domenica 2 febbraio 2025

Perché le Rivoluzioni Solari Virtuali non possono funzionare neanche in via teorica.

 



Perché le Rivoluzioni Solari Immaginarie (o virtuali o fasulle, come le volete chiamare) non possono funzionare nemmeno in via teorica. Trascrizione completa del mio omonimo YouTube watch?v=rlFrWocLj6g

Vorrei proporvi alcune riflessioni su qualcosa che sta diventando di moda in questo periodo e alla cui base c’è un’idea suggestiva, quella di poter trasformare il ferro in oro, questo antico sogno alchemico. Evidentemente corrisponde ad un archetipo, ad un mitologema, ad un simbolo universale che preesiste all’uomo e che quindi poi finisce per albergare nell’animo di ogni essere umano.

Ciò è legittimo.

Ciascuno di noi può, e oserei dire anche deve, sognare di “poter volare”. E quindi, come avviene a volte nei nostri sogni, durante la notte, a occhi chiusi, noi sogniamo di volare come possono fare le aquile.

Si tratta di un sogno meraviglioso che, da un punto di vista psicoanalitico, è denso di significati, di prospettive positive, di crescita e via dicendo. Allora è legittimo, tutto ciò è legittimo. Questo per dirvi che si iscrive nel sogno di tante persone l’atto di trasformare il ferro in oro, di fare la giocata che gli frutterà cento milioni di euro, di poter volare verso il sole con le braccia aperte e via dicendo. Poi, passando dalla dimensione onirica a quella pratica, purtroppo le cose cambiano completamente. Allora, mentre non è sbagliato sognare, accarezzare un sogno, cullarsi con l’idea che un giorno sarà possibile un fatto del genere, invece non possiamo essere altrettanto indulgenti nel classificare il comportamento di determinate persone che poi sfruttano economicamente questi bisogni ancestrali dell’uomo e cercano di lucrare fraudolentemente su qualcosa che non può avvenire.

Ma per motivi oggettivamente fisici, e mi riferisco al fatto che adesso ci sono delle persone che, tra l’altro, affermano anche di essere della mia scuola e che promettono a quelli che non possono partire per il compleanno né per le solari né per le lunari: “Non ti preoccupare, non è necessario che tu vada nel Pacifico per toglierti questo Marte dalla prima Casa…”

Dicono: “Io te lo tolgo e senza che tu parta da casa, tu mi dai cento euro e io te lo tolgo…” e l’altro chiede: “Ma come lo togli?”

“Beh, io te lo tolgo col pendolino…”

Poi c’è un altro che dice: io applico le energie “quantiche”, io metto le mani sulla tua carta del cielo e muovo gli astri… Diciamo che questo ci ricorda un famoso film di Walt Disney, un meraviglioso movie che abbiamo visto tutti da bambini, relativo a queste cose magiche che avvenivano in quelle scene, ma quando erano i cartoni animati del grande Disney, meravigliosamente colorati, che si muovevano non solo sullo schermo cinematografico, ma anche nel nostro cuore, poteva essere suggestivo, carino e bello lasciarsi andare a questo oblio, come può essere bello l’elogio della fuga di cui parla Henry Laborit. Diversamente siamo nel fake totale.

Quando passiamo dal piano teorico dei sogni, che in qualche modo potrebbero lenire alcune nostre sofferenze, e ci spostiamo sul piano pratico, dove c’è Tizio o Caio che dice: “Non ti preoccupare, tu dai cento euro a me, io metto le mani sopra il disegno o addirittura metto le mie dita sulle tempie e guardo intensamente il tuo quadro di Rivoluzione Lunare e sposto Marte nella Casa che mi dici uno, Giove nella Casa che ti piace maggiormente. Dammi cento euro che faccio questo…” allora qui la faccenda diventa più pesante. Chiedi, ma a te che interessa tutto ciò, questo dovrebbe essere più una questione di ordine pubblico, di magistratura.

