sabato 18 agosto 2012

The Best Place in The Whole World For Carla







Caro Maestro,alle 15 di oggi,le ho inviato una mia richiesta ( la località dove sarebbe ottimale per me ottenere i migliori risultati per l'amore,denaro e salute) dove ho riportato la mia ora di nascita sbagliata..Questi sono i dati corretti:Carla nata a Rimini l'11 Ottobre 1962 ore 12-45/12-50! Grazie con stima e ammirazione.

Carla da Rimini

Cara Carla, eccoti accontentata: una fantastica Adelaide in Australia per lavoro e amore e Dubai per la salute. Molti auguri!











Caro Ciro. Complimenti per il tuoi recenti post in cui spieghi benisssimo il tuo pensiero sull' argomento. Sono totalmente d'accordo con te. Io credo che alla luce di questi fatti bisognerebbe rivedere il concetto di Scienza. Se gli scienziati decidono che il calabrone non dovrebbe volare pero' vola allora dovrebbero dare una spiegazione a questo fenomeno cosi' come avrebbe dovuto fare il primo medico che ti visito' per la secchezza agli occhi.Il problema e' che purtroppo il mondo scientifico e' governato da lobbies con interessi economici molto grandi che interferiscono con la ricerca pura.Dico questo senza condannare la Scienza visto che mio padre era medico e anch'io ho preso una laurea in una materia scientifica.Pero' vedo anche che la suddetta scienza certifica quello che vuole validare con pochi esempi statistici (ho letto tempo fa che e' stato scoperto che l' efficienza degli operatori di borsa e' influenzata dal livello di testosterone e la ricera e' stata condotta su un campione di 17 persone)mentre invece Michel Gauquelin doveva dimostrare le sue scoperte all' infinito. Esiste un limite al numero di dimostrazioni che uno deve portare? Ecco , questo vorrei capire. Vorrei capire anche perche' tu dici che l'astrologia non e' una scienza se e' possibile dimostrarla con dati statistici (con un campione superiore alle 17 unita')? E a proposito di statistica mi chiedo che cosa e' successo agli scienziati che hanno partecipato al' esperimento di Vernon Clark e agli scienziati zurighesi. Hanno tentato di diffondere la verita' dell' Astrologia con la A maiuscola e sono stati imbavagliati o non ci hanno neppure provato? Mi meraviglio anche dei ricercatori del CNR. Avendo lavorato li' e conoscendoti come un ricercatore bravo e scrupoloso avrebbero dovuto supportarti nelle tue ricerche. E infine per concludere e' vero che noi astrologi possiamo dormire lo stesso anche senza l'approvazione del mondo scientifico pero' credo che se la nostra disciplina fosse approvata anche a livello scientifico forse sarebbe piu' accettata e meno denigrata.Saro' ingenuo ma credo anche che forse sparirebbero anche gli oroscopari (che si vantano di esserlo) e i ciarlatani.

Un saluto affettuoso.

Stefano Meriggi



Caro Stefano,
sapevo che eravamo perfettamente d'accordo su tali argomenti perché ne abbiamo scritto a lungo soprattutto su Ricerca ’90.
Io dico che l’Astrologia non è una Scienza perché ritengo che, essendo Arte, essa sia superiore alla Scienza.
Facciamo qualche esempio (naturalmente io ne parlo con te che sei qualificato in campo astrologico ed epistemologico e ne ho parlato anche con scienziati come l'astrofisico Steno Ferluga, già presidente del C.I.C.A.P. per una intera notte alla radio nazionale e ne ho discusso in diverse sedi universitarie con docenti di diverse materie, ma non potrei mai farlo con un quisque de populo, un signor nessuno, mettiamo un Maurizio Tonino che abita a Roma in v. Salotti 19 che non è astrologo, non è scienziato, non è accreditato in materia epistemologica o statistica. È un nessuno nelle cui note bio-bibliografiche si legge solo che ha picchiato dei poliziotti, ma questo non basta a qualificarlo). Un radiologo ti può misurare con precisione scientifica assoluta un nodulo alla tiroide o un tumore al cervello, ma un grande medico, mettiamo un grande medico Antonio Cardarelli, osservando una lastra radiografica di un paziente e mettendo insieme molte altre variabili della sintomatologia e della patologia di questi, era capace di estrapolare, in mezzo a cento e più variabili una diagnosi precisa di malattia. Questa è Arte, molto di più della Scienza. 
Naturalmente io sono anche un ammiratore della Scienza, quando questa non aiuta i politici a costruire armi di distruzione di massa. Dunque noi sappiamo che esistono le Scienze cosiddette esatte (in effetti di esatto non esiste nulla al mondo...) e le Scienze Umane, come la Psicologia, la Sociologia, L'Astrologia... Ma io preferisco inquadrare l'Astrologia come un'Arte che può anche essere investigata con mezzi scientifici come nel caso delle statistiche mie, di quelle dei coniugi Gauquelin e di Didier Castille.
È chiaro che i nemici dell'Astrologia diranno che le suddette statistiche devono essere ripetute all'infinito, ma molti scienziati, pagati prima dalle multinazionali del tabacco e poi da quelle dei telefonini, hanno dichiarato per anni che "non esisteva la minima prova che correlasse il cancro al fumo e alle onde elettromagnetiche...".
Noi stiamo portando avanti un discorso sistematico di tipo epistemologico e continueremo a farlo, con persone accreditate, come nell'esempio di una ottima chiacchierata che mi feci, nell'anno  1981, con Raffaello Franchini, uno dei maggiori filosofi di tutta la storia italiana.

