeta ha dovuto subire soprattutto a mezzo del disinvolto uso delle discariche, in senso lato, avutosi con il passaggio di Plutone in Sagittario.

 

 

 

Teniamo a mente, per adesso, un elemento illuminante su cui torneremo tra breve: Plutone, governatore dello Scorpione, è in opposizione ideale al segno del Toro che è governato da Venere e che riguarda la gola. Su questo asse, Eros-Thanatos, gola-vita-sesso-ano-morte si sviluppa una dialettica simbolica che ha molto a che fare con noi perché, come esamineremo tra breve, nel caso di Ferdinando Carretta, l’ano (le difficoltà a defecare) ed il sesso hanno avuto un ruolo importante nell’economia di tutta detta tragedia.

Torniamo ai 5 step che ho indicato come punti di osservazione privilegiati nella mia ricerca sulla schizofrenia:

 

1) - Rapporto frustrante con i genitori, i parenti prossimi e l’ambiente circostante, intesi anche come isolamento del soggetto rispetto al suo prossimo più ristretto.

2) - Valori psichici più indirizzati verso l’introversione.

3) - Forte inconscio rispetto all’io cosciente normale o inconscio normale e io cosciente debole.

4) - I valori di dissociazione da intendersi quali risultati di una personalità squilibrata o disarmonizzata dal punto di vista libidico.

5) - Prevalenza di aspetti astrologici negativi rispetto ai positivi e segni vari d’indebolimento di natura diversa.

 

E ripartiamo dal primo:

 

1) - Rapporto frustrante con i genitori, i parenti prossimi e l’ambiente circostante, intesi anche come isolamento del soggetto rispetto al suo prossimo più ristretto.

La strettissima quadratura Sole-Marte, enfatizzata al massimo dall’altrettanto stretta congiunzione Sole-Nettuno, dalla quadratura, sempre a meno di 1 grado, tra Marte e Nettuno e dalla congiunzione quasi assoluta di Plutone all’Ascendente, ci parla di un problema di padre, di un “enorme problema di padre.”

E, difatti, lo stesso vi era.

Questi stessi aspetti vanno, decisamente, nella direzione di una esagerata introversione.

Quanto elencato da me finora valida alquanto anche il punto 5 ed il punto 3:

 

5) - Prevalenza di aspetti astrologici negativi rispetto ai positivi e segni vari d’indebolimento di natura diversa.

3) - Forte inconscio rispetto all’io cosciente normale o inconscio normale e io cosciente debole.

 

Lo step numero 4, a mio parere, è di grandissimo interesse nell’analisi di questo caso:

 

4) - I valori di dissociazione da intendersi quali risultati di una personalità squilibrata o disarmonizzata dal punto di vista libidico.

Non tornerò a scrivere tutto quanto ho già pubblicato in diversi libri e mi limiterò, qui, solo a dire che per le mie analisi astrologiche l’indirizzo della libido è fondamentale.

La libido, secondo la mia personale Weltanschauung, fatta soprattutto di psicologia analitica e di astrologia, non è semplicemente la libidine, l’energia psico-sessuale di cui parla Freud, ma un qualcosa di più ampio, da leggersi in una visione junghiana: anche il sesso, ma a volte le corse ciclistiche, la cucina, il cinema, la poesia e via dicendo.

 

Nel caso del Soggetto essa ci viene indicata, marcatamente, dal forte stellium di Sole, Nettuno, Venere e Mercurio (quest’ultimo è in cuspide) nella terza Casa. Statisticamente parlando, tale ammasso produce scrittori, giornalisti oppure tassisti, autisti e simili; la comunicazione è il collante di tutto, sia che si tratti di un Indro Montanelli (Urano e Marte in terza Casa) che di una Oriana Fallaci (Mercurio e Giove in terza Casa) che di tanti tassisti o pony express (come lo stesso Carretta) che io conosco e che sono nati prevalentetemente nelle prime due ore del giorno (dalla mezzanotte alle due di notte) e quindi aventi il Sole in terza Casa.

 

Ma se ci stessimo riferendo ad un campione già selezionato di persone con gravi problemi psichici, a cosa farebbe riferimento tale ammasso planetario in questo specifico settore del quadro astrale?

 

Ai fratelli.

A Nicola Carretta, in questo caso.

 

E qui entriamo in un capitolo diverso, ma – a mio parere – non meno interessante per gli studiosi di questi argomenti: la direzione della libido, lo step numero 4 del mio elenco, rispetto alla genesi della malattia.

Ricondiamo quello che insegna il grande Silvano Arieti nel suo splendido trattato (Silvano Arieti, “Interpretazione della Schizofrenia”, attualmente edito da L’Asino d’Oro):

“.... è una reazione specifica ad un grave stato di ansietà, che ha avuto origine nell’infanzia e che viene provata nuovamente, in forma più intensa, in un periodo successivo della vita.”

 

Ed ecco che ci avviciniamo al punto, dall’angolo della mia prospettiva soprattutto astrologica: Ferdinando Carretta nasce con fortissime predisposizioni alla malattia mentale. Il suo Tema Natale ci parla di grossi, enormi, problemi in direzione di un fratello, soprattutto, ed in rapporto ad un problematico rapporto con suo padre.

