Thank you for your response. I read your recommendation. I understand that your recommendations are the best, however, if I am unable to make it to that exact destination, would there be a second choice closer to a large city you could recommend? Or, it is best to stay at my place residence, if I cannot travel? Although I have a twin brother, I am a lady. I apologize, it's just that traveling to a very rural destination by myself makes me a bit afraid.
yes, there is always a second chance, however, going from Fuyun in Asahikawa, Hokkaido, Japan, we pass from excellence to mediocrity. If this city in Japan is not good, I advise you not to go.
Dear Ciro! Unfortunately my mother could not travel without a passport. She will have to exorcise this year! Instead, I'm already evaluating my next ASR and my main objectives are children, professional growth and helps to materialize some projects (5th, 10th and 11th houses). However, I ask your help to lighten the solution because Mars and Saturn have to do their dirty job...
1) In the city Resitencia Argentina, Mars falls in 8th house and Saturn is in the 9th house almost 11 degrees away from the MC, and I tried to let Neptune in the first house.
In that case, i know Mars could help me in sexual activity (increase the chances of having children), but not with money, which is worrying. To exorcise, it would be interesting to me to do a loan? What about Saturn, it is far enough from the MC?
2) In the city of Porto Alegre, my concern are: Neptune in 12th house (which could bring me a lot of anxiety and fears), along with Mars in the 7th house which would be useful for political militancy against corrupt politicians here in Brazil, since there will be elections next year , however I already have a strong 7th house in my TN and I believe that Mars here not help me at all with my partners and clients, even with my wife. I would have to exorcise a lot! However in this case Mercury, Sun and Pluto are in better positions.
If these options are acceptable according to my plans, in your opinion, what seems to be the most promising and least harmful? Or you suggest any other alternative around here? Many greetings! Ze jOrge - december 07, 1977 at 05:59PM in Sao Paulo.
sono una vecchia signora che ricorre al suo consiglio dopo aver passato alcuni giorni a contatto con dei ragazzi che seguono il suo blog.
Mi hanno spiegato il meccanismo incredibile da lei scoperto e sfidata a scriverle per avere un aiuto sulla mia prossima rivoluzione lunare che sarei disposta a compiere pur di concludere la cessione della mia attività che condivido con mio figlio. Anche lui è d'accordo perché non ce la facciamo più con le nostre sole energie (alla mia età devo lavorare ancora 12 ore al giorno) e visti i tempi assai difficili che viviamo che non lasciano ormai nemmeno le speranze che avevamo nel dopoguerra...
Sono nata a Lecce l'11 novembre del 1930 alle h.4 di notte ed ho trascorso la mia ultima rivoluzione solare a Roma, dove vivo con la mia famiglia.
Mio figlio invece è nato a Roma il 10 novembre del 1958 alle 18.25.
Anche lui sarebbe disposto a spostarsi. Cosa ci consiglia?
qui sul blog ci diamo tutti del tu.
La tua lettera non lascia indifferenti e ci porrebbe davvero dei problemi non lievi se non ci confortasse ciò che ci ha spiegato il Presidente Letta: lo spread è sceso, la borsa sta volando, l'euro va fortissimo, la crisi è finita, la ripresa è iniziata e presto saranno assunti anche 500 giovani ai Beni Culturali.
Inoltre mi corre l'obbligo di segnalarti che esistono anche altre scuole di Astrologia che possono aiutarti, soprattutto nell'ambito dell'Astrologia Passiva: coprirsi il capo di cenere, accettare il fato, sperare in una nuova buona incarnazione, attendere il paradiso dopo la morte, recitare un mantra molte volte al giorno, pensare positivo, andare a Lourdes, etc.
Se, invece, desideri seguire questa scuola e non altre, allora ti preciso innanzitutto che questo metodo non l'ho scoperto io; io ci ho creduto per prima e ho speso una intera vita a dimostrarlo.
Detto ciò esaminiamo la tua situazione.
Guardando l'ottimo tuo Tema Natale da un punto di vista della realizzazione professionale e del denaro ci verrebbe da dire che siamo davvero alla frutta e che forse il Presidente Letta si sbaglia.
In questo contesto, osservando anche il cielo del tuo compleanno 2012 a Roma e il prossimo cielo di Lunare a Roma, per l'11 Settembre, il mio consiglio è di restare a Roma, non per fare anche io dell'Astrologia Passiva, ma perché il primo e il secondo vanno esattamente nella direzione che tu desideri.
Diversamente, invece, per il tuo prossimo compleanno che appare decisamente pessimo con una stretta congiunzione Sole-Saturno sull'Ascendente. Se tu non avrai ancora venduto il tuo esercizio commerciale, ma comunque in ogni caso, ti consiglio di recarti a Mossel Bay, Sud Africa. Più sotto troverai un link dove calcolare a che ora e in che giorno dovrai trovarti lì. Potrai ripartire anche un'ora dopo il compleanno.
Cliccando sui grafici questi si ingrandiscono. Usando Chrome come browser leggerai le didascalie dei grafici passandoci il mouse sopra.
E passiamo a tuo figlio.
Qui ci sono dei rilievi eccezionali da fare.
Innanzitutto osservo che tuo figlio è nato nella stessa città e cinque minuti prima di una persona che io conosco!
Ma le sorprese non finiscono qui: il tuo Sole si trova a 17°57'59" in Scorpione e il Sole di tuo figlio a 17°49'05" in Scorpione!!!
Scusami i molti punti esclamativi, ma per chi segue questa scuola si tratta di un ennesimo scoop!
I nostri blogger, infatti, hanno compreso subito che tuo figlio è nato il giorno del tuo ventottesimo compleanno, in accordo con una importante legge astrologica da me scoperta e dimostrata da professori dell'Università di Zurigo su di un campione di milioni di persone!
Ora, anche per tuo figlio consiglio di non farlo spostare per la Rivoluzione Lunare e invece di farlo spostare certamente per la Solare: Ha Noi, Vietnam.
Molti auguri ad entrambi.
hanno appena fissato a mio figlio la data per sostenere gli orali di procuratore, il prossimo 23 settembre.
Puoi immaginare la mia trepidazione ma soprattutto la sua preoccupazione per questo appuntamento cruciale!
La sua RS di quest’anno è stata a Moala Island, con un magnifico Giove in X ma ora vorrei rinforzarla con una bella RL. Eventualmente potrei farlo a mia volta con la mia!
Ti ricordo che lui è nato il 3 marzo del 1983 alle h.23.59.
Per quanto riguarda me, invece, stiamo attualmente lavorando sull'orario delle 11.18.
una occasione del genere merita davvero due Lunari Mirate: Santa Maria alle Azzore per te e Boston per tuo figlio.
Caro Ciro, sto vivendo un periodo molto stressante e non dormo più. Tra le tante cose più o meno tristi, compresa la scomparsa di mio padre solo tre mesi fa e miei nuovi problemi di salute, una che dovrebbe essere buona: finalmente la possibilità di acquistare la nostra prima casa, dopo anni faticosi di ricerche e delusioni. Dovrei concludere entro settembre. La casa è a Torino, mia città natale, e dovrei/vorrei ritornarci dopo otto non entusiasmanti anni a Roma, dove vivo con mio marito dal 5 agosto 2005. La casa verrebbe acquistata di comune accordo e non implica affatto una nostra separazione o crisi di coppia. Ma sto impazzendo di dubbi e paure di ogni tipo. Ti sarei molto grata se mi aiutassi a capire cosa devo fare. Sono nata a Torino il 16 luglio 1962 alle ore 14.00 (estratto di nascita) e mio marito l'11 aprile 1970 alle 6.00 a Roma (estratto di nascita). Abbiamo trascorso i nostri ultimi compleanni a Roma.
forse sarò di parte, ma l'idea di acquistare case mi lascia perplesso oggi che lo Stato considera i proprietari di abitazioni come dei criminali da perseguitare con tutti i mezzi, prima di tutto a mezzo tasse esosissime. Anche dopo l'abolizione dell'IMU mi trovo a dover pagare quasi 4000,00 euro all'anno perché la mia casa viene considerata di lusso, pur essendo un appartamento normalissimo e molto diverso da quelli di Silvio Berlusconi, di Carlo De Benedetti e di Massimo D'Alema. Il punto è che quando uno Stato ti è nemico dichiarato, non esiste paracadute che possa salvarti: hanno stabilito autonomamente di considerare la mia casa di lusso e io non posso nulla contro questa ingiustizia assoluta.
Tuttavia non mi sento di generalizzare e se tu ritieni che diventare proprietaria ti offra dei vantaggi, allora io esaminerò la questione solo da un punto di vista tecnico-astrologico, fingendo che tu viva in una nazione dove non vi è tale accanimento contro i cittadini e che si spiega soltanto con il grosso bisogno di rubare il più possibile nella amministrazione pubblica e nella politica.
Ora, guardando il tuo cielo di nascita e quello dell'ultimo compleanno, mi sembra che nulla sia contro il tuo progetto, parlando di casa e basta, ma diverse ombre gravano invece relativamente al tuo rapporto matrimoniale e dunque penso tu debba cautelarti molto in tale direzione, proprio e soprattutto rispetto al progetto di acquistare questa casa assieme.
Molti auguri.
Ti ringrazio tanto per la risposta. Ti volevo chiedere ancora un paio di cose. Nel grafico del tema rilocato di Napoli non vedo differenza con il mio tema natale. Come mai?
In realtà, stavo pensanto ad una permamenza nel Regno Unito nei prossimi 6 mesi, Londra, in primis, ove mi piacerebbe fare dei corsi di grafica ed illustrazione, la mia grande passione. Che chances lavorative avrei secondo te in queli luoghi? Grazie ancora.
