domenica 6 luglio 2008

Superba rappresentazione di danza del ballerino Roberto Bolle





Ieri sera, in piazza del Plebiscito, a Napoli. Una folla con tifo da stadio ha applaudito (e fotografato a raffiche) il grande ballerino di Casale Monferrato, Ariete con Ascendente Leone e Venere dominante in Toro e al Medio Cielo. Sebbene i Pesci siano in evidenza, appare chiaro che la sua molla primaria è il senso del dominio della scena (anche un po' di narcisismo, ma con quel fisico se lo può permettere). E infatti egli domina la scena da Grande Imperatore! Qualche donna, non giovanissima, gridava anche: "Nudo, nudo!".
Augurissimi a Pasquale Iacuvelle e di nuovo a Giulia che vi ha proposto i compiti a casa. Anche io martedì partirò per il viaggio più lungo della mia vita e non so neanche se troverò l'energia elettrica dove andrò...
Se dopo un paio di mesi non mi farò vivo, vi prego di commemorarmi con simpatia, ma soprattutto con molta ironia.
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo


9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciro caro,
non puoi assolutamente lasciarci in questa valle (spesso) di lacrime.
Quindi ho allertato una schiera di amici ingegneri di ogni ordine e tipo e al massimo anche qualche missionario.
Se va proprio così male ti raggiungiamo e l'energia elettrica te la mettiamo noi: dobbiamo pur ricambiare le tue fatiche e la tua pazienza in qualche modo!
Buon viaggio!
PS: sto facendo di tutto per esserci a Budapest e spero di conoscervi tutti, sarebbe un grande piacere.

Buona domenica.

Giulia ha detto...

Dai Ciro, non fare così!
Altro che luce elettrica! Troverai una troupe completa di operatori Tv, cameramen, fonici e generatori di energia elettrica.
C'erano sull'isola dei famosi, vuoi farci credere che nessuno ci sarà ad attendere il tuo arrivo in quel coriandolo nell'oceano?
Poi ci farai vedere le foto della tua capanna con aria condizionata, vasca idromassaggio, tv satellitare e tecnologia wireless?
E chissà quante belle aragoste, pescate con le tue mani, che ti cuoceranno alla griglia suadenti ragazze ornate solo di collane di fiori di frangipane e micro gonnellini di foglie di banano...
Vabbè, mi sa che ti stai creando l'alibi per restare lì...
Ma non puoi farlo!
Come ha detto celeste, noi in una valle di lacrime e tu nel paradiso?
No, no, ti veniamo a riprendere di corsa.
A costo di far spiccare un mandato di cattura internazionale per abbandono di allievi e consultanti.
Tanti carissimi auguri Ciro! Un compleanno speciale per un anno fantastico!

albertolai ha detto...

Egregio maestro,

per caso questo piccolo fazzoletto di terra sperduto nell'oceano le da' Urano al MC e Giove cuspide VII - VIII ?
Mi scusi ma sono molto curioso.
Tanti auguri di buon compleanno

doriana ha detto...

Anche io non posso esimermi dall'augurare al Maestro un anno strepitoso... e, da fanciulla romantica quale sono, mi auguro che sia vera la supposizione di alberto su quel giove in cuspide VII/VIII...
Da allieva/consultante, però, sto cominciando a preoccuparmi... come dice Giulia, non starai meditando di rimanere in quell'angolo di paradiso? E' vero che ti verremmo a riprendere!!!
Di nuovo affettuosi auguri.
Doriana

Giulia ha detto...

Fuocherello albertolai... ci sei quasi vicino!
Guarda ti aiuto.
Partendo dal presupposto che Marte Saturno si mettono solo in terza e in nona (Ciro docet) a quel punto Giove cade in ottava sicura, non è in cuspide.
E' praticamente una località in ... al mondo, credo che le foto di Ciro saranno le prime a mostrarcela a noi occidentali.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Se invece riuscisse a mettere Saturno-Marte in IX (sono in Vergine, una crescita istruttivissima positivissima naturalissima )Giove andrebbe in II ???
E allora il Pianeta dell'Astrologia o III o IV, non so, comunque in settori vicini o alla mente o al cuore, a significare anche o nuovi contratti o ampliamento del nucleo familiare...
Il Pianeta dell'Astrologia in IX non sarebbe una bella pensata, visto che regola anche parte del sistema nervoso. In X sarebbe sprecato.
Ipotesi.

albertolai ha detto...

