Sono andato a mangiare la pizza nel locale di Flavio
Briatore e…
Ph. Ciro Discepolo
Premetto che in tale materia (quella delle recensioni dei
ristoranti) mi considero un qualunque avventore del “Bar dello Sport”, ma
pensante, e pertanto non mi farò coinvolgere dalla febbre nazionale di
assegnare voti con la matita rossa e blu come sono tentati di fare quasi tutti
i miei connazionali.
Penso, tuttavia, di poter scrivere poche cose e di poterlo
fare sorretto anche da buon senso.
Come mi insegnò, tanti tanti anni fa, qualcuno che amavo molto, il test più importante, per me, è stata “la notte dopo degli esami”: trascorsa dormendo bene, digerendo benissimo e senza avvertire sete.
E tale
primissimo dato non mi sembra affatto scontato o secondario.
Ci aggiungo che la pizza mi è piaciuta e che l’ho mangiata
tutta.
Non sono affatto un esperto e mi limito a poche osservazioni
da consumatore che legge anche tanto.
Condivido quanto ho letto e ascoltato in questi giorni;
anche secondo me i due punti fondamentali della “Crazy Pizza” sono: l’assenza
totale (o quasi) di lievito, che la rende leggerissima, sia durante la
degustazione che nel dopo cena, e la cottura in forno elettrico, particolare
che potrebbe preludere a un tentativo imprenditoriale da sviluppare in ogni
parte del mondo a mezzo di un apposito marchio.
La pizza si presenta sottilissima, praticamente senza
cornicione, ma senza neanche bruciature, su cui – ne sono certo – sono
“atterrati” buoni ingredienti DOP, a cominciare dall’olio.
Il basilico, poverino, era rappresentato da una simbolica e
piccolissima foglia centrale.
Il raffronto con le più blasonate cugine dirette o indirette
non è solo possibile, ma assolutamente ineludibile.
Come già detto fino alla noia, da quasi ogni osservatore,
Briatore compreso, il paragone con la pizza napoletana non esiste: ritengo non
ci sia alcun grado di parentela fra le due.
E lo stesso dicasi relativamente alla cuginanza con altri
prodotti blasonati del milanese: la giustamente super-citata di Cracco e la
buonissima di Crosta, entrambe focacce non buone, ma squisite, e che non hanno
alcun grado di parentela con prodotti del tipo pizza di Enzo Coccia (che docet in materia) o manufatto di Ciro a
Mergellina, di Sorbillo o di altri celeberrimi brand partenopei.
Le due “milanesi” sono alte, altrettanto soffici, con
abbondante cornicione, con mozzarella di bufala in pezzi, visibile, e non resa
liquida (ultimamente Cracco ha sostituito quest’ultima con la burrata, ma credo
sia stato un incidente di percorso), profumatissime, con basilico e altrettanto
gustose.
A mio parere la Crazy Pizza assomiglia moltissimo al trancio
che è possibile gustare a Manhattan per mano dei portoricani: e ciò non vuole
essere assolutamente un’offesa! Anche a New York, come a via Varese 1, sono
tutti convinti di essere stati loro a inventare la pizza (ma Donatella
Mattozzi, da ricercatrice, ha fatto giustizia su ciò). Personalmente, ogni
volta che torno nella Grande Mela, non volendo spendere cento dollari per una
bistecca, in uno dei moltissimi ristoranti italiani di Times Square o della
42esima strada, essendo assai “ripetente”, vado a mangiarmi la pizza dei
portoricani che, secondo me, è la più buona di tutte a quella longitudine del
mondo e che assomiglia tantissimo al prodotto del Flavio nazionale.
E sul prezzo? Non trovo alcunché di scandaloso far pagare
innanzitutto la location: se vi sedete in quello scrigno meraviglioso di
architettura arte e storia che è la “Galleria” di Milano, oppure se vi prendete
una pausa nel cuore della movida meneghina, esattamente all’angolo con largo la
Foppa e corso Como, poi non potete pretendere di pagare lo stesso che in via
Bellotti (Pizzeria Crosta, NdR)…
E allora?
Allora niente. Non mi farò coinvolgere in questa presunta
gara sulla “lunghezza del pene” che sta infiammando gli animi di tanti miei
concittadini: questa è soltanto la cornice strumentale per un’ottima operazione
di marketing.