Grazie mille per gli auguri caro Ciro, avevi proprio ragione, Lisbona è una bellissima città!
e per me e per i miei amici questa fantastica città funziona anche al doppio della potenza!
Un abbraccio.
Carissimo Ciro, sono ancora Silvia di Torino,(20/08/69 Mileto (VV)ore 11:10)ti prego di scusarmi, sono io che non sono stata precisa con le informazioni.
L'oculista Scott Geller proveniente dalla Florida verrà in Italia e precisamente in Piemonte a Nizza Monferrato ASTI dove interverrà chirurgicamente nei pomeriggi del 10 e 11 settembre 2013. La mia R.S. del 20 agosto 2013 l'ho trascorsa a Torino. La R.L. del 10 settembre l'ho calcolata per Nizza Monferrato- Asti e mi dà GIOVE di RL in sesta Casa quindi ti chiedevo se sarà sufficiente per la riuscita degli interventi.
Un oculista di Torino mi ha detto che visto che questi corpi mobili li vedo da poco potrebbero anche andare via da soli o spostarsi come posizione e quindi non vederli più ma è una possibilità molto remota visto dove ho trascorso la mia R.S. vero?
Comunque, il Dott. Scott Geller ha lo studio a Fort Myers in Florida e qui in Italia, sempre a Nizza Monferrato c'è solo un dottore che pratica lo yag laser per i floaters, il dott. Carlo Orione che pratica da tre anni ciò che il dott. Scott gli ha insegnato. Domanda: se dovrò aspettare per farmi operare potresti consigliarmi una R.S. che mi assicuri la riuscita anche facendomi operare dall'allievo del Dott. Scott e cioè il Dott. Carlo Orione? Ti ringrazio per il tempo che mi hai già dedicato e per quello che mi dedicherai.
di nuovo tanti auguri.
sono mancata per un po' di tempo dal blog perchè sto attraversando un periodo molto negativo riguardo il lavoro. Ieri ho letto del convegno di ottobre a Catania e questo mi ha reso molto felice, finalmente u8na bella notizia!!
grazie per la tua disponibilità. Ti vedremo con piacere a Catania.
come tu sai lo Scorpione e Plutone significano anche tormento e autolesionismo. Tu hai il Sole e Mercurio in 8ª Casa (Scorpione) e Plutone all'Ascendente...
Cari saluti.
Cronache di una mirata a Mumbai
Sabato 24 Agosto 2013
E' arrivato il momento di raccontare la mia quinta rivoluzione solare mirata, che stavolta ha come meta finale Mumbai, metropoli situata in India. Inizio di primo mattino la preparazione per questo viaggio, includendo come sempre soltanto lo stretto necessario, ossia uno zaino contenente l'essenziale ed una borsa contenente il mio portatile. Sono le 10 del mattino quando giungo alla fine all'aeroporto di Bologna con l'autobus che ho preso in stazione e, appena arrivato, provvedo subito a ritirare i biglietti per il volo verso Istanbul, città in cui farò lo scalo, utilizzando il volo della compagnia aerea Turkish Airlines, poi, una volta atterrato nella capitale turca, sempre con questa compagnia, raggiungerò la mia destinazione finale. L'aereo decollerà esattamente alle 11:45, appena ritirati i biglietti quindi provvedo a prelevare del denaro da un bancomat che poi cambierò in India ed intanto mi accomodo al mio gate dove attenderò la chiamata per salire e nel frattempo avrò occasione di passare il tempo leggendo il Corano tradotto in italiano, testo che avevo già portato in Sardegna durante i precedenti quindici giorni di ferie e che finirò di leggere durante questo viaggio, poi per farmi compagnia avrò altri due libri riguardanti la storia nuragica della Sardegna, che ho acquistato recentemente durante il lungo soggiorno estivo nella mia amata terra. Puntualmente procediamo per l'imbarco ed in perfetto orario lasciamo la città felsinea per spiccare il volo verso la sublime porta quindi. In volo ricevo un quotidiano italiano a scelta, un pranzo appetitoso che viene servito durante il sorvolo della Serbia e della Bulgaria (apprendo questo dal pilota che ne parla) e mi appresto a gustare un buon pollo con riso e melanzane, sorseggiando nel frattempo una ottima birra belga e devo dire che questa compagnia aerea turca è molto professionale, un vero fiore all'occhiello della repubblica laica turca, che spero vivamente non diventi un focolaio di tensioni attribuibili a gruppi estremisti islamici desiderosi di farla divenire uno stato teocratico; sarebbe veramente avvilente tutto ciò, considerando le attuali condizioni miserabili della Libia attuale, dell'enorme sfacelo a cui sta andando incontro l'Egitto e della triste realtà della Siria su cui incombe una guerra civile ignobile e vedendo anche che fine ha fatto l'Iraq, "democratico" secondo l'opinione qualunquista di chi non ha ancora capito nulla riguardo l'equilibrio giusto da apportare attraverso il laicismo nei paesi arabi, dato che si tratta di un qualcosa che esula dalle nostre democrazie ed impraticabile quindi per questi luoghi ormai avvezzi alla sofferenza, con tutti i pro e contro dei regimi dittatoriali precedenti, seppur discutibili, ma molto meno funesti rispetto all'anarchia ed al fondamentalismo preoccupante che regna attualmente e che non fa trapelare nulla di buono per il futuro loro e forse anche di noi occidentali e di sicuro dei cristiani perseguitati in quelle terre ormai impraticabili. Detto questo comunque, esattamente alle 15:05 locali (il fuso orario è di un'ora avanti rispetto all'Italia) e dunque dopo appena due ore di volo circa, arriviamo all'aeroporto internazionale di Istanbul, dove devo attendere il mio prossimo volo per Mumbai e siccome ancora è presto, dato che decollerò alle 19:35, passo il tempo facendo qualche passeggiata per scrutare i volti delle persone, navigando e scrivendo al pc e leggendo ogni tanto. L'aeroporto è molto grande, vi sono un sacco di voli transcontinentali, dalle vetrate si vede la parte moderna dell'antica capitale dell'impero romano d'oriente nonchè di quello ottomano e devo ammettere che mi piacerebbe molto visitarla, penso che questa zona della Turchia vi sia un ottimo equilibrio fra innovazione e rispetto della cultura e religione, seppur trovandomi in un posto in cui passa gente di ogni dove, noto poi che le turche, quasi per nulla hanno vestiti tradizionali, raramente hanno i capelli coperti e molte hanno tratti proprio occidentali, dovuto al fatto che nel loro sangue scorre storicamente sangue galato, armeno, slavo e greco, non esclusivamente turco quindi, nonostante siano passati i secoli ed Ataturk novantanni fa ha stabilito proprio un bell'ordine delle cose in linea di massima, considerando che utilizzano anche i caratteri latini fra le tante innovazioni in nome del laicismo, però per avere una opinione oggettiva bisogna visitare il posto, le mie sono piccole considerazioni dovute anche alla conoscenza della storia di questa nazione, non provenienti dal pratico per intenderci, cosa essenziale per poi portare la testimonianza diretta senza fronzoli. Finalmente è giunta l'ora di abbandonare il gate e di entrare all'interno dell'aereo, ma non in orario, bensì alle 20 circa, quasi mezzora dopo quanto stabilito ufficialmente prima, ma non è un problema. Il mezzo che mi consentirà di raggiungere Mumbai, sempre della compagnia Turkish Airlines è confortevole, io siederò nella parte centrale con di fianco a me una coppia di giovani indiani, molto discreta, per cui affronterò il viaggio tranquillamente. Mi attende un volo di 4822 km e sorvoleremo tutta la penisola anatolica, il Kurdistan iracheno, l'Iran ed il Pakistan, per giungere infine a destinazione esattamente alle 4:55 locali a quanto evinco dal display, considerando il fuso orario quindi il viaggio durerà esattamente sei ore. Il nostro volo verso oriente seguirà quindi le tenebre e spero che il fuso orario non mi infastidisca più di tanto. Prima di cenare ci portano il documento da compilare e siccome in qualche campo avevo qualche difficoltà, chiedo aiuto ai miei due vicini di viaggio con cui, dopo aver finito di scrivere, inizio un dialogo. Mi dicono che sono una coppia proveniente da Mumbai, lui è un uomo di affari, sono abbastanza giovani, secondo me anche più di me, hanno trascorso quindici giorni girando in Europa presso le maggiori capitali, in Italia sono stati a Milano e Venezia, poi si sono diretti a Vienna, da lì si sono recati nei campi sciistici svizzeri, per risalire poi andando a Parigi, Bruxelles, Amsterdam ed infine a Berlino, hanno avuto il tempo di fare una visita persino ad Istanbul e di conseguenza hanno fatto veramente un bel viaggio, mi hanno fatto vedere le fotografie scattate e devo complimentarmi con loro. Mi hanno dato qualche consiglio riguardo il mio soggiorno, dicendomi categoricamente di non uscire durante la notte per via della criminalità e poi per il resto, siccome non mi recherò solo nella megalopoli indiana, ma andrò con un volo interno a visitare dei siti patrimonio dell'UNESCO, hanno detto che questa mia ulteriore visita è molto interessante e si sono congratulati. Per finire si parlava della loro religione, ossia dell'induismo, degli inglesi, della famiglia Gandhi e del ruolo preponderante che sta assumendo l'India a livello economico, è stata veramente una chiacchierata cordiale con persone veramente gentili ed affabili. Ritornando al discorso di Mumbai, mi hanno detto che comunque sia durante la giornata posso girare tranquillamente, basta non dare nell'occhio con eventuali catenine d'oro o altro, cose a cui peraltro non sono avvezzo e di conseguenza il problem non si pone proprio. Non si finisce mai di sentire le opinioni altrui, perchè non si sa mai ed inoltre se vengono da persone che ci vivono da sempre in quei luoghi, sono da prendere alla lettera ulteriormente, ben vengano dunque altre dritte. Tornando al volo, dal punto di vista tecnico, si viaggia ad una quota di 10668 metri in media, con una velocità di 968 km orari, mica male! Seguo sempre questi dati perchè sono molto interessanti, anche per il fatto che in aereo fisicamente non ci si sente proprio in una situazione simile e di conseguenza potrebbe apparire il tutto veramente paradossale, ma così è. Successivamente arriva la cena, molto gradita e sempre anticipata, come nel volo da Bologna ad Istanbul, da dei buonissimi dolcini di forma quadrata, fatti con pasta di mandorle e spolverati di zucchero a velo, davvero gustosissimi. Mangio lo stesso identico menù del volo precedente, perchè mi è molto piaciuto, poi proseguo per passare il tempo alla lettura e successivamente, mentre mi riposo, grazie ad una hostess ho modo di poter collegare il mio computer portatile ad una presa elettrica, perchè la batteria ormai stava finendo ed avendo l'adattatore inglese dato che in India hanno le prese differenti dalle nostre, non ho alcun problema a collegare l'alimentatore.
