Come ho già spiegato nei mesi scorsi, questo 2018 si
presenta, per molte persone, alquanto problematico in quanto a tanti è iniziata
o inizierà una RS con il problema della regola #34 a cui si aggiunge anche uno
stellium in 12^/I Casa oppure in 6^/VII Casa se si cerca di posizionare Marte e
Saturno in Terza e Nona Casa di RS.
Temo che questa situazione farà molte vittime e alcune le
sta già facendo: note o assolutamente sconosciute, ma di cui ho contezza.
È il caso del simpatico e compianto Fabrizio Frizzi, nato a
Roma il 5 febbraio del 1958, alle 5.45 e deceduto la scorsa notte.
Come potete vedere dal suo grafico di nascita, Marte e
Saturno, alla nascita, erano nella sua 12^ Casa radix.
La sua RS di quest’anno, purtroppo, per quanto ho appena
citato e per quanto scritto da sempre, vedeva varie posizioni assai pesanti
dove l’AS e Urano in Ottava Casa erano quelle che facevano meno paura. Assai
insidiose, invece, le altre del Sole in 6^ e di Marte e Saturno in Quarta
(regola #34).
Se a ciò aggiungiamo una Rivoluzione lunare con Ascendente
in 12^ Casa più Marte, Saturno e Plutone a ridosso dell’AS, tra Dodicesima e Prima
Casa, credo che non occorrano altre spiegazioni.
Alcuni/e continuano a ripetere che la morte, le malattie
gravi, gli incidenti, il carcere, la perdita del lavoro, la separazione
matrimoniale, il fallimento di un’impresa commerciale e via discorrendo non
hanno nulla a che vedere con le brutte posizioni della RS. Però non spiegano
con cosa avrebbero a che fare.
Con i programmi RAI della sera? O con l’indice
MIBTEL?
A me va bene che ci siano posizioni diversissime rispetto
alla mia, in modo che poi, in futuro, non si possa dire che la pensavamo tutti
allo stesso modo e necessariamente da una parte ci saranno quelli che vedevano
giusto nella stragrande maggioranza dei casi e dall’altra quelli che toppavano
al 100%. Dunque va bene così, ma vi esorto a non farvi imbrogliare: chiedete a
tutti i miei avversari di fare come il sottoscritto che da 48 anni rende
pubbliche le proprie RSM: quando si aspira a essere o a diventare autori, non
si può dire che si tace per ragioni di privacy perché la privacy, per chi si
candida a insegnare, finisce dove inizia il diritto di ogni allievo di
verificare innanzitutto “sulla pelle” del proprio maestro se quello che scrive
è credibile o se costui/costei farebbe meglio ad andare a vendere le frittelle
agli angoli della strada.
Nota
Quasi quotidianamente qualcuno, quasi sempre anonimi
assoluti nel campo dell’astrologia, vorrebbe iniziare a “guerreggiare” con il
sottoscritto lanciandogli un centinaio di calunnie e di accuse addosso. Ripeto,
ancora una volta, che non posso accontentare costoro che legittimamente
aspirano ad avere un loro giorno di gloria inveendo contro persone note. Non
sono interessato a rispondere a chiunque. Qualcuno però mi obietta: ma in
passato hai “guerreggiato” con altri mentecatti! È vero, però non posso farlo
per tutta la vita e poi, diamo a Cesare quel che è di Cesare: ho fatto qualche
eccezione in passato solo per i mentecatti di livello stratosferico e con tutto
il rispetto per questi mentecatti dell’ultim’ora, riconosco loro una quota
notevole di demenza, ma non al punto tale da giustificare che io investa ore
delle mia vita a rispondere alle loro invettive totalmente spuntate perché ho
già risposto alle stesse, lustri fa, quando buttavo via il mio tempo con dementi di livello internazionale.
I NOSTRI DUE CONVEGNI ANNUALI DI ASTROLOGIA ATTIVA
Si svolgono a Milano e a Sant’Agata sui Due Golfi, vicino
Sorrento, Napoli, al Grand Hotel Due Golfi (081
878 0004).
Il Convegno di Giugno si tiene, solitamente, il terzo
weekend di giugno, quest’anno il 15, 16 e 17 giugno (venerdì 15-19, sabato 9-13 e 15-19, domenica 9-12). Controllate sempre, però:
se la Luna si trova a circa 9° in Sagittario, allora si passa al 4° weekend di
Giugno, ma farete bene, sempre, a chiedere alla direzione dell’Hotel.
Il tema è libero, come in ogni nostro convegno: vari argomenti proposti dagli stessi partecipanti.