Poi, ognuno mangerà tutte le pizze del mondo che più gli
aggradano. Non ultima quella che si può consumare a pochi metri da lì e a pochi
metri dal Duomo, presso “Sophia Loren”, il ristorante appena aperto da
Gennarino Esposito (“La Torre del Saracino” di Vico Equense!!) e da Francesco
Martucci, “Numero 1 per 50 Top Pizza 2019, 2020 e 2021”…
Buon appetito a Tutti.
Ovvero: restando in tema di catering “napoletano” a Milano.
Ph. Daniela Boscotrecase Discepolo
E siamo stati anche qui, a due passi dal Duomo e da piazza
Cordusio, al Ristorante Sophia Loren,
creatura di tre stelle di prima grandezza nel firmamento italiano, che poi
significa mondiale, o galattico, che dir si voglia…
Infatti, già nell’introduzione del sito web https://www.sophialorenrestaurant.com/
leggiamo:
Le pizze nel menù sono state firmate da Francesco Martucci,
miglior pizzaiolo d’Italia 2020 con il locale ‘I Masanielli’ a Caserta, la
cucina da Gennarino Esposito, chef con due stelle Michelin patron del
ristorante Torre del Saracino, a Vico Equense, e la pasticceria da Carmine di
Donna miglior Pastry Chef 2020 per Identità Golose e 2019 per il Gambero Rosso
E, chiosando Peppino De Filippo, potremmo aggiungere:
“E abbiamo detto tutto!”.
Ma c’è molto di più. Per comprendere cosa sia la ristorazione
nel capoluogo lombardo, farò riferimento a due ricordi in particolare.
Un anno prima di trasferirmi con Daniela qui, per viverci,
nel segmento di vita che mi riguarda ancora, venni a Milano per una Rivoluzione
Lunare e cenai a Brera in quello che un tempo fu il mio ristorante preferito e
che oggi non c’è più: “L’osteria di Brera”.
A fine cena, simpaticamente, lo Chef, un simpatico mio
corregionale di Nola, venne a sedersi a fianco a me per scambiare due
chiacchiere:
“Le è piaciuta la cena a base di pesce?”.
“Moltissimo, e non avevo dubbi: le recensioni erano
univoche. E poi, con il cuoco di Nola…”.
“Sì, ma c’è dell’altro…
Lei sa perché a Milano c’è il migliore pesce d’Italia e di gran parte
del mondo?”.
“No”.
“Perché c’è un accordo tra i pescatori di Mazara del Vallo,
riuniti in cooperative, è i mercati generali di Milano: tutto il pesce, TUTTO,
che viene pescato durante la notte, sempre durante la notte, giunge qui a mezzo
di aerei cargo-frigoriferi che permettono di farlo trovare in centinaia di
cucine di ristoratori milanesi già per il pranzo delle 12…”.
“E sapete (intanto aveva iniziato a darmi del voi – come si
fa da noi, in segno di cortesia –) perché le cooperative di pescatori di Mazara
del Vallo…
Parentesi, dal sito https://www.ristorantedapiero.info/pesca-a-mazara-del-vallo:
Mazara del Vallo, cittadina costiera in provincia di
Trapani, è da sempre inestricabilmente legata allo splendido mare siciliano al
quale deve la sua storia millenaria.
La città ospitava già un importante porto in epoca fenicia e
con il trascorrere dei secoli non ha mai smesso di coltivare la sua antica
tradizione marittima e pescivendola, tanto che oggi è sede della più importante
flotta peschereccia del Mediterraneo: ben 400 motopescherecci di grandi
dimensioni che si occupano di pesca d’altura.
La grande svolta nella tecnica di pesca è avvenuta negli
anni Venti e Trenta del Novecento, quando i pescatori locali hanno saputo
sfruttare le potenzialità offerte dalla motorizzazione delle navi per la pesca
a strascico riuscendo così ad aumentare sensibilmente il volume del pescato.
Il pescato di Mazara: eccellenza italiana
Il pescato di Mazara è ormai noto in tutto il mondo per la
sua freschezza e bontà, grazie anche alle moderne tecniche di congelamento a
bordo che consentono di conservarne intatti il sapore intenso e le proprietà
organolettiche.