Domenica 25 Agosto 2013
Alla fine passo del tempo ascoltando musica, utilizzo i giochi interattivi ed ormai è ora dell'atterraggio, direi addirittura in anticipo di 10 minuti dato che era previsto per le 04:30. Mi congedo dalla coppia con cui ho passato il mio tempo durante il viaggio e mi avvio all'uscita, dove per fortuna non ho alcun bagaglio da prelevare e così non perdo tempo, in quanto mi dirigo alla dogana, cambio cento euro nella moneta locale e poi uscito dall'aeroporto rintraccio il ragazzo che deve venire a prendermi e che per distinguersi mostra le mie generalità scritte su di un foglio. Sarei bugiardo se mi ricordassi il nome, è un giovanotto di ventuno anni che a sua volta mi accompagna alla macchina del tassista che ci attende e mi metto in accordo con lui perchè poi dovranno venire a prendermi dopo domani in hotel per portarmi di nuovo in aeroporto e prendere il volo verso l'altra località prefissata. Dopo un breve viaggio in auto il ragazzo scende prima ed io proseguo alla volta del mio albergo. La strada è veramente lunga, fortunatamente non vi è alcun traffico, percepisco una forte umidità, si cammina a sinistra in una doppia corsia che costeggia tutto il litorale e troviamo solo qualche tassista in giro, mentre nel lungomare si trovano gruppetti di persone che fanno corsa, probabilmente perchè di giorno deve essere per davvero impossibile per via di questa aria umida e calda. Faccio amicizia con il tassista, mi dice che è induista ed ha tre bimbi, guadagna cento euro al mese e lavora dalla mattina alla sera portando a destra e manca turisti come me. Sembra una brava persona ed alla fine trattengo con lui un cordiale dialogo per tutta la durata del tragitto, ossia un'ora esatta. Appena giunti in albergo scendiamo entrambi e contemporaneamente arrivano altre persone che mi attendevano. Si concretizza una scenetta divertente ed io faccio il finto tonto per non farmi comunque fregare perchè non mi fido troppo di questa gente, con tutto il rispetto sia chiaro; l'autista mi porge la mano chiedendomi la mancia ed io, siccome non so quale cifra possa andargli bene, gli mostro le banconote e ne prendo una da dieci rupie. Vedendola dice che non bastano e nel frattempo arrivano gli altri signori ed iniziano a discutere. Intuisco che gli vietano di fare il solito scroccone verso i turisti e così io intanto mi dileguo e mi appresto ad entrare nella reception, dove la persona incaricata ritira il mio passaporto e mi assegna la stanza. Il tassista prima che io salga definitivamente, accompagnato da un ragazzo, mi dice che ci si rivede quando verrà a prendermi per accompagnarmi in aeroporto dopo domani e mi ricorda che in quell'occasione potrò dargli la mancia che pretendeva, io gli faccio un cenno di approvazione e salgo nella stanza. La trovo carina, al settimo piano, con un lettone matrimoniale, un bagno con doccia non proprio convenzionale alle nostre occidentali, ma va bene lo stesso, sembra tutto pulito, c'è anche un mega schermo, una scrivania ed una poltroncina con un tavolo, insomma non me lo aspettavo proprio, considerando che mi trovo in India e spesso tante persone sono rimaste fregate, ma la mia agenzia di viaggio di fiducia non avrebbe mai consigliato un posto squallido, è composta da vere professioniste. Mi faccio dare la password per navigare in rete ed accendo l'aria condizionata, si sono fatte alla fine le sei e mezza e devo dormire, domattina farò la doccia e farò colazione con calma, ho tempo fino alle 13:30, collego il portatile alla presa elettrica per caricare la batteria e mi accingo a dormire finalmente, progammando la sveglia per le 12:30. A mezzogiorno in punto vengo chiamato dalla reception, è quella alla fine la mia sveglia, mi avvisa che appena finita la colazione dovrò cambiare camera, non so per quale motivo. Così mi appresto a fare la doccia, prepararmi e scendere giù per mangiare qualcosa. Mi accomodo e consumo il mio pasto veloce con dei biscotti e del caffè alla turca, poi mi dirigo alla camera per prendere tutti i miei effetti personali e trasferirli sopra. Cambierà all'atto pratico che nella stanza attuale vi sono due letti singoli, il resto è tutto identico, poco male quindi. Nella reception chiedo consigli per trovare una posta aperta ma, essendo domenica, anche qui è tutto chiuso e mi dicono di andare al Taj Hotel, dove ai piani inferiori troverò quel che desidero. Esco quindi dall'hotel e raggiungo subito questo edificio, il cui ingresso è controllato da agenti speciali per via di eventuali atti terroristi e due persone del posto mi accompagnano dal signore che vende cartoline e francobolli. Ne acquisto ventidue e nel frattempo non posso fare a meno di ammirare il gran lusso di questo hotel, nei cui corridoi di marmo che copre paviment e pareti passeggiano sceicchi, persone altolocate, tutti vestiti per bene e che fanno capire che non è un posto adatto a tutte le tasche. Uscito poi mi reco nel lungomare e poi raggiungo subito l'arco di trionfo eretto dagli inglesi, in cui attorno pullulano una miriade di venditori di cianfrusaglie, di cibo dal gusto poco invitante e tanti poveri mendicanti. Bisogna rizzare le antenne ed evitare di elemosinare la gente, altrimenti ti trovi circondato da un vero e proprio esercito, così evito anche a malincuore purtroppo. Un signore però, lo lascio accostare. Mi imprime sulla fronte un segno rosso, quello tipico della religione induista, mi lega un braccialetto al polso della mano destra, mi fa mangiare nove zuccherini e poi recita una benedizione per me. Accetto il tutto ben volentieri e gli faccio una piccola offerta prima di congedarmi, anche perchè arrivavano venditori di cartoline ed addirittura di droghe leggere, che caccio meticolosamente. Non ho affatto fame e proseguo il mio tragitto, osservando un traffico perennemente infestato dai clacson e da una miriade di mezzi di ogni genere, dai taxi alle carrozze per turisti e finendo con i carretti tirati a braccia, dirigendomi verso il "Prince of Wales Museum", una costruzione veramente impressionante in perfetto stile indiano, dove mi appresto a fare il biglietto. Dopo una passeggiata nei grandi giardini contornati di verde, palme giganti e siepi ben curate, mi introduco al suo interno ed inizio la visita, che mi porta ad ammirare di tutto. Si passa dalle antichissime sculture induiste scolpite nella roccia, ai manufatti di avorio, per poi raggiungere la sezione dedicata alla preistoria, alla parte dedicata al Tibet, al Giappone, al periodo dei Pascià, tutto coronato da oggetti di qualsiasi tipo, porcellana, vasellame, bracciali, sciabole, divise militari, una collezione assolutamente straordinaria divisa in tre piani. C'è pure la parte faunistica in cui sono imbalsamati animali indiani tipici, dal rinoceronte alla tigre, passando anche per i daini, le capre tibetane, i falchi ed infine pure serpenti, tartarughe gigantesche, insomma veramente di tutto. Con la mia digitale, nonostante il divieto del flash, faccio lo stesso delle fotografie, beccandomi per ogni rispettivo piano un rimprovero, ma non avendo un cellulare adatto a fare scatti, devo correre questo rischio per forza, perchè sarebbe stato un po' triste non farne proprio per nulla. La mia visita dura un'ora e mezza circa e, siccome piove a dirotto, mi rifugio presso l'ingresso di una pizzeria, dove trovo due italiani con cui scambio quattro parole. Entrambi sono ingegneri, rispettivamente di Padova e Genova, vivranno qui per un paio di anni e mi danno qualche dritta per visitare qualche altro posto, pioggia permettendo ovviamente. Alla fine si congedano ed io ne approfitto per dare l'elemosina ad una povera vecchietta che da prima mi osservava. Indossa il tipico abbigliamento indiano, ha un piede menomato, probabilmente per via del colera, lo strabismo di Venere, ma ha comunque dei grandi occhioni azzurri ed ovviamente è magrissima. Rimane seduta nel suo giaciglio e le vado incontro porgendole una banconota che prende felicemente impartendomi una benedizione. Io nel frattempo mi guardavo intorno sperando non mi vedesse qualcun altro, altrimenti sarei stato circondato da uno stuolo di persone. Finita così la pioggia sono le 16 e decido di ritornare in hotel, per oggi il mio giro termina in quanto devo riposarmi un poco visto che alla fine ho dormito solo poche ore, l'aria è carica di umidità e comunque temevo peggio, in quanto, essendo debole di stomaco avevo paura di trovarmi a camminare fra vie intrise di puzza di fogna e di persone puzzolenti, anche se comunque sia c'è qualcuno poco avvezzo all'igiene e nonostante la temperatura intorno ai ventotto gradi si trovano persone paradossalmente in giacca, però in generale gli indiani utilizzano molto le camicie, forse perchè si sentono più eleganti, non saprei. Ritornando alla mia destinazione sono letteralmente assalito da tanti elemosinanti, ce n'è addirittura uno che mi tocca il lobo dell'orecchio e finge di aver introdotto una specie di spilla con cui ha estratto un vermiciattolo che mi esibisce. Lo mando letteralmente a quel paese davanti ad un militare che sorride e capisce il mio disappunto. Fortuna che alla fine sono completamente innocui, poi devo essere sincero che ci sono molte forze dell'ordine ovunque, questo rende la zona tranquilla. Arrivato in hotel raggiungo la mia camera e mi appresto, dopo averla sistemata per bene, a tenere pronta la mia cena, ossia dei panini sottovuoto che mi sono portato dall'Italia anche perchè qui non ho alcuna voglia di prendermi della dissenteria e di conseguenza sarà per domani il mio giro per pranzare e cenare fuori, per quanto riguarda l'acqua invece mi hanno fatto trovare una bottiglia di acqua ben sigillata dentro il frigorifero. Voglio essere previdente e non desidero rischiare proprio per nulla, rinunciare al cibo indiano non mi pesa, anche perchè non mi stimolano tanto appetito vedendoli per le strade, poi può darsi che nei ristoranti sia differente, ma persone che sono venute precedentemente a me non hanno ottenuto grandi risultati. Sono le 20 locali quando, dopo aver compilato le cartoline ed apposto ad ognuna il francobollo, decido di mettermi a letto, per riposare al meglio, dato che domani sin dal mattino dovrò uscire per imbucare le cartoline, cercare un souvenir e comprare a delle amiche dei braccialetti e comunque qualcosa di carino, poi dovrò finire di girare per bene Mumbai nei luoghi caratteristici ed ovviamente pranzare fuori. Per conciliare il sonno mi dedicherò alla lettura, ma prima desidero dare un'occhiata ai canali satellitari indiani per pura curiosità.