Il tema è libero, come in ogni nostro convegno: vari argomenti proposti dagli stessi partecipanti.
La formula è ancora aperta e gratuita, ma molti intendono
male questa realtà e scelgono di soggiornare e pranzare e cenare altrove:
quando non potremo più godere della squisita ospitalità del Grand Hotel Due
Golfi, tale convegno di giugno sarà soppresso e resterà solo per pochissimi
amici/amiche (massimo una decina), in forma assolutamente privata.
Per quest’anno è prevista la cena del venerdì al Ristorante “Da
Michele”, alla Marina della Lobra (081 878 9871),
a pochi chilometri dall’Hotel, con prenotazione obbligatoria, e per la serata
del sabato una cena intorno alla meravigliosa piscina a sfioro del Grand Hotel
Due Golfi (è necessaria la prenotazione).
Il convegno di Milano si svolge il terzo weekend di ottobre
o il quarto (se la Luna si trova a 9° circa in Sagittario). Sede da stabilire.
Ingresso libero e pranzi e cene altrettanto liberi. Quest’anno il 20 e il 21
ottobre (sabato 9-13 e 15-19, domenica 9-12).
Questa pagina resterà sempre il punto di riferimento anche
per eventuali altri incontri annuali.
2001 Odissea nello spazio: tentativo di scalata alla montagna sacra del cinema di tutti i tempi (ma con umiltà). By Ciro Discepolo.
Mi sono deciso a farlo dopo cinquant’anni (per il cinquantenario, appunto) e dopo averlo visto tantissime volte (in un numero più vicino a trenta che a venti): per rispetto al Maestro, innanzitutto. Sebbene penso che avessi qualcosa da dire e che non è cambiata in tutti questi lustri.
Quando stava per morire — ma lui non lo sapeva — a Stanley Kubrick che era impegnato a montare ‘Eyes Wide Shut’, il suo ultimo film, dissero che forse un giornalista aveva compreso il senso di quella trama e lui rispose, pressappoco: “Peccato. Allora vuol dire che ho fallito nel mio scopo principale...”.
Fu un genio. Non possono esserci dubbi.
Soltanto gli ultimissimi film sullo spazio, come ‘Gravity’, si sono avvicinati, se guardiamo il solo aspetto fotografico-cinematografico della pellicola, a quel capolavoro irripetibile che continuo a guardare, suggendo con avidità ogni singolo frame, senza mai trovare una piccola sbavatura, un errore, che so, qualcosa che stoni, anche solo leggermente.
No, è un capolavoro e basta.
Forse per scrivere dello stesso occorre partire da qualcosa riferita nel magnifico volume “Stanley Kubrick, La biografia”, di John Baxter, edizioni Lindau, che i mie carissimi amici Bianco-Valente, sapendo quanto lo avrei gradito, mi donarono il 23 Dicembre 2001...:
Stanley Kubrick era appena uscito dagli uffici della Metro Goldwyn Mayer dove aveva firmato il contratto per quello che all’epoca fu il film più costoso della storia del cinema e a un amico che lo accompagnava, confidò: “Credo proprio che queste persone, se solo avessero sospettato che mi stavano finanziando un film religioso, non mi avrebbero concesso neanche un solo dollaro...”.
E, infatti, ‘2001 Odissea nello spazio’ è soprattutto un film religioso: religioso perché vuole dimostrare che c’è un percorso, una meta da raggiungere, una lunghissima parabola che trasformerà scimmie urlanti nell’Africa preistorica in creature costituite da sola luce (la scena finale del capolavoro), con o senza l’assistenza del grande monolito nero.
Credo che sulla prima parte del film si sia tutti d’accordo e non ci sia qualcosa di davvero esoterico da scoprire: Kubrick ci offre la sua visione di un possibile percorso dell’animale-uomo sulla Terra, ma anche prima della vita sulla Terra e, probabilmente, dopo la vita sulla Terra.
Il monolito nero è, in tutta evidenza, la conoscenza (endogena o esogena), il tutor, che assiste l’uomo-barbaro-animale in questa meravigliosa evoluzione che lo porterà, dopo quattro milioni di anni, a partire dalla prima scena con gli ominidi, a scoprire, sulla base lunare Clavius, la presenza dello stesso monolito che ci sta già suggerendo, sin dall’alba della civiltà, e che ci suggerisce ancora di andare verso Giove e ‘beyond Jupiter’, verso l’infinito.