Questa mia lettura sembra trovare una conferma esaustiva osservando le stelle del Soggetto in corrispondenza della nascita del fratello più piccolo, quando egli aveva tre anni e mezzo di età.

 

Ci torneremo.

 

Qui può esserci il primo “grave stato di ansietà” a cui fa riferimento Silvano Arieti: un bambino già estremamente problematico, con tendenze paranoiche, che vede assottigliarsi, nella sua visione specificamente polarizzata, l’attenzione del padre nei propri confronti.

Negli anni questo disagio aumenterà perché, come sappiamo, suo fratello più piccolo, fu tossicodipendente e credo anche sieropositivo, fatti per i quali ebbe “tutta l’attenzione dei suoi genitori” …

Inutile sottolineare che quando suo padre acquistò un camper per tre persone, quasi in automatico il disagio di Ferdinando ebbe un’accelerazione.

E giungiamo, così, alla seconda tappa del suo percorso di crescita difficilissimo, a quel momento così descritto da Silvano Arieti:

 

“…un grave stato di ansietà, che ha avuto origine nell’infanzia e che viene provata nuovamente, in forma più intensa, in un periodo successivo della vita.”

 

Qui potrei sbagliarmi con le date perché è difficilissimo ricostruire questa vicenda penale, “ben protetta” da tutta una serie di “paletti”, di “appropriate censure” a salvaguardia della sua privacy (?).

Credo che eravamo intorno ai quattordici anni della triste vita di Ferdinando Carretta. Ferdinando aveva difficoltà a defecare (Plutone fortissimo all’Ascendente!) Le sue difficoltà erano soprattutto in rapporto ai rumori che nel bagno di casa sua giungevano da un vicino capannone di lavoro.

 

Quando poteva, il ragazzo cercava di attuare questa importante funzione organica nel salotto di casa, luogo più protetto dai rumori, nell’appartamento di viale Rimini.

Egli aveva preso l’abitudine di defecare in un bicchiere, in una tazza o in un giornale, per poi liberarsi delle feci. Un giorno fu scoperto dal padre che lo apostrofò malamente ed i loro rapporti virarono decisamente verso il peggio, in una modalità probabilmente con poche chance di cambiamento.

 

Era avvenuto quel risveglio dei gravi stati di ansietà di cui parla Silvano Arieti nel suo trattato e Ferdinando sembra che decise allora di uccidere il padre, e anche la madre ed il fratello per non avere testimoni, per poter poi disporre liberamente della casa, soprattutto per poter defecare dove preferiva. Da notare che tale problema aveva instillato nel povero ragazzo anche un forte interrogativo sulle proprie capacità sessuali ed il quadro completo inizia – credo – a delinearsi in tutti i particolari.

A Pino Rinaldi, allora inviato di ‘Chi l’ha visto?’, Ferdinando Carretta spiegherà: “Allora ero completamente pazzo…”

 

Ancora più interessante, al netto del cordoglio che tutto ciò suscita in ognuno di noi, è tentare di leggere la vicenda dal punto di vista di Giuseppe Carretta, il padre del giovane pluriomicida.

Guardavo il suo grafico zodiacale e non capivo.

 

Vedevo una importante seconda Casa e ciò spiegava esaustivamente il successo che egli otteneva nella gestione del denaro (forse anche di fondi neri) dell’azienda per la quale lavorava. E fin qui tutto chiaro. Ma poi mi sarei atteso di trovare una tremenda quinta Casa, quella dei figli, e invece vedevo una tremenda quarta Casa, quella dei genitori e dei nonni, e allora non comprendevo…

Ho continuato a studiare il suo Cielo Natale, prima di ottenere altre notizie certe su tutto quanto era accaduto, e ho finito per comprendere che Giuseppe Carretta aveva avuto grossi, enormi problemi, sì dalla quarta Casa, ma non in rapporto ai genitori o ai nonni (forse anche da loro), bensì, soprattutto, dalla “vivibilità della propria casa” e, quando ho letto i particolari biografici di cui ho detto, mi è stato chiarissimo il perché dell’enfasi, nella simbologia astrologica, della copresenza di Marte e di Saturno in quarta Casa.

Il resto è storia.

 

E guardiamola, nuovamente, in stretto rapporto ai cieli di nascita, a quelli di Rivoluzione Solare e a quelli di Rivoluzione Lunare.

Ripartiamo da Ferdinando Carretta nato a Parma il 7 novembre 1962, all’1.45 di notte (questi dati, come tutti gli altri contenuti nel libro, li ho richiesti alle anagrafi di appartenenza. In alcuni casi ho avuto difficoltà enormi a ottenerli. Nella maggioranza dei casi si è trattato di procedimenti lunghi, ma dove i miei interlocutori, spiegato esaustivamente lo scopo della mia richiesta, sono stati gentili e disponibili. Fate molta attenzione perché sul web ho trovato errori enormi relativamente ai dati di nascita di molti dei soggetti esaminati in questo libro. In alcuni casi, come per la “Saponificatrice di Correggio”, l’ora di nascita era totalmente sbagliata. In questo caso ho trovato in rete un articolo di qualcuno che attribuiva al Soggetto una nascita avvenuta l’11 luglio e non il 7 novembre).

