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Ciro Discepolo – Astrologia e Scienza 13A - “Pillole” di Astrologia
Ciro Discepolo – Astrologia e Scienza 14 - “Pillole” di Astrologia
Ciro Discepolo – Astrologia e Scienza 15 - “Pillole” di Astrologia
Buona visione a Tutti.
Ricevo da Lorenzowizard un commento allo studio di Raffaele Curti e volentieri lo pubblico:
La questione delle esaltazioni planetarie - è il simbolo che conta
Se sui domicili dei pianeti ciò che è stato stabilito dagli antichi è tuttora unanimemente accettato, lo stesso non vale per le cosiddette esaltazioni. In questo caso lo schema tradizionale è ritenuto talvolta insoddisfacente, perché non abbastanza simmetrico, o contenente dei vuoti ingiustificabili, o non derivabile da postulati precisi.
Intanto da cosa nasce il problema, l'intera difficoltà nel rapportare Segni e pianeti dal punto di vista simbolico? Dal fatto che la natura dei Segni è più complessa è sfaccettata di quella dei pianeti, i quali in astrologia rappresentano le vere "cellule elementari" a cui si rifà ogni interpretazione. Per cui, se si vuole chiarire il rapporto che esiste tra gli uni e gli altri, risulta impossibile farlo nel modo più semplice, con una corrispondenza diretta (ciò a prescindere dal particolare che i Segni sono più numerosi dei pianeti).
Il primo passo della Tradizione per giungere a una soluzione è stato descrivere il rapporto tra Segno e pianeta in termini di “signoria”. Le manifestazioni del Segno vengono fatte conseguire da quelle di un Pianeta dominante in quanto gran parte delle prime risultano avere la stessa tonalità delle seconde, senza esaurirsi in esse.
Gli antichi osservatori hanno poi notato l'esistenza di altre qualità nei nativi di ogni Segno, rapportabili a quelle del Segno opposto. Da qui la dottrina della “duplice” signoria, in forma di Governo ed Esilio: ogni Segno avrà un pianeta governatore, che è quello che presenta col Segno la massima affinità, ma anche un anti-governatore, che logicamente non sarà altro che il governatore del Segno opposto.
Così se il Cancro è il Segno che nelle sue espressioni più comuni (ricerca della tranquillità, dell'abbraccio materno, del "nido") è maggiormente affine alla Luna, tutte le caratteristiche non-lunari o perfino anti-lunari che molti appartenenti al Segno presentano (durezza, spietatezza, ambizione fredda) vengono derivate dall'influenza del governatore del segno opposto, cioè Saturno. Quindi si dirà che il Cancro è il "trono" o il "domicilio" della Luna, in quanti i cancerini sono generalmente "lunari" nel senso migliore e più proprio, ma anche l'"esilio" di Saturno, poiché esistono cancerini saturniani nel senso più deteriore, e non solo, perfino i cancerini "lunari" presentano a volte qualcuna di queste caratteristiche.
In questo schema è contenuta "in nuce" la dottrina moderna dei Segni compensati, per la quale il nativo di un segno può comportarsi secondo il modello simbolico di quel Segno, o di quello opposto, a seconda della dominante individuale e degli altri valori del tema. Nella teoria dei domicili, ciò trova un corrispettivo nel fatto che il sistema è costruito in modo da assegnare per ogni coppia di Segni in opposizione, dei governatori di natura antitetica: Luminari-Saturno, Venere-Marte. La sua principale imperfezione consiste nella natura dubbia dell'antitesi Mercurio-Giove, che dovrebbe descrivere la polarità Vergine-Pesci e quella Gemelli-Sagittario, ma non riesce a farlo che parzialmente, specie nel primo caso.
Qui è venuta in aiuto la dottrina degli Elementi, la quale, oltre a spiegare il forte atteggiamento anti-mercuriano (utopico, idealista, confuso, disordinato, illuso) del tipico Pesci con la sua appartenenza all'elemento Acqua, in antitesi al Terra-realistico Vergine, è anche in grado di coprire l'altra "falla" del sistema dei domicili/esili: ovvero la mancanza di spiegazione per il fatto che Segni aventi la stessa coppia di pianeti in domicilio/esilio - es. Marte/Venere sia per l'Ariete che lo Scorpione - hanno, alla prova dei fatti una natura notevolmente diversa.
Nel caso citato la differenza consiste nella diversa connotazione assunta da Marte qualora si trovi in Fuoco (che è lo stesso Elemento caldo/secco del pianeta) o in Acqua (Elemento dal simbolismo freddo/umido, opposto a quello di Marte, per cui le manifestazioni del pianeta qui assumeranno un carattere particolarmente distorto e "cattivo").