  Poi mi chiedi:

E a proposito di statistica mi chiedo che cosa e' successo agli scienziati che hanno partecipato al' esperimento di Vernon Clark e agli scienziati zurighesi. Hanno tentato di diffondere la verita' dell' Astrologia con la A maiuscola e sono stati imbavagliati o non ci hanno neppure provato? 

Beh, carissimo Stefano, è successo quello che accadde quando il prof. Eugen Jonas (io faccio parte del Comitato Scientifico della sua associazione sul Controllo delle Nascite), quando nella Cecoslovacchia comunista fu costretto a dichiarare che le sue scoperte non riguardavano l'Astrologia, ma la Cosmo-Biologia...


E poi scrivi:

E infine per concludere e' vero che noi astrologi possiamo dormire lo stesso anche senza l'approvazione del mondo scientifico pero' credo che se la nostra disciplina fosse approvata anche a livello scientifico forse sarebbe piu' accettata e meno denigrata.Saro' ingenuo ma credo anche che forse sparirebbero anche gli oroscopari (che si vantano di esserlo) e i ciarlatani.


Ma è proprio questo il punto: come potrebbero prendere in considerazione l'Astrologia se essi credono che essa sia l'oroscopia?

Continuate a scrivere.












ciao ciro,volevo chiederti se secondo te la mia rs di quest' anno è buona..
sono nata il 20-08-89 a magenta(mi)alle 13.20
e passerò il mio compleanno a inveruno(mi)...
grazie infinite:)

Anonima



Purtroppo non può essere buona, con la strettissima congiunzione Marte-Saturno in quinta Casa. Nel libro che vedi sotto puoi trovare diverse spiegazioni al riguardo, in attesa del mio prossimo "Revisione dell'Astrologia", Biblioteca di Astrologia, Armenia Editore, Milano, fine ottobre prossimo. Ma perché non ci hai interpellato un mese fa quando avresti potuto organizzarti per partire? Comunque, auguri.










Caro Ciro, la Tua indignazione, con questi specialisti del gioco delle tre carte, è più che comprensibile, se guardiamo a ciò che fai quotidianamente e a ciò che hai prodotto in questi oltre quarant'anni. E non può certo consolarci il fatto che, se ci guardiamo attorno, in qualsiasi settore dello Scibile, non vediamo nessuno che possa scagliare la famosa "prima pietra", e dire "da noi, nel nostro campo, persone così non ce ne sono". Se noti però, esiste anche un'altra categoria, pienamente funzionale, all'esistenza di questi imbonitori: le loro vittime. Temo che la lotta per aprire gli occhi alle vittime di questi lestofanti, sia persa in partenza, Possiamo dire che in tutto il variegato mondo dei fruitori dell'astrologia, ogni astrologo ha il suo targhet di pubblico. Sappiamo benissimo, chi è seguito da un pubblico che non abbia ...mercurio gravemente leso, o completamente spento, quindi sorvoliamo, anche per eleganza, sul TOP degli Astrologi e del loro pubblico. Purtroppo rimane una categoria di pubblico, e secondo me è la maggioranza, disposta a pagare tanti soldi per avere i numeri giusti da giocare al lotto...vuoi aiutare queste persone??? credo sia più facile eliminare malattie, guerre e fame nel mondo. E' la legge del mercato bellezza!!!
Gianni


Sante parole, caro Gianni! E a proposito di cervelli piatti...




Maurizio Tonino, an example of injured Mercury and of a flat brain










Caro Maestro,
puoi aiutarmi a capire quando l'aspetto di congiunzione fra 2 pianeti di Transito è positivo o negativo? Ti confesso che ho diversi dubbi a riguardo.

Grazie,
Diapason




Caro/a Diapason,
in effetti, secondo la mia esperienza, dico un'altra cosa: non che occorra comprendere quando una confiunzione sia positiva o negativa, ma che è necessario tenere conto del fatto che nella congiunzione agiscono contemporaneamente tutti i transiti: il sestile, il quadrato, il trigono, la opposizione... Naturalmente sarà la Aimed Solar Return a far funzionare quella congiunzione per lo più nella direzione del trigono anziché del quadrato. Cari saluti.










Happy Birthday to Laura that is in Seuiu, Indonesia!