Oltre a quanto già scritto, si può aggiungere che certamente a Ferdinando Carretta, nel corso della sua non lunga vita, sono mancati moltissimo i piaceri, soprattutto quelli dell’amore e del sesso. Questo perché sono evidentissimi i problemi di natura sessuale: valori Vergine-Gemelli, per il segno intercettato; Plutone dominante, il Sole nettamente quadrato a Marte e soprattutto Saturno nella Casa quinta. Mentre c’è da notare che il lavoro che svolgeva a Londra, soprattutto per la sua mancata cultura, era tra quelli più adatti (valori di terza Casa).

 

Urano era la sua seconda dominante e Marte in 11a è lo stigma forte della sua azione omicidiaria.

La RS e la RL per l’evento della nascita del fratellino, sono assai pesanti e si commentano da sole.

Vediamo la RS degli omicidi.

Ben cinque astri sono presenti tra la prima e la dodicesima Casa: potremmo scommettere qualunque cifra che Ferdinando era nato pochissimi minuti prima dell’orario indicato dall’anagrafe. Ma anche in caso contrario, troviamo i tre astri in undicesima: la morte.

Il Marte in quarta, Giove al Discendente e la Venere in decima ci parlano di un grande piacere, di una liberazione, di una “rinascita”, seppure il tutto avvenne a mezzo della violenza.

 

Nella RL troviamo tre astri in cuspide prima/seconda Casa; le due Case della morte fortemente occupate, un Giove in settima che ci parla di “esplosione della volontà distruttrice” e Marte e Venere in nona Casa che, al tempo stesso, spiegano le difficoltà e il piacere del trasferimento all’estero.

 

Torniamo al padre, Giuseppe Carretta, nato a Parma il 4 gennaio 1936, alle 3 del mattino. Notiamo, oltre a Marte e a Saturno in quarta, di cui ho già scritto, il Sole e Giove in seconda, il denaro, dove egli riuscì bene, tanto da meritarsi la fiducia dell’azienda per la quale lavorava. Da notare che si favoleggiò molto, all’epoca, di presunti miliardi ch’egli avrebbe sottratto e portato via: nulla di più falso; in quella famosa cassaforte di cui egli aveva le chiavi, c’erano 63 milioni di lire. Lui ne prese tre e lasciò un assegno per la stessa cifra, essendo, in tutta evidenza, intenzionato a mettere a posto il contante al suo ritorno. E, in tema di “miliardi”, osserviamo che neanche il figlio parricida ne ebbe mai, né perché li avesse cercati né perché ne trovò. Ferdinando Carretta, infatti, fece una vita davvero magra, piena di stenti e di tristezza, mangiando pasti caldi assai di rado.

 

Da notare qui, come tantissime volte altrove, la verifica di una mia regola astrologica che ottenne una forte rilevanza statistica all’interno di un campione di 75.000 nascite su cui lavorammo io e Luigi Miele, per anni, negli anni 90, ottenendo, appunto, un risultato statisticamente enorme sulla corrispondenza tra il segno solare del padre e quello ascendente del figlio (che si può leggere anche all’inverso, come in questo caso: Scorpione per l’AS di Giuseppe e sempre Scorpione per il segno solare di Ferdinando).

Osserviamo, inoltre, il ruolo notevole che ebbe il camper in questa vicenda. Come avrete capito, il camper è anche la casa. Il soggetto aveva pessime, davvero orribili posizioni di nascita per la casa e, in questa tristissima vicenda, ciò significò, da una parte, il probabile impulso finale che fece scattare la follia omicida del figlio (per il fatto che essa fu acquistata per poter ospitare tre persone e non quattro) e dall’altra la realtà di una casa che al capofamiglia venne sottratta, rubata, dal destino in quanto egli non riuscì mai a godersela perché venne ucciso prima di poterla utilizzare.

La sua Rivoluzione Solare dell’anno della morte, ci mostra un fortissimo stellium in quarta, con Saturno, Urano e Nettuno al Fondo del Cielo e anche il Sole e Mercurio in quarta: ciò me lo spiego ritenendo che quell’ultimo anno fu davvero drammatico per la coabitazione con Ferdinando e anche perché questi simboli ci parlano di un brutto e nuovo domicilio.

Marte in settima e l’Ascendente in undicesima completano il quadro.

Similmente, per la Rivoluzione Lunare, abbiamo Saturno e Nettuno strettissimamente congiunti tra loro al Fondo Cielo e poi l’Ascendente e tre astri in undicesima Casa.

 

Nicola Carretta era nato a Parma il 12 giugno 1966, alle 5.20 del mattino.

 

Da un punto di vista didascalico, il suo cielo radix è quello che più di tutti gli altri, porta con sé gli stigmi della fine violenta a cui sarebbe andato incontro: Marte è dominante, congiunto all’Ascendente in dodicesima Casa e ben cinque astri sono presenti tra la sua dodicesima e prima Casa, cosa a cui io do un valore enormemente negativo, da sempre.

 

Anche altre due congiunzioni, strettissime, alla nascita, sono macabre e annunciatrici di eventi bruttissimi: Luna-Saturno in undicesima, la Casa più luttuosa della ottava, e l’altrettanto strettissima e cattiva congiunzione Plutone-Urano in quarta (i genitori).

Nella sua RS di morte, vediamo un AS in sesta Casa (una grave violazione alle 34 regole); Plutone in dodicesima Casa e ben quattro astri (il Sole e Giove sono in cuspide) in ottava Casa!