Tra i prodotti che il mare regala ogni giorno ai pescatori
di Mazara spicca senza dubbio il celebre Gambero Rosso, ma non mancano neppure
tonno, pesce azzurro, pesce spada e orata; veri e propri tesori che
costituiscono la base dell’economia mazarese.
Le tecniche di pesca
Le tecniche usate oggi dai pescatori di Mazara affondano le
radici nell’antica tradizione peschereccia siciliana:
Lo strascico: consiste nel trainare con la barca una rete di
forma conica. Si tratta di una tecnica molto usata per gamberi rossi, scampi e
gamberi rosa; i gamberi rossi, in particolare, si pescano a grandi profondità;
Il tramaglio: questa è invece una rete da posta fissa,
calata in verticale e formata da tre strati con maglie sempre più fitte nelle
quali il pesce rimane intrappolato;
La tonnara volante: uno dei moderni sistemi per la pesca del
tonno, che viene realizzata lanciando le reti in mare nel momento in cui il
banco dei tonni sta passando. L’uso di moderni radar e scandagli è fondamentale
per capire quando calare le reti;
I palangari: sono delle lenze molto lunghe e robuste, a cui
vengono collegate varie lenze secondarie con altrettanti ami; il palangaro
viene solitamente messo in mare la sera e recuperato il giorno dopo con il suo
prezioso carico di tonni, pesci spada e altri tipi di pesce.
Chiusa parentesi, riprendiamo il racconto.
“E sapete (intanto aveva iniziato a darmi del voi – come si
fa da noi, in segno di cortesia –) perché le cooperative di pescatori di Mazara
del Vallo vendono tutto il pescato, in esclusiva, al mercato di Milano e non ad
altri pur importanti mercati?”.
“No”.
“Ve lo dico io. Per due ragioni: la prima è che il mercato
di Milano acquista qualunque quantità di pesce giunga ogni notte con gli aerei
cargo: anche se quella notte c’è stato il miracolo della moltiplicazione dei
pesci. E il secondo è che lo pagano pure, sull’unghia!!”.
“Io sorrisi, simpaticamente, perché credevo profondamente in
questa storia.
Il mio secondo “amarcord”.
Pochi giorni dopo essermi stabilito a vivere qui, mi vennero
due distinte voglie di cibo, a distanza di due-tre giorni.
La prima fu di uno spaghetto alla carbonara. Cercai su
Google e la Sfinge (l’immenso e
onnipotente motore di ricerca di Mountain View) mi fornì una lista di
ristoranti dove mangiare, ogni giorno, tale pietanza: attratto da alcune
recensioni in particolare, scelsi “Oscar a Porta Venezia” e non lo cambiai più…
Allo stesso modo, pochi giorni dopo, cercai abbacchio al
forno con patate…
Sì, perché è uno dei miei piatti preferiti che mangio al “Moro”
di Fontana di Trevi ogni volta che torno a Roma oppure che gusto tantissimo, in
versioni etniche diverse, in tutti i miei viaggi in Medio Oriente, in Asia Centrale
o in Scozia dove viene assai proposto e dove lo cucinano meravigliosamente.
Venendo da Napoli, su questo aspetto lamentavo una carenza a
mio vedere incolmabile: il pur buonissimo piatto cucinato con grande maestria
da Ciro a Mergellina, si poteva
gustare solo il primo dell’anno e a Pasqua, per un solo giorno, in doppio
turno, a pranzo, e con prenotazioni di mesi prima…
Qui a Milano fu assi più semplice: il motore di ricerca mi
offrì una non breve lista di ristoranti dove fosse possibile mangiare questa pietanza davvero gustosissima, e verificai sul campo che ciò era vero, quasi
tutti i giorni dell’anno…
Ma veniamo al nostro punto di partenza ragionando su di una
considerazione di carattere generale e a monte di tutto:
In Campania (ma anche in altri splendidi angoli del Bel
Paese) è possibile effettuare uno dei più fantastici giri gastronomici del
mondo:
dalla Torre del Saracino del grandissimo Gennarino Esposito,
all’immarcescibile Mustafà, alla “Pizza a metro di Gigino” e a Gabriele (dolci,
briosce, mozzarelle, …), solo volendo fare quattro nomi di una nomenclatura
tendente all’infinito di Vico Equense, uno dei più begli angoli di paradiso del
mondo (mio nonno nacque lì), ma proseguendo per altri templi assoluti della
migliore (secondo me) cucina mondiale: Michele
alla Lobra, vicino Sorrento, Mimmo, Lo
Stuzzichino a Sant’Agata sui Due Golfi, La
Taverna del Capitano e Mariagrazia
a Nerano (è possibile vivere senza mangiare spesso gli spaghetti alla Nerano?),
Il Covo dei Saraceni a Positano, Sal De Riso a Minori, il Sant’Alfonso, sempre a Sant’Agata sui
Due Golfi e l’agriturismo Le Tore, il
ristorante di Villa Cimbrone a
Ravello e un paio di altre migliaia di uno short (shortissimo!) elenco appena abbozzato
che raggruppa il meglio del pianeta… (lo so, sono di parte: ma come non potrei esserlo
su tale argomento?).