A ciò si è aggiunto infine l'ulteriore perfezionamento della distinzione tra segni di inizio stagione (Cardinali), piena stagione (Fissi), declino/mutamento della stagione (Mobili): i primi contrassegnati dall'iniziativa, i secondi dalla continuità, gli ultimi dalla variabilità, per cui ad esempio il Marte - Ariete è assimilato a un fuoco nascente, il Marte - Scorpione a un fuoco che arde indefinitamente, sia pure “sott'acqua” (un paradosso che la dice lunga sul carattere del Segno). Una particolarità interessante di questo sistema è che la Mobilità è in tutti i 4 relativi segni riportata a un domicilio o un esilio di Mercurio, il pianeta instabile per eccellenza.
Riassumendo, gli antichi hanno ritenuto in prima battuta di poter spiegare i Segni tramite il complesso dei simboli planetari, delle quaternità e delle qualità elementari, giungendo a questo risultato (nell'ordine, dal valore principale a quello antitetico, spesso osservabile nella forma della compensazione.)
1) Ariete = Marte + Fuoco + Cardinale + Venere (esilio) 2) Toro = Venere + Terra + Fisso + Marte (esilio) 3) Gemelli = Mercurio + Aria + Mobile + Giove (esilio) 4) Cancro = Luna + Acqua + Cardinale + Saturno (esilio) 5) Leone = Sole + Fuoco + Fisso + Saturno (esilio) 6) Vergine = Mercurio + Terra + Mobile + Giove (esilio) 7) Bilancia = Venere + Aria + Cardinale + Marte (esilio) 8) Scorpione = Marte + Acqua + Fisso + Venere (esilio) 9) Sagittario = Giove + Fuoco + Mobile + Mercurio (esilio) 10) Capricorno = Saturno + Terra + Cardinale + Luna (esilio) 11) Aquario = Saturno + Aria + Fisso + Sole (esilio) 12) Pesci = Giove + Acqua + Mobile + Mercurio (esilio)
Questo sistema, perfettamente coerente, costruito su basi razionali e dotato di una mirabile simmetria interna, è accettato da tutti ancora oggi e la sua consistenza può essere verificata a ogni osservazione.
Perché allora gli stessi antichi non ne sono stati soddisfatti, e hanno avvertito la necessità di introdurre quella strana anomalia che è il loro irregolare apparato di "esaltazioni" e "cadute"?
Non può esservi che un motivo, a mio parere: se il sistema era coerente, tuttavia non era completo.
Esistevano cioè, per alcuni Segni, delle osservazioni ricorrenti che non potevano essere spiegate con nessuno dei fattori presenti nello schema dei domicili, degli elementi e delle quaternità.
Consideriamo il caso della Bilancia. Nel bilancino, a parte gli attributi venusiani/Aria come il savoir faire, l'intellettualismo e le velleità estetiche, esiste molto spesso una tendenza a occuparsi di "ciò che dura" e di "ciò che è concreto" che non può essere spiegata né dai pianeti in analogia, né dall'elemento base né dalla cardinalità. Si tratti di un avvocato, di uno scultore, di un mercante, di un mediatore finanziario, o di un battagliero attivista, il Bilancia ha spesso a che fare “per mestiere” con il Tempo o la Materia: le sue azioni esemplari devono essere un insegnamento e un monito, devono "durare", e essere anche molto "concrete" nei risultati... così anche come "durata" e "concretezza" sono l'essenza del matrimonio, delle sentenze, dei patti e dei contratti, che per analogia simbolica, nel sistema dei Segni sono attribuiti alla Bilancia.
E' evidente che "non tutto" ciò che corrisponde alla Bilancia può derivare da Venere, Marte, elemento Aria o cardinalità del segno. Il carattere "durevole" e anche strettamente “terreno”, legato agli interessi “materiali” e ai fatti tangibili del simbolismo bilancino presenta una evidente analogia con Saturno (e la Terra).
Secondo me è dunque come un completamento pratico, e non da astratte esigenze geometriche, che il sistema delle esaltazioni come "secondi domicili" si è imposto. Per cui ogni tentativo di fondare una "dottrina delle esaltazioni" su base astratta non è solo discutibile ma superfluo. La definizione di esaltazione, così come le spiegazioni che ne danno gli autori da Tolomeo ai moderni, non reggono e in fin dei conti non sono neanche molto interessanti. L'osservazione scrupolosa e l'interpretazione simbolica sono state le vere basi della teoria antica dell'esaltazione, e questo è il motivo per cui, nella sua disorganicità, essa appare appropriata e ben verificabile.
Anziché ammattire con pianeti ipotetici e ordinamenti poligonali, sarà più interessante tentare di comprendere meglio come è nato il meccanismo, cercando di mettersi nei panni di coloro che lo hanno ideato.