La RL non fu meno spettacolare: l’AS e uno stellium parecchio pesante sono in quarta Casa e ciò confermerebbe quanto dichiarato dallo stesso pluriomicida e cioè che i vari componenti della sua famiglia che egli uccise, erano svegli e coscienti al momento della loro eliminazione e furono in grado di capire ciò che stava accadendo.  Per cui dobbiamo pensare, in base a queste posizioni astrali, che Nicola, seppure per una frazione di secondi, visse in tutta l’intensità il lutto dei genitori per poi morire a sua volta assassinato.

Troviamo anche un Marte in dodicesima che si commenta da solo e ben quattro astri nel settore undicesimo, quello della morte.

Giove al Medio Cielo e Plutone in seconda gli diedero, purtroppo, una orribile visibilità in tutto il mondo.

 

Infine osserviamo le stelle della madre, Marta Chezzi nata a Parma il 15 maggio 1939, alle 11. Con i suoi cinque astri in nona Casa radix (Giove è in cuspide) qualunque astrologo, me compreso, avrebbe detto: viaggerà tantissimo… E in effetti viaggiò tantissimo e lontano più da morta che da viva: i giornali di ogni parte del mondo la segnalavano in Venezuela, alle Barbados, nei Caraibi in genere ed in altre parti del mondo.

 

Questo fu un insulto che la colpì post mortem, come sappiamo, perché si disse che lei e il marito erano spariti con i “miliardi” della ditta presso la quale lavorava Giuseppe Carretta.

L’opposizione di Plutone a Marte tra la dodicesima e la sesta Casa, sta ad indicare un passaggio difficile da superare e che lei non superò.

Interessante, purtroppo in senso macabro, la ripetizione di quel tratto di cielo di nascita nella Rivoluzione Solare della morte: di nuovo uno stellium ricchissimo in nona Casa, tanti viaggi che la poverina fece solo nell’immaginario di tante persone.

L’Ascendente in seconda Casa e una decima assai potente, con Marte e Giove (quest’ultimo è in cuspide) le diedero una enorme visibilità che sono certo non avrebbe voluto.

Da notare anche la brutta e strettissima congiunzione Saturno-Nettuno in cuspide quinta Casa (quella dei figli: ne perse due nell’attimo in cui si vide puntare addosso l’arma).

 

Per ultimo esaminiamo la sua Rivoluzione Lunare di morte. Saturno, Nettuno ed Urano, in modo macabro, sono presenti in undicesima Casa. Tre astri in sesta rappresentano una grave violazione delle 34 regole.

 

Plutone è in ottava e l’Ascendente è in settima: difficile trovarla più esplicita.

 

Una curiosità relativa alla presenza di Venere in settima: come se ci fosse stato un atto d’amore, nella sua esecuzione, seppure in mezzo a tanto orrore…

E forse ci fu: Ferdinando, raccontando a Pino Rinaldi di ‘Chi l’ha visto?’ tutto quanto, dirà, pressappoco: “A mia madre, invece, sparai diversi colpi. Poverina, non mi aveva fatto nulla e desideravo che non soffrisse…”

 

 

 

Seguono tutti i grafici zodiacali.

 

 

 


 

Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla perché potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia:

http://ilblogperidepressi.wordpress.com/ 

For Everybody. It is not an important news, but I invite you to read it because it can explain, to someone, the why of a certain noise leading that disturbs, from a few years, the astrology:

 http://ilblogperidepressi.wordpress.com/ 

 

Ciro Discepolo

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Una bibliografia quasi completa di Ciro Discepolo:

An almost complete bibliography of Ciro Discepolo:

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e

http://www.programmiastral.com/download/bibliografia_completa_di_ciro_discepolo.xls

 

 


 


lunedì 24 luglio 2023

A che ora dovrò trovarmi a destinazione per il mio “return”

 


Se non vado errato, questo è il mio 103° blog dove tento di spiegare, spero definitivamente, come si calcola l’ora del proprio return, solare o lunare, nel proprio paese oppure all’estero.

Non vi chiedo di applicarvi e di cercare di comprendere la differenza tra Universal Time, Greenwich Mean Time, Tempo del Meridiano di Greenwich, Ora Locale, Ora Legale di un paese, Ora legale estiva di un paese, ora di guerra, doppia ora di guerra e via elencando. No, però vorrei che fissaste pochissimi step “ASSOLUTI”, davvero facili da applicare e che vi consentiranno, anche quando non ci sarò più, di non sbagliare abbondantemente questo importantissimo appuntamento mensile o annuale.

Allora, facciamo riferimento a quello che c’è scritto sotto il grafico di return di www.MyAstral.org e ipotizziamo che la scritta sia:

 

10 Agosto 2023, alle ore 22.45 GMT

 

Adesso vi indicherò una procedura che, seppure è formalmente errata, vi farà stare a destinazione nel giorno e nell’ora esatti che vi occorrono.

 

Allora diciamo, anche se non è così, che quelle 22.45 si riferiscono all’ora di Londra, da correggere come segue:

 

A)     Se siamo in inverno, effettivamente quelle sono le ore 22.45 di Londra.

B)     Se siamo in estate, ovvero quando in tutti i paesi del mondo viene applicata l’Ora Legale Estiva (Daylight Saving Time), per ottenere l’ora di Londra, dobbiamo sommare un’ora e quindi il momento del nostro return corrisponde alle ore 22.45+1=23.45. Questa è l’ora di Londra corretta in regime di Daylight Saving Time.

