sabato 12 luglio 2008

Nella tempesta


Considerateli appunti di chi è stato qui, a beneficio di chi verrà qui. Quando faccio viaggi impegnativi uso la pratica dei lunghi digiuni a scopo terapeutico, ma ieri sera avevo promesso, a una persona a cui tengo moltissimo, che avrei mangiato qualcosa. Però erano circa le 17 e infuriava una bufera. Ero stanchissimo e mi sono steso sul letto per riposare un poco e invece ho dormito dodici ore. La tempesta è fortissima ed è una esperienza assai interessante che forse, già da sola, valeva questo viaggio: resto convinto che ogni viaggio, per quanto allucinante possa essere, è pur sempre una bella esperienza di vita. Torniamo alla tempesta. E’ esattamente quella vista in tanti film di viaggi avventurosi nel Pacifico, nei secoli scorsi. L’unica differenza è che non vi trovate su di un guscio di legno, ma all’interno di una piccola casa in muratura. Per il resto non ci sono differenze. Il boato del vento si mischia a quello del tuono e al sinistro rumore del legno esterno degli alberi che si piegano anche orizzontalmente. Lo spettacolo è affascinante, il senso dell’isolamento pressoché totale. La stanza è piccola e dignitosa, con una doccia di sola acqua fredda. Un piccolo televisore fa da soprammobile perché non prende alcuna stazione, ma io lo uso come lampada per illuminare la tastiera del notebook su di un tavolino minuscolo. Un grosso scarafaggio nero ha attraversato la stanza, ma questo era prevedibile e anche a Noumea ne ho trovato uno nella doccia (cara Elisabetta, qualche viaggio l’ho fatto anche io e so di quei moduli che riempio spesso, ma la mia era una nota astrologica per dire che, con Marte in terza, vinco tutte le lotterie quando si sceglie un solo viaggiatore da controllare finanche con la colonscopia. Mi piace l’immagine della carezza evocata dal nome del luogo in oggetto; altre cose mi sono piaciute meno, come la diffusa miseria e la malavita, la mancanza d’igiene quasi dovunque, il fatto che hanno dimenticato di svegliarmi in hotel e che il tassista prenotato non si è presentato, una certa situazione politica che ricorda l’Algeria prima dell’indipendenza e altre cose ancora). Tornando a qui, anche il proprietario viene dall’Algeria ed è un anziano francese figlio di un napoletano. Ci sono delle ragazze gentili in hotel, delle locali, che parlano una lingua che non conosco. Una di loro capisce una decina di parole inglesi, ma bastano a capire tutto quello che manca qui per noi occidentali. Tuttavia, la mancanza di una buona birra analcolica non mi spaventa dato che riesco a digiunare anche per diversi giorni di seguito e senza sofferenze. Adesso è ancora tutto buio e farà luce intorno alle sette, sette e trenta.

Una persona che mandai qui, tra le tante, mi disse che la tempesta durò una settimana. Un altro risalì subito sull’aereo e se ne ripartì.

Io resterò.

Ciro Discepolo

www.solarreturns.com
www.cirodiscepolo.it

3 commenti:

Sergio ha detto...

Caro Ciro,
io nel mio cielo natale ho una congiunzione Luna-Marte in nona e Giove sempre in nona... devo dire che mi stai facendo sognare. I viaggi sono sempre belli.
Ciao
Sergio

Anonimo ha detto...

Urano fuori, Nettuno dentro.
Urano MC, Nettuno in trigono As.

Se gli eventi raccontati fin qui non facessero parte della "vecchia" RS, si potrebbero già notare gli elementi della nuova: Urano, PL, Giove e Saturno sono già pronti= gli incontri e gli scontri con vari personaggi aeroportuali e alberghieri, per es.;
Nettuno c'è e non c'è, sarà l'ultimo insieme a Sole e Luna a "posizionarsi", perchè deve andare in trigono all'Asc.

I fulmini ionizzano benevolmente l'aria; gli scrosci di pioggia lavano via la salsedine dalle foglie delle palme, che respireranno meglio, e l'acqua piovana le nutrirà...
Non hanno del riso o un po' di polenta laggiù?!?!?!

Unknown ha detto...

Caro Ciro,
tu vivi nella tormenta e nei tormenti, ma ci stai regalando delle bellissime pagine di letteratura di viaggio...

Pensi di rivelare ai wallisiani la ragione del tuo soggiorno sull'isola?

Al prossimo capitolo,
e,ti prego,mangia,

Elisabetta.