US Presidential Election 2012 Astrologically

A very Interesting Article By Our Colleague

KUSHAL KUMAR

Email :- kushal1948@gmail.com

18 August 2012






            The world is looking at the US Presidential election 2012 with great interest.  The main aspirants for the White House in November, 2012 election are the existing US President Barack Obama and Mitt Romney.  Their natal horoscopes were analysed in the article “Next US President astrologically : A Vedic Perspective” by this writer in the summer 2012 issue of the Astrologer’s Notebook, a quarterly Newsletter edited by Joseph Polansky from North Port, Florida, U.S.  The conclusion as to the outcome of the said election reached in the analysis is being briefly mentioned here again--- while the planetary potential of both Obama and Romney is equally strong, this writer is persuaded by planetary suggestion to predict, for astrological reasons recorded there, that Barack Obama has edge over Romney.  Later, this writer has analysed the planetary potential in the respective natal charts of Barack Obama and Mitt Romney to identify the classes of bulk voters who may support the two.  The analysis is available in the article “Astrological indications of potential votes for Obama and Romney” published in the August, 2012 issue of the monthly Newsletter “News from Astro” of Astro Computing Services (www.astrocom.com).
            There is still another astrological input which is expected to strengthen the conclusion as to the winner in the election.  As per media reports, Barack Obama has chosen Joseph Biden as his running mate for Vice Presidentship.  Mitt Romney has declared Paul Rayan similarly.  A comparison of the planetary potential in the natal charts of the two around November, 2012 and thereafter would suggest whether either of the two has a chance to the position of Vice President of US.  This factor could be an additional astrological input to confirm the prediction made about the outcome of the November 2012 election in the Astrologer’s Notebook on the basis of the natal charts of Obama and Romney.
            The birth time details of Joseph Biden available in the public domain (www.astro.com) are :- 20 November, 1942 at 08 : 30 (= 8:30AM) at Scranton, Pennyslvania.  Based on these details, the natal horoscope with sign Scorpio of sidereal zodiac rising in the ascendant may be visited at chart ‘X’ of this article.  It is also disclosed by the said chart that Joseph Biden is passing through sub-period of Mercury in the major period of Jupiter as per 120 years operative period system known as Vimoshattari Dasa in Vedic astrology.  The Jupiter is in its exaltation sign cancer in retrograde motion owning benefic houses second and fifth from the ascendant.  It is in the angular position from the Moon, which is heading towards full Moon.  This position is highly favourable.  Further, Jupiter is in trine to the Sun, who owns the pivotal 10th house from the ascendant.  Last but not least, Jupiter is having full strength in six-fold sources of strength in Vedic astrology.  These exceptional astrological inputs infuse Jupiter with an exceptional potential to bring about favourable circumstances and results.  The lord of sub-period, Mercury, is in 12th house with ascendant lord, Mars.  Though 12th house placement, is not considered a welcome astrological circumstance, yet association of ascendant lord infuses Mercury with a different role.  Mercury, owning houses  8th and 11th from ascendant, is considered a malefic.  But by being in 12th house from ascendant, the position is different.  Mercury is full in strength in six-fold resources of strength.  It is angular to both Jupiter and the Moon.  In the result, the operative periods of Jupiter and Mercury during and after the election suggest a positive and successful event for Joseph Biden.
            Paul Rayan is said to have born on 29 January, 1970 at 2 : 37 (=2 : 37 A.M.) at Janesville, Wisconsin.  Based on these birth details, his natal horoscope also with sign Scorpio of sidereal zodiac rising in the ascendant may be visited at chart ‘Y’ of this article.  The sub-period of Ketu, the descending node of the Moon, would be operative around the election and thereafter.  Saturn is posited in Aries, a sign of debilitation for Saturn in 6th house from the ascendant.  Its owner, Mars, is just 12th to it.  These are signs of hard-work and struggle in materialization of ambitions.  But, Saturn is functionally an excellent planet  from Moon, being placed in angle from it.  Jupiter and Saturn have joined hands, being in mutual aspect.  Thus Saturn is having strength also.  Ketu is in 10th house from the ascendant in the sign of the Sun, a seat of politics and power.  Looking at Saturn and ketu, it can be inferred that the coming times denote struggle to capture the opportunity, and good amount of success.  But when both the charts of Joseph Biden and Paul Rayan are compared with reference to time around the election and immediately thereafter, Joseph Biden seems to be marginally higher than Paul Rayan.  In the result, it can be said that his position also strengthens the conclusion of edge drawn on the basis of horoscope of Obama referred to earlier here.   
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            Note :-  The author is an internationally known astrologer of Vedic astrology.  His masterpieces have been published in premier astrological magazines such as, the Mountain Astrologer (TMA) from US, Astroemail from Paris and Journal of British Astrological Association, London.  He deals with personal questions based on one’s birth time details, covering such aspects of life as health, wealth, education, marital, profession, business and politics.  He can be reached at :- kushal1948@gmail.com.
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            Submitted to Ciro Discepolo, at discepolo.ciro@gmail.com for early publication.  The charts ‘X’ and ‘Y’ referred to in the article are being sent separately by word doc file which may be integrated with the article before publication.
Kushal Kumar
202/GH 28, Mansarovar, Apartments,
Sector 20, Panchkula, Haryana, India-134109
17 August, 2012



KUSHAL KUMAR


18 August 2012



Dear KUMAR,
our compliments and best regards!











TRATTO DAL MIO LIBRO “NUOVO TRATTATO DI ASTROLOGIA", Armenia Editore




E ora, continuando sull’argomento Astrologia&Epistemologia, ho il piacere di riportarvi la mia intervista al grande prof. Raffaello Franchini, uno dei maggiori filosofi della storia italiana di cui ebbi l’onore di essere quasi amico. Vi sono, in essa, molti spunti di carattere epistemologico che mi piacerebbe fossero commentati da voi, a diverse lunghezze d'onda (sono escluse le persone dal Mercurio ultraleso e dal cervello piatto).
Buona lettura a Tutti. 




51.
A colloquio con il filosofo: Raffaello Franchini

Mi è sembrato opportuno, nel presente contesto, intervistare un filosofo famoso, per conoscere il punto di vista di un uomo di cultura sugli argomenti che costituiscono l’ossatura portante di questo lavoro. Mi è parso opportuno rivolgermi quindi a un “non scientifista” avendo già riportato, sia io che Passariello (qui l’Autore si riferisce ad un precedente lavoro pubblicato insieme a Fausto Passariello, NdR), qua e là, i pareri sull’astrologia di vari “scientifisti”. Brevemente ricordo, a suffragio dei lettori che non conoscono l’intervistato, che Raffaello Franchini è ordinario di filosofia teoretica nell’Università di Napoli. Ha scritto molti libri tra i quali si possono qui ricordare Esperienze dello storicismo 1953, 1971); Metafisica e storia 1958, 1977); Le origini della dialettica (1961, 1976), Teoria della previsione (1964, 1972); L’Idea di progresso: teoria e storia della previsione (1978,); Intervista su Croce (1978). È stato tra i primi alunni e poi docenti dell’Istituto italiano per gli studi storici fondato da Benedetto Croce, dell’edizione nazionale delle cui opere è stato tra i promotori ed è perciò ora componente dell’apposita commissione ministeriale. Socio di numerose accademie, collabora a riviste di cultura e quotidiani tra cui il Mondo, il Messaggero e Il Tempo.