Già, ma qualcuno si starà chiedendo: cosa c’entra tutto ciò,
con il nostro discorso di partenza?
C’entra, c’entra.
Infatti, mettiamo che un napoletano del quartiere
Chiaja-Posillipo, di Mergellina, insomma, come me, decida, un qualunque giorno,
di voler scegliere uno di questi tantissimi templi mondiali della gastronomia e
recarsi la sera a cena lì: cosa lo aspetterebbe?
Beh, a seconda della location scelta e a seconda se si
desidera giungere alle porte di Vico Equense o a Ravello, dall’altre parte
proprio, e a seconda dell’orario della giornata settimanale, del mese, e del
traffico di quel momento (frane a parte), si potrebbe impiegare da un minimo di
due ore ad un massimo anche di sette-otto ore di auto privata…
E allora?
Allora sto scrivendo che, a mio parere, la meraviglia di una
città come Milano risiede anche nel fatto che stasera io potrei dire a Daniela:
“Vogliamo festeggiare quel nostro anniversario da Gennarino Esposito, da
Sorbillo, da Sal De Riso o sorteggiando uno tra gli altri cento nomi presenti
su Milano città?”. E poi, una volta scelto il posto, con una percorrenza
massima di 10-15 minuti tra metropolitana e mezzi pubblici, raggiungere la
location e, in un ambiente pulitissimo e perfettamente climatizzato, coccolati
da persone professionali ed educate, godere di una cena fantastica come nell’originale,
panorama a parte perché la vista di Capri come quella che vi offrono al Relais
Blu di Massa Lubrense non la potrete trovare uguale in alcun angolo del mondo…
E adesso veniamo alla nostra “incursione” di ieri sera presso
il ristorante “Sophia Loren”, a pochi passi dal Duomo e da piazza Cordusio: un
locale interno/esterno per 150 coperti, arredato carinamente e
monotematicamente: ritratti della meravigliosa Sophia nazionale in ogni forgia
e in ogni età della sua lunga e bella vita.
I sottopiatti sono tutti ricavati da dipinti di Ernesto Tatafiore
e come l’aglianico, il greco di tufo e le falanghine presenti nell’apposito menu, tratteggiano, volutamente,
il carattere assai etnico del posto.
L’ambiente, magnificamente climatizzato, non sembra rimbombare,
ma alle 19.30 c’erano ancora poche persone.