Lunedì 26 Agosto 2013:
Mi alzo ben prima della sveglia che avevo programmato alle nove, oggi è il mio compleanno e voglio uscire sin dalle prime ore per non perdere tempo. Dopo essermi preparato, per le otto del mattina sono già giù e mi appresto a fare colazione, oggi a base di latte e corn flakes al cacao ed ai cereali. Desidero mangiare abbastanza per avere energie, non mangio altro cibo, che sarebbe poi alla fine la classica colazione inglese con uova, frittata, pancetta e poi gustosità indiane che non mi stimolano affatto. Noto che le mie cartoline hanno per la maggiore il francobollo scollato, che avevo attaccato ieri con la saliva, per cui procuro grazie alla reception la colla stick e poi mi dicono, una volta sistemate, che le imbucheranno gentilmente loro senza problemi. A questo punto, siccome dalla mappa ho visto che alcuni siti da visitare sono lontani dall'hotel, chiedo loro gentilmente se possono aiutarmi con un tassista a mia disposizione. Attendo un poco ed eccolo che arriva, perchè girare a piedi sarebbe deleterio ed i taxi costano pochissimo, meglio approfittarne quindi. Ci dirigiamo così subito verso la casa museo di Gandhi, dove ho l'occasione di fare visita all'abitazione di una persona veramente eccezionale e grande esempio di umanità e caparbietà contro le ingiustizie coloniali anglofone. Dentro vi sono tante sue foto, documenti originali nelle teche e nei riquadri, in più la storia della sua vita è rappresentata con delle statuine dentro teche di vetro, dove si mostra ad esempio per mezzo di questi simil presepi ogni importante avvenimento della sua esistenza. Uscito soddisfatto dalla casa, peraltro la visita è gratuita, proseguiamo nel traffico di Mumbai verso la moschea famosa chiamata Haji Ali. Le strade sono intasate, dall'abitacolo ogni tanto scruto qualche vacca che qui è protetta, il mio tassista devo dire che si districa bene in mezzo a questa bolgia infernale, sembra di assistere ad un continuo carosello di macchine che suonano il clacson a tutto spiano senza finire, come se si percorresse il tragitto delle auto che seguono la macchina degli sposi, poi le persone attraversano con noncuranza, è pieno di uomini con carretti e l'aria ormai si è fatta umida e molto melensa, ma respirabile, per quanto io sia schizzinoso. Raggiunto un posto dove parcheggiare, il mio autista mi invita ad andare verso questo luogo sacro agli islamici, così mi unisco alla fila di pellegrini che si dirigono verso questa moschea, raggiungibile solo con la bassa marea, in quanto eretta in una piccola isola nel mare. Appena giunto, dopo aver percorso una strada racchiusa fra una marea di bancarelle e di mendicanti, che addirittura arrivano a toccarti con insistenza chiedendo soldi, tolgo le mie scarpe in segno di rispetto, metto un'offerta nell'apposito cestino ed entro dentro. Vi sono i resti di un potente e ricco mercante musulmano, Peer Haji Ali Shah Bukhar, la cui tomba è ricoperta perennemente di corone fatte da fiori con vari colori. Non posso fotografare nulla comunque, è proibito, per il resto la moschea stessa è abbastanza piccola e nella parte interna a malapena possono raccogliersi in preghiera poche decine di persone per volta. Finita la visita raggiungo il mio autista e stavolta dobbiamo raggiungere la stazione centrale, ma prima ancora si ferma in un ponte per mostrarmi dall'alto i lavatoi pubblici di Mumbai, nelle cui vasche decine di persone lavano indumenti e lenzuola addirittura per gli ospedali, con mio stupore, considerando che dall'alto quell'acqua non è affatto pulita e che la gente non mi sembra sia un esempio massimo di pulizia ed igiene, ma tant'è che è così, come mi dice ridendo l'autista. Eccoci finalmente alla stazione centrale dei treni di Mumbai, che è veramente un vero gioiellino di architettura, costruito con uno stile neo gotico e vittoriano con influssi veneziani ed è considerata, a ragione, patrimonio dell'umanità da qualche anno ormai. Il suo nome originario era Victoria Terminus, in onore della Regina inglese Vittoria, ma ora si chiama Chhatrapati Shivaji, in onore ad un sovrano indiano. Nei paraggi vi è anche qualche manifestante riunito con tanto di bandiere e comunque sono controllati da forze dell'ordine, formate da uomini e donne, che hanno con loro dei bastoni, pronti ad usarli per ogni inconvenienza, non danno l'idea di essere elastici con i rivoltosi, del resto qui pochi anni fa ci fu un attentato terroristico che fece decine di morti rivendicato dagli estremisti islamici, c'è poco da scherzare. Nella galleria che passa sotto la strada e che porta all'interno, acquisto intanto qualche souvenir caratteristico e poi, dopo aver dato uno sguardo all'esterno del complesso e scattato qualche foto, torno dal mio tassista, che nel frattempo era rimasto in auto ad attendermi come sempre tranquillamente e pazientemente ascoltando musica con le auricolari e gli dico che mangerò al Mc Donald che si trova vicino. Con nemmeno tre euro ottengo due hamburgher, due porzioni di patatine e due bicchieri da mezzo litro di Coca-cola, mica male insomma, preferisco questo cibo piuttosto che le pietanze indigene, la dissenteria non voglio neppure sapere cosa sia! Fra una cosa e l'altra ormai sono le tredici, chiedo di essere accompagnato ad un tempio induista, così accade e posso visitarne uno molto piccolo, perchè comunque quello maggiore è troppo lontano. Bisogna considerare che a Mumbai ci si muove in un traffico tutto sommato fluido nonostante la mole immensa di auto e che comunque sia la città è veramente vasta, copre un'area di 437 km quadri popolata da quasi quattordici milioni di anime, una densità fra le più alte al mondo, non è facile quindi raggiungere alcune mete. Ma mi accontento di un semplice tempio trovato subito, uno dei tanti che sono diffusi nelle vie della città. La mia rivoluzione solare mirata scatta esattamente alle 13:22 ore locali, non so se alla fine sia stata coincidenza o meno, ma passo proprio quegli istanti dentro questo tempio in cui inizia una specie di preghiera da parte del sacerdote del tempio con i devoti, così le persone iniziano a pregare battendo le mani ed io osservo con grande curiosità il tutto. Viene data dell'acqua alla statua raffigurante la divinità principale, nelle sembianze di un benevolo elefante, ossia Ganesha, attraverso un piccolo mestolo, poi con mani giunte innalzano preghiere ed alla fine il mio autista mi invita ad andare via, essendo comunque la cosa giustamente molto riservata e non adatta ai miscredenti come me, che comunque sia rispetta molto questo tipo di religione molto interessante ed affascinante, da cui non dobbiamo dimenticarlo mai, tante cose sono state "rubate" da parte delle religioni monoteiste, cristianesimo in particolare, ad esempio il pregare continuamente come i mantra, le mani giunte, l'utilizzo degli incensi, la venerazione dei santi similare alle rappresentazioni induiste, le offerte e tante altre cose che un normale credente cattolico non sa neppure. E' giunto il momento di recarmi in qualche gioielleria locale per acquistare qualche regalo ad alcune amiche, così entro in una di esse, poco dopo il quartiere parsi, scelgo il dovuto ed ottengo pure uno sconto dopo qualche minuto di "scontro" con il gioielliere, che comunque sia cede tranquillamente. Alla fine per me i costi sono esigui, la rupia consente di spendere molto poco e di fare buoni affari. Prima di ritornare in albergo però faccio visita alla chiesa cattolica portoghese costruita qualche secolo fa, entro per vedere il suo stato, direi ben conservato, la navata è abbastanza grande e poi all'esterno si trova pure una statua dedicata a Giovanni Paolo II. Ho pure modo di elargire qualche elemosina e poi con l'autista, sempre discretissimo e paziente, ci dirigiamo verso il mio albergo. Si sono fatte le 15 ormai, il giro è completato perchè non vi sono altre attrattive da visitare, per il momento congedo il mio accompagnatore e gli do in totale 1300 rupie, che corrispondono ad appena dodici euro, non male per un giro così lungo e per la sua disponibilità e cortesia nell'attendere ogni mia visita. Raggiunta la mia stanza in albergo, decido di riposare un poco, al momento voglio stare un poco tranquillo e poi non è il caso di uscire di nuovo, perchè ha ripreso a piovere, ma qui è normale in questo periodo, essendo la parte finale della stagione dei monsoni, devo dire che finora comunque mi è andata bene, dovunque sia stato non ho preso un goccio d'acqua. Peccato per il mare, qui ci si affaccia nell'oceano arabico e l'acqua è veramente sporca ed arriva sovente un fetore maligno ed irrespirabile, non mi aspettavo di meglio indubbiamente, ma dal vivo vedere il mare così dispiace molto. Dopo un poco scendo in reception perchè devo cambiare altro euro in rupie, dato che per il viaggio di domani dovrò aggiungere un piccolo supplemento perchè funzionano così i voli interni, questione di poche rupie comunque, quindi decido di andare a comprare un'ultima cartolina che non avevo ancora perchè attendevo di ricevere l'indirizzo. Nel percorso trovo una coppia di ragazzi milanesi reduci da un viaggio che li ha portati in Nepal, New Delhi e Calcutta, per finire anche ad Aurangabad ed