DISCEPOLO: Professor Franchini, cosa pensa dell’astrologia?
FRANCHINI: Non mi metto tra quelli che per principio o per programma sono contrari all’astrologia. Non mi sembra vi sia molto senso ad essere contrari a qualcosa che non si pratica e che in ogni caso non si presenta con i caratteri delle cose verso cui è giusto prendere una posizione negativa. L’astrologia, per esempio, non si presenta con i caratteri del dogmatismo e con i caratteri della mitologia che, come aggravante, viene anche imposta con l’uso del potere politico. Tutto questo l’astrologia non lo fa. Inoltre, non avendo effetti negativi come, mettiamo, la droga, non ritengo si debbano avere motivi seri per opporsi ad essa.
In particolare mi ripugna la posizione di chi combatte l’astrologia in nome della scienza.


DISCEPOLO: Devo ritenere già da questa prima risposta che lei è consapevole della differenza che esiste tra l’Astrologia con la A maiuscola, ossia quella della tradizione ultramillenaria, e l’altra, di recente formazione, mercificata e prostituita agli interessi di mercato. Mi riferisco ovviamente a quell’astrologia che sarebbe meglio chiamare “oroscopìa” e che, sfornando insulse previsioni per i dodici segni, sta all’altra più o meno come i fumetti alla Divina Commedia del sommo poeta.
FRANCHINI: Sì, un po’ come avviene a proposito della mercificazione del sesso che, attraverso riviste assai poco degne, non ha portato nulla alla libertà dell’uomo, ma molti quattrini nelle tasche di speculatori che hanno saputo sfruttare il filone. Questo è nella natura dell’uomo, ma la mercificazione non è patrimonio comune soltanto dei cattivi astrologi o dei venditori di sesso e la possiamo trovare anche in campi apparentemente impermeabili a un simile morbo, come quello dell’arte pittorica, dove non è sempre di segno negativo. Qui troviamo infatti una pletora di monografie pittoriche e ritengo che chi le ha gestite, tutto sommato, non abbia compiuto delle cattive azioni, essendo convinto che operando per guadagnare in maniera intelligente, non si commetta necessariamente un’azione riprovevole. Comunque l’astrologia, scientifica o non scientifica che sia, non posso negare che eserciti qualche attrazione su di me nella direzione della simpatia.


DISCEPOLO: Lei, una volta, ha scritto in un suo libro di appartenere al segno della Bilancia e il fatto mi ha colpito non poco, dato che solitamente gli intellettuali impegnati, anche se intimamente favorevoli verso l’astrologia, si guardano bene dal dichiararlo pubblicamente. Come mai lei costituisce un’eccezione in tal senso?
FRANCHINI: Nel mio libro intitolato Autobiografia minima, che come tutti i miei libri ha una circolazione piuttosto limitata dato che si rivolge a un tipo di lettore particolare e non fa niente per piacere a tutti (nel caso specifico “minima” si riferisce alle note biografiche, essendo invece stata privilegiata la parte relativa alla mia produzione in campo filosofico), dico, in maniera metaforica e in maniera anche un po’ non metaforica, che qualche dote di equilibrio che ritengo di possedere o di avere conseguito faticosamente, l’abbia potuta conseguire sotto il segno della Bilancia, che è un segno di equilibrio, difatti si chiama anche Libra.


DISCEPOLO: Professore, come definirebbe l’astrologia?
FRANCHINI: L’astrologia è qualcosa che esiste e rappresenta uno studio, che non so fino a che punto le convenga definire scientifico, degli astri, del loro moto e dei rapporti che essi hanno con le attività umane. Resta da stabilire se l’influsso è degli astri sulle attività umane o è delle attività umane sugli astri, perché io non escluderei, soprattutto in epoca di astrofisica, questo secondo tipo di rapporto. Se è lecito cioè ficcare il nostro naso negli astri, non si vede perché non debba essere lecito agli astri ficcare il naso, se lo hanno, nelle faccende umane.


DISCEPOLO: Pensa che l’astrologia possa dare un contributo positivo alla qualità della vita dell’uomo di oggi?
FRANCHINI: Personalmente vedo questo rapporto in negativo, più che in positivo, come oggi si usa dire con un’espressione che mi pare utile. Cioè io trovo che un interesse così largo - non mi piace dire di massa perché altrimenti si può pensare che queste masse siano state organizzate, mentre invece si tratta di tante persone non vincolate da alcunché e che si sono unite liberamente - vada visto più in negativo, perché vale a sottrarre l’uomo dalla ossessione dello scientifismo. Sia chiaro che lo scientifismo, per me, non è la scienza: quando dico scientifismo intendo riferirmi al cattivo uso della scienza. Uso di divulgazione un po’ arrogante della scienza come fa il mio illustre collega Zichichi, collaboratore come me de “Il Tempo”, il quale ritiene che la scienza sia la cultura moderna, escludendo quindi da questa qualunque disciplina che scienza non è. L’astrologia resta fuori da questo discorso, non essendo scientifista e non esercitando dunque una prevaricazione in senso scientifico in campi che non possono trattarsi scientificamente, con quegli strumenti, cioè, che (volendo dire tutto il mio pensiero), ritengo siano antiquati anche all’interno della scienza stessa. Per esempio, un meccanismo di causa e di effetto è un meccanismo antiquato nel campo della scienza, dato che la scienza moderna, da Planck ad Einstein, l’ha decisamente rifiutato. E la cosa più strana sta nel fatto che quanto maggiore è la rilevanza creativa di uno scienziato nel mondo contemporaneo, tanto minore è l’importanza che lo scienziato dà allo scientifismo, tanto maggiore direi è la ripugnanza dello scienziato verso lo scientifismo.