Partiamo dal menu, davvero impressionante!!:
E cominciamo da quello
dell’Ostricaro
Fisico ®
le OSTRICHE
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HANNO SAPUTO NEL CORSO DEI SECOLI ELEVARE AD ARTE L'OSTRICOLTURA UTILIZZANDO LE
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EQUILIBRATA DOLCEZZA PER LUNGHI SECONDI. [14]
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COZZE, VONGOLE E SCAMPI IN SAUTÉ CON POMODORINI, PEPERONCINO
E PREZZEMOLO [2, 14]
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PARMIGIANA DI MELANZANE
MELANZANE FRITTE CON SALSA DI POMODORO FRESCO E BASILICO,
MOZZARELLA FIORDILATTE E PARMIGIANO REGGIANO [1, 7]
€ 10,00
SELEZIONE DI SALUMI
PROSCIUTTO CRUDO DI PARMA, MORTADELLA DI BOLOGNA DOP,
PROSCIUTTO COTTO ALTA QUALITÀ
€ 13,00
CRUDITÈ DI MARE
MISTO DI PESCATO DEL GIORNO [4]
€ 20,00
i FRITTI alla NAPOLETANA
MONTANARA GENOVESE
2 DISCHI DI PASTA DI PIZZA FRITTA CON RAGÙ GENOVESE DI MANZO
E MAIALE, CIPOLLA RAMATA [1, 7, 8, 12]
€ 4,00
MONTANARA AL POMODORO
2 DISCHI DI PASTA DI PIZZA FRITTA CON SALSA DI POMODORO
FRESCO [1, 7]
€ 3,50
ASSAGGIO DI MONTANARA
UNA MONTANARA CON RAGÙ GENOVESE E UNA CON SALSA DI POMODORO
FRESCO [1]
€ 4,00
CROCCHÈ
PATATE, PROSCIUTTO COTTO E PROVOLA AFFUMICATA [1, 3, 7]
€ 4,00
CROCCHÈ IMBOTTITO
PATATE, PROSCIUTTO COTTO E PROVOLA AFFUMICATA, FARCITO CON
MORTADELLA, GRANELLA DI PISTACCHIO E STRACCIATELLA DI BURRATA [1, 3, 7, 8]
€ 5,50
SCAMORZA AFFUMICATA
IMPANATA E FRITTA [1, 3, 7]
€ 5,50
ARANCINO
RAGÙ DI MANZO CON PISELLI* [1, 3, 7, 9, 11, 12]
€ 4,50
FRITTATINA CLASSICA
BUCATINI, BESCIAMELLA, PROSCIUTTO COTTO, MOZZARELLA,
PISELLI* [1, 3, 7]
€ 5,00
la MOZZARELLA di Sophia - servita a temperatura
Viaggia di notte per arrivare all’alba, tutti i giorni, a
Milano. Non esiste altro metodo per conservarne intatti la freschezza ed il
sapore unici. Tutto ha origine dal latte proveniente dagli allevamenti delle
bufale nelle incontaminate pianure che circondano Paestum, un luogo magico già
scelto dai Greci migliaia di anni fa per edificare uno degli insediamenti più
importanti del Mediterraneo. Appena munto, il latte viene analizzato e subito
lavorato con i metodi degli antichi ed esperti casari in ambienti igienicamente
protetti e costantemente controllati. Prodotti unici, vanto della gastronomia
italiana, che con orgoglio proponiamo ai clienti del Nostro Ristorante.
Le nostre mozzarelle di bufala campana d.o.p. sono tutte
mozzate a mano:
ZIZZONA DI BATTIPAGLIA
1 KG [7]
€ 48,00
TRECCIONE
250 G [7]
€ 14,00
TRECCIONE
500 G [7]
€ 26,00
MOZZARELLA
125 G CA. [7]
€ 7,00
MOZZARELLA AFFUMICATA
250 G CA. [7]
€ 13,00
RICOTTA DI BUFALA
[7]
€ 5,50
PRIMOSALE DI BUFALA
[7]
€ 7,00
BURRATINA
DI LATTE VACCINO [7]
€ 7,00
lo SPECIALE
L'ANTIPASTO DI CASA LOREN
DEGUSTAZIONE DI FRITTI DELLA TRADIZIONE NAPOLETANA E
MOZZARELLE DI BUFALA CAMPANA DOP [1, 3, 7, 8, 12]
€ 25,00
i PRIMI
