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Coraggio, Peter, ti vogliamo bene in tanti!
Non posso cambiare la direzione del vento, ma posso sempre regolare le mie vele per raggiungere la mia destinazione. Jimmy Dean
E, per restare in tema gastronomico, dedico, invece, questa breve barzelletta ai tanti ristoratori e gestori di bar che devono vedersela con persone dal quoziente intellettivo bassissimo, non perché sfortunati alla nascita, ma perché la loro bassissima evoluzione come esseri umani, ha prodotto anche un restringimento della propria massa cerebrale.
Un barista racconta a un amico che quella mattina si è presentato al banco un cliente e ha chiesto un cappuccino con una brioche.
“Mi spiace, Signore, non abbiamo brioche”.
“Va bene, allora mi dia un caffè e una brioche”.
“Sono spiacente, Signore, non abbiamo brioche”.
“D’accordo, allora mi serva, per favore, un succo di arancia e una brioche”.
“Ma tu sei troppo educato: se io fossi stato al tuo posto avrei afferrato la guantiera con le brioche a gliel’avrei tirata in faccia…”.
Buona giornata a Tutti.
Seduto con le ginocchia alzate e con il sole in faccia, Stefano non poteva fare a meno di guardarla. Era davvero uno spettacolo con il suo corpo giovane e abbronzato, la luce che produceva mille riflessi sulla pelle bagnata, quel costume nero dello stesso colore degli occhi e dei capelli. Supina con gli occhi chiusi sembrava invitare mentalmente il sole a riscaldarla, bruciarla, con le sue fiammate tonificanti. Che peccato - pensava l’uomo - che a fronte di tanto lavoro ci debbano essere solo briciole
“Oggi ti preparerò delle linguine alle vongole. Vedrai sono la fine del mondo”. Disse alla ragazza.
“Possibile che non pensi ad altro?”.
“Beh, non solo a questo. Vedi, da qualche anno
“Stai dicendo che sei diventato un epicureo?”.
“Può darsi, ma non è esatto. Non so se è mai esistito un pensiero filosofico che possa rispecchiare, in tutto e per tutto, questo mio modo di essere. È vero che sono un epicureo quando godo o cerco di godere di tutto, ma potrei
“Come sei complicato - disse Sandra girandosi ad abbronzarsi
“Sarà per i tuoi verdi anni,
“E andando sul concreto - chiese la ragazza che muovendosi continuamente tradiva un certo interesse per questi discorsi - questa serata speciale che mi stai annunciando, a che ora comincia? E dopo tanta pubblicità che ti stai facendo, sarai all’altezza della situazione?”.
Stefano sorrise. Per questo gli piaceva, perché era anche simpatica oltre che graziosissima. Adesso si era rigirata scuotendo i seni piuttosto grossi sotto il costume scollato.
“Vado a rituffarmi, vieni?” chiese di nuovo Sandra.
Si avviarono verso gli scogli.
Più tardi risalivano,
“Una giornata come la desidero io. Se non fosse
Dalla Piazzetta, sempre affollata di turisti di ogni rango e ceto sociale, variopinti nel colore della pelle e degli abiti, passarono in via Tiberio e qui davanti a La Capannina, altro tempio della gastronomia isolana. Quindi, nella parte più alta della stradina intitolata all’imperatore romano che a ragione fece dell’isola la sua residenza fissa, imboccarono il portoncino della casa di Gianni che aveva dato loro le chiavi del suo rifugio dorato, per due giorni. Entrarono nella stanza soggiorno- cucina e lasciarono cadere la borsa del mare.
“Mettiti comoda, anzi sdraiati sul letto nell’altra stanza” - disse l’uomo che uniformandosi alla direttiva del sindaco soprannominato Federico II, aveva tenuto, per le stradine dell’isola, una camicia aperta davanti sui pantaloncini da mare, anche se avrebbe preferito girare a petto nudo.
“Adesso ti rivelo i miei segreti per un piatto di pasta speciale.
Anche la ragazza bevve lentamente, alzandosi un po’ sul letto e gustando tantissimo quel buon vino profumato.
“E adesso mettiamoci all’opera. Tu continua a riposare. Faccio tutto io. Innanzitutto la pentola. Bella grande e piena d’acqua. Due manciate abbondanti di sale doppio e tanto fuoco sotto. Ecco. Adesso la padella che deve essere anch’essa assai ampia. L’olio, extravergine d’oliva: un dito abbondante, tanto poi si assorbirà in parte”.