DISCEPOLO: Ma perché lo vede in negativo questo rapporto?
FRANCHINI: Negativo per me ha un significato filosofico, dialettico, polemico. Si tratta cioè di una polemica che può assumere anche una direzione positiva, ma che intimamente è negativa. La mia è in effetti una risposta polemica verso quel tipo di posizione arrogante e ciarlatanesca della scienza, per cui si pretende che si debba fare qualunque operazione, dal taglio della barba alla copulazione, in maniera scientifica. Prendiamo ad esempio il caso dell’educazione sessuale: si tratta certamente di scientifismo perché essa può essere uno strumento, ma non un surrogato dell’amore, una sorta di stimolo erotico. Nessuno deve credere che attraverso l’educazione sessuale ci si possa innamorare. A mio giudizio è sempre preferibile, oggi, l’astrologo, specie se computerizzato, al cattivo scienziato, ovvero allo scienziato che fa un cattivo uso della scienza.


DISCEPOLO: Posso confermarle, anche da parte della maggioranza degli astrologi miei colleghi, che da parte nostra viene rifiutata l’etichetta di “scientifico” applicata all’astrologia. Tuttavia, stabilito questo punto sul quale siamo perfettamente d’accordo, non ritiene che l’uomo, avvalendosi della maggiore conoscenza di sé, degli altri e delle cose, derivatagli da un buon uso dell’astrologia, possa trovare in essa un atout che gli consenta di vivere meglio?
FRANCHINI: Può darsi anche, sebbene io pensi che l’astrologia sia un’attività o una disciplina troppo assorbente ed è difficile poterla dominare, cioè è possibile che l’astrologo faccia soltanto l’astrologo, ma per uno che non svolga soltanto questa attività, è molto difficile fare uso dell’astrologia come di una tecnica. Può diventare un hobby, ma in questo caso si tratterà di un hobby che finisce per dominare chi lo pratica. Al contrario io, per esempio, ho vari hobby, come la collezione di monete e francobolli antichi o come la conoscenza della storia postale, che non mi dominano affatto. Mentre temo che se approfondissi la sua materia, finirei per esserne fagocitato. Con ciò non voglio dire che la temo, ma semplicemente che, se non mi limitassi soltanto a qualche lettura sporadica sull’argomento, finirei per essere assorbito così tanto dal suo studio da non avere poi più tempo disponibile per occuparmi delle cose che mi stanno maggiormente a cuore.


DISCEPOLO: Alla domanda che sto per farle ora ha già risposto, in parte, precedentemente, ma vorrei ascoltare ugualmente un suo parere specifico. Cosa pensa dell’attacco, su basi epistemologiche, continuamente portato avanti, nei confronti dell’astrologia, da una certa parte dell’intellighenzia per così dire “accreditata”?
FRANCHINI: Questa intellighenzia si accredita attraverso il controllo e il possesso di alcune case editrici, nonché attraverso i mezzi di diffusione radiotelevisiva, i giochetti dei premi letterari, eccetera, con cui taluni dimostrano di essere degli abili uomini di affari e, sotto questo aspetto, posso anche ammirarli, non certo sotto il profilo di portatori di cultura. L’attacco di cui lei parla è strettamente connesso all’invenzione di questa pseudocoscienza chiamata epistemologia. Etimologicamente episteme significa il sapere, la scienza, anzi ciò che sta sopra (epi vuol dire questo) in contrapposizione a doxa che significa opinione. Gli epistemologi mi devono spiegare perché non sono dei logici, perché non sono dei metafisici, perché non sono degli ontologi, perché non sono dei teorici della conoscenza e quale differenza vedono, se non di partizione empirica, tra queste discipline. La verità è che l’epistemologia è una disciplina inesistente come molte discipline che si insegnano nell’università. Mentre l’astrologia certamente inesistente non è. L’astrologia potrà piacere o no, ma esiste. L’epistemologia deriva invece da una costruzione forzosa attuata per motivi di spartizione del potere accademico. Difatti non so che differenza passi, se non di distribuzione di posti di professori di ruolo o di associato, tra l’epistemologia e la filosofia della scienza. È soltanto per motivi che possono anche essere encomiabili, a un certo livello, che vengono operate certe distinzioni. Mi chiedo ancora che differenza ci sia tra filosofia della scienza e storia della scienza, tra storia della scienza e logica, dato che queste sono soltanto indicazioni di campi empirici, cioè suddivisi soltanto secondo la comodità e l’utilità, in cui questo o quello studioso ha dato maggiore prova di sé. Per esempio, uno si è più occupato di Galileo come scienziato e lo consideriamo allora uno storico della scienza; un altro si è più interessato del significato della teoria galileiana della scienza e lo chiamiamo allora epistemologo; un altro ancora ha diretto i propri studi sul significato che la logica trascendentale kantiana può avere nei confronti della logica formalistica e ha scritto, mettiamo, una storia della logica, e lo chiamiamo storico della logica; un altro ha insistito maggiormente sugli aspetti polemici di questo contrasto e lo chiamiamo logico. Però, come vede, si tratta di partizioni accademiche che hanno e non hanno un valore scientifico. Hanno valore di riconoscimento scientifico, mentre ne hanno pochissimo dal punto di vista della scienza. Gran parte delle scienze universitarie sono un’invenzione dei professori universitari.