SPAGHETTI AL POMODORO DEL PIENNOLO
SALSA DI POMODORO DEL PIENNOLO FRESCO E BASILICO FRESCO [1]
€ 13,00
SPAGHETTI ALLE VONGOLE
CON VONGOLE VERACI [1, 14]
€ 20,00
PASTA MISTA FAGIOLI E COZZE
PASTA MISTA CON FAGIOLI, COZZE NEL LORO BRODO E PREZZEMOLO
[1, 14]
€ 14,00
LINGUINE CON RAGÙ DI POLPO
LINGUINE CON POLPO, SALSA DI POMODORO E PEPERONCINO [1, 12,
14]
€ 18,00
ZITI ALLA GENOVESE
ZITI CON RAGÙ DI MANZO E MAIALE, CIPOLLA RAMATA E PECORINO
[1, 7, 8, 12]
€ 14,00
GNOCCHI ALLA SORRENTINA
GNOCCHI DI PATATE AL FORNO CON SALSA DI POMODORO, MOZZARELLA
FIORDILATTE E PARMIGIANO REGGIANO [1, 7]
€ 14,00
SCIALATIELLI AI FRUTTI DI MARE
SCIALATIELLI FATTI A MANO CON TARATUFI, COZZE, VONGOLE,
SEPPIE, GAMBERI, SCAMPI, CALAMARI E POMODORINI [1, 2, 4, 7, 14]
€ 24,00
i SECONDI
PESCATO DEL GIORNO AL SALE
SECONDO DISPONIBILITÀ DEL MERCATO ITTICO [4]
da 9,00 €/hg
PESCATO DEL GIORNO ALL'ACQUA PAZZA
SECONDO DISPONIBILITÀ DEL MERCATO ITTICO [4]
da 9,00 €/hg
DENTICE SELVAGGIO AL FORNO
CON PATATE, OLIVE, CAPPERI E POMODORINI [4]
€ 25,00
CALAMARO ALLA GRIGLIA
[14]
€ 20,00
CUOPPO DI FRITTURA DI PARANZA
FRITTURA MISTA DI CALAMARETTI SPILLO, BACCALÀ*, SEPPIE,
GAMBERI E CHIPS DI PATATE [1, 2, 4, 14]
€ 22,00
la PIZZA di Francesco Martucci
MARGHERITA
POMODORO SAN MARZANO D.O.P., FIOR DI LATTE, OLIO EVO,
BASILICO [1, 7]
€ 11,00
BUFALA
POMODORO SAN MARZANO D.O.P., MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA
D.O.P., OLIO EVO, BASILICO [1]
€ 13,00
MANI DI VELLUTO
CREMA DI FRIARIELLI IN ACQUA DI RICOTTA DI BUFALA,
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P., SALSICCIA DI SUINO GRIGIO ARDESIA A PUNTA
DI COLTELLO, CALCAGNO A CROSTA LISCIA, OLIO EVO [1, 7]
€ 18,00
SOPHIA LOREN
SCAROLA RICCIA, DATTERINO GIALLO E ROSSO CONFIT, OLIVE
CAIAZZANE, CAPPERI, STRACCIATELLA DI BURRATA. FUORI COTTURA: ALICI DI CETARA,
OLIO EVO [1, 4, 7]
€ 18,00
ASSOLUTO DI POMODORI
CREMA DI POMODORO ARROSTITO, POMODORINI CILIEGINO
SEMI-DRIED, POMODORI DATTERINO GIALLO E ROSSO CONFIT, MOZZARELLA DI BUFALA
CAMPANA D.O.P. FUORI COTTURA: PRIMO SALE DI BUFALA, BASILICO, POMODORINI DEL
PIENNOLO SECCHI [1, 7]
€ 18,00
VEGAN
POMODORO SAN MARZANO D.O.P. CARAMELLATO IN ZUCCHERO DI
CANNA, INSALATA DI MISTICANZA, GERMOGLI (30 VARIETÀ), MENTA, CREMA DI RAPA
ROSSA, CREMA DI POMODORO ARROSTITO, MAIONESE AL CAVOLFIORE, CAPPERI FRITTI [1,
6, 9, 10]
€ 16,50
CAPRICCIOSA
POMODORO SAN MARZANO D.O.P., FIOR DI LATTE, FUNGHI
CHAMPIGNON FRESCHI, CARCIOFO SCOTTATO FRESCO. DOPO COTTURA: PROSCIUTTO COTTO
ARTIGIANALE, BASILICO [1, 7]
€ 16,50
5 CONSISTENZE DI CIPOLLA
IN CREMA, FERMENTATA, CROCCANTE, BRUCIATA, MAIONESE DI
CIPOLLA, FIOR DI LATTE, OLIO EVO [1, 3, 7]
€ 16,00
FIORI DI ZUCCA AL QUADRATO
CREMA DI FIORI DI ZUCCA, PROVOLA AFFUMICATA DOPO COTTURA:
MAIONESE ALLA COLATURA DI ALICI, FIORI DI ZUCCA, RICOTTA DURA (VACCINA), CREMA
DI FIORI DI ZUCCA ED ALGA KOMBU, OLIO EVO AFFUMICATO [1, 3, 4, 7]