Stefano procedeva con impegno e piacere, gettando ogni tanto un’occhiata al telefono: “Speriamo che non chiamino proprio mentre ceniamo. Adesso le vongole. Si devono lavare per bene. Guarda come sono belle, grandi abbastanza. Dei miei parenti americani che vennero a trovarmi l’anno scorso, dissero che in California ci sono vongole gigantesche. Come se i capponi fossero più saporiti dei galletti... Gli americani sono bravi in tante cose, ma per la pasta si devono stare. Ecco, dopo averle scolate si mettono nella padella, a fuoco lento, insieme ai pomodorini freschi tagliati a tocchetti e a tanto prezzemolo ridotto finissimo. Ci aggiungo il sale fino, quanto basta, e uno spicchio d’aglio, facoltativo, che tolgo dopo un po’”.
Intanto Sandra si era alzata e aveva indossato un body cortissimo di cotone rosa, molto sexy. Stefano ammirò le bellissime gambe e non poté fare a meno di circondarla con un braccio quando gli passò a fianco. La baciò sul collo, all’angolo dell’orecchio destro. La pelle aveva ancora il sapore del sale marino. Si abbracciarono e si baciarono a lungo. La magia dell’estate era anche questo. Tutto d’estate è più bello, pensò l’uomo che si staccò un po’ a fatica dalla compagna per rimettersi all’opera, non senza avere gettato un altro sguardo un po’ inquieto al telefono: questa giornata stupenda sarebbe stata perfetta se non ci fosse stata quella preoccupazione. Il lavoro è importante e quella telefonata era bene che giungesse se non voleva rovinarsi l’estate.
“Un altro sorso di vino”. - lo prese dal tavolo dove intanto aveva apparecchiato con l’indispensabile, ma pensò nuovamente al telefono.
“Sì, - disse la ragazza - ma dopo il ‘capolavoro’ di primo, che mi farai mangiare?”.
“Non ci sono
Sandra si era seduta al tavolo, di traverso alla sedia con le gambe accavallate. Sgranocchiava un taralluccio coi finocchietti, tipico di Capri, e lo guardava con un sorriso e una bella luce negli occhi.
“Adesso passiamo alla fase finale. Non mi distrarre. Ecco, bisogna schiacciare quel tanto i pomodorini e far penetrare sugo e olio nelle vongole. Guarda come si aprono. Qualcuno toglie i gusci, ma non capisce niente. Senti il profumo? Serviti pure, fai un po’ di ‘zuppetta’ col pane. Un altro goccio di vino, ma non ubriacarti. Per favore, rimetti sempre a posto, nel frigo, il vino, altrimenti si fa caldo. Bisogna girare continuamente nella padella. Adesso le linguine”.
“Perché linguine e non spaghetti?” - chiese la sua donna.
“Perché le linguine tengono meglio la cottura e poi perché avendo una trama piatta fanno aderire
Versò la pasta nella pentola che bolliva e guardò di nuovo, con desiderio, la donna che sorridendo continuava a rosicchiare i suoi tarallucci. Diede ancora un’occhiata al telefono. Mise anche della buona musica in sottofondo.
“Adesso ti insegno un
Stefano assaggiò una linguina, sollevandola con le dita dal forchettone e sentenziò che la cottura era giusta. Versò, allora, il contenuto della pentola nel colapasta, fece scendere ben bene l’acqua residua e quindi versò le linguine nella padella che continuava a cuocere a fuoco lento. Girò e rigirò il tutto facendo amalgamare i pomodorini con la pasta, con l’olio e con il prezzemolo. Qundi versò nei due piatti: uno spettacolo superbo! Con i due piatti fumanti nelle mani si avviò al tavolo. Un profumo fortissimo si sprigionava nell’ambiente. Squillò il telefono. Esitò.
“Se vogliono, richiameranno”
By Ciro Discepolo, copyright 1997
Si tratta di www.downlovers.it di cui ho ascoltato una breve recensione su Radio Monte Carlo. Dovrebbe essere un sito dove è possibile scaricare "tutta" la musica che esiste, gratuitamente e senza violare la legge. Personalmente i DVD (film) e i CD (musica) che mi interessano preferisco comprarli anche perché, essendo iscritto alla SIAE, sono anche io una potenziale vittima della pirateria di ogni genere.
Ho proceduto con una breve prova prima di segnalarvi questo sito, ma la prova ha dato esito negativo. Confesso che
Può darsi che io abbia sbagliato qualcosa e, allora, provate voi e, magari, postate qui la vostra recensione.
Non sarà questo il caso, ma tante volte si assiste alla realtà infelice di persone che parlano o scrivono senza accendere prima il cervello. L'apice, in questi casi, si tocca,
Facciamo un esempio.
Un lettore entusiasta de "I miserabili", chiese a Victor Hugo di andarlo a trovare per parlare del romanzo. Victor Hugo, gentilmente, lo fece entrare in casa e costui, per tutta risposta, dopo un po', non trovandosi d'accordo con l'oggetto della discussione, gridò all'autore del romanzo: "Lei non capisce niente de 'I miserbili'!".