ora qui a Mumbai, da cui andranno via stanotte. Dopo due battute proseguo il mio cammino congedandomi dai ragazzi.Vado di nuovo all'hotel Taj, quello mastodontico, al cui interno non solo ricevo come regalo la cartolina, ma siccome avevo il francobollo pronto, una volta compilata, la ritirano per poi spedirla loro stessi. Ne approfitto, dopo i ringraziamenti, per girare le boutique interne recanti le firme dei più grandi stilisti famosi, percorrendo metri e metri di corridoi in marmo ed essenze di ogni profumo nell'aria, ovviamente tante firme sono di italiani, inoltre vi sono molte foto esposte in cui sono immortalati celebri personaggi che hanno qui soggiornato nel corso degli anni come politici, cantanti, attori, vips insomma. Durante il mio cammino faccio pure un giro per vedere la piscina situata nel giardino, i saloni in cui ceneranno gli ospiti dell'albergo, tutto è sfarzoso, un lusso sfrenato, bisogna essere per davvero milionari per stare qui. A fronte poi della vita che procede nell'esterno, se si può chiamare tale, formata da una miriade di miserabili che si destreggiano per chiedere l'elemosina. Purtroppo questa è la vita su questo pianeta, bisogna soltanto ringraziare il cielo per non essere nati almeno qui, perchè io penso che sia veramente drammatico consumare la propria esistenza in simili maniere, considerando che a mio modesto parere nulla cambierà per queste folle, rimarranno sempre in uno stato di pezzenti, il sistema è questo e ci metto la firma che nulla si trasformerà, chi pensa il contrario dovrebbe toccare davvero con mano queste terre come sto facendo io nel mio piccolo per capire che sembra di stare in una bolgia senza mai termine, un girone infernale dove le persone ti sorridono con un coraggio da invidiare. Almeno in Italia per il momento, nonostante la crisi, anche l'ultimo dei barboni vive decisamente meglio, per lo meno non si prende colera, scabbia, tubercolosi ed altri flagelli, si destreggia meglio di queste genti indubbiamente, seppur in una condizione non auspicabile per nessuno. Detto questo, non mi rimane che rientrare al mio hotel, ialla reception dicono di avermi dato troppi soldi rispetto a quel che mi abbisognava, ma sinceramente non ci avevo fatto caso perchè qui ti riempiono di banconote ed inevitabilmente ci si deve fidare a priori, nel bene e nel male. Poco male quindi, restituisco senza problemi il surplus e ritorno nella mia stanza, quando sono ormai le 17:30 e non mi resta che fare una bella doccia, dato che la cena inizierà dalle 19 in poi ed ho deciso di mangiare qui. Alle 19:05 scendo in sala per mangiare, chiedo se per cena possono farmi una bistecca di manzo, vitello o di maiale, ma non ne hanno, allora decido, fra i tanti tipi di pollo che cucinano, di prenderlo marinato, da bere ordino una bottiglia di birra indiana da 65 cl, chiamata fisher beer, che mi viene servita subito con una ciotola di noccioline salate. Arrivato il pollo, ha come contorno della verdura e poi una salsa verde da intingere a pinzimonio che lascio a priori, è già tanto che sto mangiando della carne, richiesta ben cotta onde evitare spiacevoli malesseri in bagno, penso sia estremamente necessario evitare verdure e frutta. Tutto sommato il pollo è buono, piccante e cotto a puntino, la birra è molto rinfrescante e salutare. Mi faccio dare anche un'altra ciotolina di noccioline, che mi aiuterà a finire la birra. a Intanto pago la cena odierna e le due colazioni che avevo fatto in precedenza, il totale è di neppure sette euro totali, una miseria insomma. Salito in camera, anche se sono appena le otto di sera, devo andare a dormire, perchè dovrò quindi svegliarmi molto presto e non posso alzarmi con sonno arretrato. Il bere birra solleciterà il sonno, che comunque verrà ulteriormente richiamato dalla lettura. Non resta quindi che finire di sistemare i bagagli per domattina, così fin da subito sarò pronto per ripartire. La giornata è stata intensa ed interessante, mi ritengo soddisfatto per le mete che ho visitato e non resta altro che andare a letto ben felice, preparandomi per il viaggio verso Aurangabad di domattina.
Martedì 27 Agosto 2013:
Sono le 2:47 quando mi chiamano al telefono della stanza, purtroppo mi svegliano anticipatamente e devo dirgli che avrebbero dovuto chiamarmi al limite per le 3:30, pertanto abbastanza seccato chiudo la telefonata perchè mi hanno inevitabilmente spezzato il sonno. All'orario stabilito di nuovo richiamano, quando ormai non dormivo più e contemporaneamente suona la mia sveglia. Devo soltanto lavarmi e poi prendere tutto, le borse erano state preparate dalla notte prima, così dopo neppure dieci minuti lascio la stanza e scendo giù, dove trovo l'addetto alla reception che dorme. Gli altri due colleghi addetti all'ingresso sono fuori, chiamo il signore dunque che si alza di scatto e gli chiedo la colazione, a base di latte e corn flakes, che arriva qualche minuto dopo. Il tempo quindi di attendere il mio taxi e mangio subito tutto, poi puntuale come un orologio svizzero ecco arrivare il tassista del viaggio di andata con un altro signore, il quale mi darà una mano per fare il biglietto, è sempre un preposto dell'agenzia al quale affido i miei documenti personali. Mi congedo dalla reception porgendogli le mie congratulazioni per il servizio svolto e per la loro ospitalità molto cortese, a parte la sveglia anticipata di stanotte, poi mi dirigo in auto ed andiamo verso l'aeroporto. Il viaggio dura soltanto mezzora, questo mi fa riflettere sul fatto che forse all'andata l'autista, mettendoci di più, ossia un'ora, con lo stesso traffico, praticamente nullo, chiedeva soldi in più con la scusa del gran tempo impiegato ed ora in compagnia di questo altro signore ha accorciato i tempi, facendo anche un'altra strada rispetto all'andata. Non so insomma, comunque sia alla fine arriviamo alla destinazione prefissata e mi congedo dall'autista che non chiede assolutamente nulla stavolta. Con la mia guida ci rechiamo all'accettazione, porgo di nuovo a lui i miei documenti e ritira lui personalmente il biglietto, per poi accompagnarmi sino all'ingresso del gate. Ci si saluta ed infine mi accomodo per attendere il volo verso Aurangabad che decollerà alle 6:15, io sono già arrivato in netto anticipo, quindi non devo fare altro che attendere. Sono stati molto gentili ad offrirmi questa guida, però comunque sia era facilissimo fare il tutto da solo, essendo il percorso molto snellito e senza interferenze e problematiche, in quanto si accede facilmente al gate, senza pericolo di sbagliare. Ma tant'è che il loro servizio ulteriore è ben accetto, conferisce una ulteriore serietà e professionalità. Decido intanto di prendere qualcosa da mangiare e mi metto a leggere qualcosa per passare il tempo, tanto qualcosa devo pur fare prima di decollare. Non faccio in tempo a comprare un muffin ed una confezione di cioccolato al latte che subito bisogna incamminarsi e fare la fila per raggiungere il volo, così salgo con gli altri passeggeri sulla navetta che, dopo circa un quarto d'ora, ci conduce all'aereo. Alle 6:15 in punto decolliamo e dopo un volo di un'ora, in cui ho mangiato due sandwich e bevuto dell'acqua, arriviamo a destinazione, ossia all'aeroporto di Aurangabad, dove mi attende l'autista ed un altro signore che mi spiega cosa fare e quale sarà oggi il mio itinerario e stipuliamo gli accordi per la partenza di domani. Dopo averlo salutato ci incamminiamo così in auto verso la prima località, ossia il sito di Ajanta. Cammin facendo noto innanzitutto che siamo circondati dal verde, aria fresca in abbondanza nonostante l'altitudine non sia eccessiva, mi trovo nel bel mezzo di un paesaggio molto bello e singolare, paragonandolo a Mumbai non ci sono proprio paragoni, qui sembra di percorrere l'Eden. Con l'autista faccio subito amicizia, anche lui è di religione induista come gli altri due che incontrai, dopo un primo tragitto di mezzora arriviamo in una specie di locanda in cui consumo un thè caldo al limone ed offro a lui del latte caldo. Qui conosco il commensale che mi racconta del suo migliore amico trasferitosi in Italia e che a breve, ossia ad Ottobre, tornerà in patria, poi conosco un altro signore che ha visitato in passato l'Italia e mostra nella bacheca delle foto in cui è ritratto con una coppia di viaggiatori torinesi, mi dice che ha un negozio adiacente al sito e che sarebbe lieto poi di vendermi qualcosa. Lo ringrazio e con noi poi si unisce il fratello, di nome Farouk, che mi farà da guida gentilmente e gratuitamente a quanto pare, ma nessuno fa niente per niente. Riprendiamo così il nostro viaggio, mi spiegano che vi sono coltivazioni di barbabietola da zucchero, cotone, pannocchie, thè, poi mi indicano ogni tanto una fabbrica di latte, vari templi indù, percorriamo intanto piccoli villaggi in cui si possono trovare animali di ogni genere, dalle vacche sacre alle capre, passando per galline, cani, pecore, bufali ed ogni tanto maialetti. Nessuno di loro si scosta dalla strada, il trambusto è incredibile, è un continuo deviare persone a piedi, auto, macchine, apercar e chi più ne ha più ne metta da parte del mio autista, il quale impassibile, come tutti del resto, si limita a suonare