PUNTO.

A questo punto potrei suggerirvi dei siti Internet diversi, ma ve ne suggerisco solo uno:

 

https://24timezones.com/Londra/ora

 

Voi chiederete a questo sito:

 

-          Qual è l’ora esatta a Londra? (in qualunque momento della giornata).

-          Poi chiederete per la località dove vi dovrete trovare, per esempio New York.

Il secondo risultato, come potrete osservare, vi indicherà 5 ore indietro e, dunque, per il nostro esempio, avremo:

23.45-5= 18.45, che è l’ora del vostro Solar Return o Lunar Return, a New York, se dovete trascorrere lì il vostro return.

Mettiamo, invece, che dobbiate trovarvi a Valencia, Spagna. Farete sempre le due stesse domande al sito:

https://24timezones.com/Londra/ora

 

Per Londra, vi darà, nel nostro specifico esempio, le 23.45 e per Valencia vi indicherà le 00.45 (ma del giorno 11 e non 10!!), cioè la stessa ora dell’Italia, della Francia, della Germania…

Certo, perché qui stiamo applicando delle convenzioni geografiche e politiche e non ha importanza se, longitudinalmente, Valencia si trova ad ovest di Londra e noi la consideriamo come se si trovasse nell’Europa Centrale, quasi in Polonia…

 

Procedendo così, riuscirete a calcolare ogni ora di return, in modo precisissimo, anche quando non mi potrete più mandare email…



Aggiornamento del 16 Agosto 2023

Dal libro “Delitti&Delitti” a cui sto lavorando da alcuni mesi:

 

Di nuovo sul caso Giuseppe Bossetti

 

 


Vorrei aggiungere alcune osservazioni alla luce delle reiterate e periodiche mosse da parte del collegio difensivo di Giuseppe Bossetti, volte allo scopo di far riaprire il processo e quindi il caso del suddetto condannato all’ergastolo in via definitiva. In ciò entrano, a mio parere, alcune stranezze che mi sento di evidenziare ancora una volta in questa sede e, con grande sdegno personale, devo aggiungere, il fatto che alcuni giornalisti, fieramente impegnati ad esporre sul proprio petto il nastrino di cordoglio nelle giornate di lutto nazionale o internazionale per la terribile mattanza senza fine dei femminicidi, poi, periodicamente, dedicano studi, articoli, programmi interi, anche televisivi, al tentativo di portare avanti dubbi sulla presunta innocenza del condannato Bossetti.

 

Allora io vorrei fare tre osservazioni a valle del fatto che, come forse si sa, all’argomento dedicai un libro che si chiama appunto “Il delitto di Yara Gambirasio.” Vorrei notare in particolare tre cose.

 

La prima è la vexata quaestio del supposto grado di inattendibilità del DNA trovato addosso alla povera ragazza. Come hanno ribadito alcuni esperti genetici del collegio difensivo del Condannato, tipo il dottor Marzio Capra, vi sarebbe, anzi vi è, un’anomalia nel DNA mitocondriale rispetto all’altro DNA, quello chiamato nucleare, che potremmo anche chiamare “fondamentale.”

 

Ecco allora una mia prima osservazione su ciò. Diciamo che è stato appurato, e nessuno ha opposto resistenza a questo elemento presentato negli atti ufficiali del caso in oggetto, che esista un’anomalia nel DNA trovato sugli slip della povera Yara Gambirasio, un’anomalia nella parte che riguarda il DNA mitocondriale. Beh, allora noi potremmo dire “OK, c’è questo elemento, esiste questo elemento, e ciò rappresenta un dato indiscutibile che ci dice che questa parte di DNA, del DNA mitocondriale, presenta un’anomalia.”

 

Punto. Poi c’è l’altro aspetto che riguarda il DNA nucleare, quello ritenuto fondamentale a dare un nome e un cognome assoluti ad Ignoto1 e quindi all’assassino di Yara Gambirasio. Quello lì non solo ci restituisce un risultato assoluto, assoluto secondo la scienza, ma, udite, udite udite! (e ciò rappresenta un elemento incontrovertibile) “esso non può essere in alcun modo invalidato dalla anomalia che presenta l’altro DNA, quello mitocondriale.”

 

Allora, quella appena descritta, è una prima osservazione che potremmo definire granitica tant’è che è stata esaminata non da un giudice, ma da decine e decine di giudici nei vari gradi di giudizio e anche nei vari tentativi di far riaprire il processo. E tutti i giudici si sono espressi sulla inconsistenza non solo scientifica, ma anche processuale di questo presunto vulnus che invaliderebbe il processo e quindi farebbe richiedere un ulteriore ed ennesimo grado di giudizio.

 

Poi esiste un secondo elemento che viene sempre dibattuto e che viene continuamente riproposto soprattutto da una certa parte di giornalisti, fortunatamente una minoranza. La maggior parte dei giornalisti, dei miei colleghi giornalisti, la ritengo una parte sana di persone soprattutto sincere quando si dicono oltraggiate e infuriate per questa continua terribile mattanza, per tale fiume di sangue che scorre per i femminicidi: essi, in tutta evidenza, sono sinceri e si comportano coerentemente.