Io ho avuto il privilegio di frequentare per un paio di anni, come ho scritto, il grande Giambattista Callegari il quale aveva fatto delle scoperte sensazionali con la sua centralina di radiobiologia sperimentale e che nei libri che scriveva metteva anche l’esempio che io ho riprodotto sulla mia rivista “Ricerca ‘90” e che ho fatto io stesso a casa mia, avvolgendo una semplice spirale di una piccolissima bobina, un filo di rame, che in particolari condizioni permetteva di eseguire un esperimento che, secondo la fisica, era impossibile e che invece dimostrava l’effetto K del circuito K della centralina Callegari e vorrei ricordare lui aveva creato questo sistema che era basato su di un oscillatore.

In elettronica poi i circuiti non sono diecimila, i circuiti fondamentali saranno sette o otto: c’è l’oscillatore, c’è l’amplificatore, c’è il cimatore, cioè quello che ci taglia un’onda oltre una certa soglia. Sono sette-otto circuiti… Lui aveva realizzato questo oscillatore che aveva come frequenza di lavoro un ristretto campo di frequenze che era compreso tra le onde radar e uno dei due estremi della zona dei raggi visibili (i colori) e allora, all’interno di queste frequenze, lui che cosa faceva? Creava un circuito di risonanza, poi faceva applicare le dita al soggetto su due reofori, cioè su due bottoncini di metallo, faceva applicare le dita del soggetto oppure se il soggetto non era presente infilava una sua fotografia dentro questo circuito oscillante e a me all’inizio sembrava magia ma la spiegazione era molto semplice: i sali d’argento che costituivano quella immagine, quella foto, non erano altro che l’imprinting elettromagnetico di quel soggetto sulla carta con quei sali d’argento. In poche parole la fotografia aveva una sua specificità che è come le impronte digitali, quindi quando lui infilava la foto in questo circuito poi manovrava sui condensatori che andavano a cambiare le frequenze del circuito oscillante e creava una risonanza, come quando noi, con le vecchie radio analogiche, cercavamo una stazione radio: muovevamo il condensatore fino a che la frequenza del ricevitore era uguale alla frequenza del trasmettitore e sentivamo ‘O sole mio’ oppure sentivamo Charles Aznavour o quello che vi pare. Allora tutto ciò non faceva una piega, non fa una piega, e anche quello che diceva Callegari sulla possibilità di lenire determinate patologie è tutta l’eredità che suo figlio, l’ingegnere Giuseppe Callegari, sta tesaurizzando, facendo un’opera meritoria notevole perché sta ripubblicando i libri del padre, con un lavoro certosino, raccogliendo documenti, le testimonianze di centinaia di noi che ci abbeverammo a quella fonte e sta producendo realtà straordinarie.

Adesso è impegnato con gli ultimi due volumi, quando saranno terminati io gli ho proposto che gli farò “da ragazzo”, ovviamente gratuitamente, e mi dedicherò a lui anche per un paio di giorni per presentare questi libri a Milano, per far conoscere a tantissime persone quel gioiello che è la scienza di Callegari. Allora lui, figlio, con sua figlia, che a sua volta è una biologa, hanno messo a punto una serie di test per dimostrare la validità dell’effetto Callegari. Dice ma tutto questo che c’entra poi con spostare Marte o Giove? Ci arriviamo, abbiate un po’ di pazienza. Allora hanno messo su degli esperimenti che sono così obiettivi che non si possono negare.

Partiamo dall’esperimento secondo me più importante di tutti: quello della modifica del pH di un liquido in condizioni più o meno costanti ambientali. Cosa si intende “più o meno costanti ambientali”? Quelle che nella scienza vengono definite all’interno di una black box, di una scatola nera dove umidità, pressione atmosferica, temperatura e via dicendo sono pressoché costanti. Ora senza arrivare agli estremi di un laboratorio, anche nel corso di una conferenza, se stiamo all’interno di una sala climatizzata, le oscillazioni di temperatura e di umidità e di pressione atmosferica saranno lievissime, non possono incidere su questo esperimento, ve lo posso garantire perché la materia che io studiai con più passione quando mi stavo diplomando e mi diplomai in elettronica industriale era “misure elettroniche”, una materia che mi appassionava enormemente perché corrispondeva al mio spirito critico, al mio Marte in Vergine, ed io desideravo spaccare un capello in quattro e andare a vedere se le quattro parti erano uguali e lo facevo seguendo dei protocolli ripetibili, questa è la sostanza… Allora prendiamo un liquido. Voi sapete che ogni liquido, come ogni sostanza liquida o solida, ha un suo pH e il pH è l’indice di acidità di un elemento.