€ 17,50
FUTURO DI MARINARA
PIZZA A DOPPIA COTTURA: FRITTA A 180° ED AL FORNO A 400° -
OGNI GIORNO IN EDIZIONE LIMITATA CREMA DI POMODORO ARROSTO, PESTO DI AGLIO
ORSINO, CAPPERI, OLIVE CAIAZZANE, ORIGANO FUORI COTTURA: ALICI DI TRAPANI [1, 4]
€ 17,00
ALICE A MILANO
PESTO DI PREZZEMOLO CON LATTE DI BUFALA, MOZZARELLA DI
BUFALA, ALICI MARINATE IN SALE E ZUCCHERO E AFFUMICATE, GEL DI LIMONE, PINOLI
TOSTATI. OLIO EVO [1, 4, 7, 8]
€ 18,00
gli SFIZI della CUCINA NAPOLETANA
SCAROLA MARITATA
SCAROLA RICCIA SALTATA CON OLIVE, CAPPERI, PINOLI E UVETTA
[5, 8]
€ 7,00
MELANZANE A FUNGHETTO
MELANZANE FRITTE CON POMODORINI SCOTTATI E BASILICO
€ 6,00
CIANFROTTA DI VERDURE
VERDURE DI STAGIONE IN UMIDO, BASILICO FRESCO ED ORIGANO
€ 6,00
le INSALATE
GRANO SARACENO E POLPO*
CON MELA VERDE, INDIVIA, POMODORINI, CORIANDOLO E CITRONETTE
[14]
€ 15,50
RUCOLA E FINOCCHI
CON CAROTE MARINATE IN OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E
POMODORINI
€ 6,50
LATTUGA E TONNO SOTT’OLIO
CON JULIENNE DI PEPERONI GIALLI E ROSSI E CIPOLLOTTO NOVELLO
IN AGRODOLCE, FAGIOLI BUTIRRI, POMODORINI E CREMA DI BROCCOLI [12]
€ 13,50
CAPRESE
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P., POMODORO NOSTRANO E
BASILICO FRESCO [7]
€ 11,50
INSALATA MISTA
MISTICANZA E POMODORO
€ 6,00
i DOLCI
TIRAMISÙ
CLASSICO CON BAGNA AL CAFFÈ, SAVOIARDI, CREMA AL MASCARPONE
E POLVERE DI CAFFÈ [1, 3, 7]
€ 6,00
DELIZIA AL LIMONE
PAN DI SPAGNA, CREMA PASTICCIERA, PANNA MONTATA, GLASSA AL
DI LIMONE [1, 3, 7]
€ 6,50
MACEDONIA
CON FRUTTA DI STAGIONE
€ 5,00
BABÀ
BABÀ LEGGERMENTE ALCOLICO [1, 3, 7]
€ 5,50
BABÀ FARCITO
BABÀ LEGGERMENTE ALCOLICO CON CREMA PASTICCIERA E FRAGOLINE
DI BOSCO [1, 3, 7]
€ 6,50
CAPRESE AL CIOCCOLATO
TORTA AL CIOCCOLATO CON MANDORLE [1, 3, 7]
€ 5,50
CAPRESE AL LIMONE
TORTA AL LIMONE CON MANDORLE [1, 3, 7]
€ 5,50
PASTIERA NAPOLETANA
PASTA FROLLA, GRANO COTTO, RICOTTA, AGRUMI CANDITI ACQUA DI
FIORI D’ARANCIO [1, 3, 7]
€ 5,50
SFOGLIATELLA RICCIA
PASTA SFOGLIA, RICOTTA, AGRUMI CANDITI ACQUA DI FIORI
D’ARANCIO [1, 3, 7]
€ 3,50
SFOGLIATELLA FROLLA
PASTA FROLLA, RICOTTA, AGRUMI CANDITI ACQUA DI FIORI
D’ARANCIO [1, 3, 7]
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GELATO ARTIGIANALE [1, 3, 7]
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TARTELLETTA ALLA FRUTTA
CON FRUTTA FRESCA E CREMA PASTICCIERA [1, 3, 7]
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dal banco della PASTICCERIA*
CARTOCCIO NAPOLETANO
ASSORTIMENTO DI PICCOLA PASTICCERIA
€ 12,00
COFANETTO CALDO ASSORTITO
DEGUSTAZIONE DI DOLCI DA FORNO DELLA TRADIZIONE CAMPANA
€ 13,00
SERVIZIO
COPERTO
€ 3,00
per una persona
€ 49,00
per due persone
PLATEAU ROYAL
SELEZIONE DI OSTRICHE, MOLLUSCHI E CROSTACEI CON GRANCHIO
FEMMINA IRLANDESE ACCOMPAGNATI DA SALSA AIOLI E BURRO FRANCESE (CONSIGLIATO PER
3/4 PERSONE) [4, 14]
€ 150,00
Ci siete ancora? Siete svenuti?