Cara Giulia,

pensavo ad un'isola nelle Tonga, Lifuka o Foa, a 18,68 Sud e 174,21 Ovest, dove addirittura ci sarebbe un bed & breakfast con "24-hour electricity"!

Come faremo senza i tuoi post?

Alberto B. ha detto...

Tratto dal Corriere della Sera

Sophie, un anno di chemio e 9 parrucche

MILANO — La prima volta non può fare a meno di pensare al chitarrista dei Guns n' Roses, «ma seduto sulla mia testa». Sta provando un cespuglio di capelli biondo-giallo che chiamerà «Stella» nel negozio di parrucche dell'ospedale Amc di Amsterdam. Comincia così il viaggio di Sophie van der Stap nella malattia, un rabdmiosarcoma che la colpisce quando ha 21 anni, studia Politologia all'università, è appena tornata da un capodanno a New York, nel tempo libero sfoglia Vogue ed Elle, guarda Sex & The City e Desperate Housewives, esce in bicicletta e va a ballare con gli amici. Insomma, quando si sente come tutti i ragazzi della sua età, belli e invincibili.


A Stella, nelle 54 settimane successive, si aggiungeranno Sue, Daisy, Blondie, Platina, Uma, Pam, Lydia e Bebé. Faranno di Sophie La ragazza dalle 9 parrucche, il libro-diario uscito in Italia con Bompiani, che racconta un anno di chemioterapia, Tac, trasfusioni, nausea, radiazioni, flebo. Con pochi, meravigliosi, punti fermi: una famiglia amorevole, amici preziosi, medici burberi e loro, le nove parrucche, nove modi di sentirsi ancora donna. «La mia testa calva è stata il confronto più duro. Le parrucche mi aiutavano a nasconderla a me e agli altri. Quando le mettevo, mi sentivo di nuovo una giovane ragazza: insicura con Stella, selvaggia con Sue, romantica con Daisy, provocante con Bebé», racconta nell'atrio del Jolly Hotel Touring di Milano.

Abito bianco, trench rosso, scarpe di corda con il tacco, Sophie è un misto tra Natalie Portman e Geena Davis. Beve un cappuccino e prosegue: «Grazie al cancro mi sono avvicinata ai miei sentimenti e alle mie sensazioni, ho imparato a capire ciò che mi rende davvero felice, ad agire sulla base di cosa sento giusto per me». A prendersi cura di lei, in ospedale, ci sono il dottor K, oggetto delle sue fantasie sessuali («Dopo l'uscita del libro ha litigato per tre giorni con la moglie!», ride), il dottor C, il dottor Belle Braccia Possenti, il dottor N. Le macchie tumorali visibili dalla Tac le chiama Qui, Quo, Qua, Pietro Gambadilegno e il Raviolo. Sembra quasi di leggere un Diario di Bridget Jones in corsia.

«Nel libro c'è anche tristezza, ma ci sono pure gli scherzi dei miei amici, le risate con gli infermieri, gli abbracci caldi di mia sorella, le feste. Volevo tenermi ancorata alla vita reale, ero pur sempre una ventunenne. Era importante relativizzare, altrimenti non avrei potuto affrontare quelle settimane». Sophie scopre nel cancro un «amico». «Il tumore mi ha insegnato a provare emozioni intensamente: godere, vivere, stare sola e essere felice, con una intensità diversa, nuova». E il pericolo che possa ritornare non le fa paura. «Quando ci penso, la mia mente va a Chantal e Jurriaan (nel libro sono malati anche loro, ndr), che oggi non ci sono più. So che andrei ad abbracciarli, e questo mi rasserena », dice e per la prima volta durante l'intervista si commuove.

I suoi sogni, adesso, sono semplici: «Una famiglia, una casa perfetta, un amore per tutta la vita, dei figli. Vorrei scrivere tanti libri con cui scoprire il mondo». Le piacerebbe conoscere Paulo Coelho e Lance Armstrong: «Neanche immagina quale ispirazione sia stato per me. Magari gli scriverò». Il suo libro è già stato tradotto in Germania, Francia, Portogallo, Spagna, Ungheria, Lituania e Spagna. «Non credo che il cancro dovesse farmi diventare chi sono ora, mi sembra un'affermazione troppo dura. Ma posso considerare la mia malattia il mio destino, perché ho scelto di imparare da lei e di cambiare con lei». I colori della speranza I ritratti di Sophie, con parrucche di sfumature diverse. Per non arrendersi alla malattia

Elvira Serra