Libri e libri sono stati scritti e dedicati, giustamente, al genio “tecnico” dell’Autore. Le sue invenzioni o pre-visioni di quello che è il nostro presente attuale e anche il nostro futuro prossimo sono stupefacenti e ci lasciano ancora oggi sbalorditi: pensate, per esempio, giusto per fare un esempio elementare, a tutti i computer e/o ai monitor del film: la terza dimensione non esiste, sono tutti schermi assolutamente piatti, come il tablet di spessore zero millimetri su cui gli astronauti leggono il giornale mentre pranzano.
Gli effetti speciali, la “pulizia” della fotografia ancora oggi ineguagliata, nonostante il nostro attuale 4K e HDR o il 5K con cui posso filmare la realtà con la mia nuova fotocamera Sony 7RM3: vi indico una scena in particolare, quella del recupero dell’astronauta morto fuori dalla nave, per un confronto. L’avvicinamento nello spazio tridimensionale, l’assenza di gravità, la perfetta coerenza delle singole velocità e dei singoli movimenti dell’ “universo fermo” sullo sfondo, della nave quasi “ferma” anch’essa, e della capsula, dell’astronauta morto e dei bracci meccanici che lo devono raccogliere e riportare dentro. Guardatela e riguardatela cento volte: sono certo che anche chi tra voi conosce la fotografia non riuscirà a trovare un confine tra la fiction e la realtà ripresa “dal vero”!
Ma, chiaramente, per chi, come me, ama tantissimo Stanley Kubrick, tutto ciò è scontato e va riconosciuto in partenza, senza possibilità di dubbi.
Non dimentichiamo che il nostro realizzò alcune invenzioni formidabili per il cinema, come l’adattamento super economico di carrozzine per disabili in sostegni mobili, su binari, per la cinepresa, abbassando di moltissimo i costi di ogni film (nei suoi primi lungometraggi). Oppure come per gli obbiettivi speciali che furono realizzati, su suo progetto, per filmare un Barry Lyndon notturno e al lume di candela.
Geniale, geniale e basta.
Ma, come dicevo, egli fu geniale in toto, senza togliere alcun merito al coautore, Arthur G. Clarke, che già aveva nutrito abbondantemente il mio spirito prima di regalarmi questa magica creatura.
Due altre piccole curiosità sul film. Nonostante il budget enorme a disposizione, Kubrick sapeva che rischiava di superare di molto lo stesso (e così fu) e si scervellò a pensare in quale parte del mondo avrebbe potuto trovare una location adatta a girare le prime scene, quelle dell’alba della civiltà, con le scimmie-ominidi in una location africana e preistorica. Ebbene, uno dei collaboratori della troupe gli suggerì di recarsi a Borehamwood, Hertfordshire, non troppo lontano da Londra, dove giravano gli interni negli studi della Metro Goldwyn Mayer, e infatti lì, il regista, con grandissimo stupore, trovò esattamente ciò che stava cercando.
Anche per le musiche Kubrick desiderava qualcosa di speciale, molto speciale, finché un altro suo collaboratore gli suggerì di abbinare le scene topiche dello spazio ai valzer viennesi e così si concretizzò anche quest’altra piccola magia. Magari qualcuno dirà: ma non è stata sua l’idea! È vero, ma forse cento altri autori l’avrebbero scartata, ma non il genio del nostro!
Nel corso di questo mezzo secolo di proiezioni ho visto persone dedicare una buona parte della propria vita a tale pellicola. Mi ricordo che molti anni fa mi imbattei in rete nel sito di un appassionato che dava tantissime notizie già conosciute sul film, poi introduceva brevemente lo stesso e quindi invitava i lettori a inviare al sito la spiegazione della seconda parte del meraviglioso lungometraggio...
Ed eccoci al dunque, senza pretese e senza presunzioni.
Come dicevo, dobbiamo partire dall’idea religiosa che sta alla base del film, se vogliamo tentare di comprenderlo, almeno in minima parte.
Ma è d’obbligo accennare, prima, a due argomenti importantissimi dell’opera in oggetto e che sono stati decifrati senza difficoltà dalla maggioranza dei recensori: il conflitto uomo/macchina (l’elaboratore Hal 9000) che può condurre il primo a essere vittorioso, ma menomato, senza l’aiuto fondamentale che il computer di bordo può dare a tutta l’intera missione e la presa di coscienza dell’intelligenza artificiale(vedi Blade Runner, Nirvana, ...), del computer, del clone o come lo vogliamo chiamare che “può provare perfino emozioni” e paura quando David Bowman inizia a scollegarlo dalla propria immensa memoria al silicio...