Sarei tentato di scrivere oltre e di lanciarmi in una sfida
di proporzioni con l’Antico Testamento, ma — fortunatamente — la testa mi
funziona ancora e mi taccio qui, non prima, però, di aggiungere delle
brevissime osservazioni su due pietanze gustate ieri:
1) Le montanare!
Erano più di trent’anni che non mangiavo, perché non le
trovavo da nessuna parte, questi preziosissimi antipasti della cucina povera
napoletana. Pizzette fritte, appena fritte in olio buonissimo!!, con pomodoro e
basilico sparsi sopra. Una libidine
per il palato che non si può descrivere. Qui ve ne offrono due,
straordinariamente buone, al prezzo di 3,5 euro (complessivo) e io avrei potuto
cenare anche solo con le stesse…
2) 2) Gli ziti spezzati alla genovese
Qui mi dispiace dover dire che Daniela ha perso un primato
di esclusività su Milano: la sua genovese è ormai mitica, come sanno le
pochissime persone che hanno potuto assaggiarla!!
Diciamo che quella di Sophia
Loren è almeno all’altezza dell’altra di Daniela. Qui potete mangiarla al
prezzo di 14 euro.
Ultimissima considerazione: non ho provato questa nuova
icona di Milano perché l’altro ieri si sono incontrati lì, a cena, Silvio
Berlusconi e i Ferragnez…
E poi, infine, probabilmente, Flavio Briatore dirà che le montanare
e gli ziti alla genovese li ha inventati lui e che li sa cucinare meglio di
Gennarino Esposito… ma nessuno gli crederà.
Per Tutti. Non è una notizia importante, ma vi invito a leggerla perché potrà spiegare, a qualcuno, il perché di un certo rumore di fondo che disturba, da qualche anno, l’Astrologia:
http://ilblogperidepressi.wordpress.com/
For Everybody. It is not an important news, but I invite you to read it because it can explain, to someone, the why of a certain noise leading that disturbs, from a few years, the astrology:
http://ilblogperidepressi.wordpress.com/
Ciro Discepolo
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Per vedere bene i grafici zodiacali e le foto, occorre cliccarci sopra: si ingrandiranno.
Una bibliografia quasi completa di Ciro Discepolo:
An almost complete bibliography of Ciro Discepolo:
http://www.amazon.com/Ciro-Discepolo/e/B003DC8JOQ/ref=sr_ntt_s
e
http://www.programmiastral.com/download/bibliografia_completa_di_ciro_discepolo.xls
5 commenti:
Non trovo nulla di scandaloso nel costo della pizza nel locale di Briatore. Nel 2006 passai per Positano , una Margherita costava già allora 10 euro . È chiaro che non mangerò mai in locali come quelli di Briatore e di Positano , non me lo posso permettere ma una pizza a portafoglio come quello della bella figliola ( che non c’è più) e una birra Peroni piccola a 2 euro e 20 ( forse ora sono aumentate) certamente è buona come la loro . Non ci sarà il panorama col mare ma anche i vicoli di porta Nolana e dello spaccanapoli non sono da invidiare a nessuno.
Maestro, passo la dritta a mio figlio Fede, che vive a Milano da inizio anno, grazie al tuo consiglio per la rilocazione. Ci può andare a festeggiare l'aumento di stipendio, appena scattato. :)
Natalia, molte congratulazioni a te e a tuo figlio!
Grazie, Maestro. Lui è intelligente e bravo, ma la nostra fortuna, come dico sempre, ed entrambi i figli concordano, è stata conoscere te e l'Astrologia Attiva. Un abbraccio da tutti noi.
https://www.lastampa.it/torino/2022/06/28/news/mattarella_a_torino_il_23_luglio_peri_200_anni_della_scuola_dei_carabinieri_sara_anche_il_suo_compleanno-5426725/
Così sappiamo con discreto anticipo dove sarà il Return del Presidente...
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