DISCEPOLO: Noto con piacere che lei ha messo in evidenza quanto sia stupida un’espressione del tipo “Non credo all’astrologia”. Se mai si potrebbe dire: “Non credo al suo funzionamento”.
FRANCHINI: Penso che la proposizione “Non credo all’astrologia” sia pronunciata con lo stesso spirito con cui si dice “non credo alla iettatura”. Ossia si ritiene che l’astrologia sia soltanto una credenza popolare, mentre invece popolare lo è fino a un certo punto, perché poi raggiunge tecniche raffinatissime là dove invece, ritengo, non sia utile servirsi dell’elaboratore elettronico nel campo della jettatura. Allo stesso modo sono diffidente verso coloro che dichiarano di non credere in Dio e di non andare in chiesa per questo. Si tratta, come si può osservare, di un comportamento assai ambiguo, giacché la miscredenza, il negare l’esistenza di Dio, non è un buon motivo per non andare in chiesa. Andare in chiesa nei giorni comandati è soprattutto un fatto di costume e non riguarda sempre le credenze.


DISCEPOLO: Cosa pensa delle equazioni “scienza = buono”, “non scienza = cattivo”? Ovvero, ritiene che la scienza debba avere un ruolo privilegiato sull’umanesimo?
FRANCHINI: A questa domanda ho già risposto in parte parlando del professor Zichichi. A questo proposito, invece di rispondere con proposizioni astratte, vorrei fare un esempio molto concreto. Prendiamo in esame il caso di Emanuele Kant che era un uomo di formazione fisico-matematica. Ciò è tanto vero dal momento che è sua la teoria detta Kant-Laplace sull’origine del mondo. Dunque Kant è intimamente legato alla storia della scienza. Attraverso la sua formazione di scienziato Kant giunse a formulare la sua famosa teoria della conoscenza espressa nel celebre libro Critica della ragion pura, di cui quest’anno (1981) è ricorso il secondo centenario della pubblicazione e di cui si è tanto parlato (io stesso ne ho parlato in almeno un paio di occasioni molto importanti, quest’anno). Kant era fermamente persuaso, da scienziato, che l’unica forma di conoscenza fosse quella relativa alla fisica e alla matematica. Su questo non possono sussistere dubbi. Però Kant non era Popper, però Kant non era Schlick, però Kant non era Neurath, però Kant non era Carnap, ossia era un genio filosofico, un filosofo i-n-t-e-r-o e allora andò avanti - il pensatore intero è quello che non si ferma - e quando aveva più di sessant’anni, scrisse ancora dei grandi libri, soprattutto uno, intitolato Critica del giudizio. In questo libro Kant riconobbe che esisteva il mondo dell’arte che non rientrava nell’ambito della conoscenza, ma che però esisteva e allora, con molta onestà, oltre che genialità, disse: «Sì, la conoscenza è la scienza, ma l’arte esiste. Ma se esiste essa non è conoscenza e tuttavia nell’arte noi troviamo gli stessi caratteri della conoscenza scientifica per una parte cioè dell’universalità. E allora che universalità è quella dell’arte? È una universalità priva di concetto. Questa è la prima definizione che Kant diede dell’arte (in seguito ne diede altre). Poi scoprì il mondo della morale e in un altro piccolo saggio, L’idea della storia dal punto di vista cosmopolitico, scoprì il mondo della storia e non fece come gli scientifisti di oggi o di ieri che negano ciò che non rientra nei loro schemi o pretendono di ridurre l’arte a scienza, la storia a scienza - e purtroppo questo oggi lo fanno anche alcuni storici che non hanno idee molto chiare su ciò che è la loro disciplina - ma, pur essendo di chiara formazione scientifica, negò che tutto sia da ordinare necessariamente con metodo scientifico. Abbiamo l’esempio di uomini come Mach, Poincaré, Bergson, Jhering, Boutroux, Avenarius ed altri, che tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, positivisti com’erano, scienziati com’erano, di formazione di pratica, buttarono a mare tutto l’armamentario scientifistico e posero le basi di una nuova concezione della scienza che purtroppo, oggi, gli scientifisti attuali capitanati, mettiamo, da un Geymonat, non riescono più a recuperare.