Quindi prendiamo dell’acqua bi-distillata purissima, della semplice acqua bi-distillata, magari in una boccettina sigillata. Ecco, quest’acqua bi-distillata partirà con un suo specifico pH che noi possiamo stabilire con grande precisione. Perché? Perché quando andiamo a misurare con un apparecchio, un misuratore di pH, questo pH, noi che sappiamo più o meno quanto sarà il pH di detta sostanza, mettiamo che noi siamo più o meno certi che sarà tra 5 e 7 di pH. Allora noi, prima di iniziare le nostre misure, ci muniremo di due fialette sigillate prodotte da case farmaceutiche specifiche o case direttamente collegate alla costruzione di questi apparecchi di misura del pH che ci daranno dei campioni certi con un pH certo che ci permetterà di leggere anche la seconda cifra decimale, Quindi, per esempio, ci daranno una fialetta che sarà 5,03 di pH e un’altra che sarà 6,98 di pH.

Quando noi avremo misurato queste due fialette e avremo trovato che sul nostro apparecchio di misura i dati corrispondono con l’approssimazione massima di un digit, che vuol dire la seconda cifra decimale, quindi un centesimo di pH, noi potremo essere certi quasi al cento per cento che tutto quello che misureremo un minuto dopo, all’interno di quel range, tra il 5 ed il 7, lo misureremo con grande precisione e questa grande precisione ci restituirà un risultato che avrà come errore massimo un centesimo di unità di pH. Importante quello che stiamo dicendo. Ora, in cosa consiste l’esperimento dei Callegari juniors, figlio e nipote? Consiste nel fatto che loro nel corso della conferenza, prima di iniziare a parlare, vi misureranno questo pH di detta sostanza e ve lo misureranno davanti a voi. Tutti si potranno avvicinare e potranno controllare che non ci siano giochetti di prestigio dei vari, non so, Ivan o di quell’altro mago che è diventato segretario del CICAP, cose di questo genere.

No, che tutto avviene alla luce del giorno. Dopodiché, loro, nel corso della chiacchierata, sottoporranno per la foto di questa boccetta dentro la centralina Callegari e imporranno una frequenza che si può applicare dalla centralina stessa, stabilendo a monte in quanto tempo cambierà questo pH e a quale valore si avvicinerà. Quindi, per esempio, l’esperimento dirà io cercherò di portarvi questo pH che è acido perché è 5, mettiamo, io cercherò di portarvelo molto di più in direzione basica e lo farò avvicinare a 6 nel corso della chiacchierata. Se noi abbiamo appurato che alla partenza questo pH era 5,03, mettiamo, e alla fine della chiacchierata noi verifichiamo che il pH è il 5,80, beh mi sembra che non ci potranno essere dubbi sull’effetto della centralina Callegari: essa è stata in grado di far variare il grado di acidità e di basicità di quell’acqua, ripeto, bi-distillata e sigillata.

Allora, quindi, qualcuno potrebbe dire: allora lo vedi? Tu puoi agire trasformando anche la chimica inorganica, ma se riesci a trasformare la chimica inorganica, sei anche in grado di trasformare la chimica organica e quindi, ad una persona che per esempio ha dei problemi fortissimi di acidità allo stomaco, tu puoi fare lo stesso lavoro e questa persona dopo due o tre ore che hai messo la sua foto sotto la centralina Callegari si sentirà molto meglio con lo stomaco e se gli faranno una gastroscopia verificheranno che quella persona sta davvero molto meglio con lo stomaco perché il pH all’interno del suo stomaco è andato molto più in direzione basica.