Iniziando per esempio dal caso sopra descritto della Bilancia ormai assodata come secondo domicilio di Saturno, i primissimi astrologi avranno proseguito notando che:
1) Non si trattava, tra i Segni, di un caso unico. Per esempio, il Capricorno presentava tra le sue caratteristiche ricorrenti, una combattività che non poteva essere riportata né a Saturno, pianeta in domicilio, né alla Terra né alla cardinalità. Essa si poteva far risalire a una esaltazione di Marte.
2) Per analogia col principio Domicilio- Esilio sarebbe stato poi logico ipotizzare che all'esaltazione di un pianeta in un Segno, dovesse corrispondere un secondo esilio ("caduta") in quello opposto. Così l'Ariete sarebbe divenuto un altro esilio di Saturno e il Cancro un altro esilio di Marte.
3) Quindi, sempre per analogia col sistema dei domicili e degli esili classici, avrebbe dovuto essere evidente anche una fenomenologia ricollegabile al pianeta in caduta. Per esempio, secondo questa teoria, oltre agli Arieti marziali (classici) e a quelli venusiani (Arieti atipici, quindi venusiani nel senso "peggiore", alla D'Annunzio), dovranno esistere anche Arieti saturnini, cosa che effettivamente si riscontra.
4) Da qui la possibilità di individuare un'esaltazione anche facendo osservazioni "alla rovescia", ovvero, dato un pianeta, individuando per esso un segno (a parte quello di esilio classico) in cui la sua azione appaia particolarmente deformata e deleteria: questo segno sarà un "secondo esilio", e quindi la "caduta" del pianeta.
E' il caso della Luna e dello Scorpione: se la Luna viene considerata esaltata in Toro secondo me è soprattutto per questo motivo, perché le manifestazioni della sua caduta in Scorpione sono lampanti e la prima cosa che è stata notata dagli antichi; da qui la necessità logica, una volta definito il "secondo" esilio (caduta), di stabilire il "secondo" domicilio (esaltazione) nel segno opposto.
5) Avendo ormai identificato per tre pianeti un'esaltazione e una caduta "certi" sarà sembrato necessario fare lo stesso coi restanti, a meno di lasciare un vuoto intollerabile in un meccanismo, che secondo la mentalità antica, doveva essere di origine divina e quindi perfetto. Per il Sole, risultava abbastanza ovvio postulare un'esaltazione in Ariete, il segno iniziale dello zodiaco, al cui inizio si trova il punto vernale, punto di passaggio tra opposte latitudini celesti. Meno convincente, e giustificata in modi spesso confusi, l'attribuzione delle esaltazioni di Giove e Venere in Cancro e Pesci: per il primo la spiegazione migliore è che secondo la logica simbolica degli antichi Giove doveva necessariamente apparire malmesso nel segno più affine al suo oppositore Saturno (il Capricorno), mentre per la seconda potevano essere invocate ragioni di simmetria, il ben noto calore amoroso dei Pesci oppure le peculiarità alquanto anti-venusiane del segno della Vergine (mania del dettaglio, materialismo spinto, tendenza a vedere nel comportamento altrui motivazioni dettate dall'interesse...)
Il risultato finale è stato l'ordinamento dei domicili e delle esaltazioni come tutti lo conosciamo. Esso è stato variamente interpretato o contestato già dagli autori di epoca greco-romana. E' in effetti lontano dall'essere soddisfacente, dal punto di vista dell'ordine geometrico, ma sostanzialmente corretto da quello simbolico e dei fatti osservabili, che in astrologia è l'unico a contare.
Sono stati poi i moderni a completarlo, attribuendo ai nuovi pianeti le giuste collocazioni. Così Urano è stato utilizzato per spiegare il carattere innovativo, originale e anticonformista di tantissimi Aquari, che collideva con i valori saturnini prima visti come i soli dominatori del Segno, e che la tradizione non sapeva come spiegare. Nettuno è stato posto in Pesci a rimarcare opportunamente il temperamento "super-acqueo" del rappresentante medio del Segno, come la sua inclinazione all'umanitarismo, al misticismo e al sacrificio, e Plutone ha fornito la spiegazione definitiva dei "misteri infernali" dello Scorpione.
