mercoledì 26 marzo 2008

Adriana Di Pede, un’allieva assai speciale



Adriana Di Pede è davvero un’allieva assai speciale. Già dalla sua prima email abbiamo compreso che parlavamo lo stesso linguaggio: è qualcosa di fantastico che mi capita anche con poche altre persone, tra colleghi e allievi. Anzi, qui strapperò una regola che non mi permette di anticipare cose sulle mie prossime creature e vi dirò quale sarà il distico iniziale del mio prossimo libro il cui titolo non sarà quello che vi avevo anticipato:
“Esistono aspetti, nell’Astrologia Attiva e nell’Astrogeografia, che si avvicinano molto alla matematica pura”.
Ciro Discepolo

A mio avviso è proprio questo il collante che lega persone apparentemente lontanissime tra loro per estrazione culturale, lavoro, studi fatti, interessi nella vita e altro ancora. Quando mi trovo a discutere di AA con Adriana Di Pede, giovane e affermatissimo ingegnere capo alla Ferrari (laureata brillantemente al Politecnico di Torino che è certamente il migliore in Italia e non solo in Italia) oppure con il collega Marco Celada, fisico nucleare, o con colleghi “puri” come Luigi Galli ed Elisabetta Possati, ma anche con una grande scrittrice come Paola Calvetti e con tanti ex allievi e oggi colleghi come Giulia o grandi nomi internazionali (ai vertici mondiali) della filosofia, del giornalismo, della musica, della storia, e potrei continuare per un pezzo (molti di loro non amano o non possono dichiararsi), beh, è naturale per noi, a un certo punto dei nostri discorsi, lasciare da parte sostantivi, sinonimi, aggettivi e iniziare a parlare per “matematica pura”. Ne avete avuto un esempio nel magnifico racconto di Adriana e vi assicuro che non era la prima volta che faceva qualcosa del genere. Diversi di noi viaggiamo con il GPS, con Aladino, GALRO, Google Earth ed Encarta e ci spostiamo perché ci accorgiamo che l’hotel che ci ospita, a latitudini altissime, non ha le coordinate geografiche che pensavamo di trovare. A quel punto non abbiamo bisogno di tanti discorsi perché abbiamo una misura precisa in testa: dobbiamo stare dentro o fuori dei 2,5 gradi. Dentro se vogliamo cogliere una cuspide potenzialmente magnifica e fuori se vogliamo evitare la stessa. Sappiamo bene cosa ci attende in un caso o nell’altro e vorrei farvi leggere tutte le lettere private che ci scambiamo, un anno dopo, per commentare come, nei minimi dettagli, e non nella fantasia, i fatti accaduti stiano lì a puntellare e a cementare ciò che ci attendevamo, esattamente. In un certo senso la nostra lingua finisce per essere un esperanto matematico (di alta matematica, visto che ci misuriamo con la trigonometria sferica) per qualche verso simile a quello musicale che fa da cornice alla scena finale del meraviglioso film di Spielberg Incontri ravvicinati del terzo tipo. Quando si parla la stessa lingua, non occorre un dizionario di migliaia di termini, ma sono sufficienti pochissimi elementi a cui fare capo. In questo spazio alcuni giovani neofiti sono quasi sempre in cerca di validazioni da parte della Scienza. Ragionate un attimo. I tanti soloni, che spesso trascorrono una intera vita parcheggiando in cattedre universitarie dove produrranno acqua calda o poco più dell’acqua calda, dovrebbero giudicare se ciò che fa Adriana Di Pede, dopo una durissima giornata di lavoro, è razionale o irrazionale? E chi darebbe loro questo diritto? Adriana fa i test sui componenti a norme MIL (norme militari) scelti e utilizzati da lei per far sfrecciare al massimo della velocità e della sicurezza uno dei vanti dell’ingegno italiano. Pensate che abbia bisogno del viatico di pochi fanatici scientifisti che si sono appuntati una stella da sceriffi in petto? E Paola Calvetti che scrive meravigliosi romanzi e quell’esercito silenzioso che raggruppa alcuni dei migliori filosofi, sociologi, psicologi, giornalisti, matematici, fisici o “semplici” menti pensanti del mondo: ha forse bisogno del sigillo di poche persone che non riescono a guardare più in là del proprio naso?