 

C’è una piccola parte di loro che invece, secondo me, agisce farisaicamente e anziché comportarsi in maniera lineare, finge, periodicamente, di avere dei dubbi sulla colpevolezza di Bossetti.

 

Fanno capo a tale gruppo ideale quei giornalisti i quali, in più di un’occasione, ma lo continuano a ripetere anche dopo le tre sentenze definitive, anche dopo che sono stati scritti fiumi d’inchiostro sull’argomento, ripropongono un’assurdità colossale e affermano qualcosa del tipo: “Va bene, è vero, la potenza del DNA come ‘timbro scientifico’ di una verità è talmente inconfutabile che non si dovrebbe neanche discutere...” “Però lasciateci osservare – sostengono questi individui – che in una popolazione italiana di circa 60 milioni di abitanti, potrebbero esserci altri “cinque o sei Bossetti”, ovvero altri cinque o sei cittadini, italiani o no, con lo stesso identico DNA del condannato.

 

Qui si cerca di avvalorare una menzogna di proporzioni gigantesche, di quelle che, se esistesse la realtà del naso che cresce al pronunciare falsità, costoro avrebbero già costruito un ponte fino a Plutone, tale da poterlo percorrere a piedi per raggiungere il pianeta più lontano del nostro sistema solare!

 

Perché enfatizzo questo punto? Perché i numeri citati da questi colleghi sono completamente errati, anzi, direi che sono oltraggiosamente e intenzionalmente falsi.

 

E dirò di più: sono intenzionalmente falsi perché non può essere che giornalisti riconosciuti, anche di importanti testate, arrivino a sostenere che il DNA implica che tra 60 milioni di cittadini ce ne siano cinque o sei con lo stesso identico codice genetico!

 

Questa affermazione è confutata da un dato preciso indicato anche nella sentenza di Cassazione di questo caso giudiziario che, a pagina 242, recita testualmente: “...per trovare un’altra persona con lo stesso profilo genetico di Bossetti occorrerebbero 3700 miliardi di miliardi di miliardi di individui.”

 

Quindi non è che in Italia potrebbero esistere 5 o 6 Bossetti, ma per trovare “un altro Bossetti” ci vorrebbero 3700 miliardi di miliardi di miliardi di individui, direi, di universi simili al nostro, non solo del pianeta Terra.

 

Sinceramente, di fronte a un’evidente falsità del genere, penso che coloro che esprimono tali affermazioni, e notate bene che continuano a farlo anche a molti anni di distanza, dovrebbero, per decenza, decidere di non parlare più in pubblico, e non solo riguardo a Bossetti, ma su qualsiasi argomento.

 

Perché? Perché non credo che queste affermazioni siano solo il frutto di un’ignoranza imperdonabile oggi, nemmeno per un cittadino analfabeta che non ha mai frequentato le scuole elementari. Siamo piuttosto di fronte ad una manifestazione di malafede. È evidente.

Il terzo elemento cui accennavo prima riguarda il codice del DNA, un argomento che potrebbe non essere chiaro a molti. Nel mio piccolo, cercherò di fare del mio meglio per spiegarlo, dato che in molti dei miei libri ho già tentato di chiarire la differenza tra il pensiero analogico e quello espresso in logica binaria. Quest’ultima è la logica del linguaggio del calcolatore, che legge solo sequenze di sì e di no, o lampadine accese e spente. Miliardi di queste “lampadine” rappresentano lettere dell’alfabeto, parole intere, frasi, paradigmi, formule trigonometriche, formule dell’analisi di Fourier, di fisica quantistica, e molto altro ancora.

 

Il DNA trovato sulle mutandine della povera Yara è unico; non esiste un altro uguale nemmeno cercandolo tra 3700 miliardi di miliardi di miliardi di individui. La gente può pensare che ci sia una qualche somiglianza, ma è un errore. Noi stiamo parlando di un codice binario dove non esiste il concetto di somiglianza. È tutto bianco o nero, ma non un bianco o un nero qualsiasi: stiamo parlando di 3700 miliardi di miliardi di miliardi di elementi disposti in una precisa sequenza numerica. Solo una combinazione assolutamente precisa ed unica può dare vita al DNA dell’individuo in questione.

 

Per chi è meno propenso al ragionamento matematico, propongo un esempio. Immaginate la porta blindata di un enorme caveau di una banca. La porta è molto alta, dieci metri di altezza per venti di larghezza. Per aprire la porta, sono necessarie 1000 chiavi uniche, ognuna con una doppia dentatura a destra e a sinistra, ognuna delle quali deve combaciare perfettamente con la serratura. Se una sola chiave non combacia perfettamente, la porta non si apre. Ora immaginate che si debba aprire questa porta con 3700 miliardi di miliardi di miliardi di chiavi di questo tipo. Se una sola non coincide, la porta non si apre.

 

 

Capite ora perché la somiglianza non ha alcuna importanza qui?

 

Si tratta di logica binaria. O è bianco o è nero, o è Ignoto1 o non è Ignoto1, o è Bossetti o non è Bossetti.

 

Punto.