Si può discutere sull'esistenza di altre falle simboliche, cioè di Segni non descritti in modo esaustivo dall'insieme di governatori, antigovernatori, elementi e quaternità universalmente considerati, così come sulle qualità che dovrebbero avere eventuali pianeti tutti da scoprire, come gli X e Y della Morpurgo. Ma a mio parere si tratta di una discussione lontana dalle vere questioni pratiche. Se proprio si vogliono scomodare astri sconosciuti, a questo punto non si vede perché non si dovrebbero includere nella lista delle signorie i principali asteroidi (ben conosciuti!) e assegnare un domicilio a ciascuno di essi. A mio avviso, così come la sensibilità degli astrologi ha tarato il sistema in modo tale che il sistema di domificazione di Placidus è quello che dà le cuspidi “esatte” pur non essendo "oggettivamente" più corretto degli altri, lo stesso vale con tutto l'apparato dei governatori - che viene utilizzato in pratica soprattutto per determinare i Dispositori - e delle esaltazioni planetarie, che sono in fin dei conti un semplice strumento per comprendere meglio il simbolismo dei Segni e hanno ancor meno rilevanza nell'interpretazione.
Quali potrebbero essere le implicazioni pratiche di una riforma del complesso di corrispondenze astri-segni, effettuata in base a considerazioni logiche o geometriche (invece che sull'osservazione)? Quasi nulle, se si trattasse di sostituire una nuova "esaltazione" o “caduta” a quella che prima era considerata, per un pianeta nel Segno, una posizione "peregrina". Negative, se per ossequio a simili considerazioni, si volesse alterare uno schema sperimentato da millenni, e che funziona benissimo.
Se si considera poi che la Tradizione, tralasciando i vari domicilii ed esili, ha fissato dei criteri specifici per interpretare il significato che assume per esempio Marte in Gemelli, tutta la questione perde ancora più di consistenza. Sia che lo si consideri "peregrino" si decida arbitrariamente che invece esso è "in caduta", Marte in Gemelli rimane quello che è: un Marte in contesto d'Aria, dunque un Marte che inclina a manifestazioni intellettuali e relazionali, anziché prettamente fisiche. Un intellettuale piuttosto che uno sportivo, un addetto alle p.r. anziché un militare... Il volere considerare questo Marte in caduta perché sarebbe meno... marziale di un Marte in Ariete significa dare troppo peso alle etichette. L'astrologia vive di sfumature, non pratica la suddivisione in contenitori su cui sta scritto "domicilio", "caduta", "esilio" e simili. Ciascuna posizione di un pianeta nel Segno corrisponde a una particolare condizione esistenziale che non necessariamente è buona o cattiva in toto. Come ama dire André Barbault, il Sole è in esilio in Aquario dal punto di vista dell'affermazione egocentrica, ma chi oserebbe dire che lo è anche dal punto di vista della realizzazione spirituale? Si tratta di un Sole "invernale" o addirittura in qualche modo "ingrigito", se così è lecito dire, rispetto allo zenit leonino, ma non si tratta di difetti, solamente di un altro genere di virtù.
Non sono le nostre etichette a mutare la realtà: i simboli non si possono classificare e distribuire in recipienti ma trapassano gli uni negli altri come i colori, attraverso un'infinita gamma di sfumature.
Lorenzowizard
Per quanto mi riguarda, mi sono espresso più volte, per iscritto, sulla questione dei domicili, delle esaltazioni, delle cadute e degli esili e penso non sia il caso di ripetermi. Semmai, se qualcuno volesse riprendere un punto specifico di tali miei scritti e chiedermi qualcosa sugli stessi o commentarli, sono a disposizione per eventuali ulteriori approfondimenti.
Attualmente mi trovo a lottare, per il quinto giorno di seguito, con problemi di comunicazione. Anche se in questi giorni ho avuto modo di parlare con alcuni tecnici Fastweb preparatissimi e anche assai cortesi, sono ancora in alto mare, con la rete che va e viene e con il server out da tutta la settimana.
Pino Valente (soprattutto, ha lavorato molto a questi inconvenienti, ogni giorno, e a lui giunga il mio ringraziamento per l’affetto, oltre che per la professionalità, con cui mi segue) e Stefano Briganti hanno saputo dare un nome e cognome precisi ai due guasti che mi stanno facendo perdere un mare di tempo. Purtroppo ciò non è stato sufficiente a eliminare i guasti stessi, ma mi consolo pensando che ho deciso io di piazzarmi Marte in terza Casa nella RSM e nell’ultima RLM e resto sempre soddisfatto di tale scelta (in altre Case avrei pagato dei prezzi ben più alti e pericolosi!).
Per questo motivo non posso intervenire nei vostri dibattiti e neanche rispondere a richieste di consulenze. Però questo permette a persone preparate e brillanti, come Ludovico Bramanti, di essere più attivamente presenti nella vita del blog e di dimostrare anche la propria valentía, oltre a tanti altri che sono sempre presenti e oltre a coloro che, invece, sono troppo occupati, come sappiamo, per poterlo fare.
Ricevo dalle Edizioni Mediterranee e pubblico volentieri, quanto segue:
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo