giovedì 31 luglio 2008

Tra i sette peccati capitali


Cara Antonella,
volendo semplificare, direi che ci credo. Ovviamente si tratta di un discorso assai complesso per il quale valgono delle citazioni più o meno importanti:
- 'lluocchie so' peggio de' schiuppettate ("Gli occhi sono peggiori delle schioppettate", vecchio detto napoletano)
- "Non è possibile muovere un solo grandello di questo universo senza influenzare con ciò il restante" (o qualcosa del genere, attribuita ad Albert Einstein e ricordando che, comunque, stiamo parlando di energia: energia mentale, ma pur sempre energia).
Ciò detto non credo che esista un segno o una posizione astrale proprietaria di uno dei sette peccati capitali. Se proprio le volessimo trovare un "asilo politico", io direi che esso è figlio delle persone poco evolute e queste le troviamo in ogni segno. Semmai potremmo scrivere un "decalogo" per tentare di descrivere come invidia l'Ariete, come invidia il Toro, come... ma non contate su di me.

Caro Sergio, anche io sono favorevole alla buona filosofia (di solito mi sforzo di non scrivere cose ovvie).
Buona giornata a Tutti.
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mercoledì 30 luglio 2008

Eppur si muove!


Care Amiche e Amici,
non mi giudicate ingeneroso, ma forse il motivo per il quale non avete trovato nulla in rete sull'argomento Earth Returns sta proprio nel fatto che già l'idea di ciò è una novità, per quanto mi risulta (almeno per l'uso che ne ho fatto io). Solo un paio di mesi e poi potrete giudicare se si tratta di materiale interessante o meno.
Al Rami, la frequenza dei fenomeni di sincronicità credo sia costante (ce ne capitano "a lot" ogni giorno). Ci sarebbe, semmai, da chiederci se ci sono giorni in cui noi siamo più ricettivi a recepirli.
Paola, a mio avviso, resta un magnifico esempio di persona pensante che ha compreso come si dovrebbero leggere le RSM nell'ambito della mia scuola. Io credoo che l'interpretazione di Celeste per il suo Marte rilocato al MC di Buenos Aires sia sostanzialmente giusta: magari, Paola, faticherai un po' per farlo accettare lì oppure il libro susciterà delle polemiche o, ancora, l'editore argentino farà storie a pagarti i diritti... Invece, per quanto riguarda gli angoli e le zone Gauquelin con le relative ampiezze, penso non vi sia bisogno di attendere nuovi libri e neanche di fare congetture. Quella santa e benedetta manualistica a cui mi riferivo in un post precedente, è sempre, a mio avviso, la chiave di lettura del tutto: l'uovo di Colombo delle basi di una materia. Per esempio, nel testo "Astrologia: sì e no", di Enzo Barillà e mio, che si può scaricare gratuitamente in rete, vi è un diagramma chiarissimo con le zone Gauquelin e non occorre pensare alle stesse come a dei misteri selenici...

Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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martedì 29 luglio 2008

Sincronicità, Astrogeografia & Altro


Caro Al Rami,
il libro di Jung sulla sincronicità è stato oggetto di studio per la maggior parte degli studiosi di astrologia, da sempre (puoi trovarne traccia nelle migliori bibliografie). Jung scrisse questo testo a seguito della sua collaborazione, nel lavoro statistico da te citato, con il fisico e premio Nobel Pauli con cui lavorò per un certo periodo della sua vita proprio nel tentativo di stabilire se l'astrologia fosse da inquadrare come fenomeno causalistico o di sincronicità. Ci lasciò con il suo dubbio irrisolto e anch'egli fu rammaricato di non avere sciolto l'enigma. A mio avviso la questione, pur essendo di importanza fondamentale, non è lacerante, nel senso che i due fenomeni, per come ci ha spiegato Jung, rappresentano due diverse Weltanschauung (visioni del mondo) che non sono né in competizione né in alternativa tra loro, ma possono anche coesistere, soprattutto se rapportate a fenomeni e ad argomenti diversi.
Per molti anni anche io non ho saputo dare una risposta alla domanda iniziale. Nel mio ultimo-prossimo libro ho preso posizione a favore di una visione causalistica dell'astrologia e ho spiegato, in un capitolo, il mio punto di vista. Naturalmente è soltanto il mio punto di vista, ma da esso discende anche, per la prima volta, una mia visione generale che tenta di essere una spiegazione di come funzionano, soprattutto, i Solar returns, i Lunar Returns e gli Earth Returns. Naturalmente l'argomento non è affatto chiuso con ciò e spero che il mio contributo possa aprire un sentiero di discussione ampio e profondo intorno a ciò.
Cara Celeste ti ringrazio per l'augurio circa il mio prossimo libro che dovrebbe essere sull'Astrogeografia. In effetti esso esiste già e lo scrivemmo assieme io e l'ottimo Andrea Rossetti. Ti ripeto due concetti fondamentali che mi sembra continuino a sfuggire a molti.
Primo: nell'Astrogeografia non esistono le Case, ma soltanto pianeti ai quattro angoli del cielo.
Secondo: le zone Gauquelin non sono di 10 gradi e non sono uguali per i quattro angoli del cielo.
Insisto che la lettura (o la rilettura più attenta) della manualistica sia fondamentale in ogni disciplina e soprattutto in astrologia. Una volta lessi in rete il pensiero (si fa per dire) di un astrologo che sputava sulla manualistica: pensate come si potrebbe diventare medici senza avere imparato a memoria l'anatomia umana o ingegneri senza conoscere come le proprie tasche la scienza delle costruzioni. Ma come scrivevo ieri, l'astrologia attrae molti cialtroni che vedono in essa la possibilità di dire tutto e il contrario di tutto senza doverne rendere conto a chicchessia.
Per lo stesso motivo, caro Sergio, riferendomi a Martin Luther King, io non ho guardato lo stellium in prima e in dodicesima Casa: in Astrogeografia, semplicemente, le Case non esistono. Per quel personaggio, relativamente alla rilocazione di Memphis, si guardano soltanto un Saturno al MC e un Urano all'AS.
Sulla questione più generale, che appassiona gli animi di tutti noi e cioè se sia meglio mangiarsi una cassata alla siciliana “a freddo” o dopo avere patito le pene dell'inferno, beh, siamo di nuovo alla filosofia e, come sapete, io sono un semplice radiotecnico e per di più selvaggio...
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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lunedì 28 luglio 2008

Dubbi di Astrogeografia


Bene, allora vedremo di fondare questa associazione di carbonari che non sono contrari al benessere psico-fisico, ai piaceri della vita, al sorriso e a Giove.
Sulla questione dell'Astrogeografia penso abbia scritto poche e precise parole Pasquale.
È vero che l'Astrologia è la disciplina dove chiunque può scrivere tutto e il contrario di tutto (ma non nella mia scuola), tuttavia esistono regole precise condivise dai maggiori esperti della materia. Per esempio, la zona Gauquelin (che non è il parto di un incuboo dopo un pasto a base di moleste melanzane al forno), è la zona Gauquelin. Punto. Il Saturno di Martin Luther King, nella sua rilocazione per Memphis (città in cui fu assassinato), è congiunto al MC, in zona Gauquelin. Ora noi possiamo relativizzare tutto, ma Saturno al MC è Saturno al MC. Cara Celeste, lascia perdere questo progetto di lavoro.
Nell'Astrogeografia, non esiste Saturno in nona o Giove in seconda o Venere in quinta: esistono solo gli astri ai quattro angoli del cielo e i gradi di "libertà" rispetto a tali quattro angoli, non li abbiamo decisi a piacere, ma scaturiscono da una vita di esperimenti dei coniugi Gauquelin.
Francesca, ho diddicoltà a risponderti e per questo solitamente non lo faccio. Ho difficoltà perché sinceramente non comprendo i tuoi interventi, per esempio quando mi chiedi quale sia il nesso tra Giove e il sorriso o quando mi fai domande sugli aspetti tra gli astri in un cielo di RS (sapendo, o dovendo sapere, che, secondo la mia esperienza, essi valgono un po' meno di zero).
Cara Doriana, per cercare i vecchi post, vai nella home page del mio sito (www.cirodiscepolo.it) e clicca su "Search" in fondo alla pagina. Se cerchi "Budapest", per esempio, troverai dove si parla nel blog del prossimo convegno.
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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P.S. I colori del grafico non erano quelli che vedete, ma stamattina Photoshop aveva la Luna storta...

domenica 27 luglio 2008

Commenti da incorniciare


Che ne dite Doriana, Celeste e Alberto B, vogliamo fondare una nuova associazione di carbonari in cui lodiamo Giove, la voglia di vivere, le delizie al limone e il mare di Furore e Praiano (Amalfi)? Certo verremo riempiti di insulti dai sacerdoti della sofferenza e da chi ci ricorda ogni minuto che è bene vivere sotto lo staffile di Saturno e non secondo, anche, il "Prozac gioviano", ma noi abbiamo dichiarato a monte che con l'AA desideriamo vivere meglio e quindi siamo dei selvagggi... A me personalmente piace il mito del buon selvaggio, insieme a tante altre cose, e a voi?
Coraggio, rivediamoci con gioia qualche bella pellicola del vecchio Franck Capra e buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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sabato 26 luglio 2008

Giove e il sorriso



Sì, Giove si può usare come un Prozac (quando lo mettiamo all'AS). Qualcuno dirà ma Andrea è felice per via chimica: e allora? Vogliamo essere razzisti? Se la chimica porta il sorriso alla gente, mi piace la chimica (per Francesca: leggi qualcosa su Giove nella manualistica dei migliori autori mondiali). All'AS protegge e aiuta a essere ottimisti. Al MC, come sapete, fa tutte altre cose.
Va da sé che occorre essere consapevoli, desiderare di crescere, fare dono di sé stessi agli altri e tutte le cose sagge che le persone evolute ci ricordano ogni giorno.
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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venerdì 25 luglio 2008

Geronimo, il sorriso, le endorfine e altro ancora


Cara Doriana,
sono lieto che il giochino ti sia piaciuto perché è davvero carinissimo e non volgare. Visto che tu hai lanciato questo bel tema del sorriso, perché non lo approfondiamo? Nel film "Ipotesi di complotto", Mel Gibson si innamora e dice che è scattato in lui "Geronimo: che salta sopra le montagne!". Anche se egli è parzialmente psicopatico, questa immagine trovo che sia assai suggestiva. Posso assicurarvi che, qualche anno fa, quando incollai Giove all'AS nella RSM (a - credo - zero gradi) fu un'esperienza esaltante.
Perché non postate anche le vostre impressioni e ci torniamo su?
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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giovedì 24 luglio 2008

Di nuovo sul prof. Jonas


Caro Al Rami, le ricerche fondamentali del prof. Eujen Jonas, almeno per quanto attiene il discorso controllo delle nascite e per quanto io ne sappia, sono rimaste le stesse e sono - a mio avviso - importantissime. Negli ultimi lustri il collega ceco ha sviluppato molto il proprio sentimento religioso (cattolico) e si dedica sempre più a studi mariani e a possibili collegamenti tra la religione, il degrado del mondo ed eventuali eventi catastrofici mondiali.
Sì, Francesca, AstralDetector è nato a Napoli.

Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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mercoledì 23 luglio 2008

Su Eugen Jonas e altro



Cara Penny, come saprai, nel testo di Enzo Barillà e mio, scaricabile gratuitamente in questo sito (Astrologia: sì e no) puoi trovare un capitolo che ti spiega diverse cose di questo importante ricercatore e del suo metodo di controllo delle nascite. Se tu, e gli altri frequentatori di questo spazio, avete delle domande specifiche da rivolgermi in proposito, e se io sono in grado di rispondere, sarò lieto di darvi maggiori ragguagli.Cara Antonella, sta per uscire (fine settembre) un mio nuovo libro, per i tipi di Armenia, tutto dedicato alle Rivoluzioni Lunari e alle Rivoluzioni Terrestri. Anche lì, come in altro mio testo, troverai una ventina di regole per operare nel migliore dei modi. Qualcuna di queste regole la conoscete già: se saltate un compleanno mirato e vi beccate un anno assai duro, non potrete surrogare con 12/13 compleanni lunari mirati ciò che avete tralasciato di fare con una buona RSM. Al contrario, in alcuni particolari anni, se la sinergia eccezionale di una formidabile RSM e di transiti altrettanto eccellenti, vi invitano a farlo, potreste mirare uno o più compleanni lunari per potenziare di molto gli effetti positivi di quell'anno. Io stesso, nel corso dell'anno appena chiusosi, ho rafforzato fortemente, in primavera, una situazione straordinaria di RSM e di transiti e ho ottenuto effetti spettacolari da un simile sforzo sinergico. Forse in futuro perderò parte o tutto ciò che ho acquisito, ma questa è tutt'altra storia: ciò che le stelle mi avevano promesso in maniera chiarissima, si è verificato completamente. Il resto è vita.Grazie, Paola, e molti affettuosi auguri anche a te.


Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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Due blog al prezzo di uno


Dedicato a Doriana che mi invita a sorridere di più (e io lo sto facendo).
Potremmo chiamarlo "Gioco di seduzione".
Seguite le istruzioni e non ve ne pentirete.


Istruzioni:
1) Clicca sul link sotto a tutto.

(aspetta che il sito si carichi tutto, cioè fin quando compare del tutto la donnina e la maschera per inserire i dati)

2) Nella prima casella scrivi il nome di chi ti ha inviato questa email

3) Nella seconda scrivi il tuo nome e le altre lasciale pure vuote.

4) Poi clicca su 'VISUALIZAR'.

www.tatuagemdaboa.com.br


Ciro Discepolo
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martedì 22 luglio 2008

Attenzione ai contratti a due anni.,..


Cara Celeste,
grazie, a te e a tutti gli altri per il ben tornato: distrutto, ma felice di essere a casa. Ora che sono stato su Marte mi può davvero capitare qualunque località: pensate, tra andata e ritorno ho fatto circa il giro completo della Terra e credo qualcosa in più.
Stai attenta ai contratti a due anni perché l'evoluzione, soprattutto nella telefonia mobile, è rapidissima e un contratto così lungo ti inchioda a una obselescenza irreversibile.
Caro Al Rami, in bocca al lupo per il tuo AS in Decima!
Buona giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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lunedì 21 luglio 2008

Ebbene sì...



Cara Celeste,
ebbene sì: l'eccitazione c'è. Riassumendo (e togliendo il computo del viaggio dalla Guyana francese a Noumea), ininterrottamente: Noumea-Tokyo, nove ore di volo. Poi tre ore di attesa a Tokyo. Quindi 13.20 ore di volo da Tokyo a Parigi. Arrivato qui alle 4.10 di notte. Riparto alle 9.55 e dovrei arrivare a Napoli intorno alle 12: non ti sembra un po' troppo?
Stai attenta perché credo ti vogliano sbolognare il BlackBerry 8800 che è il figlio nano del Bold 9000.
Non ci cascare.
A presto, ma prima devo riposare un po'.
Ciro Discepolo
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domenica 20 luglio 2008

Di nuovo sulle connessioni Internet


Come molti di voi sapranno, il BlackBerry è un oggetto assai speciale, possessore di una tecnologia proprietaria e che è stato creato soprattutto per chi fa un grosso uso delle email (attenzione, però: si paga un canone). Si dice che esso possiede un sistema “pusher” per il quale le email vi “arrivano addosso” anche se non le state cercando…

Come mai non l’ho mai preso in considerazione?

Perché, per la maggior parte delle mie email devo vedere o far vedere grafici e con uno schermo assai piccolo, seppure di molto più grande di quello di un telefonino, non riuscirei a lavorare.

Inoltre esso va bene per le email, ma non per navigare collegandolo al PC in quanto non possiede un modem all’interno.

C’è da dire, ancora, che esso non è dotato di Wi-Fi, molto comodo in aeroporto.

Potremmo dire che, per chi viaggia molto in Italia, senza andare all’estero, esso è magnifico per la messaggistica, soprattutto quando occorra scambiarsi messaggi rapidi e brevi. Se qualcuno, viceversa, vi scrive la storia della sua vita, allora lo strumento diventa diabolico.

I progettisti di questo utile strumento di lavoro si sono impegnati molto, negli ultimi mesi, e hanno cercato di correggere i difetti del “giocattolo”, aggiungendoci tutto ciò che si potrebbe desiderare per uno smartphone del genere.

E’ nato così il BlackBerry 9000 Bold che in Italia sarà presentato entro pochi giorni e pare commercializzato a 349 euro o giù di lì. Da fonti ufficiali di guardiola sembra che TIM lo commercializzerà con il nome di Goldfinger.

Quali dovrebbero essere le sue caratteristiche?

- Essere contemporaneamente un sistema proprietario BlackBerry e un modem UMTS (3G per il volgo) per collegarsi al PC e navigare: prima grandissima novità (quindi dotato anche di un modem interno)!

- Sarà contemporaneamente anche un GPS dotato di un ampio schermo a colori e di una autonomia non da poco.

- Conserverà quello che mi sembra il suo pregio maggiore: una vera e completa tastiera QUERTY (come quella di un notebook, anche se da tutte le foto non si vedono ancora le vocali accentate italiane).

- Sarà anche un player per musica, foto, film…

- Sarà dotato di una fotocamera di classe con flash

- Pur essendo leggero e di piccole dimensioni, avrà uno schermo piuttosto ampio e luminoso

- E’ dotato di sistema Wi-Fi e credo anche di Bluetooth

Insomma, dal mio punto di vista il suo maggiore vantaggio potrebbe essere quello di mandare e ricevere MMS continuamente e con grande facilità, per poi collegarsi al computer se occorre guardare email complesse o spedire grafici e altro.

Mi sembra davvero un gioiello. Se poi, in relazione a quanto scrivevo pochi giorni fa, ci saranno accordi internazionali per la navigazione in Internet con un solo gestore o con un gruppo ristretto di gestori, si potrà giungere, entro pochi anni, a uno strumento quasi universale di collegamento a Internet in tutto il mondo.


Vi prego di consi io sto percorrendo quasi la distanza tra la Terra e la Luna e mi girano i fusi orari...
Ora mi trovo a Tokyo in attesa di partire per Parigi.

Buona serata a Tutti
Ciro Discepolo

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sabato 19 luglio 2008

Tre cose



Tre cose mi hanno lasciato perplesso a valle di questo viaggio.

Intanto la previsione agghiacciante di Elisabetta. Intendiamoci: non sto parlando di cose tipo “porta jella” o giù di lì. No, semmai affermo che è molto percettiva e ha colto, attraverso un lapsus che è una sincronicità, una realtà specifica che stava per avverarsi (dovunque tu sia, Elisabetta, cari auguri di buon compleanno). Dunque per un lapsus, che come tutti sanno è qualcosa di significativo e non di banale, la nostra brava e simpatica collega aveva parlato di “Wallis come terre del terrore” o qualcosa del genere. Ebbene, il mio soggiorno è iniziato con un atterraggio da brivido perché in quell’istante era iniziata una tempesta con vento fortissimo. Sono seguiti gli otto giorni di tempesta allucinanti che vi ho descritto. Tre ore prima della mia partenza, come d’incanto, dopo la notte di pioggia e vento più violenti di tutto il soggiorno, appena entrato nell’auto che mi stava portando in aeroporto, ha smesso di piovere, il vento è cessato di colpo, è uscito un sole che spaccava le pietre…

Il secondo fatto che mi ha lasciato un po’ perplesso è che in albergo mi hanno fatto pagare un conto (neanche da poco) mentre io mi ero fatto l’idea che dessero un premio in denaro a tutti i volontari che resistevano più di due giorni sull’isola senza tentare il suicidio.

Il terzo fatto che mi ha sorpreso più di tutti è stato che non ho visto un solo cinese: né sull’isola né sui voli. Quest’ultimo avvenimento mi sembra il più inquietante di tutti.

A margine di ciò vorrei raccontarvi le ultime brevi cronache. Stamattina presto ero assai preoccupato per le condizioni meteorologiche e temevo che l’aereo non sarebbe partito. Ho fatto delle ricerche su Internet (il tabellone partenze/arrivi di Noumea non esiste, che io sappia, neanche nel sito gestito da me e da Luigi Galli) e ho beccato l’informazione che il mio volo era partito da Noumea per Wallis alle 8.08: urrà!!! Ho gridato come un bambino.

Quando sono andato via ho chiesto di salutare tutte le ragazze (cameriere, cuoche, addette alla reception… uno spreco per un solo turista). Si sono un po’ sorprese. Mentre partivo in auto, alcune di loro mi hanno rincorso e mi hanno donato, applicandola con le loro mani, una piccola collana di conchiglie. Non dimenticherò il loro sorriso. Tuttavia non vi autorizzo a pensare che questo fatto un po’ commovente e che dimostra quante cose ci siano ancora da scoprire in questo mondo, mi possa ripagare anche nella misura di uno a un milione rispetto alle sofferenze patite. L’unica cosa che mi ripaga è una mediocre RSM, mediocre, ma mille volte meglio di quella che mi sarei beccato restando a casa.

A chi dovrà venire qui, consiglio di portarsi dietro quantità industriali di spinelli e cocaina: credo di essere uno dei pochi uomini al mondo che non si sono mai fatti uno spinello e che non hanno mai sniffato, neanche per provare, ma c’è sempre una prima volta e, se mi capitasse di nuovo Wallis…

In alternativa vi suggerisco di venire in coppia e di ammazzarvi di sesso a gogo.

L’altro giorno, mentre il proprietario dell’hotel mi portava in giro per l’isola, gli ho fatto una domanda abbastanza scema: “Non c’è una prigione?”. Chiaramente egli avrebbe dovuto rispondermi: “Perché tutta l’isola cosa è?”.

Giunto in aeroporto ho fatto il checkin con tre ore di anticipo, tanta era la paura di beccarmi un overbooking. “Can I have a corridor seat?”. “No problem…. Sorry, we have not corridor seats”. “Ok, can I have a window seat?”. “No problem… Sorry, we have not windows seats”. “Can I have a seat under the airbus?”. La ragazza ha sorriso, ma non sapeva che io davvero sarei partito anche attaccato alle ruote dell’aereo. Ora sto scrivendo queste poche note in volo verso la Nuova Caledonia, un pezzettino di oceano verso casa. Forse questo blog viene letto anche dai bambini e allora terrò a freno il linguaggio, ma devo dire che il fatto che ogni chilometro mi avvicina a casa, mi procura “colpi di gioia in continuazione”. Credo che tutti questi colpi di gioia, alla fine mi stremeranno e dovranno portarmi fuori in barella, una volta giunto a Napoli.

Credo che farò come Colombo quando giunse nelle Americhe.

Che nessuno mi chieda sconti in chilometraggio altrimenti divento idrofobo!

Buona giornata a Tutti

Ciro Discepolo

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P.S. Intanto la nuova RSM sta funzionando alla grande: un donnone di 130 Kg, in aereo, mi ha quasi spezzato in due il Vaio Sony in fibra di carbonio. Qui a Noumea mi sono voluto concedere il lusso di una notte al Le Meridien: mi hanno fatto pagare 46 euro per 8 ore di connessione Internet e non c'era il Wi-Fi nella stanza per cui sto scrivendo su di uno sgabello in un apposito angolo dell'hotel!


venerdì 18 luglio 2008

Addio (forse) Wallis



Anche se leggete un'altra data, qui sono le 5.30 di notte di sabato 19 luglio. Da ieri pomeriggio (le foto è delle 16, circa) la tempesta infuria in modalità decisamente superiore agli otto giorni precedenti e ho paura che non mi facciano partire. Come vedete dalla foto, rispetto alla prima che postai, non si vede a più di 50 metri dalla mia finestra, tanta è l'acqua che sta venendo giù. Il vento non vi dico.
A questo indirizzo vi ho inserito un breve file sonoro con la "musica" che sento da più di una settimana: è il suono della tempesta di Wallis:

http://cirodiscepolo.homeip.net/images/wallissounds.mp3

Se riesco a partire, mi attendono quattro giorni di viaggio quasi ininterrotti.

Cara Antonella da Catania (però io conosco diverse Antonella a Catania), credo tu debba attenderti quasi tutto quello che troverai scritto in "Transiti e Rivoluzioni Solari" relativamente a tale posizione. Ma ciò è poca cosa, come tu hai ben capito, rispetto a ciò che ti saresti beccato restando in Italia.
Cara Celeste cercherò di fare del mio meglio e spero proprio di ritrovare la mia meravigliosa Napoli senza la spazzatura, fisica e politica, di ogni colore.

Buona serata a Tutti.
Ciro Discepolo
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giovedì 17 luglio 2008

The Longest Day


“The Longest Day” è il titolo di un magnifico film del 1962 che racconta i fatti epici di quello sbarco in Normandia che ci ridiede la libertà e costò la vita a decine di migliaia di giovani. Tra le altre cose non ho mai capito, pur riferendomi a diverse altre fonti, il perché, in quella occasione, mancò totalmente l’appoggio della potentissima aviazione USA: magari dedicheremo un blog a ciò.

Per me il giorno più lungo è questo. Sono giunto nella Guyana francese il 12 e ho avuto tempesta il 12, il 13, il 14, il 15, il 16, il 17, il 18 e, da come si stanno mettendo le cose, anche il 19 luglio. Otto giorni di tempesta interminabile, quando ti mancano le cose e le persone più care. Non sono convinto che Saturno-privazione forgi gli animi: quelli più forti sono già forgiati e quelli più deboli possono anche suicidarsi…

Sempre a scopo scientifico, e non per fare chiacchiere da bar dello sport, la mia RSM è iniziata da manuale: il collegamento Internet è peggiorato di molto e mi sono mancati alcuni messaggi a cui tenevo particolarmente.

Marte e Saturno volendo, domani, alle 15 locali, lascerò questa savana e, in appena quattro giorni di viaggio no-stop, dovrei tornare a casa. E’ difficile dire quale sarà la scaletta delle priorità, ma non ha molta importanza per chi esce dall’inferno.

Ancora una cosa. Per le persone più evolute e intelligenti non ve n’era bisogno, per altri sì. Con questa cronaca dettagliata (e vi assicuro: edulcorata) della mia prigionia, ho voluto rispondere a quelle persone che, ritenendosi offese da miei rifiuti circa possibili sconti di chilometraggio, mi hanno sbattuto la porta in faccia con insulti per condimento: non sento la loro mancanza e neanche li accetterò se dovessero bussare nuovamente alla mia porta, ma desidero sottolineare una cosa: qui non facciamo le pizze e quando c’è in gioco il destino umano, non si fanno sconti a nessuno, a cominciare da me.

Quella dei compleanni mirati è una strada meravigliosa e terribile al tempo stesso: comunque non è per tutti.

Buona serata a Tutti.

Ciro Discepolo (Papillon)

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mercoledì 16 luglio 2008

Grazie a Tutti!





Grazie a Tutti. E’ bene celebrare un compleanno e per questo motivo ieri ho richiesto una torta e stamani alle sette ho invitato anche due legionari francesi e delle ragazze della cucina a spegnere le candeline con me (la torta s’intravede e la qualità delle foto non è il massimo perché ho usato il telefonino).

Allora, per la serie notizie utili e non utili, vi trasmetto qualche ulteriore informazione che può essere d’aiuto a chi verrà qui, ma vi prego di capire anche la molta ironia del mio racconto.

I simboli sono importantissimi ed è bene celebrare un compleanno nel momento in cui questo avviene. Come quasi tutti noi, credo, anche io uso spesso una sveglia mentale, e mi riproponevo di svegliarmi alle 3.27 per vivere il momento del compleanno.

Alle 3.20 mi sono svegliato in un incubo pauroso (credo dovuto al pescecane che mangio ogni giorno alla griglia). Ho atteso le 3.27 guardando sul notebook i messaggi che mi giungevano in quel momento e ho sentito come un buon presagio non avere iniziato il mio anno all’interno di un incubo.

Inutile dire che quella terribile e strettissima congiunzione Marte-Saturno in terza mi preoccupa non poco, soprattutto per i familiari a cui si riferisce, ma il simbolo, ripeto, mi è sembrato di buon auspicio.

Ieri sera, quinto giorno ininterrotto di tempesta, il proprietario dell’hotel, un vecchio francese dai tratti somatici sfacciatamente scorpionici (ma lui, per paura che non si vedesse, ha applicato anche una didascalia: il tatuaggio di un grosso scorpione nero sull’interno dell’avambraccio sinistro), vedendomi chiuso da giorni nella mia cella, mi invitò a fare un giro dell’isola. Erano quasi le cinque e alle 5.30 qui è buio pesto come dicembre da noi. A volte è meglio sognare, fantasticare, che vedere la realtà. Infatti, in questi interminabili giorni di prigionia, mi immaginavo spiagge bianchissime con un mare cristallino, locali pieni di gente, luci, musiche polinesiane e via dicendo.

La realtà è stata durissima. Chiedevo: “Dov’è il centro abitato?”. “Quale centro abitato?”. Non c’è centro abitato, ma piccole case o capanne, di tanto in tanto, lungo la strada sterrata, con molti cani e poche galline. Non esistono locali. Non esistono luci. Non si ode alcuna musica. La riva del mare è nera e fangosa, un po’ come Bagnoli quando c’era l’Italsider.

Gli volevo chiedere del tasso di suicidi, ma ho lasciato perdere. Una volta vidi un film molto carino, “Noì Alinoì” (o qualcosa del genere), girato vicino Bildudalur in Islanda, dove sono stato. Questo ragazzo (il protagonista), pensando di vivere nel luogo peggiore del mondo, sognava l’Oceania e si era piazzato una gigantografia di un’isola sul letto: credo fosse Wallis. Credo che faccia parte dell’animo umano pensare che Wallis sia il paradiso terrestre e Bildudalur l’inferno…

Tornato in albergo ho anche dovuto riparare il wireless altrimenti sarei rimasto gli ultimi giorni senza Internet.

La cena di ieri sera (il solito gelato) è stata tristissima. Immaginatevi una pensioncina fuori del centro abitato di Rimini, a dicembre, con un solo ospite dentro, alle alle 17.30 e con il diluvio universale fuori che va avanti da una settimana. Immaginatevi che nella sala grande ci sia questo solo ospite e una sola lampadina da 20 watt accesa… Dovete immaginarvi altro?

Oggi è il sesto giorno di tempesta ininterrotta, ma non ci faccio più caso perché non ci sono aspettative. In questi giorni il sole l’ho visto solo mezz’ora e ne ho approfittato subito sperando di prendere un po’ dell’abbronzatura che ho perso quasi completamente da quando sono andato via dall’Italia.

Pochi giorni fa c’era con me anche il ragionier Fantozzi in versione francese, sbarcato con il mio stesso aereo, con moglie, figlia quindicenne (bellissima e non Cita) e bambino al seguito. Sull’aereo era euforico e spingeva per scendere per primo. L’atterraggio è stato spaventoso, ma solo a terra ho capito che dipendeva dal vento.

Credo che il ragionier Fantozzi abbia vinto una lotteria nel suo paese e sia tornato a casa a dare la notizia alla famiglia: “Una settimana in Oceania, tutto spesato!”. Credo abbiano invitato a cena tutto il quartiere, spendendo i risparmi di una vita.

Una volta qui, per non far accorgere dell’orrore del posto ai suoi familiari, li invitava a seguirlo in piscina dove restavano tutto il giorno a fare tuffi, nonostante piovesse a diluvio e il vento spazzasse via qualunque cosa… Lui rideva sempre e sembrava entusiasta.

Da un paio di giorni non lo vedo più: o sono affogati in piscina o sono tornati a nuoto.

Stamattina, dopo la torta, ho chiesto alla cuoca che è l’unica a parlare inglese: “Stiamo tranquilli che dopodomani l’aereo decollerà, nonostante questo tempo?”. “E perché non dovrebbe? Qui si ferma tutto solo quando c’è il ciclone (sic!)”.

Corre voce che l’Air Calin voglia offrire un’altra settimana di soggiorno gratuito se non si riesce a partire: in quel caso ascolterete notizie gravi ai telegiornali.

Insomma, vi auguro di non dover mai venire a Wallis, ma vi posso assicurare che, se mi capiterà Wallis per i prossimi dieci anni di seguito, non mi farò alcuno sconto e verrò a Wallis per dieci anni di seguito.

Infine vorrei rivolgere un pensiero speciale a Celeste e ad Adriana che stanno vivendo un momento un po’ triste della loro vita: coraggio, pensate a Wallis, e la vita vi sorriderà!

Buona notte a Tutti.

Ciro Discepolo

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P.S. La finestra dalla quale vi scrivo, la trovate su Google Earth a queste coordinate:

176°10’16’’.48 West e 13°16’41’’.37 Sud. Sto cercando di inviare una foto, attraverso Panoramia.com, ma è un sistema pensato da una mente contorta.

martedì 15 luglio 2008

Quinto giorno di tempesta ininterrotta


Qualcuno mi ha scritto se è davvero così dura qui a Wallis: in effetti è molto peggio di come ve l'ho descritta, ma non voglio avvilirvi e, poi, non sono qui per divertimento e sono abbastanza grande e vaccinato da sopportare anche situazioni come queste.
Nel frattempo, questa notte (per me), il mio editore ha voluto regalarmi la copertina completa del libro che potete vedere meglio qui:

http://cirodiscepolo.homeip.net/images/rivoluzioni.jpg

Grazie a tutti coloro che mi hanno fatto gli auguri, privatamente e pubblicamente. Il mio compleanno sarà tra poche ore: alle 17.27 vostre (di domani) e alle 03.27 della prossima notte, per me, a Wallis.
Molti cari auguri anche a Elisabetta (ma, cara Eli, devo avere dei tuoi dati errati perché mi risulta che a Hong Kong ti andresti a mettere Marte in sesta...).
Caro Graziano, la questione del colore differente sui grafici nacque così. I grafici sono così belli perché il programma non li disegna, ma li attinge da una biblioteca che Pino Valente ha creato apposta, disegnando ben 360 differenti grafici in alta risoluzione e tutti spostati di un grado. Quando mi accorsi dell' "errore" sul colore dei segni di Terra e di Fuoco, avremmo potuto rifare detti grafici perché si trattava di una goccia di lavoro in mezzo a un oceano di altro lavoro. Tuttavia l'effetto grafico mi piacque e lo lasciai così nella certezza che nessuno mi avrebbe accusato di andare contro la Tradizione (sostanzialmente, come tutti sanno, sono un tradizionalista, seppure ho promosso tante innovazioni in astrologia e non solo).
Buona serata a Tutti (i cattivi li mandiamo qui a Wallis).
Ciro Discepolo
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Poche riflessioni sui collegamenti Internet


Come promessovi, e in piena sintonia con gli argomenti dell’Astrologia Attiva, vi riporto alcune personali considerazioni sulla situazione mondiale dei collegamenti Internet.

Innanzitutto devo dire che, secondo me, stiamo per fare, noi consumatori, un errore simile a quello di tanti anni fa quando scegliemmo contro l’energia nucleare.

Allora si trattò di una pura ingenuità, ubriacati da slogan liberal e verdi, che oggi stiamo pagando a caro prezzo.

Forse stiamo per commettere un errore analogo con la rete.

Si discute molto di monopoli e di conflitti d’interessi e in tanti, senza sapere bene di cosa si tratti, danno addosso ai “conflitti di interessi”.

Facciamo subito un esempio pertinente e mettiamo che il miliardario Murdock o Berlusconi o Paperon de’ Paperoni o il cartello delle banche in associazione alle Cooperative Rosse, volessero aggiudicarsi l’esclusiva mondiale di tutti i luoghi wireless del mondo dove collegarsi a Internet. Succederebbe il putiferio e sono certo che i consumatori insorgerebbero con i fucili in mano a impedire ciò.

Ma sarebbe un’azione sensata e sarebbe davvero contrario all’interesse dei consumatori se un “padrone delle ferriere” riuscisse a impadronirsi del monopolio dei collegamenti Internet mondiali?

Vediamo e, soprattutto, cerchiamo di capire la cosa dal punto di vista dei consumatori.

Qual è la situazione attuale?

In ossequio alla democrazia e contro la concentrazione monopolistica del controllo delle trasmissioni Internet, con la gioia di coloro che si credono liberal in tutto il mondo, abbiamo che in ogni aeroporto, giusto per restare a questo semplice ambito, l’utente accende il proprio notebook e cercando un WI-FI locale, ha la possibilità di scegliere tra più operatori: per esempio Tim,Vodaphone, Munich Airport, ecc. Benissimo, diranno tutti: viva la pluralità e abbasso i monopoli.

Ma adesso guardiamo nel dettaglio. I prezzi cambiano da aeroporto a aeroporto e da gestore a gestore. Ora, lasciamo stare il fatto che con le gravose tasse aeroportuali pagate da ogni passeggero sarebbe più che legittimo attendersi che i servizi Internet, all’interno degli aeroporti, fossero “compresi nel prezzo”, come l’uso delle toilette o l’illuminazione nelle sale di attesa e facciamo finta che invece sia lecito questo pesante balzello in più.

Per riferirmi solo a quest’ultimo viaggio da me effettuato, ho verificato quanto segue.

All’aeroporto di Napoli mi sono collegato a Internet usando il modem del mio telefonino e il contratto “Tutto 60” stipulato con la TIM.

Giunto all’aeroporto Charles De Gaulle tale abbonamento non valeva più e io ho potuto godere del valore della pluralità di mercato scegliendo tra più gestori che cambiavano più nel nome che nella sostanza della rapina: circa 15 euro per tre ore di collegamento (pagamento online con carta di credito). Osservazione: se state navigando e spegnete il computer per una pausa, nel riaccendere lo stesso, perderete da poco a molto tempo, a seconda di una serie di variabili, per ricollegarvi. Se esistesse un solo gestore al mondo questo problema non ci sarebbe perché la vostra password sarebbe unica, il vostro notebook verrebbe riconosciuto subito e ovunque, il pagamento già stabilito a monte certamente non potrebbe corrispondere a quello più alto del mondo (altrimenti in mercati molto più poveri del nostro, come l’India o la Cina, non si collegherebbe più nessuno).

Torniamo al mio viaggio. Dopo un volo lunghissimo giungo a Tokyo e anche lì cerco di collegarmi subito alla posta elettronica: altri gestori, altri prezzi, altre password. Qui si paga, se ricordo bene, cinque dollari americani per cinque ore di navigazione (come potete notare vi sono disparità abissali tra Paese e Paese e tra aeroporto e aeroporto).

Potremmo andare avanti, ma credo che il concetto lo abbiate compreso.

Siete davvero certi che, dal punto di vista dell’utente, la pluralità di offerta sia un vantaggio?

Per esempio, nel meraviglioso aeroporto di Singapore, trovate stazioni Internet ogni 50 metri, con molti computer a cui si accede come ai lavandini: senza file, gratuitamente, ad alta velocità…

In Italia, nella maggior parte degli hotel, vi fanno pagare prezzi salatissimi per collegarvi a Internet in wireless, quando questa tecnologia esiste.

In altri paesi che ci stanno superando alla grande, come la Spagna, per esempio, trovate Internet gratis in tutti gli alberghi e non dovete neanche richiedere la password.

Con mia sorpresa anche in Nuova Caledonia (Noumea) e qui a Wallis, ho trovato il wireless gratis negli hotel, a testimonianza del fatto che i francesi, soprattutto in quanto a tecnologia, sono molto più avanti di noi.

Ma veniamo al punto dolente: la banda passante. Questa è rimasta quasi la stessa negli ultimi anni, ma il numero di utenti si è almeno centuplicato. Usiamo un paradosso. Mettiamo che l’aeroporto di Tokyo vi offra una banda passante di 54 Mbit al secondo, diciamo una ADSL non da brivido ma decente. Ora, se l’utilizzatore fosse uno solo, si papperebbe tutti e 54 Mbit al secondo, ma se gli utilizzatori simultanei sono 100, si dividono la stessa in cento parti e se sono mille se la dividono in mille parti. Qual è il risultato? Il risultato è che se volete fare dei download o degli upload, potete anche scordarvelo, ma se fosse solo questo non ci sarebbe da piangere. La cosa davvero drammatica sta nel fatto che la banda, per ogni singolo utente (che paga profumatamente) è talmente ristretta che mentre scrivete una lettera non vi accorgete che ogni tre-quattro tasti battuti, il cursore scompare e voi pensate di scrivere, ma state facendo solo buchi nell’acqua. In altre parole, voi riuscite a scrivere in quei piccolissimi intervalli in cui molti altri utilizzatori si sono fermati per qualche secondo, magari per pensare. E’ davvero una situazione stressante e se volete scrivere un pezzo come sto facendo io in questo momento, avete due alternative: scrivere due tre lettere per volta, con lunghe pause intermedie, oppure staccarvi dal wireless, staccare anche la parte hardware wireless del vostro computer, scrivere velocemente la lettera e poi ricominciare la lunga fatica per riconfigurare tutto e ricollegarvi alla rete.

Un vero disastro!

Una svolta è alle porte con la possibilità molto imminente di telefonare in volo (e quindi di collegarsi anche con Internet). Qui ci sarà una guerra spietata a livello di cartelli con tanto di garanti che faranno finta di fare i garanti e staranno sempre dalla parte dei cartelli e mai da quella dei consumatori.

La domanda finale, drammatica, potrebbe essere: perché fingere di dare Internet a tutti se poi, in pratica, non la si dà a nessuno?

Cara Sara,

ti ringrazio per l’amichevole simpatia che dimostri nei confronti di quella che potrebbe sembrare (ma ho capito che tu non lo pensi) la penosa follia di un esploratore del sapere, tuttavia questo poteva effettivamente corrispondere alle mie prime sortite in luoghi drammatici come questo, per di più nell’assoluto isolamento generale di pensiero da parte di colleghi e amici. Oggi, fortunatamente, il più è già stato sperimentato tantissime volte. La sofferenza di un inferno simile resta (e non è solo quella che intuite voi), ma – per fortuna – essa è sostenuta dalla certezza che questi notevoli sacrifici ci permettono, poi, di migliorare di molto la nostra vita, a volte con risultati che possono durare anche anni o decenni. E ciò non ha prezzo.

Buon risveglio a Tutti.

Come diceva Manfredi in “Caffè Express”? Fischia il vento, infuria la tempesta e

Ciro Discepolo

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lunedì 14 luglio 2008

Ha ripreso a diluviare


L'isola, totalmente bastiglizzata, ha rispettato una tregua di un paio d'ore. Poi è ripreso un diluvio al cui confronto quello della Bibbia fu solo uno starnuto...
Stanno costruendo, a ritmo frenetico, un'arca di Noè molto più grande dell'originale. Dove si nasconde quella ragazzaccia di Elisabetta?
Caro Graziano, mi sono guardato bene dal fotografare i legionari palestrati di stanza qui perché penso che mi avrebbero spezzato in due...
Al Rami le locali sono gentilissime e sempre pronte al sorriso. Peccato che sono state rovinate da noi occidentali e dalla nostra bulimia onnivora e quindi sono dei giganti in altezza e in larghezza.
Sto cercando di preparare un piccolo dossier sulle connessioni Internet. Se ci riesco, ve lo posto quanto prima.
Qui sono le 5.55 del mattino e tutto va male... Ma mille volte meglio che se mi trovassi sotto il cielo di casa.
Ciro Discepolo
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P.S. Tra le altre cose, mi manca molto "Zi' Teresa".

domenica 13 luglio 2008

Parliamo un poco di cibo



Prima, però, un poco di cronaca. Terzo giorno di prigionia. Come potete osservare la tempesta si è un poco placata, ma il risultato non è molto diverso.
Guardatevi, invece, questo luogo a pochi chilometri da Sant'Agata:

www.relaisblu.com

Se l'Unesco ha dichiarato che tra i sette luoghi del mondo da salvare assolutamente c'è la costiera sorrentino-amalfinata, una ragione ci sarà, credo. A pochi chilometri da quel paradiso vi è una spiaggetta nascosta dove l'acqua è pulita come in Sardegna. Mi dite dove sarebbe il fascino dell'Oceania o della Polinesia?
Comunque tutti i gusti sono gusti. Il GIP non mi ha ancora interrogato. Qui è circondato ai quattro lati da una giungla fittissima e, seppure uno volesse scappare, dove andrebbe? Non c'è neanche un bar.
Veniamo a poche note sul cibo. Un consiglio per chi viene da queste parti. Nel menu c'è scritto "Pesce" (un solo tipo, come nel menù del film "Mio cugino Vincenzo": colazione, pranzo, cena). Chiedetelo grigliato e senza alcun condimento, con del riso bollito a fianco. E' davvero squisito e non può farvi male.
A cena potreste prendere un gelato di produzione non locale (e quindi con acqua affidabile).

Cara Celeste, cercherò di accontentarti, ma rammenta che la migliore RSM che vorrei si studiasse sui libri in futuro, è quella in corso che mi progettai per Rio Gallegos, quasi Polo Sud, con un meraviglioso Giove incollato al DS e un'ottima Venere in terza. A parte le cose negative che ci sono ogni anno, è stata certamente, sia in teoria che nei risultati, la migliore RSM della mia vita.

Caro Sergio, non ci badare: i veri spiriti superiori sono davvero pochi. Poi c'è un popolo di demagoghi vocianti che dichiara di inseguire Saturno, ma che pensa di comprare l'automobile più lussuosa, di guadagnare di più, di avere la moglie o il marito più bello e via dicendo...
Buona serata a Tutti (qui è mattino).
Ciro Discepolo
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Facciamo un po' di calcoli


Ringrazio di nuovo tutti per le affettuose parole di incoraggiamento a restare nella rocca del conte di Montecristo e dell’Abate Faria. Fortunatamente possiedo una grande serenità interiore e potrei sopportare anche il carcere (perché, questo cosa è?). Uso le prove per fortificarmi, ma non dirò mai “Bello Saturno che ci fai crescere!”.

A proposito, per le signore e i gay del blog, segnalo che ci sono una decina di bei giovanotti qui nell’ “hòtel”, come direbbe Pasquale Capone: affrettatevi se ne volete beccare qualcuno. Dal fisico e dall’età direi che sono o dei militari o degli sportivi. Infatti, uscendo dall’ “hòtel”, ho visto parcheggiate due jeep della “Gendarmerie”…

Torniamo a noi e all’enigma del mio grafico che Giulia aveva domificato infilandomi un Giove in piena ottava e una pericolosissima congiunzione Marte-Saturno-Fondo del Cielo. Com’è possibile?

Immaginatevi l’oceano Pacifico, meglio con una cartina davanti. In faccia a voi c’è l’Oceania. A destra la California e a sinistra l’Australia. Quasi al centro il meridiano 180° ovest che è anche 180° est e, di conseguenza, la linea di cambiamento di data che passa proprio lì. Se osservate meglio, la linea di cambiamento di data non è verticale, ma spezzettata, per motivi politici. Questo significa che delle località che fisicamente si trovano nell’oceano Pacifico ovest (dal lato della California) risultano, invece, per accordi politici internazionali, come se appartenessero all’emisfero est (Australia). Come dire che, se ci mettiamo d’accordo, possiamo dire tutti che una bella ragazza bruna è biondissima: così è se vi pare…

Questo è il caso di Wallis sulla cui latitudine sud non ci sono dubbi, come su Rio Gallegos in Patagonia. La questione è sulla longitudine perché la stessa è 176°08’ West Greenwich, ma per i suddetti accordi internazionali, essa ha un fuso orario di +12 ore, vale a dire lo stesso delle Isole Fidji e delle isole che sono a ridosso della Nuova Zelanda. Noi sappiamo (lo trovate in miei libri già pubblicati molti anni fa) che il fuso orario non incide nel calcolo del grafico di RSM. Il fuso orario no, ma la longitudine incide, eccome! Ed ecco chiarito l’arcano. Su alcuni database internazionali perfino qualche bravissimo geografo è incappato nell’errore e vedendo che il fuso orario di Wallis era +12, ha corretto la longitudine da 176°08’ West a 176°08’ Est, pensando di operare secondo logica. E qui è successo il pasticcio. Infatti, se inserite l’indicazione Est a Wallis, domificate con il grafico eretto da Giulia. Tutte queste cose sono state spiegate, anche recentemente, da Luigi Galli e dal sottoscritto, nell’Atlante Geografico delle Rivoluzioni Solari che potete scaricare gratuitamente in questo sito, nella versione inglese.

Veniamo al software. Nel vecchio Pacchetto Tecnico Astral, mi accorsi, molti anni fa, dell’errore e lo corressi tant’è che adesso esso vi propone un +11.45, per Wallis (in ore), che è il valore giusto e non vi fa sbagliare.

All’interno di Aladino vi sono due enormi database, tutti e due acquistati presso grosse università americane che hanno utilizzato il rilevamento satellitare.

Uno dei due database, quello che si usa per il calcolo automatico (quello che fa tutto lui e non dovete preoccuparvi di nulla) riporta il valore è giusto e vi dà il grafico pubblicato pochi giorni fa. L’altro, che serve per delle interrogazioni estemporanee, contiene l’errore del segno meno anziché più. Di ciò mi accorsi quasi subito, quando creai, insieme a un formidabile team di tecnici, Aladino. Se non vado errato ci sono 2-3 errori in tutto (o, almeno, questi sono quelli accertati da me). Perché non li ho corretti e perché non ho corretto neanche il database dei servizi gratuiti online? Perché si tratta di tabelle mostruose, per dimensioni, che preferisco non toccare, a evitare di combinare disastri. Va da sé che io mi controllo anche a mano i calcoli per una certa località di compleanno oppure mi affido alla sezione automatica di Aladino dove non ho mai registrato errori.

Questo è quanto e, allora, ancora una volta, state attenti al + e al -!
Ciro Discepolo
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P.S. Qui continua, ininterrottamente, il diluvio e la tempesta.

sabato 12 luglio 2008

Nella tempesta


Considerateli appunti di chi è stato qui, a beneficio di chi verrà qui. Quando faccio viaggi impegnativi uso la pratica dei lunghi digiuni a scopo terapeutico, ma ieri sera avevo promesso, a una persona a cui tengo moltissimo, che avrei mangiato qualcosa. Però erano circa le 17 e infuriava una bufera. Ero stanchissimo e mi sono steso sul letto per riposare un poco e invece ho dormito dodici ore. La tempesta è fortissima ed è una esperienza assai interessante che forse, già da sola, valeva questo viaggio: resto convinto che ogni viaggio, per quanto allucinante possa essere, è pur sempre una bella esperienza di vita. Torniamo alla tempesta. E’ esattamente quella vista in tanti film di viaggi avventurosi nel Pacifico, nei secoli scorsi. L’unica differenza è che non vi trovate su di un guscio di legno, ma all’interno di una piccola casa in muratura. Per il resto non ci sono differenze. Il boato del vento si mischia a quello del tuono e al sinistro rumore del legno esterno degli alberi che si piegano anche orizzontalmente. Lo spettacolo è affascinante, il senso dell’isolamento pressoché totale. La stanza è piccola e dignitosa, con una doccia di sola acqua fredda. Un piccolo televisore fa da soprammobile perché non prende alcuna stazione, ma io lo uso come lampada per illuminare la tastiera del notebook su di un tavolino minuscolo. Un grosso scarafaggio nero ha attraversato la stanza, ma questo era prevedibile e anche a Noumea ne ho trovato uno nella doccia (cara Elisabetta, qualche viaggio l’ho fatto anche io e so di quei moduli che riempio spesso, ma la mia era una nota astrologica per dire che, con Marte in terza, vinco tutte le lotterie quando si sceglie un solo viaggiatore da controllare finanche con la colonscopia. Mi piace l’immagine della carezza evocata dal nome del luogo in oggetto; altre cose mi sono piaciute meno, come la diffusa miseria e la malavita, la mancanza d’igiene quasi dovunque, il fatto che hanno dimenticato di svegliarmi in hotel e che il tassista prenotato non si è presentato, una certa situazione politica che ricorda l’Algeria prima dell’indipendenza e altre cose ancora). Tornando a qui, anche il proprietario viene dall’Algeria ed è un anziano francese figlio di un napoletano. Ci sono delle ragazze gentili in hotel, delle locali, che parlano una lingua che non conosco. Una di loro capisce una decina di parole inglesi, ma bastano a capire tutto quello che manca qui per noi occidentali. Tuttavia, la mancanza di una buona birra analcolica non mi spaventa dato che riesco a digiunare anche per diversi giorni di seguito e senza sofferenze. Adesso è ancora tutto buio e farà luce intorno alle sette, sette e trenta.

Una persona che mandai qui, tra le tante, mi disse che la tempesta durò una settimana. Un altro risalì subito sull’aereo e se ne ripartì.

Io resterò.

Ciro Discepolo

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Se gli ammutinati del Bounty...

Sono a Wallis e, per l'esattezza, questa che vedete è la foto appena scattata dalla mia finestra. Effettivamente il paesaggio è incantevole, ma è in corso una bufera di pioggia e di vento che se l'avessero avuta gli ammutinati del Bounty quando passarono da queste parti, sarebbero giunti a Londra in un paio di giorni... Come prevedevo ci sono grosse difficoltà a collegarmi e non so come e quando ci riuscirò. Abbiate pazienza.
A parte il panorama, si può anche morire...
Apresto.
Ciro Discepolo
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venerdì 11 luglio 2008

Sempre per spirito di servizio


Sempre per spirito di servizio. Molti mi rimproverano per l’eccessiva prudenza che metto nella organizzazione e nella esecuzione di ogni viaggio di compleanno, partendo, per esempio, molti giorni prima dello stesso. Nella mia vita ho visto piangere, nel vero senso della parola, molte persone che, non seguendo i miei consigli, sono giunte in ritardo sul luogo del compleanno, vanificando un viaggio e spesso avendo seri problemi in conseguenza di ciò.

Ritengo di poter dire, con assoluta tranquillità, che nel mio caso non si tratta di ansia e di fantasmi, due realtà che non conosco, bensì del fatto che il demonio è in attività 24 ore su 24, soprattutto per chi, come chi scrive, ha Marte in terza Casa che forma aspetti con tutto il tema.

Sentite questa, fresca di giornata.

Premessa.

A ottobre scorso acquisto, online, da una grossa società di intermediazione viaggi, l’intero pacchetto per Wallis, riuscendo a strappare un costo di meno della metà rispetto a quello offertomi dalle agenzie. Ricevo i biglietti a mezzo posta elettronica e mi tranquillizzo per il momento.

Nel progettare il viaggio a Wallis, davvero – credo - il più lungo del mondo (dall’Italia), mi tengo ampi margini di tolleranza sulle date e, ancora una volta, i fatti mi daranno ragione.

Due settimane fa la società che mi vendette i biglietti a ottobre mi contatta e mi dice che il mio volo Noumea-Wallis del 14 luglio è stato soppresso e mi propone due alternative: un volo il giorno 12 o uno il 16, con arrivo poche ore prima del mio compleanno. Protesto fortemente perché non credo si possa cancellare un volo e riproteggere il passeggero offrendogli alternative a giorni di distanza. Poi, da indagini che ho fatto qui, ho saputo che il volo non è stato affatto cancellato, ma la ragione della cancellazione del “mio” posto su quel volo l’ha suggerita Elisabetta pochi giorni fa quando ha ricordato che sia qui che a Wallis il 14 luglio è festa nazionale per la presa della Bastiglia. Questi volponi della Air Calin, in disprezzo di tutte le leggi internazionali, hanno cancellato il mio posto aereo acquistato e pagato molti mesi prima per darlo, probabilmente, a qualche funzionario statale francese in viaggio ufficiale con la famiglia per celebrare la festa nazionale.

E fin qui saremmo ancora nell’ordinaria amministrazione che ci fa solo chiedere che differenza ci sia tra la violenza del cittadino e la violenza di una multinazionale o dello Stato (vedi il grande Stanley in “Arancia Meccanica”).

Tuttavia la cosa non finisce qui.

Naturalmente io mi ero protetto ed ero a Noumea già dal 9 luglio, in attesa del volo del 14 e pertanto avevo optato per la data del 12 luglio che qui sarà domani. Mi ero tenuto anche un grosso margine di sicurezza con i voli precedenti e successivi, altrimenti tutto il viaggio sarebbe andato a… Dunque arriviamo a oggi 11 luglio, qui a Noumea.

Tramite Internet vado sul sito della Air Calin per tentare un checkin online, ma non sanno neanche cosa sia.

La cosa mi preoccupa un poco perché l’aeroporto è uno dei più lontani, in assoluto, dal centro abitato. Vi basti sapere che un taxi prende da 90 a 100 euro per portarvi dal centro della città all’aeroporto. Parliamo di circa un’ora di autostrada sgombra.

L’aereo ci sarà alle 8 di mattina e occorre stare alle 6 in aeroporto, ma meglio prima se dovessero esserci complicazioni. Questo vuol dire partire con il taxi alle 5 e alzarsi alle 4.

Per guadagnare un paio d’ore penso che forse potrei andare alla sede centrale della Air Calin per ottenere da loro un checkin dato che mancano solo poche ore alla partenza.

Ancora una volta la mia eccessiva prudenza mi ha salvato.

Mi reco alla Air Calin dove una gentilissima signora francese mi ascolta, guarda i miei documenti e mi dice: “Questa è una conferma di volo, noi abbiamo bisogno del biglietto cartaceo in quanto il suo nome non risulta neanche nel nostro computer”.

Non voglio stare qui a celebrarmi, ma molti, in analoghe circostanze, si fanno prendere dal panico e giungono anche a fare una strage. Per fortuna sono assai calmo di natura e ho un sangue freddo davvero invidiabile.

Cerco di capire meglio. La signora mi dice che mancano i biglietti cartacei dell’Air France. “Scusi, cosa c’entra l’Air France?”. “Dalle sigle che mi sta mostrando si intuisce che la conferma di prenotazione è stata fatta dall’air France. Evidentemente lei ha acquistato da un intermediario che, a sua volta, ha acquistato da Air France, ma manca sempre il biglietto cartaceo”. Allora, con molta calma, cerco di farle capire che la parte lesa sono io perché loro mi hanno cancellato dal volo e non hanno cancellato il volo, ma è un dialogo tra sordi e muti. Alla fine capisco come si può sbrogliare la matassa. Smetto di ricordare alla mia interlocutrice che sono stato truffato da loro, dall’Air France e dalla società intermediatrice e pronuncio la frase magica: “Va bene, ho perso i biglietti. Che facciamo?”. Il volto della signora si illumina. Mi dice di recarmi alla sede dell’Air France di Noumea a denunciare la mia negligenza e, intanto, lei avverte la collega francese, di essere indulgente con me, di verbalizzare tutto, di trovare una soluzione e di applicarmi una multa lieve.

Vado così alla sede dell’Air France da Melissa, davvero bellissima, ma pur sempre la parte contro. Tento di rifarle lo stesso discorso e vedo che diventa buia in viso. Ritorno, allora, sulla versione “biglietti persi” e la macchina burocratica si mette in moto. Dopo circa un’ora firmo un documento in cui mi autoaccuso di non avere Marte in Vergine e, dietro pagamento di soli 90 euro, mi danno un biglietto cartaceo su cui c’è scritto: “E-ticket” (sic!).

A dire il vero all’air Calin vi era anche un omaccione scuro di pelle, con molti tatuaggi che mi guardava con antipatia. Per qualche minuto ho pensato di dover pagare anche in natura la “mia” negligenza.

Ritorno all’Air Calin e la signora di prima mi conferma che è tutto OK. E il checkin? “No, quello lo farà domattina alle 6 in aeroporto…”.

Se io facessi scommesse con i bookmakers potrei guadagnare moltissimi soldi. Per esempio, l’altro ieri, al mio arrivo a Noumea sul volo da Tokyo, hanno fermato un solo passeggero: indovinate chi? Naturalmente. E per quale motivo? Non lo so, ma quelli della dogana mi hanno chiesto ripetutamente se trasportavo animali vivi o morti in valigia. Confesso che lì ho dovuto tenere a freno la mia lingua terribile perché avrei voluti farli piangere per le cose tremende che avevo da dire loro, ma mi sono trattenuto perché devo raggiungere Wallis. Se ci riuscirò, spero mi fermeranno di nuovo al volo di ritorno. Se accadrà forse finirò sui telegiornali, come è già accaduto in passato.

Qui è il tardo pomeriggio di venerdì.

Un saluto a Tutti.

Ciro Discepolo

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P.S. Intanto il tempo è cambiato. Ieri pioveva e tirava un vento gelido. Il sole non l’ho mai visto, neanche cinque minuti, ma oggi fa un caldo afoso e umidissimo. Se scriverò una cronaca di questo viaggio, vi darò altri particolari che vi potranno essere utili, ma intanto pregate la Madonna di non dovere mai andare a Wallis. Sui titoli di coda scorre il triste lapsus-presagio di Elisabetta.

Sono ancora tra voi


... anche se la stanchezza è infinita. Mi trovo a tre quarti del mio viaggio di andata e domani (dopodomani per voi), se tutto va bene, giungo a destinazione. Qualcuno mi ha chiesto di pubblicare il grafico per Wallis. Sono piuttosto restio perché non amo comparire e anche in quanto scaramantico.
Tuttavia mi piego a una necessità di servizio, visto che anche Giulia, pur essendo brava, ma priva dei mezzi giusti, mi aveva piazzato un Giove in ottava che invece è in cuspide nella RSM di Wallis. In effetti vi è un problema tecnico che riguarda tale località. Osservate il grafico prodotto da Aladino e meditate sul perché anche nei miei servizi online che sono assai precisi, in questo caso ottenete un grafico sbagliato.
Discutetene sul blog e, appena sarò nuovamente in grado di scrivere, vi spiegherò l'arcano.
I collegamenti Internet sono pessimi. A conferma di quanto dissi a Sant'Agata, quest'anno sto beccando freddo ovunque: ad Algeri, a Mosca (due volte: non ne parliamo), in Scozia, nelle Azzorre, a Istanbul, in Finlandia... In questo viaggio mi sono fatto una scorpacciata di gelo all'aeroporto di Parigi, poi sul volo Parigi-Tokyo, poi nell'aeroporto di Tokyo, quindi sul volo Tokyo-Noumea (nuova Caledonia), quindi qui a Noumea dove il clima è simile a quello di Zurigo a gennaio...
Viva l'Italia che, nonostante tutto, è ancora il Paese più bello del Mondo!
Ciro Discepolo
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