 

Vorrei aggiungere ancora un elemento, anche se non riguarda direttamente le tre osservazioni che ho fatto all’inizio di queste brevi note. Secondo i genetisti di tutto il mondo, non è possibile trasferire il DNA attraverso un terzo mezzo, ovvero un oggetto qualunque. Quindi, la tesi dell’imputato di avere lasciato il suo DNA su degli attrezzi rubati è infondata. I genetisti affermano che il DNA non può essere trasferito da un oggetto a un altro.

 

In conclusione, la richiesta di ripetere le analisi non ha senso. Al momento del primo esame, gli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti non erano presenti perché Bossetti non era ancora stato identificato, ma in alcuna delle fasi processuali sono mai state mosse critiche, da parte della Difesa dell’ex imputato, sulle procedure con cui furono raccolti e poi esaminati i campioni di liquido umano. Ripetere l’esame potrebbe invalidare il primo processo e rendere Bossetti di nuovo libero. I difensori potrebbero sfruttare qualsiasi variabile nel corso di una ipotetica ripetizione del test, per esempio un’alta concentrazione di diossina nell’aria quel giorno, per invalidare le prove. Pertanto, è più sicuro non ripetere le analisi. Ricordiamoci l’esempio della porta blindata: solo chi vuole liberare Bossetti ad ogni costo potrebbe trarre beneficio dalla ripetizione delle analisi.

 

 

 


Aggiornamento dell'11/9/2023


Per un problema tecnico posto io uno scritto di Enrico Bruni:


ENRICO-LIVORNO. LA MIA RSM a LA DIGUE (SEYCHELLES 3-9 SETTEMBRE 2023)

Consultando,nei mesi scorsi,sul computer quella che sarebbe stata  la mia RSB del 2023 ho subito capito che,per evitare guai seri,sarei dovuto partire per un Compleanno Mirato,inteso non come moda, ma come modo di affrontare il futuro in qualità di granello nello spazio infinito ,quindi vulnerabile per definizione.

Infatti ,se fossi rimasto a casa ,mi sarei preso nell'ordine un Ascendente di Rivoluzione in 1a casa, il Sole(+Mercurio)in 12a, Marte in 1a ,Saturno e Nettuno in 6a (!).Questo popò di quadro astrale annuale  sarebbe senza alcun dubbio deflagrato non appena Saturno di transito nella mia 6a casa si fosse congiunto a Saturno natale  opponendosi nel contempo al mio Sole di nascita(e non solo)in 12a.

Un disastro che sarebbe stato sicuramente innescato da Marte 'casualmente' di passaggio da quelle parti, nel mese di Aprile 2024.Non oso pensare a che cosa sarebbe potuto accadere :Aiuto!

Aiuto che da un paio di anni non chiedo più a Ciro ,ma alla sua 'creatura', MyAstral.Questo inteligentissimo software  ha fatto il lavoro al posto mio e,indubbiamente ,meglio di me! Considerato che ogni RSM serve  principalmente  ad evitare di fare danni nell'anno successivo-di fronte alle molteplici schermate che mi proponevano  mete da raggiungere  nel rispetto innanzitutto delle 34 Regole,conferendo,quando possibile,anche un surplus  di sicurezza,altrimenti conosciuta come buonasorte - alla fine ho deciso che tra tutte le possibilità che mi venivano offerte ,sarei andato a visitare le Isole Seychelles.

Il programma me le dava con 4 stars che poi era anche il massimo che nel 2023 potevo ottenere.Mi sarei spostato ad EST  facendo progredire L'Ascendente in avanti  di modo che lo stellium tra 12a e 1a  sarebbe slittato in 11a.Marte,dal canto suo, si sarebbe trovato a circa 8° dalla cuspide della 12a.Tenuto conto che avevo già più volte rettificato la mia ora di nascita(anticipandola)sulla base delle entrate di Marte di transito nei settori natali,mi sentivo abbastanza certo che avrebbe mantenuto la distanza di sicurezza dalla 12a.

Perciò ad aprile ho fatto il biglietto per Porto Victoria ,capoluogo di Mahé ,isola principale di questo arcipelago composto da 113 isole  non tutte abitate  , nel cuore dell'Oceano Indiano a -4° dall'equatore..Se poi,come credo ,l'Ascendente di nascita  è adesso abbastanza preciso,potrò godere di una Venere appoggiata all'MC  e di un bel Giove congiunto al Discendente dal lato della 6a, buono per la salute e nella speranza che non arrivi la Carta Bollata(7a).

IL VIAGGIO- Sono partito con uno zainetto sulle spalle ed un piccolo trolley  che è potuto salire sull'aereo  con me.Passaporto ,Mastercard du Bancomàt,un po' di cash, un libro sulle RSM(ed.2003),fotocopia della Carta del Cielo + RSM da esibire alla dogana nel caso  mi avessero chiesto,come gia capitatomi,il motivo del viaggio,asciugamano,spazzolino,2 settimane enigmistiche ,3 o 4 aspirine ,2 tamponi ,una mascherina,un paio di pantaloni e una maglietta di ricambio ,biancheria e poco altro.Ho viaggiato leggero.