ed ogni tanto scansa delle buche che sembrano veri e propri crateri lunari. Arrivati ad Ajanta, dopo due ore di auto percorrendo circa 100 km, sono di fronte a qualcosa di spettacolare! In una ripida parete rocciosa di una gola a forma di ferro di cavallo con sul fondo il fiume Waghore, si trovano ben trenta grotte ricavate con degli scavi a mano dalla popolazione locale fra il secondo ed il sesto secolo avanti Cristo. Scendo dalla macchina con Farouk e salutiamo il mio autista, il quale più tardi verrà raggiunto. Ora è il momento di vedere questo straordinario posto e sono con una guida eccellente e gran conoscitrice del luogo. Mi dice che è di religione musulmana, il nome non poteva ingannare, vive in un villaggio vicino al sito, qui è nato, in famiglia sono ben dieci figli, lui non ha studiato affatto e si è inventato questo lavoro, imparando piano piano l'inglese che parla egregiamente e poi qualche parola di spagnolo e giapponese. E' molto magro come quasi tutti del resto, penso che appartenga alla popolazione dei dravidi, me lo fa capire la sua fisionomia ed i tratti somatici, gli passo la digitale e vedo che la sa lunga su come fare le foto, va in posizioni abbastanza pericolose con una grande disinvoltura, è molto gentile ed all'inizio ci accostiamo dove il fiume si getta a cascata nella gola, per ammirare questo spettacolo perpetuo, poi man mano scendiamo i gradini verso giù per poi raggiungere tutte le grotte, ricavate a mano come detto sopra, attraverso dei lavori veramente meticolosi. Vi troviamo all'interno delle tante stanze delle sculture rappresentanti Buddha ed altre divinità induiste, oppure dipinti a mano nella roccia con varissimi colori, dei veri e propri affreschi, inoltre siccome non posso fare foto con il flash, Farouk, che conosce ogni "custode" di ogni grotta, li convince oppure mi fa dare qualche mancia per tenere un occhio chiuso. Scatto veramente tantissime foto, vi è un discreto afflusso di turisti, anche monaci tibetani e qualche coppia italiana. Fotografo quindi il più possibile ed anche Farouk ogni tanto mi dà una mano, poi non si limita a questo, ma mi spiega esattamente sito per sito tutto quello che una guida professionale farebbe. Al termine del nostro giro, durato abbastanza tempo, ci rechiamo in un ristorante dove mi limito ad acquistare della coca cola che offro anche a lui, volendo correre brutti rischi con il cibo. Troviamo anche il fratello che mi parlava del suo negozio, io lo sapevo che lo scopo alla fine era quello, faccio buon viso a cattivo gioco per modo di dire e saliamo in un bus che ci porterà nel piazzale in alto dove ci eravamo lasciati con l'autista che nel frattempo starà parlando con la gente del posto o schiacciando un pisolino. Raggiungo il negozio del fratello di Farouk, il quale si congeda, mi vengono mostrate delle piccole sculture in basalto e delle collane con vari tipi di pietre. Non ho tutti i soldi che mi chiede e di conseguenza, mi accompagna ad un bancomat per prelevare il prezzo che stava pattuendo. Ma la cifra espressa in euro è veramente esagerata, si parla di ben trecento euro totali, per cui gli dico che non si trova davanti ad un milionario e che acquisterò qualcosa al limite delle mie capacità. Inizia il travaglio fra me e lui, parte regalandomi una piccola pietra come omaggio, poi decanta queste lavorazioni che sono a mano, non sto mica lì a giudicare l'arte che ha espresso tali oggetti, ma sta di fatto che non ho alcuna intenzione di comprare tutto quel che desidera lui. Alla fine opto per diverse statuine e poi, come se non bastasse, ci raggiunge un suo compare proveniente da un altro negozio adiacente fra i tanti e mi offre delle collane, ma prima ancora anche lui mi dona una piccola pietra. Gli dico che non c'è in pratica trippa per gatti, insiste veramente pesantemente, intanto io ho salutato il signore con cui ho concluso la trattativa e mi metto a cercare l'autista e appena l'ho raggiunto, mi trovo alle calcagne questo idiota che non ha capito ancora nulla. L'autista mi vede scocciato, entro in macchina e lo sciocco ancora parla, parla come un disco rotto. Mi stanco e di botto gli grido che mi ha veramente rotto le scatole e che ora sto andando via, andasse a vendere a qualche suo amico questa merce! Il mio autista sorride ed in questo modo metto ko questa specie di essere appiccicoso che veramente mi stava facendo perdere le staffe. Ora dobbiamo andare al Bibi-Ka Maqbara, un mausoleo chiamato anche il Taj Mahal del Deccan, sono esattamente le 13 e non vedo l'ora di proseguire il viaggio. Ci fermiamo alla locanda in cui eravamo andati prima e come in precedenza mi prendo un altro thè per me e del latte per l'autista e poi vengo avvisato che Farouk non mi aveva fatto pagare il biglietto per entrare ad Ajanta, così lascio loro il dovuto e ricomimciamo il viaggio diretti alla prossima meta prefissata. Impossibile contare il numero di villaggi che attraversiamo, io poi ogni tanto schiaccio un pisolino perchè effettivamente sono in piedi da stamattina e poi l'aria fresca che entra in macchina sollecita il riposo. Ma la curiosità è tanta, devo per forza guardare tutto, osservo tre ed anche quattro persone in una sola motocicletta, percorriamo strade serrate, a tratti asfaltate, a tratti no, bazaar ovunque, negozi di ogni genere, si intravedono anche barbieri, insomma sembra di essere tornati nei secoli passati nella vecchia Europa, qui il tempo si è veramente fermato e la civilizzazione sembra non farla da padrone. Mi colpiscono gli alberi nei cigli della strada i cui tronchi dipinti con i colori della bandiera indiana, si trovano persone di ogni religione con i caratteristici abiti, persino un accampamento di rom formato da tende, l'autista mi spiega che vivono in queste condizioni da sempre e siccome li indicava come gipsy, mi raccontava che questi sono gli stessi zingari che si trovano in Europa ed hanno nè più e nè meno le stesse dinamiche comportamentali. Stiamo percorrendo davvero tanta strada, ormai non so più quante persone ho visto, i villaggi sono uno appresso all'altro, mi sto addirittura abituando a questo tipo di traffico, sembra paradossale, ma così è. Ed eccoci finalmente al mausoleo che si trova all'interno di Aurangabad, sono esattamente le 15:30 ed il mio autista mi lascia scendere per fare le foto opportune mentre mi attende fuori. E' praticamente identico al Taj Mahal, solo che è più piccolo, vi sono molti fedeli musulmani ed io mi appresto a fare molte fotografie, sperando che la batteria della digitale non mi lasci proprio adesso. Raggiungo anche la cupola dove sotto vi è la tomba di questo famoso personaggio musulmano, la quale è ricoperta di fiori, banconote e la cripta si trova ad una decina di metri di profondità rispetto alla mia posizione. Finito questo giro non resta che rientrare nel caotico traffico di questa città indiana che conta ottocentomila anime, la bolgia infernale è resa ancor più dura da percorrere per via del caldo che sta aumentando la temperatura, ma alla fine, dopo meno di mezzora, eccoci nell'hotel che mi soggiornerà, esattamente alle 16:30. Mi metto in accordo per domattina alle nove con l'autista, dovrà accompagnarmi alle grotte di Ellora, come Ajanta patrimonio dell'umanità, per poi andare definitivamente in aeroporto e prendere al pomeriggio il volo verso Mumbai. Ci salutiamo ed ora in reception compilo un modulo e mi viene assegnata la camera 307, decisamente molto più carina dell'albergo di Mumbai. E' più grande, il pavimento è misto fra granito e parquet, anche qui ci sono due letti e devo dire che mi meraviglia positivamente questo nuovo soggiorno, comunque tutto sommato anche nel precedente hotel non mi ero trovato affatto male. Appena sistemato mi faccio una bella doccia, ne ho veramente bisogno, poi scarico tutte le foto scattate nel mio notebook che metto a caricare, insieme al cellulare ed alla digitale stessa, così le batterie non avranno problemi. Mi faccio anche una piccola pennichella, poi alle otto decido di scendere giù per cenare, anche perchè sinceramente ho una gran fame. Il ristorante è molto carino, tutto curato nei particolari ed elegante, ordino del pollo ben cotto con contorno di riso, patatine fritte, piselli, carote e sedano. Anche il contorno lo desidero cotto a puntino, sempre per il solito discorso del rischio dissenteria, poi da bere mi faccio portare dell'acqua imbottigliata. Devo dire che la cena era molto buona, ho evitato che mi portassero delle salse strane e quanto altro, non si sa mai, l'aspetto non deve mai ingannare. Prima di ritirarmi in camera vado a farmi fare una foto in reception, me lo avevano chiesto prima non appena sarei sceso di nuovo per l'ora di cena; sicuramente lo fanno per motivazioni legate a misure anti terrorismo, non si spiegherebbe altrimenti. Sono quasi le nove ormai, non mi resta che salire in camera, impostare la sveglia per le otto e mezza di domattina e mettermi a leggere qualcosa prima di cadere fra le braccia di Morfeo, oggi è stata una giornata molto impegnativa e per domattina devo riavere grandi energie, così visito l'ultimo sito e poi inizierò il mio viaggio di ritorno, lasciando questa terra così bella quanto piena di contrasti.