Ricordate cosa scrisse Luigi Galli su Internet quando poté, per la prima volta, lavorare con il sistema Placido e con quattro cifre decimali dopo i secondi di grado a latitudini anche di 70 e più gradi a nord dell’Equatore? Scrisse qualcosa del genere: “Provo una tale libidine che stanotte non sono riuscito ad andare a dormire e ho trascorso tutto il tempo a fare ricerche…”.
Questo è quello che ci accomuna. A distanza di un anno, quasi mai usiamo aggettivi per descrivere ciò che ci è accaduto: avete letto anche voi come Giulia, Paola e tutti gli altri vi commentano una posizione al limite tra due Case. Se stavate facendo un ennesimo test sul vostro orario di nascita, il punto di riferimento preciso sono quei due gradi e mezzo e se Marte è caduto anche in quarta, non direte è stato duro o cattivo o pesante, ma indicherete fatti precisi: mi è arrivato l’avviso del comune per rifare i lavori alla facciata della villetta dove abito e ho dovuto iniziare gli stessi. Non espressioni in libertà, a trecentosessanta gradi, ma a uno o due gradi solamente! Questo vi sembra demenziale? O è, invece, demenziale ciò che scrivono i nostri avversari soltanto nel tentativo di denigrare e di offendere senza sapere neanche lontanamente di cosa stiano parlando. Adriana ha molti altri meriti, ma io non sto scrivendo (per fortuna) il suo epitaffio. Tuttavia vorrei far notare la sua semplicità che è un tratto tipico delle persone speciali. Intanto, pur avendo ella un cervello di prim’ordine, non si sogna neanche di andare a testare se debba lavorare su due gradi e mezzo o su tre per il semplice motivo che sa come lavora il sottoscritto (come avrebbe fatto lei stessa) e non perderà oltre venti anni a misurare qualcosa su cui può fare affidamento. Il secondo punto che la rende speciale nella sua semplicità è che io, più volte, l’avevo scoraggiata a scrivere quanto ha vergato ieri su questo spazio perché potrebbe avere delle noie all’interno del team relativo al marchio italiano più prestigioso nel mondo. Lei mi ha risposto: “Non importa perché io sono orgogliosa di essere tua allieva”. E io, cara Adriana, a mia volta, sono molto orgoglioso di averti tra i miei migliori allievi.
Sto partendo per un paio di giorni, ma ci terremo in contatto.
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiono a tutti! Semplicemente per testimoniare la teoria dei 2°5 dentro o fuori la cuspide. L'anno scorso mi sono recato a Santa Maria -Capo Verde- per sfuggire da un ascendente in xii con Saturno dentro. In quel periodo non godevo di ottima salute e Santa Maria mi offriva un bel Goive in sesta. Il nodo è venuto fuori verso la fine della rs. Mi spiego: Plutone di rs si trovava a 28°51 in cuspide di settima, tuttavia nel corso dell'anno ho registrato diversi malesseri che si sono manifestati maggiornente da gennaio fino alla successiva rivoluzione, marzo. Nulla di grave, per fortuna, ma ciò è bastato per instillarmi il tarlo del dubbio: e cioè che Plutone fosse in sesta. Anche perchè nel corso di quela rsm non si sono verificati avvenimenti "da Plutone in settima". Il titolone del giornale della scorsa rsm è stata la decisione di andare via di casa; d'accordo ho stipulato un contratto d'affitto in un appartamento nel centro di Milano, ma credo che la forza di quella scelta me l'abbia data piuttosto il Sole in decima di rs. Al contrario nel lavoro "è morta" un'attività che svolgevo alla grande, lasciandomi spoglio...
La recente rs l'ho trascorsa ad Atene e questa non lascia margini di ambiguità. Dopo circa una settimana dal mio rientro, riflettendo, mi sono accorto che i disturbi di cui soffrivo, sono completamente spariti...