DISCEPOLO: Quanto lei dice mi spinge a ricordare, dato l’argomento, l’atteggiamento di alcuni epistemologi o scientifisti, come dice lei, impegnati a condannare l’astrologia, ma non solo questa (veda la psicanalisi e alcuni settori della psicologia) come “non scientifica”, dimenticando poi, o fingendo di dimenticare, che alla base del loro credo politico, ovvero il materialismo storico, non esiste scientificità, né in senso galileiano né in quello popperiano.
FRANCHINI: Per la verità non è che tutti gli epistemologi siano materialisti dialettici o storici. Altri non sanno nemmeno cosa significhi esattamente materialismo storico, però ne sentono molto parlare, ne leggono sui giornali e sui settimanali, arguiscono che attraverso lo stesso si possono fare dei buoni affari e allora pensano che sia giusto proclamarsi materialisti storici o marxisti. Ma il problema non è questo, giacché il tasso di scientificità del materialismo storico è già abbastanza alto, piuttosto bisogna sottolineare che quando si è detto scientificità, non si è detto tutto. Quando si dice scientificità del marxismo s’intende una scienza empirica la quale, negli anni centrali e conclusivi del secolo decimo nono, ha condotto una determinata analisi empirica della società basandosi su dati di fatto che per la verità non è che fossero, com’è stato dimostrato, da Hayek e altri, molto aggiornati nemmeno a quell’epoca. E attraverso quest’analisi si è giunti a certi risultati che poi, più o meno indebitamente, sono stati applicati alla realtà nel suo complesso. Cioè, partendo da questa analisi empirica, che poi esisteva già nei maestri di Marx, mettiamo Smith e Ricardo, si è giunti a una Weltanschauung (o visione del mondo), termine abusato, in cui si è messo insieme un po’ di hegelismo più o meno mal digerito e un po’ di materialismo più o meno volgare e se ne è tirato fuori, come un coniglio dal cappello, questa versione onniabbracciante, che poi in realtà è una nuova religione. Ma i fondatori, i profeti di nuove religioni, possono avere anche grande influsso sul comportamento degli uomini senza, con questo, accrescere neanche di una frazione il tasso di scientificità di cui parlavamo prima. Questo è vero anche se il materialismo storico, che oggi si dice dialettico, punta molto sulla sua scientificità. Poi, quando previsioni scientifiche di qui originate vengono annunciate per decenni e per secoli per poi non attuarsi, allora si cade nella storiella del barone di Munchausen, il quale aveva convocato i personaggi più in vista della popolazione del suo villaggio per mostrare loro com’egli sarebbe passato tra un palazzo e un altro camminando su una corda e come si sarebbe poi anche buttato giù a richiesta del pubblico. Quando il pubblico vide che il barone non faceva niente di tutto questo, gli urlò: “Siete un pazzo!” E lui: “Vorrei sapere se sono più pazzo io ad avervi promesso di fare tutto questo o voi che ci avete creduto”.


DISCEPOLO: Continuando su questa linea, vorrei chiederle cosa pensa della cultura dell’analogia, se così la possiamo definire.
FRANCHINI: L’analogia può essere una specie di identità delle scienze “non scienze”, delle discipline che non hanno la pretesa di definirsi scientifiche, per evitare certi equivoci. Se queste si vogliono chiamare discipline analoghe, ossia indicare un’analogia con la scienza senza giungere ad una identificazione, mi pare che non ci sia niente di negativo nel considerarne utile l’esistenza. Anche perché poi, se un giorno, finite queste polemiche artificiali, si arrivasse ad una attenta interpretazione delle metodologie di queste discipline analogiche, si finirebbe forse con lo scoprire che si tratta di discipline che operano con metodo storico.


DISCEPOLO: Vorrei riproporle più chiaramente la domanda. Parlando di alchimia, filosofia, mitologia, psicanalisi, astrologia, eccetera, ossia di discipline che certamente scienze non sono, sotto nessun punto di vista, e neanche logiche, ritiene che si debba comunque dar loro diritto di cittadinanza all’interno dello scibile, nell’ambito della cultura?
FRANCHINI: Io ho appena pubblicato un volume intitolato Il diritto alla filosofia e riprendo un po’ la tematica di un famoso giurista tedesco, lo Jhering, il quale scrisse un piccolo libro, intitolato La lotta per il diritto, in cui sosteneva, tra l’altro, che il diritto occorre conquistarlo, ossia bisogna farlo valere e per questo io penso che il diritto non dobbiamo aspettarcelo, sul piano del riconoscimento, dagli altri. C’è stato in Italia il periodo in cui, da parte di molti, me compreso, si è parlato di unione dei partiti più grandi per eliminare qualsiasi forma di opposizione, e ricordo di avere più volte insistito, nel corso di dibattiti, che non dobbiamo aspettarci dagli altri il riconoscimento del diritto di esistere, come minoranza, ma dobbiamo farlo valere con i mezzi più appropriati e comunque da scegliersi sempre tra quelli degni di un popolo civile.


DISCEPOLO: Un’ultima domanda, professor Franchini. È d’accordo sul fatto che se l’astrologia rientra, nel suo modo di funzionare, nella logica della sincronicità di cui ha parlato Jung, sarà arduo dimostrarne la validità con gli strumenti della scienza?
FRANCHINI: Certamente, sarà arduo. Ma arduo non significa impossibile, perché quello che conta sono i risultati. Lei ha citato Jung che fu molto avversato dai freudiani, tant’è vero che esistono psicanalisti che sul biglietto da visita aggiungono la qualifica “junghiano” così come io potrei mettere sul mio “filosofo crociano” che, secondo me, è una cosa da ridere, in quanto uno o è filosofo o non lo è, o è psicanalista o non lo è e mettere l’aggettivo significa respingere quel carattere di universalità che invece ogni disciplina dovrebbe avere. Guardi, allora lei pensa che non sia arduo insegnare filosofia a un gruppo di giovani, anche volenterosi - e ne ho trovato tanti negli ultimi anni? Crede che non sia arduo farsi capire? Crede che non sia arduo e addirittura pericoloso parlare in pubblico e scrivere, soprattutto parlare, che è molto più rischioso che scrivere? Io vedo nei dibattiti, quando si fa parlare il pubblico, venire fuori persone di un cretinismo assoluto, di cui sarebbe stato assai preferibile ignorare l’esistenza e per le quali non sussistono più speranze di un recupero, in quanto si può sperare di curare il cretinismo in età giovanile, ma non in età matura quando si è perfino, in certi casi, superata l’arteriosclerosi, ma si è rimasti sciocchi. Allora lei vede quante cose ardue dobbiamo fare per cercare di farci capire: ci sembra di essere stati chiarissimi e invece è avvenuto precisamente il contrario. Quanto nell’incomprensione operi la mala fede non lo so, non lo posso misurare. Certo c’è anche questo, quanto operino le passioni: per esempio l’invidia, per esempio il dispetto o il gusto di dire qualcosa di contrario, il piacere di stare con quella che si ritiene la maggioranza vincente. Sono, tutti questi, fattori extrascientifici, ma se un giorno l’astrologia, concepita come la concepisce lei o altri, desse dei risultati utili alla collettività, penso che essa si affermerebbe senz’altro e non come una nuova superstizione, ma come qualcosa di utile.