Buon Ferragosto a Tutti.
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it
Nei mesi scorsi vi era stato un interesse da parte dell’American Federation of Astrologers a distribuire in tutto il mondo
Caro Olrak, allora hai chiarito l’equivoco. Resta il fatto che le tue domande sono tante e molto impegnative. Mi dici che posso rispondere con comodo e ti ringrazio, ma ciò non toglie ore di lavoro alla cosa. Allora facciamo così, dato che tu non ritieni utile la mia informazione di avere già risposto molte volte a tali domande. Mi sembra che il punto centrale e interessante per te sia la questione se io ritenga chiuso lo schema astrologico attuale e come mi comporterei se venissero scoperti nuovi pianeti. Allora, pur avendo già risposto a queste due domande, lo farò, sinteticamente, ancora una volta.
Sono un ricercatore mosso da un desiderio enorme di conoscere e lo potresti constatare se, incontrandomi di persona, mi chiedessi, senza preavviso, di spiegarti in cosa consiste, nei dettagli, per esempio, il lavoro di ricerca dei maggiori ricercatori in astrologia, come nel caso dei coniugi Gauquelin e di Didier Castille. Se io vado a studiare nei minimi dettagli (a studiare, non a leggere) il lavoro di ricerca altrui, è segno, credo, che sono assetato di Verità, al plurale e con la V maiuscola.
In questa ottica non ritengo terminato alcuno schema esistente, né in fisica, né in biologia, né in alcun campo del sapere. Solo pochi mesi fa, credo, ho aperto un nuovo sentiero di ricerca in astrologia (le Rivoluzioni Terrestri) e non intendo fermarmi qui.
Passiamo alla seconda domanda. La risposta più ovvia, ma non offensiva, sarebbe quella di dirti che se io avessi un trolley sarei un tram. Ripeto, tale risposta, nel senso che io desidero dare alla stessa significa che è inutile fare congetture su cose molto molto astratte. Se mi crescesse un trolley io, penso, prenderei in considerazione l’ipotesi di essere un tram.
Personalmente non credo all’esistenza di altri pianeti transplutoniani. Se parliamo di pianeti in senso stretto. Ma già qui si aprirebbe un thread infinito. Come saprai gli astronomi ci dicono che se esistesse un pianeta transplutoniano esso dovrebbe avere un’orbita che uscirebbe di molto dai confini del nostro sistema solare e una massa grande come un campetto di calcio. Sull’argomento, secondo me,
Se poi mi dovessero dire con certezza che tutti gli astronomi sono d’accordo sulla scoperta di un nuovo pianeta (e
Spero tu sia soddisfatto.
Buon pomeriggio a Tutti.
Come ho dichiarato, tenterò, quando possibile, di continuare a scrivere durante il mese di agosto. Relativamente all’argomento proposto da Stefano, ovviamente penso che ciascuno deciderà secondo scienza e coscienza, ma forse è bene sapere qualche dato che possiedo. Tutte le compagnie aeree si regolano in maniera diversa: alcune sono severissime, altre molto elastiche. Vi racconto questo episodio che mi è capitato durante il viaggio di ritorno dall'Oceania, sul volo Tokyo-Parigi, con Air France. A fianco a me sedeva una giovane giapponese di 26-28 anni, direi, molto educata, signorile nell'aspetto, riservata di carattere. Quando stavamo ancora imbarcando passeggeri ne è salito uno, uomo d’affari francese (presumibilmente), sui cinquant'anni, molto elegante. Si è seduto a fianco della giapponese e poi, senza dire né A né B, si è sfilato i pantaloni e, restando con le proprie mutande in faccia alla ragazza, con calma ha estratto un pigiama dalla ventiquattr’ore e lo ha indossato. Ho visto un assistente di volo che guardava la scena e si girava subito dall’altra parte. Ho pensato anche di intervenire, ma mi sono fermato. La mattina dopo l’uomo ha fatto la stessa cosa (dopo 13 ore e 20 di volo) per rivestirsi. Devo dire che mi sono proprio dovuto trattenere dal non prenderlo a schiaffi.
Questo per dire che possono accadere cose anche abbastanza gravi durante un volo e le reazioni dell’equipaggio variano in funzione di molte variabili.
So per certo che molte donne a cui avevo consigliato di partire, non ci sono riuscite. Tante altre non ci hanno neanche provato. Ma diverse sono partite anche al settimo-ottavo mese di gravidanza.
Infine vorrei ricordare che un giorno ho conosciuto una popolana che mi ha raccontato di avere avuto un figlio fuori dal matrimonio: è giunta fino ai giorni del parto e né il marito né altri si sono accorti che era incinta. È andata a partorire in un altro comune, ha lasciato il bimbo in ospedale ed è rientrata a casa.
Buona serata a Tutti.
Ciro Discepolo
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