Giuseppe Al Rami Galeota ha detto...

vorrei aggiungere che il più delle volte la diffidenza è uno strumento di censura impressionante che vela lo sguardo di chi sostiene di essere critico e obiettivo, e sempre, tutte le maledette volte, occultano i fatti, negano l'evidenza e mi fanno venire un ictus per il nervoso...e questo sapete perchè accade? perchè non danno importanza a eventi che non siano fondamentali per loro: è come dire per esempio, che siccome quest'anno non trovo lavoro (che è per me la cosa più importante), allora vuol dire che sono tutte fesserie. e figuriamoci poi se possono far caso alla tale cuspide o a tale ingresso di marte...

uranio12 ha detto...

Caspita che affascinante amica-blogger che abbiamo,un grande inchino per l'intelligenza (sua)e l'umilta'.
Cio' vuol dire che noi,chi dirigenti e manager.chi ingegneri,chi ragionieri e laureando in scienze politiche(io)chi semplici casalinghe ci accomuna un'unica disciplina:l'astrologia attiva di Ciro.

Bando alle ciance,vorrei scrivere riguardo a un'argomento hot o bistrattato:
LA POSSESSIONE DIABOLICA
Sembra che in questi ultimi anni,le manifestazioni vere o presunte vere dell'opera del demonio si stiano moltiplicando.Da cosa deriva astrologicamente la possessione o la presunta possessione.
Il grande Gouchon parla nel suo Dizionario alla possessione come una "sindrome" da affatturamento,che sembra essere sintomatica di chi ha un urano al 12°campo.
Scientificamente possiamo paragonare la possessione a sintomatologie catoniche dell'organismo con i cosidetti fenomeni della proiezione di ricordi traumatici o paure ancestrali,passando alle ossessioni e alle fissazioni.
Ciro,nel suo trattato di astrologia medica,riconosce che due segni in particolare sono piu' soggetti a tali manifestazioni psico-fisiche:i soggetti Toro e i Pesci(quelli governati dal confuso nettuno e non quelli gioviani).
Ritroviamo tali casi anche in persone che abbiano un forte Nettuno nel tema natale.

Giulia ha detto...

Caro zio Ciro, non conosco il suono onomatopeico dei fumetti per indicare un rossore imbarazzato, ma sappi che zia Paperina, aprendo il tuo post di oggi, è nell’ordine: arrossita, imbarazzata, commossa, lusingata, a leggere il giudizio e la valutazione che hai di lei.
Molto modestamente,(ma verosimilmente) resto un’allieva “elettrotecnica” che prova e riprova a sostituire lampadine fulminate ed a riparare circuiti affinchè diano luce.
Ma il tutto senza sapere bene perchè la cosa funzioni, non avendo né la tua cultura e la tua esperienza nella materia, nè le cognizioni teorico&pratiche di ingegneri o fisici nucleari.
Sono solo, da tanti anni, un’appassionata fruitrice dei risultati delle tue ricerche e delle tue regole, che molto generosamente (e non è da tutti) metti a nostra disposizione.
Ma sono comunque molto contenta, dopo tanti anni che divoro e consumo i tuoi testi a furia di leggerli, studiarli e consultarli praticamente ogni giorno.
E’ davvero una grossa soddisfazione quella che ho avuto oggi, nel vedermi menzionata come tua collega, e al fianco di menti così eccelse.
Ti ringrazio di cuore.
Leggendo la lettera di Adriana, ho sorriso pensandola così come si descrive, a letto con una tisana ed il portatile alla ricerca della RSM perfetta.
Mi sono rivista in lei, quando molti anni fa anche io, presa dalla frenesia della ricerca, mi portavo a letto grafici e libri, ed il mio ex marito (ignorante in materia e con una mente poco duttile) sbraitava protestando che “pure a letto ce lo troviamo Ciro Discepolo!” (in senso figurato, naturalmente).
Trovo invece sia bellissimo condividere una passione, una ricerca, e riuscire a parlare il linguaggio astrologico con chi si ama.