Mercoledì 28 Agosto 2013
Esattamente alle 8:30 mi alzo e subito, dopo essermi preparato, mi dirigo al piano di sotto per fare la colazione, a base di latte caldo e korn flakes. Poi pago la cena del giorno prima, mentre la colazione mi viene offerta e trovo fuori dall'hotel il mio autista di fiducia, il quale si trova anzitempo ad attendermi. Partiamo e ci dirigiamo verso le grotte di Ellora, non molto distanti da Aurangabad. Sono in totale 34 grotte scolpite nella roccia e consacrate a divinità indù, jaina e buddiste, il tutto è stato creato fra il settimo ed il dodicesimo secolo dopo cristo. Faccio visita ai siti tappa per tappa, per il fatto che non si visitano in maniera unica, essendo sparpagliate nella zona. Si trovano anche monasteri buddisti, il tutto è molto affascinante e devo ammettere che lo preferisco al sito di Ajanta. Non mi metto fretta alcuna, sono in totale tre le località in cui piano piano mi lascia l'autista, spicca su tutte l'impressionante tempio di Kailasa, il più grande monolite scolpito nella roccia al mondo, poi mi colpiscono anche i monasteri buddisti, veramente meravigliosi. Straordinarie per davvero queste opere umane, vi sono anche delle cascate ogni tanto e devo ammettere che è stato giusto assegnar loro il titolo di patrimonio dell'umanità, non finisco mai di ammirare le sculture, i particolari, la grande mole di lavoro che è stata necessaria per creare simili straordinarie bellezze, qui l'arte la fa da padrona e senza dubbio il lavoro svolto è encomiabile e degnissimo di ogni lode, sono per davvero stupefatto, non capita sempre trovarsi davanti simili bellezze create dall'uomo, considerando che tutto sembra all'unisono fra natura e uomo, è come se questi stessi templi siano sempre stati dentro queste montagne e che l'uomo si sia soltanto limitato ad esporle a tutti. E' mezzogiorno quando decido di mangiare qualcosa, compro due pacchi di patatine ed una lattina di fanta, per finire un gelato pinguino. Mi siedo ai piedi di una pianta gigantesca e continuo a contemplare la natura che mi circonda, notando ogni tanto delle buffe scimmie che si trovano nelle vicinanze e che letteralmente assaltano i turisti che hanno del cibo. Arriva anche una grandissima comitiva di buddisti in autobus, qui i collegamenti sono migliori rispetto ad Ajanta, la quale si trova in un sito molto più lontano rispetto ad Aurangabad e perciò ancora non si è sviluppato un grandissimo turismo di massa, pur andandoci molte persone comunque. Dopo la mia visita, alla fine andiamo al mercato adiacente una città non troppo lontana, per passare il tempo e per vedere giustamente i siti che è giusto io veda. Attraversiamo dei villaggi che non hanno neppure fogne, inutile ricordarlo, ma per fortuna non c'è affatto puzza, non so come mai, sicuramente me ne sarei accorto essendo di stomaco debole, le strade sono serrate ed è inutile ricordare che il traffico è formato da qualsiasi cosa vivente, un caos continuo. Giunti appunto nel mercato citato prima, il mio autista deve fare un poco di spesa, così si fa un viaggio con cento servizi e mi diletto a fare un sacco di foto, viene esposta merce di qualsiasi tipo, la frutta e la verdura non gli manca, è strapieno di spezie di vari colori esposte, non manca davvero nulla, sembra tutto invitante, i costi per noi europei sono a dir poco effimeri, è divertente osservare come sia disposta, sembra proprio di tornare ai tempi antichi, eppure anche qui l'anno è il 2013, hanno bilance di ferro con i pesi per calibrare le quantità, ogni tanto qualche venditore strilla, è un via vai di persone continuamente, vi si trovano persone di ogni religione, li si riconosce dalle vesti, vedo che vi è tolleranza apparente fra loro, anche se l'autista mi diceva che fra induisti e musulmani non corre affatto buon sangue, si sopportano a vicenda insomma, anche nei mercati lo deduco, in quanto le donne musulmane acquistano quasi solo dai venditori musulmani seguendo i propri precetti religiosi, così fanno anche le donne induiste, ma non per religione, ma, come dire, per un bilanciamento delle cose. Acquista alla fine dei ceci essiccati, del cavolfiore, e poi finalmente trova del peperoncino verde piccante al prezzo che voleva lui, dato che avevamo girato il mercato a vuoto, perchè a suo dire i costi erano troppo alti rispetto alla qualità proposte. Assaggio del miele che viene venduto in blocchi, dolcissimo, poi mi viene offerto anche del cibo piccante in diverse qualità dai venditori stessi, a cui comunque avverto che non ero disposto a comprare niente. Sono le 13:30 e mi faccio accompagnare, dato che ci sono, ad un tempio induista, in cui arrivano ogni anno almeno un milione di devoti, perchè è situato in un punto molto importante di questa città, crocevia di comunicazioni, ma non ricordo il nome anche perchè il mio autista non sa riportarlo in caratteri latini. Entro al suo interno scalzo ovviamente, ma mi è proibito fare foto, riesco furtivamente a farne solo una, poi per non avere problemi non insisto, non si sa mai e poi non è obiettivamente giusto. Dopo questo giro mi accompagna in un negozio dove vendono abiti ed accessori fatti in seta, una boutique molto famosa, in cui entro e non faccio alcuna compera perchè non mi interessa, chiedo solo il permesso ai gestori per fare qualche foto ricordo, mi viene accordato il tutto e così mi cimento a fotografare all'interno del negozio. Ancora è presto per andare in aeroporto, così ci rechiamo in un bar vicino dove io mi prendo una bottiglia di birra indiana ed offro al mio autista una bottiglietta di sprite, perchè lui non può bere durante il lavoro. Il suo nome finalmente riesco a memorizzarlo, si chiama Jagan, facciamo una ulteriore conoscenza, mi mostra i suoi documenti di nascita, mi parla della sua famiglia, del fatto che di solito si trova di fronte turisti italiani che cercano ganjia da fumare, poi mi dice che i turisti russi sono quelli che più bevono di tutti, i giapponesi i più educati e comunque in generale si trova bene con gli europei, per la maggiore inglesi e tedeschi, ma anche spagnoli, si trova meno bene con gli statunitensi, maleducati a suo dire, mentre i cinesi ed i thailandesi sono una via di mezzo. Decidiamo quindi di andare in città perchè devo cambiare i soldi, intanto Jagan insiste inutilmente per farmi fare compere nel negozio di un suo amico che vende cashmere e seta, declino gentilmente la sua offerta, poi arrivati nel punto in cui dovevo cambiare il mio denaro, mi dicono che non hanno euro. Poco male, cambierò i soldi nell'aeroporto di Mumbai. Andiamo infine all'esterno di un hotel dove dobbiamo caricare due guide della compagnia che mi ha consentito di avere questo viaggio ulteriore all'interno dell'India ed, appena arrivate, entro un attimo nell'albergo per andare in bagno, dato che non ce la facevo più. Dalla guida che si siede dietro di fianco a me viene chiesto se mi sono trovato bene, io elogio il loro servizio e faccio i complimenti a Jagan, il quale di fronte a loro ha un atteggiamento meno confidenziale e più professionale, giustamente, anche perchè con me ormai aveva preso confidenza e gli perdonavo i rutti e gli sputi che ogni tanto faceva, senza malizia, ma in maniera naturale. Alle quattro del pomeriggio quindi giungiamo in aeroporto, saluto calorosamente Jagan ed, accompagnato dalle due guide, mi dirigo all'interno dell'aeroporto, attendendo la chiamata per le 17, dato che avrò l'imbarco esattamente alle 18:50 verso Mumbai, dove giungerò alle 19:35. Prima di andare via, le guide stesse mi ricordano che appena arrivato a Mumbai, dovrò prendere la navetta che mi porterà verso la zona dei voli internazionali, poi si congedano anche loro ed ho modo di ringraziarli per tutta l'organizzazione che mi hanno concesso, attraverso i tassisti che mi hanno dato una grande mano per compiere tutto l'itinerario e che si sono rivelati molto corretti e professionali, mi metto anche a constatare che alla fine non ho dovuto pagare qualcosa in più per i voli interni come mi venne detto in agenzia, ma tanto sarebbe stata poca roba. Il volo parte all'orario pianificato, durante il quale stranamente non viene offerto nulla ed anzi, a bordo vendevano cibi e vivande stavolta, non saprei dire come mai. Comunque sia, dopo il breve viaggio, sono di nuovo a Mumbai e per prima cosa cambio subito le mie rupie in euro, ma una parte ancora non possono cambiarmela, quindi dovrò farlo nell'aeroporto internazionale. Mi informo subito riguardo la navetta che devo prendere per il mio volo verso Istanbul, mi dicono che partirà da qui alle undici e di conseguenza non mi resta che attendere pazientemente. Metto in carica il note book e la mia digitale, che anche oggi ha lavorato alla grande, sistemo lo zaino e la borsa sopra la poltroncina in cui starò in attesa poi cerco un punto di ristoro per mettere sotto i denti qualcosa ed infine mi metterò a sedere leggendo un poco. Avrò molto tempo a disposizione prima di andare via da Mumbai, dato che il volo sarà alle 5:55 del mattino verso la capitale turca e quindi non mi resta che pazientare, prendere un hotel per questa notte sarebbe stato assurdo, dato che lo avrei raggiunto come minimo alle nove di sera, per poi andare via subito alle tre del mattino, non fa nulla se dovrò rinunciare ad una doccia, sarebbero stati proprio soldi buttati al vento ed anche in agenzia mi avevano consigliato di evitare ciò, tanto poi sono abituato a stare in aeroporto anche molto più tempo ed i miei viaggi precedenti, specie Durban, lo testimoniano appieno.