In treno da Livorno fino a Fiumicino,partenza il 3 sera  per Adiss Abeba ,scalo di qualche ora poi ancora con la Ethiopian  fino a Mahé.Arrivo nel primo pomeriggio  sull'isola .Faceva caldo ma c'era vento,era coperto ed ogni tanto veniva giù uno scroscio,niente bombe d'acqua niente allerte meteo.La stagione non era quella ottimale, ma i monsoni,quelli che ti fanno andare a vela andata e ritorno nel giro di 6mesi ,erano ancora di là da venire. Ogni residence aveva,per sovramercato una piscina che si riempiva  ogni volta di acqua piovana.Niente zanzare ,caldo ma non caldissimo ,a parte quel sole che ,come avrei scoperto tre giorni piu tardi era cosi potente a quelle latitudini da bruciarmi letteralmente la pelle in poche ore per il sol fatto di camminare o andare in bici .

Io l'ho fatto il giorno del mio Return per il tempo necessario a raggiungere  il punto più a est dell'Isola di La Digue  ustionandomi fino a spellarmi ,una volta giunto in Italia,come un fiorentino qualunque che negli anni 70  veniva 15 giorni in vacanza al mare!

Inizialmente avevo programmato di rimanere a Porto Victoria ,sull'Isola principale ,dove avevo prenotato quasi 6 mesi prima riuscendo a spuntare un buon prezzo sia per il volo che per il pernottamento(90Euro al giorno),ma successivamente mi sono reso conto che sarei potuto andare ancora piu ad est spostandomi a La Digue,cosa che ho potuto fare con il traghetto che,in circa 4 ore,compreso lo scalo a Praslin, mi ha condotto sull'Isola più bella dell'arcipelago  dove non ci sono né auto né bus ,ma solo bici e automobiline elettriche;così avrei guadagnato un altro mezzo grado di longitudine.

Né è valsa la pena poichè,al di là di tutto il resto,che non è poco(si pensi che su di una spiaggia di questa isola  si è girato il film Cast Away in quella amplissima parte che racconta il soggiorno del naufrago sull'isola deserta)il motivo principale per cui ognuno di noi ogni anno parte ,alla fine, è quello di mettere in saccoccia gradi di longitudine,est o ovest a seconda dei casi,e far in questo modo scivolare questi meravigliosi pianeti dove i nostri sforzi possano non risultare vani.

A volte penso ,per concludere, che se Ciro fosse nato una ventina di ore prima ,in modo da avere  la Luna in Scorpione invece che in Sagittario ,tutto questo non sarebbe stato così com'è adesso,ma intimamente credo anche che il caso non esista e,laddove neanche il nostro tempo esiste ,qualcosa o qualcuno,sicuramente Onnisciente,Sapiente e Creante,ha fatto in modo che tutto ciò potesse essere. Salut



Aggiornamento del 20/9/2023


Ieri ho pubblicato sui social questa foto, realizzata con l'Intelligenza Artificiale di Photoshop, che ha destato un certo interesse:



Oggi ho scritto questo commento e pubblicato un'altra foto simile alla precedente:

Noto, con soddisfazione, che questo post ha suscitato molte e differenti reazioni: ciò mi fa piacere perché era nello spirito dello stesso. Allora vi dirò che esso è una citazione: non ricordo se fu Jean Paul Sartre o un altro intellettuale francese che, sull’onda del Sessantotto, si fece fotografare in mezzo a tanti maialini… E la sua provocazione era chiara. Io avrei dovuto usare, in linea con quanto penso, più i lupi, come metafora, ma mi rendo conto che oggi è davvero difficilissimo usare qualsiasi metafora perché gli animalisti mi farebbero notare che Cappuccetto Rosso può essere “peggiore” del “lupo cattivo.” E questo ci porterebbe al fatto che non è più possibile insultare alcuno, in quanto non politically correct, neanche le capre di cui parla Sgarbi… Tuttavia penso che tutto ciò sia intrinsecamente legato a questa nuova presenza promettente e inquietante allo stesso tempo che è l’AI, l’Intelligenza Artificiale. Mi limiterò ad un solo esempio, per il momento. Ne ho interrogata più d’una sull’argomento “astrologia” e la risposta è sempre stata la stessa: si tratta di una superstizione non riconosciuta dalla Scienza. Insistendo a chiedere: “La tua posizione su tale argomento deriva da studi che hai fatto o è un pregiudizio?” Allora lì, l’AI si riscalda e procede come se stesse parlando qualcuno a noi ben noto. Io faccio osservare: “Ci sono decine e decine di prove che possono confutare questa tua asserzione.” Ed essa: “Puoi indicarmene qualcuna?” Io: “Certo, leggi questo libro di centinaia di pagine che ti allego in digitale.” E AI: “Lo farò certamente. Ma adesso me ne puoi indicare una?” “Te ne ho appena indicate decine e decine…” Naturalmente non mi interessa avere la meglio in questo tipo di discussione, ma se i “padri” di AI sono gli stessi di qualche “enciclopedia libera”, allora andiamo male.

Ecco, solo per riflettere, ma credo che tanti bravi studiosi, soprattutto sociologi, stiano già per scrivere fiumi di inchiostro su tale argomento: il pregiudizio è pregiudizio, anche se si traveste da Intelligenza Superiore.



 



Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla perché potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia:

http://ilblogperidepressi.wordpress.com/ 

For Everybody. It is not an important news, but I invite you to read it because it can explain, to someone, the why of a certain noise leading that disturbs, from a few years, the astrology:

 http://ilblogperidepressi.wordpress.com/ 

 

Ciro Discepolo

www.cirodiscepolo.it  

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Una bibliografia quasi completa di Ciro Discepolo:

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