Veramente ce ne sarebbe anche un terzo e cioè la violazione della prima legge della robotica che stabilisce che un robot o un computer non possano mai fare del male all’uomo: e qui, giustamente, gli autori sollevano dubbi immensi nello spettatore che certamente si schiererà da una parte o dall’altra, considerando anche “le ragioni superiori” di Hal 9000 che vuole sacrificare l’equipaggio per “salvare” la missione.
Torniamo, però, al topic fondamentale del film, al tentativo di decifrazione della seconda parte del capolavoro kubrickiano.
Tanti si sono soffermati per anni a studiare la location della stanza con alcova rinascimentale e sedie e comò ottocenteschi in cui l’astronauta David (l’attore Keir Dulle) giunge dopo l’attraversamento dello spazio oltre Giove, in una magia di luci, colori, effetti cinematografici stupendi, ma in un insieme che non è semplicemente un’accozzaglia di immagini.
A mio giudizio non ha alcuna importanza stabilire di che epoca precisa sia il comò e anche i dipinti alle pareti o il loro autore. Stanley Kubrick, dal mio punto di vista, ha voluto, con questa scena, semplicemente farci riflettere sulla variabile tempo: dopo che David, con la sua capsula è stato “sparato” forse alla velocità della luce “beyond Jupiter”, si ritrova in un habitat di secoli prima, è questo il punto, ma invecchiato di molti anni, come la sua stessa immagine riflessa nello specchio (settecentesco?) gli rimanda.
Come tutti sanno, l’equazione einsteiniana della legge di propagazione dell’energia ci dice che con il raddoppio della distanza, l’energia decresce di quattro volte, ma ci dice anche che quando la velocità è prossima a quella della luce, allora lo spazio si curva e la variabile spazio-tempo assume connotazioni non lineari.
Nell’ultima scena il protagonista è il tempo: David, dentro e fuori del suo corpo, vede se stesso assai invecchiato nello specchio, poi addirittura ultracentenario sul letto di morte e quindi, dopo l’ennesimo input ricevuto dal monolito nero che è ritornato, protagonista, nella stanza, egli compie il nuovo e più importante “salto di qualità” o ciclo di vita nascendo a nuova esistenza in una dimensione eterea, fatta di sola luce (il neonato rappresentato in una “bolla” trasparente).
Di cos’altro si tratta se non di un’idea religiosa?
La scena termina con l’ennesimo allineamento planetario filmato dal regista newyorkese (non parte sempre tutto da lì?), mentre il sonoro ci riporta alle potenti e suggestive note di “Così parlò Zarathustra”, di Richard Strauss (l’altro brano fondamentale del film è “Il Danubio blu” di Johann Strauss).
http://ilblogperidepressi.wordpress.com/
For Everybody. It is not an important news, but I invite you to read it because it can explain, to someone, the why of a certain noise leading that disturbs, from a few years, the astrology: http://ilblogperidepressi.wordpress.com/
Buona Giornata a Tutti.
Ciro Discepolo
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Per vedere bene i grafici zodiacali e le foto, occorre cliccarci sopra: si ingrandiranno.To see well a graph, click on it and it will enlarge itself. Passando il puntatore del mouse su di un grafico, leggerete, in basso a destra dello schermo, il nome della località consigliata. Se ciò non dovesse avvenire, vi consiglio di usare come browser Chrome di Google che è gratuito e, a mio avviso, il migliore.Where it will be my birthday?Passing the mouse pointer on a graph, you will read, in low to the right of the screen, the name of the recommended place. If this didn't have to happen, I recommend you to use as browser Chrome of Google that is free and, in my opinion, the best.
A che ora sarà il mio compleanno? (At what time I will have my Solar Return?): http://www.cirodiscepolo.it/inetpub/vvrot/oroscopi/rsmirata.asp
Qual è l’Indice di Pericolosità del mio Anno? CALCULATE, FREE, YOUR INDEX OF RISK FOR THE YEAR (as explained in the book Transits and Solar Returns, Ricerca ’90 Publisher, pages 397-399): http://www.cirodiscepolo.it/inetpub/oroscopi_net/free/formnascitam.asp?oroscopo=Punteggio
Quanto vale il mio rapporto di coppia?
Test Your Couple Compatibility: http://www.cirodiscepolo.it/inetpub/oroscopi_net/coppia_free/coppia1.asp
Una bibliografia quasi completa di Ciro Discepolo:
An almost complete bibliography of Ciro Discepolo: http://www.amazon.com/Ciro-Discepolo/e/B003DC8JOQ/ref=sr_ntt_srch_lnk_1?qid=1407665052&sr=
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