Giovedì 29 Agosto 2013
Il tempo alla fine scorre più di quanto pensassi, in quanto è ora di mettermi in fila per prendere questa navetta, così fra la lettura, il cambio di maglietta ed indumenti intimi in bagno, il mangiare delle stecche di cioccolato, si è fatta ora di andare ed alla fine la fila però si protrae più di quanto immaginassi, in quanto i controlli dei documenti si rallentano e solo a mezzanotte riesco a salire nel mezzo che mi porterà verso la zona dei voli internazionali. Certamente l'aeroporto di Mumbai è grandissimo, percorriamo sotto una pioggia battente una sopraelevata che non finisce mai e devo dire che fra tutti gli aeroporti visitati finora, questo è decisamente il più grande. Dopo venti minuti quindi arrivo al punto prefissato, la mole di persone è impressionante, neppure all'uscita dello stadio San Siro di Milano ho visto tutta questa moltitudine, in una fila disordinata senza fine, che si indirizza pian piano nei gates appositi. Io devo individuare l'ingresso del mio gate e mi aiuta in questo un signore che ha un tesserino nel petto. Mi fa saltare molta folla, lo seguo come se fossi la sua ombra, alla fine raggiungo il punto esatto ed a questo punto mi chiede una mancia in dollari; gli dico che al limite avrei degli euro, arriva contemporaneamente un suo amico che guarda il mio portafoglio dove ancora ci sono delle rupie da cambiare e me ne chiedono duecento. Non mi do per vinto in quanto non voglio essere fregato, insistono abbastanza ed allora scocciato gli dico che se non si prendono venti rupie se ne possono anche andare a bocca asciutta, non sono certo invogliato dal loro comportamento pressante, poi alla fine della fiera non è che avesse fatto chissà che, di conseguenza accettano i soldi e se ne vanno via abbastanza scocciati, ma non mi interessa, non mi faccio fregare cinque euro che poi sarebbero meno di 500 rupie, una cifra molto alta per loro. Se una persona non sta attenta rischia di dilapidare i suoi soldi soltanto in mance, qui sono come pescecani e non ti danno tregua, ripensandoci al bar questo pomeriggio anche il ragazzo che mi ha servito la birra voleva un mucchio di soldi ed anche a lui ho dato solo venti rupie, ci provano sempre. Sempre parlando di denaro, appena entrato in aeroporto e ricevuti i controlli di rito, mi appresto a cambiare la rimanenza di soldi locali che avevo e poi mi siedo ai piedi di un pilastro, è appena l'una del mattino e devo prendere il volo alle sei, avrò modo di riposare un pochino stando in guardia però, anche se ammetto che ci sono un sacco di militari, poliziotti e personale della security a proteggere i viaggiatori. Successivamente, mentre cerco di collegarmi, inutilmente, ad un apparecchio per navigare che chiedeva però un numero di cellulare indiano, faccio conoscenza con Luca, un ragazzo con origini italiane e francesi di 24 anni che era appena reduce da un mega viaggio durato ben tre mesi, che lo ha portato a visitare tutte le zone del nord dell'India per poi recarsi anche nel sud con la sua ragazza, neo laureta in psicologia, mentre invece lui ha finito la triennale con un corso di arte e design al computer ed ora lavora per fastweb nel call center. Apparentemente ha la fisionomia di un mio caro amico, per cui mi viene anche naturale parlarci. Si parla delle impressioni riscontrate visitando questi luoghi, lui ha passato tutto questo tempo con la ragazza spendendo soltanto mille euro, mangiando per bene e spostandosi con costi veramente esigui, attraverso guide e tassisti e con qualche volo interno. Mi parla della sua passione per la musica tecno, con gli amici organizza rave e mi spiega tutto quello che è inerente a questo mondo per me poco conosciuto, nel senso che non ho mai frequentato ambienti simili e perciò vorrei sapere anche il suo punto di vista, essendo il suo stile di vita molto demonizzato dal sistema vigente. Nel frattempo io gli dico come mai mi trovassi a Mumbai ed inevitabilmente parte il ragionamento astrologico e lo vedo molto interessato, per cui inizio a spiegargli nella maniera più sintetica e semplice possibile il tipo di scuola astrologica che seguo e tutto il contesto legato in generale ai segni zodiacali. E' quindi uno scambio reciproco molto interessante, riusciamo a smorzare il tempo percorrendo così le file estenuanti che ci consentono alla fine per le 5:50 di andare a bordo del volo diretto verso Istanbul. Abbiamo anche i sedili accanto, così possiamo prorogare la nostra conoscenza ulteriormente. In aereo comunque, sopraffatto dalla stanchezza, dopo aver mangiato mi metto a dormire ed alla fine su sei ore di viaggio, ne passo almeno cinque a riposare, ma ne avevo veramente bisogno, ero stanco morto, poi anche Luca ha subito dormito, anche lui era reduce da una sfacchinata non indifferente. Si atterra in suolo turco esattamente alle dieci circa, Luca ha il volo diretto verso Roma per l'una, individuiamo il suo gate perchè così è più comodo per lui, tanto il mio volo partirà alle quattro del pomeriggio, di conseguenza con tutta calma potrò poi trovare il gate per attenderlo e ritornare così a Bologna. E' ancora reduce dai postumi della febbre e lo aiuto a portare i bagagli dato che ha serie difficoltà e poi, per tutto quel cibo che ha ingurgitato in questo periodo, ha ancora lo stomaco in subbuglio. Alla fine è giunto così il momento di salutarci, ci scambiamo gli indirizzi email ed il contatto su facebook, gli ho dato piena disponibilità riguardo sue domande verso l'astrologia ed anche verso altri argomenti su cui abbiamo dibattuto, è sempre piacevole trovare persone interessanti da conoscere durante i viaggi perchè fa sempre bene tutto sommato stabilire contatti umani con persone che su molte cose la pensano nella stessa maniera, ci si sente in qualche maniera compresi e poi è sempre importante avere vedute ampie e non fossilizzarsi in maniera negativa, il dialogo stimola l'intelligenza ed è sempre benvenuto. Sono le battute finali del mio viaggio di ritorno ormai, attendo ancora qualche ora finendo di leggere un libro ed alle quattro del pomeriggio vado a bordo dell'aereo che mi porterà a Bologna, infine finalmente atterro nella città felsinea prima delle diciotto e così mi appresto a lasciare l'aeroporto per salire su di un taxi che mi porterà finalmente a casa in poco tempo. Che dire in poche parole del tutto? Sono contento per come siano andate le cose, tutto è filato liscio come l'olio, è stata una ottima esperienza interiore e sono felice di essermi recato in India, nonostante non ci sia stato tanto, sono riuscito a vedere quanto possibile a Mumbai e poi ho visitato due siti patrimonio dell'umanità, cosa mica da poco. Mi resterà indelebile il ricordo del traffico caotico e paradossale, di tutti i tipi di animali domestici per le strade, i volti delle persone, una vita completamente differente dalla nostra quella che compiono in India, è un insieme di popolazioni veramente interessanti, sono comunque a schivare il cibo del posto non tanto perchè fosse cattivo, ma perchè implicava problemi all'intestino che volevo proprio evitare, resterà infine in me un bel ricordo e mi auguro proprio che i pianeti mi siano di aiuto per questo prossimo anno dato che lo scopo era raggiungere questa terra per caricarmi di energia e penso che ci sia riuscito appieno.
sì, sono certo che gli astri ti sorrideranno. Sei un giovane che merita molto.
Tanti affettuosi auguri.