Intervista raccolta da Ciro Discepolo nella casa vomerese del prof. Raffaello Franchini, anno 1981.











I will be in holiday until the end of this month, I hope. I hope to continue with light blogs. A dear greeting to All the Bloggers.



Io sarò, spero, in vacanza fino alla fine di questo mese. Cercherò di continuare con dei blog abbastanza "light" (penna USB permettendo). Un caro saluto a Tutti.









Buona Giornata a Tutti.
Ciro Discepolo




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Where it will be my birthday?
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A che ora sarà il mio compleanno? (At what time I will have my Solar Return?):





Qual è l’Indice di Pericolosità del Mio Anno?
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Quanto Vale il Mio Rapporto di Coppia?
Test Your Couple Compatibility:






5 commenti:

Stefano ha detto...

Caro Ciro. Ottima risposta. Tu pero' scrivi . Ma come pensi che prendano in considerazione dell 'Astrologia secredono che sia oroscopia. Ecco, allora credo che sia il classico caso del sordo che non vuol sentire perche' glielo avete spiegato in tremila lingue tu e credo anche Marco Celada.

Un caro saluto.

Stefano Meriggi.

Anonimo ha detto...

Caro Ciro,
ho letto con interesse, piacere e ammirazione gli estratti dei tuoi testi sulla relazione tra storia, scienza e astrologia. La cura con cui hai costruito il tuo percorso di ricerca rientra (secondo me) nella migliore tradizione della “Dotta Ignoranza”. Il metodo di chi sá che puó contribuire alla conoscenza partendo dal presupposto che la ricerca é infinita e che il sapere non é uno soltanto. Un pragmatismo epistemologico, attento alle regolaritá dei fenomeni, alla iterabilitá delle prove, ma aperto alle sorprese ed alle smentite che sempre possono venire dalle esperienze con realtá impreviste. Un approccio alla conoscenza che qualifica se stessa (e gli altri saperi) a partire dalle conseguenze concrete con cui si scontra, confronta e che, cercando eventualmente di emendare, produce.
C'é una frase conosciuta di Ludwig Wittgenstein che fa pensare al legame tra etica ed epistemologia: "Quando ho esaurito le giustificazioni arrivo allo strato di roccia e la mia vanga si piega. Allora sono disposto a dire: 'Ecco, agisco proprio cosí'".
Ne derivano tante implicazioni, interessanti e diversificate, sicuramente da sviluppare.
Mentre scrivevo mi é venuto alla mente un detto cinese letto da bambino, quindi non é proprio cosí come lo scrivo: "Il saggio é come l'acqua che si adatta alla forma del vaso che la contiene". Il sapere molte volte, invece, é ortopedico (attenzione, a volte ci vuole anche questo): vuole adattare la realtá alle forme aprioristiche della conoscenza.
Buona vacanza Ciro.
Vania

Anonimo ha detto...

Gentile Maestro, il mio interesse per l'astrologia è recente. Un'amica a cui tengo molto mi ha invitata a trascorrere una serata speciale in cui l'ospite d'onore era Sandra Zagatti. In quell'occasione ho preso coscienz a che l'astrologia è ben altro che l'oroscopo del quotidiano. E, navigando sul sito dell'astrologa Zagatti, sono venuta a conoscenza della sua attività e del modo con cui Lei, tecnico ed esperto di Scienze del CNR, si sia appassionato all'astrologia. Venendo a questioni che mi riguatdano, vorrei sapere da Lei, se ritiene di rispondermi, come sarà, astrologicamente, questo 2012 per me, visto che per la prima parte si è rivelato molto pesante. Mi sembra che stiano svanendo tutte le antiche certezze (amore, amicizie, lavoro) e non so da che parte sto andando. Sono nata in provincia di Verona, il 13 gennaio del 1962. Grazie infinite. Comunque! Giulia

Anonimo ha detto...

bho scritto poco fa, ma la mia testa tra le nuvole mi ha fatto dimenticare l'inserimento di un dato importante: l'ora di nascita! Dunque ricomincio: sono Giulia, sono nata in provincia di Verona il 13 gennaio 1962, alle ore zero e 30 monuti. Grazie ancora! anche per la pazienza!

Unknown ha detto...

Signor Ciro la prego di scusarmi,
ma è stata una mia gaffe: credevo di aver cancellato il primo messaggio, perchè volevo farle domande più generiche su Nettuno e basta, perchè sul mio timore della psicoterapia potrei anche aver preso un granchio.
Riguardo ciò che ha detto dopo, anche se di Roma, questo Maurizio non lo conosco affatto. E da come lo descrive, è meglio così.