Certo, ma stiamo parlando di due cose completamente diverse.

 

Cioè, per essere chiari, mettiamo di poter creare un collegamento diretto e logico che ci sia tra un Marte in una determinata Casa e l’acidità di stomaco di Tizio. Allora una cosa è quella che diceva Callegari senior e che oggi dice Callegari junior e anche sua figlia e tanti di noi, e tra noi c’erano diversi professori di fisica, docenti di cattedra in università d’Italia e anche docenti di chimica in università diverse d’Italia, ma non solo d’Italia (a Callegari offrirono una cattedra in Canada e lui non accettò e restò a Napoli di tutta la vita), e un altro fatto è la “magia” di cui parlano taluni…

Tutti vi diranno che è possibile, sulla base di una situazione di una determinante astrale che provoca acidità allo stomaco, a un soggetto, di lenire gli effetti di questo attacco allo stomaco del soggetto. Adesso, per farla semplice, perché se no il discorso diventerebbe complicatissimo, mettiamo che questa forte acidità allo stomaco sia dovuta a Marte nella prima Casa di Rivoluzione Solare. Allora se noi utilizzeremo, e badate bene che non è che una centralina Callegari possa fare cinque, sei, sette, dieci cose contemporaneamente, no, noi gli mettiamo un’onda e lavora su quell’onda, allora noi per un anno potremmo tentare di lenire gli effetti di quel Marte che sta nella prima Casa del soggetto e che si esprime soprattutto attraverso una forte acidità allo stomaco. Va bene? Ma questo non significa che noi abbiamo tolto Marte dalla prima Casa tant’è vero che se noi stacchiamo la centralina solo un minuto per tutto l’anno successivo il mal di stomaco al signor Rossi ritornerà uguale a com’era prima.

Quindi noi non abbiamo fatto quello che alcuni promettono, non abbiamo tolto Marte dalla prima Casa per metterlo, non lo so, nella quarta, perché costoro magari si illudono che uccideranno la suocera in questo modo. No, sono stupidi, sciocchi. A parte il fatto che poi ci sono suocere in gamba che a molti, me compreso, fa piacere avere, ma per rapportarci alle barzellette qualcuno crede che mettendo Marte nella quarta Casa ucciderà la suocera e se lo toglierà dalla prima. Non è così perché la centralina Callegari e quindi l’effetto k, che poi un altro chiamerà “l’effetto quantico delle mie mani applicate sulla foto” e un altro dirà “è una tirata d’orecchio che io faccio”, insomma tutto quello che volete, però, alla fine, il concetto è che coloro che dicono di fare questa cosa affermano di avere mosso Marte dalla prima alla quarta Casa, ma non è vero, non lo possono fare perché ammesso che loro fossero in grado di operare un’azione come quella che vi ho appena descritto a mezzo della centralina Callegari, dovrebbero rimanere “con le mani applicate a quella foto per trecentosessantacinque giorni all’anno” e non si tratterebbe dell’effetto di spostare Marte dalla prima alla quarta, ma – teoricamente –  riuscirebbero a lenire solo uno degli effetti secondari di quel Marte in prima, cioè l’acidità di stomaco, ma non potrebbero eliminare Marte che sta in cielo, perché il Marte che sta in cielo, a monte di tutto, è la realtà più potente che esiste. Non c’è nell’universo una forza più potente degli astri che ci girano intorno, quindi noi possiamo mettere una patch, un cerotto per lenire gli effetti di un Marte che rimarrà in prima, ma non possiamo spostare Marte dalla prima alla quarta e questo credo che lo capiscano tutti.

 




Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla perché potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia:

http://ilblogperidepressi.wordpress.com/ 

For Everybody. It is not an important news, but I invite you to read it because it can explain, to someone, the why of a certain noise leading that disturbs, from a few years, the astrology:

 http://ilblogperidepressi.wordpress.com/ 

 

Ciro Discepolo

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